Allarme rientrato per le domande PAC, ma la CIA nord Sardegna non si accontenta e rilancia la lotta contro la burocrazia.
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Dopo il grido l’allarme lanciato la settimana scorsa dalla CIA del nord Sardegna sul malfunzionamento del Sistema informatico agricolo nazionale (Sian), che ha messo a rischio la campagna PAC 2018, ieri il Comitato di Gestione dei pagamenti diretti dell’UE, riunito a Bruxelles, ha prorogato al 15 giugno il termine per la presentazione delle domande.
Il risultato ottenuto, per quanto rappresenti una prima vittoria di grande importanza per l’intero comparto agricolo isolano, non appaga i vertici della Confederazione italiana agricoltori nord Sardegna che rilanciano la lotta contro un sistema burocratico obsoleto che frena lo sviluppo del settore: «La Cia ora vigilerà per l’immediato recepimento della proroga da parte del Ministero e della Regione e continuerà comunque la sua battaglia per la semplificazione delle procedure in ogni sede e circostanza, perché il settore primario della nostra economia non può ancora essere vessato da una burocrazia sempre più asfissiante – dichiara il presidente Michele Orecchioni -. Sebbene la proroga non sia risolutiva delle difficoltà di sistema riscontrate e che ancora oggi ci preoccupano molto, attendiamo la modifica degli atti Nazionali e soprattutto l’aggiornamento del sistema informatico per far sì che si possano presentare le domande entro il nuovo termine stabilito», conclude il presidente.
La scorsa settimana la Direzione provinciale della Cia nord Sardegna, aveva denunciato chiaramente che a causa del malfunzionamento del Sian, migliaia di aziende agricole rischiavano di non poter presentare entro il 15 maggio la domanda premio unico e le domande PSR 2018: «Abbiamo chiesto l’intervento urgente del ministero dell’Agricoltura e l’interessamento della Regione, visto che siamo la regione Italiana con il maggior numero di domande a valere sul Piano di Sviluppo Rurale – spiega il direttore provinciale, Fabio Chessa -. Abbiamo da subito coinvolto anche la CIA nazionale, ben consapevoli che il problema ha una valenza generale su tutto il territorio nazionale, e ora salutiamo con favore questo primo risultato».
Lo slittamento della scadenza arriva in sostegno del settore e a supporto delle aziende, fornendo più tempo utile all’inserimento dei dati nel sistema informatico e, soprattutto, tenendo conto del ritardo con cui l’Italia ha recepito le novità normative della riforma di medio termine contenuta nel cosiddetto Regolamento Omnibus, approvato dal Parlamento europeo nel dicembre scorso.
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