18 July, 2024
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Gli artisti emergenti che abbiano un brano legato al tema dei diritti umani possono iscriversi alla 21a edizione del “Premio Amnesty International Italia”, sezione “Emergenti”, organizzato nell’ambito del festival Voci per la libertà, che quest’anno si svolgerà dal 20 al 22 luglio a Rosolina mare (Rovigo).

Il bando di concorso è on line all’indirizzowww.vociperlaliberta.it/festival/premio-amnesty-emergenti . 

I brani possono essere in qualsiasi lingua o dialetto e di qualsiasi genere musicale. La scadenza del bando è fissata per il 30 aprile, ma gli artisti che si iscriveranno entro il 10 marzo avranno una ulteriore possibilità. Fra tutti loro infatti il pubblico potrà votare online il brano migliore, conferendo il Premio Web Social e facendo accedere direttamente l’artista vincitore alle semifinali della fase live.

Le canzoni pervenute entro quella data saranno inserite in una pagina web a loro dedicata del sito www.vociperlaliberta.it , nella quale gli utenti del web potranno conoscerle, ascoltarle e votarle tramite apposito form. Oltre a questo, gli artisti avranno visibilità anche all’interno dei canali social di Voci per la Libertà: le preferenze raccolte sul sito andranno a sommarsi alle visualizzazioni e ai “mi piace” collezionati dalle ‘video-canzoni’ inserite nella pagina facebook del festival.

Al vincitore del Premio Web Social sarà inoltre riservato un pacchetto di servizi promozionali offerto dal MEI (Meeting degli Indipendenti).

Fra tutte le iscrizioni arrivate entro il 30 aprile sarà inoltre assegnato il Premio under 35 che consentirà al migliore giovane di accedere alle semifinali del concorso.

L’Associazione Voci per la libertà sceglierà poi altre sei proposte, che si batteranno assieme al Premio Web Social e al Premio Under 35 nel concorso dal vivo di Voci per la libertà a luglio a Rosolina mare (dove si svolgeranno semifinali e finali). Qui una giuria prestigiosa di addetti ai lavori assegnerà il Premio Amnesty International Italia Emergenti.

Intanto Amnesty International e Voci per la Libertà hanno annunciano le dieci canzoni candidate al Premio Amnesty Italia sezione Big, riservato a brani sul tema dei diritti umani pubblicati da artisti noti nell’anno precedente.

Sono in lizza (qui in ordine alfabetico per artista): “L’uomo nero” di Brunori Sas, “L’uomo che premette” di Caparezza, “Deserto” di Clementino, “Gli anni del silenzio” dei Decibel, “Ora d’aria” di Ghali, “Affermativo” di Jovanotti, “Stelle marine” delle Luci della centrale elettrica, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane, “Socialismo Tropicale” dello Stato Sociale.

Il riconoscimento, nato nel 2003 nell’ambito del festival Voci per la libertà, viene assegnato da una giuria specializzata (composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, referenti di Amnesty e di Voci per la Libertà). Le dieci canzoni finaliste sono state scelte da Amnesty e Voci per la libertà da un’ampia rosa di segnalazioni giunte dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Il vincitore del Premio Amnesty International Italia 2018 sarà ospite a luglio a Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty.

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Archiviata la netta sconfitta del Forum di Assago con la capolista Olimpia Milano, la Dinamo Banco di Sardegna scende in campo alle 20.30 al PalaSerradimigni per il match di andata del Round of 16 di Fiba Europe Cup, contro la formazione francese dell’Essm Le Portel, testa di serie in regular season con una striscia di 11 vittorie di fila, in quello che è sarà il primo tempo di una sfida da 80 minuti.

La squadra di Federico Pasquini vuole ritrovare se stessa e vincere con il miglior margine possibile in vista del ritorno in programma mercoledì prossimo, 14 marzo, in Francia.

