La Corte dei Conti ha parificato il bilancio 2016 della Regione Sardegna, soddisfazione del presidente Pigliaru e dell’assessore Paci.
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Secondo l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, uno dei risultati più importanti raggiunti nel rendiconto 2016 è stato sicuramente la forte riduzione del debito attraverso l’abbattimento di residui passivi e perenzioni. Proprio la riduzione del debito pubblico è stata indicata ieri come priorità assoluta per le pubbliche amministrazioni italiane da parte del Fondo monetario internazionale. «Sull’indebitamento complessivo della Regione abbiamo ottenuto risultati senza precedenti – ha detto Raffaele Paci -. I residui passivi, ovvero le somme da pagare, sono passati da 5 miliardi del 2013 a 3,2 miliardi del 2016; i residui attivi, cioè le somme da incassare, da 4 a 3,7 miliardi. Questo significa che invece di avere un debito occulto di 1 miliardo come nel 2013, la Regione nel 2016 ha registrato un attivo di 500 milioni. Le perenzioni sono calate da 2,3 a 1,3 miliardi. La percentuale fra impegni di spesa e stanziamenti è migliorata passando all’82,1% del 2016 dal 76,7% del 2015. I tempi di pagamento sono molto migliorati e sono inferiori rispetto alla media nazionale. Sono numeri che parlano chiaro – ha sottolineato Raffaele Paci -, frutto di un duro e non facile impegno quotidiano, che oggi la Corte ha riconosciuto con la parifica».
La chiusura del Bilancio 2016 è stato poi reso particolarmente complicato dalle norme del bilancio armonizzato, di non facile lettura, sia nella interpretazione che nella applicazione, e dalle indubbie difficoltà ad affrontare i cambiamenti organizzativi che dall’armonizzato derivano. Va infatti ricordato che, sebbene lo Stato pretenda dalle amministrazioni regionali il bilancio armonizzato, per se stesso non l’ha ancora applicato, continuando a rinviarlo. «La Sardegna sul bilancio armonizzato non ha fatto sperimentazione – ha aggiunto Raffaele Paci -, ci siamo trovati di fronte a norme nuove e complesse, spesso farraginose, e da questo sono dipesi i ritardi, che però stiamo recuperando pienamente».
«La Regione ha speso e rendicontato tutte le risorse della programmazione 2007-2013. E lo ha fatto esattamente nei tempi previsti dalla normativa europea – ha spiegato Raffaele Paci -, senza neanche un giorno di ritardo: la normativa prevedeva che si potesse rendicontare fino a marzo 2017, e noi abbiamo rendicontato tutti i fondi nei tempi previsti. Per quanto riguarda il ciclo 2014-2020, di fatto si è partiti nel 2016, perché prima è necessario definire tutte le non semplici procedure gestionali. Stiamo accelerando sulla spesa dei fondi, siamo in linea con le altre regioni e contiamo di centrare tutti gli obiettivi previsti.»
«Abbiamo certezza delle entrate, che sono aumentate, e abbiamo ottenuto regole chiare con la chiusura delle norme di attuazione – ha ricordato Raffaele Paci -. La Corte nella sua relazione sollecita giustamente la capacità della Regione di ottenere tutte le risorse che ci spettano. E questo è un impegno quotidiano, dei miei uffici e mio personale, grazie anche alla chiusura da parte di questa Giunta della Vertenza Entrate, con le norme di attuazione, dopo oltre dieci anni di attesa. Continueremo a governare la Regione con il massimo dell’impegno: per questo apprezziamo le sollecitazioni che arrivano dalla Corte dei Conti, e sono sicuro che continueremo a ottenere risultati importanti per la Sardegna.»
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