5 November, 2024
HomeTurismoPescaIl mondo della Pesca, dell’Acquacoltura e della attività in laguna della Sardegna si è riunito oggi a Olbia.

Il mondo della Pesca, dell’Acquacoltura e della attività in laguna della Sardegna si è riunito oggi a Olbia.

[bing_translator]

Il mondo della Pesca, dell’Acquacoltura e della attività in laguna della Sardegna si è riunito oggi a Olbia in una ricca giornata di confronto sul futuro del comparto isolano alla luce degli sviluppi dei mercati locali e internazionali. I lavori si sono svolti nel Museo Archeologico nell’ambito del convegno: “La filiera ittica in Sardegna. Stato dell’arte e prospettive“. All’iniziativa, organizzata dai Gruppi di azione costiera (Flag nord Sardegna, Flag Sardegna orientale e Flag sud occidentale), in collaborazione con l’Agenzia regionale Laore, l’AMA (Associazione mediterranea acquacoltori), l’API (Associazione piscicoltori italiani) e il Comune, hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, competente anche per la pesca, Pierluigi Caria e la vice presidente della commissione Pesca del Parlamento europeo, Renata Briano.
Al mattino le attività sono state scandite da numerose relazioni dei rappresentanti territoriali dei pescatori, da studiosi delle università e da imprenditori del comparto. Nel pomeriggio invece si sono tenuti workshop più specifici.
Il comparto sardo. Con 1.709 chilometri di perimetro la Sardegna è la regione d’Italia con la maggiore estensione di coste, il 21,6% del totale nazionale, seguita dalla Sicilia con .1430 chilometri. Terza regione per numero di battelli, circa 1.350, dopo i poco meno di 3mila della marineria siciliana e i circa 1.500 della Puglia. Secondo i dati illustrati durante il convegno (fonte Camere di Commercio), sono circa 4.500 gli addetti del comparto isolano che con l’indotto superano le 12mila unità. I pescatori sardi lavorano anche su poco meno di 9mila ettari di lagune costiere produttive a fronte di circa 40mila ettari presenti in tutta Italia. In tali superfici si trovano molte eccellenze della pesca isolana: dai mitili (cozze, vongole, ostriche), ai crostacei, cefali, spigole, orate e anguille. Le attività di pesca nelle zone umide hanno garantito in questi anni la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.

Nella primavera 2018
Valentina Pistis (Ca

giampaolo.cirronis@gmail.com

Rate This Article:
NO COMMENTS

LEAVE A COMMENT