«Questa partita casca a pennello, abbiamo bisogno di tornare in campo subito dopo la figuraccia dell’altro giorno e dobbiamo utilizzare il match di oggi per tirare fuori tutta la delusione e la rabbia che la sconfitta di Milano – ha detto coach Federico Pasquini alla vigilia -. Le Portel è una squadra con otto giocatori di colore, per cui molto fisica e atletica, che gioca molto sporco: sappiamo che contro di loro sarà una battaglia, la prima una partita di 80 minuti dove quello che conta è non staccare mai, perché poi te lo porti dietro la prossima settimana nella sfida che decide il passaggio del turno. Giochiamo per vincere, per toglierci Milano dalla schiena e trovare il miglior margine possibile in vista del viaggio in Francia, perché giocare in casa loro è molto pericoloso. Dovremo essere bravi – ha concluso Federico Pasquini – a chiudere questo primo tempo con il maggior margine possibile ma, soprattutto, dobbiamo dare una risposta a noi stessi perché quello che si è visto l’altro giorno è inaccettabile.»

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E’ un Carbonia in formato super quello che questo pomeriggio ha espugnato il campo del Sant’Elena (2 a 1, reti di Momo Konatè e Lorenzo Loi per il Carbonia, Alessio Cossu nel recupero per il Sant’Elena), a Selargius, nel match di andata della semifinale della Coppa Italia, ipotecando la qualificazione.

In un pomeriggio freddo e piovoso, la squadra di Andrea Marongiu ha imposto fin dalle prime battute la sua superiorità, e ha sbloccato il risultato al 19′ del primo tempo con Momo Konatè, abile a liberarsi in area e a realizzare da distanza ravvicinata. Nel finale del tempo il Carbonia ha sfiorato il raddoppio con Lorenzo Loi ed ha perso il portiere-capitano Daniele Bove per infortunio, sostituito da Omar Galizia.

In avvio di ripresa Lorenzo Loi ha realizzato il raddoppio biancoblu (è la sua quarta marcatura in Coppa Italia) e, sotto la pioggia, il Carbonia ha difeso con  successo il doppio vantaggio fino ai minuti di recupero, nel corso dei quali il Sant’Elena ha messo a segno il goal che tiene accesa una tenue fiammella di speranza per la gara di ritorno, con Alessio Cossu, su calcio di rigore.

L’altro match di semifinale, tra Porto Rotondo e Dorgalese, ha visto la squadra ospite imporsi per 1 a 0 con un goal realizzato da Giovanni Cadau in piena Zona-Cesarini, al 93′. Le partite di ritorno sono in programma, a campi invertiti, tra due settimane.

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Ultimo impegno in calendario, sabato scorso, a Cagliari, per l’undicesima edizione di Creuza de Mà, il festival di musica per film organizzato dall’associazione culturale Backstage con la direzione artistica del regista Gianfranco Cabiddu. Al Cinema Odissea si è svolta la premiazione dei cinque lavori finalisti del corso di tecnica di scrittura di musica per il cinema condotto lo scorso dicembre (dal 4 al 9) dal compositore Franco Piersanti al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” del capoluogo sardo nell’ambito del festival dopo le due tranche più propriamente spettacolari (con proiezioni, incontri e concerti) che Creuza de Mà ha proposto a Carloforte a fine ottobre (dal 27 al 29) e a Cagliari ai primi di novembre (dal 2 al 5).

Giunta alla sua seconda edizione con ventidue iscritti (venti effettivi più due uditori), la masterclass intitolata a Sergio Miceli (il musicologo fiorentino scomparso nel 2016) prevedeva, come prova conclusiva, la creazione di una composizione originale per accompagnare in musica alcuni minuti di immagini tratte da “Jabberwocky”, un cortometraggio di animazione scritto e diretto dal filmmaker ceco Jan Švankmajer nel 1971. Tatiana Caselli, Gianfranco Cossu, Martina Pisano, Gianluca Pischedda e Michele Angius sono i cinque corsisti autori dei lavori selezionati dalla commissione giudicatrice formata dai compositori Carlo Crivelli, Riccardo Giagni e Nicola Piovani insieme allo stesso Franco Piersanti e a Gianfranco Cabiddu. Consegnata da quest’ultimo, sabato a Cagliari, la palma per la migliore composizione è andata alla lucchese (di Barga) Tatiana Caselli perché, come recita la motivazione, «in lei brilla l’intelligenza di ragionamento poetico, brilla il talento musicale nel concepire racconti emotivamente vibranti sul piano musicale».

Soddisfatto dei risultati di questa nuova edizione del corso il direttore artistico di Creuza de Mà: «Siamo solo al secondo anno di un esperimento didattico raro e quasi unico in Italia, e come ogni atto nuovo, si aprono delle nuove piste e si aggiusta il tiro facendo tesoro dell’esperienza – sottolinea Gianfranco Cabiddu -. Nel momento storico che stiamo vivendo, complice l’evoluzione tecnologica, il cinema tutto che nasce come arte estremamente artigianale, e di conseguenza la musica per il cinema, si stanno trasformando. Ma alla base c’è sempre l’ingegno dell’uomo, un sapere artigiano fatto di umiltà, applicazione e cultura che vanno trasmesse alle giovani generazioni prima che sia troppo tardi. Il Corso di Composizione nasce proprio dall’urgenza di trasmettere un’arte complessa: non si tratta di sonorizzare a posteriori immagini filmiche, ma apprendere l’essenza della drammaturgia musicale, entrare nel tessuto narrativo del film e collaborare da musicisti (al pari della scrittura, fotografia, recitazione, costumi, scenografia, ecc.) a definire la sostanza e l’anima del film stesso».

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«Il Comitato Porto Solky ha appreso con soddisfazione la deliberazione del Consiglio comunale di Sant’Antioco in merito alle opere infrastrutturali previste dal Piano Sulcis. Un risultato ottenuto anche grazie al lavoro, iniziato due anni fa, di informazione e di approfondimento svolto dal comitato in merito al progetto, alle procedure, alla ventilata perdita dei finanziamenti e infine con la messa disposizione della documentazione Anas che scioglieva le ultime riserve in merito alle inesistenti penali sulla revoca dell’appalto, che di fatto ostacolavano una serena, oculata e seria valutazione.»

I portavoce del comitato Porto Solky: Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau commentano così il risultato maturato ieri sera nella seduta del Consiglio comunale di Sant’Antioco.

«Alla soddisfazione per il risultato ottenuto, il comitato tende ad evidenziare che affinché il Porto Polifunzionale  assuma il ruolo che tutto il Sulcis si aspetta, si dovrà risolvere il vero problema delle infrastrutture viarie che trovano nella SS 126, dal Bivio di Sirai a Calasetta, il punto debole in termini di sicurezza e tempi di percorrenza che andrebbe risolto contestualmente alla realizzazione delle opere portuali, per rendere più fluido, scorrevole e sicuro il traffico del Sulcis ed i collegamenti con il porto ed aereoporto di Cagliari, oltre a rendere effettivamente funzionanti i collegamenti tra centro intermodale di Carbonia ed i paesi del Sulcis – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Riteniamo fondamentale che tutto il territorio del Sulcis colga l’importanza dell’atto politico e delle proposte del comitato, ed accolga l’invito già inoltrato formalmente di organizzare un incontro pubblico in aula consiliare coinvolgendo tutti i Sindaci del territorio, nonché i nuovi Parlamentari recentemente eletti al governo, in quanto riteniamo che solo con una corretta ed esaustiva informazione si possa arrivare alla condivisione unanime degli intenti per la rinascita del Sulcis.»

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Il ministero della Giustizia, competente per l’amministrazione penitenziaria, ha indetto un concorso per il reclutamento di 1.200 nuovi agenti. Di questi posti ben 366 (276 uomini; 90 donne) sono aperti a tutti i cittadini italiani anche senza nessuna esperienza in merito. Per tutti i requisiti generali di ammissione sono i seguenti: cittadinanza italiana; godimento dei diritti civili e politici; aver superato gli anni diciotto; idoneità fisica, psichica ed attitudinale al servizio di polizia penitenziaria ed essere in possesso del diploma d’istruzione secondaria superiore. L’esame consiste in una prova scritta, vertente su una serie di domande a risposta sintetica o a scelta multipla, relative ad argomenti di cultura generale e a materie oggetto dei programmi della scuola dell’obbligo. La domanda di partecipazione deve essere inviata entro… 

L’articolo completo è consultabile nel sito :http://www.suntini.it/diariolavoro_pol_penitenziaria.html .

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E’ iniziata oggi, con l’arrivo dei buyer e giornalisti stranieri specializzati, la quattro giorni  promossa da Legacoop Sardegna per avviare il progetto di internazionalizzazione denominato “Sardinia Beyond the sea” che prevede escursioni, iniziative e incontri seguendo tre direttive: le strade del turismo, le strade del formaggio e quelle del vino. Stamane sono stati presentati il programma e gli incontri B2B tra le cooperative partner del progetto e buyers. Nel pomeriggio sono partiti i tours: formaggio, vino e turismo.

Il programma proseguirà con iniziative l’8 e il 9 marzo, sempre seguendo le tre direttive.

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Un nuovo stimolo per l’aggregazione delle imprese agricole, per la distribuzione degli utili nelle filiere e per un rafforzamento sui mercati dell’agroalimentare sardo arriva con la pubblicazione dei bandi sui Progetti integrati di Filiera (PIF) dove l’assessorato dell’Agricoltura ha stanziato 36,2milioni di euro. L’intervento della Regione, illustrato oggi in una conferenza stampa dall’assessore Pierluigi Caria, è inquadrato fra le misure a investimento promosse all’interno del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020.
I 36,2 milioni stanziati per i bandi sono suddivisi fra le tre sottomisure del PSR che si possono attivare attraverso i PIF: la 3.2 (Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno) ha una dotazione finanziaria da 1,2milioni; la 4.1 (sostegno a investimenti nelle aziende agricole) ha 20milioni e la 4.2 (sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e dello sviluppo dei prodotti agricoli) chiude con 15milioni di euro. Le ultime due sottomisure devono essere attivate obbligatoriamente dai richiedenti.
Per avviare un PIF è necessario che siano coinvolte almeno 10 imprese del settore della produzione primaria e una della trasformazione. La spesa complessiva finanziabile deve essere compresa fra 300mila euro e 4milioni con un aiuto a fondo perduto fino all’80%.
Il progetto di filiera deve essere proposto da un soggetto capofila, o mandatario, che ha il compito di organizzare e coordinare l’intero programma. Possono essere soggetti capofila: Associazioni di organizzazioni di produttori (AOP); Organizzazioni di produttori (OP); Cooperative agricole e loro consorzi; Reti di imprese; Imprese di trasformazione e commercializzazione.
I PIF possono interessare tutti i comparti agricoli e ricomprendere obbligatoriamente i segmenti di filiera di produzione primaria, trasformazione e commercializzazione. I settori dove possono essere presentati i progetti sono: ovicaprino, bovino da latte, bovino da carne, suinicolo, ortofrutta, vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo. Allo stesso modo sono compresi: apistico, avicunicolo, piante aromatiche e officinali, colture industriali, proteoleaginose (girasole, soia, colza).
Una volta aperto e pubblicato il bando, i soggetti capofila devono presentare tra il 15 maggio e il 15 giugno 2018 la manifestazione di interesse accompagnata dal progetto di filiera che sarà valutato dagli uffici regionali. 

 

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Abbanoa ha completato la fase di avvio del nuovo sistema informatizzato e da oggi sono nuovamente operativi gli sportelli commerciali con importanti novità per i clienti. Dalla prossima settimana nel sito www.abbanoa.it sarà attivato anche il nuovo sistema di sportello on line “Prontoweb” che consentirà di eseguire numerose operazioni direttamente da pc e con la prossima fase di implementazione anche su smartphone e tablet. E’ il punto di arrivo di un lungo processo che ha portato a creare un’unica piattaforma digitale nella quale, nei giorni scorsi, sono confluiti ben un miliardo di righe di dati (l’equivalente dei database di 400 Comuni). Un’operazione delicata effettuata avvalendosi delle migliori professionalità del settore.

Sino al 2011 Abbanoa aveva ricevuto da Comuni e Società oltre 125 anagrafiche clienti, tutte non aggiornate e nel 99 per cento dei casi con dati non certificati, contenuti da tabulati cartacei e file excell. La massiccia campagna di censimento delle 720mila utenze in tutto il territorio regionale, l’ammodernamento del parco contatori con mezzo milione di apparecchi sostituiti e l’avvio della fase di digitalizzazione con l’introduzione di letture certificate avevano già consentito di bonificare le banche dati ricevute con risultanti eccezionali. Nel 2006, anno zero di Abbanoa, le fatture a saldo (basate su letture reali) erano appena il 7 per cento. Oggi superano il 90 per cento. Ogni anno vengono emesse oltre due milioni di bollette e appena lo 0,5 per cento è oggetto di reclamo: un valore destinato a ridursi ancora.

La nuova piattaforma funzionerà con una manipolazione manuale dei dati pressoché inesistente: tempi certi, zero carta e zero errori. Per ciascun cliente è organizzata una “cartella” che contiene la registrazione di tutto ciò che ha riguardato quella posizione, con indicazione della data, del tipo di evento, dell’operatore che ha eseguito la registrazione, con copia del documento che legittima l’operazione stessa. A lato pratico sono diverse le novità che il nuovo sistema informatico consente di rendere immediatamente disponibili: per esempio i sopralluoghi per le verifiche dei contatori o per nuovi allacci saranno eseguiti su appuntamento, volture o subentri potranno essere presentati senza effettuare versamenti anticipati (i costi saranno addebitati nella prima fattura consumi) e gli uffici potranno stampare direttamente i bollettini postali precompilati anche per i piani di rateizzazione.

Con la nuova piattaforma ERP (enterprise resorce planning) Abbanoa ha realizzato una completa integrazione tra i diversi moduli software. Dalle richieste dei clienti si passa in tempo reale all’operatività sul campo: gli operatori ricevono su tablet l’ordine di lavoro, organizzato dal sistema secondo le priorità codificate e secondo i migliori itinerari e tempi di intervento. Anche gli interventi sui contatori sono tutti registrati su supporti informatici e acquisiti dal software di fatturazione senza alterazioni possibili e interventi manuali.

Abbanoa è ora in grado di supportare il processo di digitalizzazione della gestione del cliente, allargando la gamma delle prestazioni agibili via web (comodamente da casa) e favorire controlli di sistema nella correttezza della lavorazione dei dati del cliente avvalendosi di tecnologia mobile. Dal punto di vista del cliente, il nuovo sistema informativo apre la strada ad un ampliamento di servizi web molto rilevante, in aggiunta al pagamento automatizzato.

Dal 13 marzo entrerà in funzione anche ”Pronto web”, uno sportello online con tanti servizi web in più, che si aggiungono a quelli già esistenti.

 

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Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ieri sera ha approvato la proposta di delibera del Consiglio Comunale che punta alla modifica del piano infrastrutturale di Sant’Antioco, così come previsto nel Piano Sulcis, e alla conseguente rimodulazione delle risorse. Un documento proposto dalle forze politiche cittadine presenti in Consiglio Comunale, firmato da 15 consiglieri su 16, frutto di un dibattito che ha coinvolto maggioranza e opposizione, espressione degli interessi e della volontà della comunità antiochense. In una sala consiliare gremita, gli schieramenti politici (un consigliere si è astenuto) hanno detto sì alla proposta di modifica delle opere previste per Sant’Antioco, stabilendo di richiedere alla Regione Sardegna la modifica del Piano infrastrutturale di Sant’Antioco previsto nel Piano Sulcis relativo a “Nuova connessione dell’istmo e circonvallazione Sant’Antioco”, inserendo quale soluzione più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico di Sant’Antioco: la realizzazione di una circonvallazione leggera e alternativa, individuata in buona parte in una rete viaria già esistente, quindi con il minimo consumo del territorio; e la riqualificazione e la ristrutturazione dell’attuale ponte con miglioramento dell’aspetto  visivo, attraverso la realizzazione di un belvedere e l’inserimento della pista ciclabile. Ma non solo: con il documento approvato ieri, si chiede alla Regione di destinare le economie derivanti dalle modifiche progettuali alla realizzazione del nuovo porto polifunzionale del Sud Sardegna sull’Isola di Sant’Antioco. Un progetto di rimodulazione che, nel suo complesso, passa innanzitutto dalla restituzione della titolarità del ponte all’ANAS, così come stabilito dall’assemblea civica.

«Un documento che viene da lontano – commenta il sindaco Ignazio Locci – cui siamo giunti dopo attente valutazioni compiute su tutti i versanti, soprattutto nel merito: la nostra conclusione, concordata con le forze di opposizione, è che la circonvallazione e il cosiddetto ponte alto, così come progettati nell’ambito del Piano Sulcis, produrrebbero un impatto negativo sull’economia della città, sconvolgendone profondamente il contesto paesaggistico, economico e sociale. Rappresenterebbero, di fatto, un ostacolo insormontabile allo sviluppo di Sant’Antioco. Sia chiaro che non intendiamo minimamente rinunciare alle risorse destinate alle infrastrutture: le nostre proposte di modifica sono coerenti con lo spirito iniziale del Piano Sulcis e adeguate alle esigenze economiche e sociali della nostra isola e di tutto il Sud Sardegna. Ora si apre una nuova fase: confidiamo nella leale collaborazione della Regione.»

«Per me è una grande soddisfazione aver partecipato alla scrittura del documento e averlo firmato e approvato quasi all’unanimità, dopo un paio d’anni di lotte politiche che mi hanno visto in prima linea contrastare la realizzazione di queste opere inutili e dannose – commenta il capogruppo di “Sant’Antioco Attiva” Massimo Melis -. Le priorità sono sicuramente altre: abbiamo bisogno di opere che portino sviluppo. Ora dobbiamo fare in modo che la Regione, nei suoi rappresentanti politici, capisca e assecondi la volontà di un paese unito.»

«Non saprei dire quante volte ciò sia accaduto, ma stavolta il Consiglio comunale si è pronunciato quasi all’unisono, dimostrando che sulle questioni importanti occorre essere obiettivi ed avere la capacità di superare le contrapposizioni politiche – commenta il capogruppo di “Genti Noa” Alberto Fois -. Non importa che l’opposizione avesse chiesto con specifica mozione questa deliberazione nel mese di luglio, poi a ottobre e infine a marzo. La politica è prima di tutto un’assunzione di responsabilità ed oggi, dai banchi dell’opposizione, Genti Noa insieme alle altre forze politiche presenti in consiglio comunale, ha assunto una decisione di governo, responsabilmente, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Sant’Antioco. Adesso confidiamo nella capacità di sindaco e assessori di attivare tutti i canali  per convincere le amministrazioni competenti a rimodulare le risorse nell’interesse del nostro territorio senza perdere per strada un solo centesimo. La storia, talvolta, si costruisce in un attimo. Speriamo di averlo colto e che non sia troppo tardi.»