La Giunta regionale presenterà al MISE l’istanza di riconoscimento della situazione di Crisi Industriale Complessa per il polo industriale di Ottana.
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La Giunta regionale presenterà al MISE l’istanza di riconoscimento della situazione di Crisi Industriale Complessa per il polo industriale di Ottana. Lo prevede una delibera approvata oggi su proposta della Presidenza di concerto con l’assessorato dell’Industria. La Giunta ha inoltre approvato il dossier relativo al riconoscimento dell’area di crisi complessa e la delimitazione territoriale dell’Area di Crisi, il PRRI che costituisce il Piano di riqualificazione e riconversione industriale del sito di Ottana. Si conclude così il primo percorso istituzionale scaturito dall’Ordine del Giorno approvato il 9 gennaio scorso dal Consiglio regionale e al quale hanno fatto seguito numerosi incontri tra la Giunta e i rappresentanti territoriali, invitati a loro volta a presentare proposte che adesso fanno parte integrante del Piano.
Il progetto di riconversione e riqualificazione industriale dovrà promuovere gli investimenti produttivi in cinque ambiti prioritari: Polo della gomma e della plastica; filiera del materiale isolante; filiera dell’economia circolare; filiera dell’agroindustria e logistica del freddo; energia. Il Piano, innanzitutto, dovrà contenere il sostegno alle attività di trattamento e recupero dei rifiuti di origine industriale e commerciale, in un ottica di economia circolare. Dovrà inoltre rafforzare le produzioni manifatturiere attuali, anche in una logica di filiera. Prevista anche la promozione di spin-off da ricerca industriale e start up tecnologiche e la ricollocazione dei lavoratori appartenenti a uno specifico bacino di riferimento, attraverso la formazione e il ri-orientamento delle competenze. Per rendere le aree industriali fruibili per investimenti, dovranno essere completate le bonifiche e si avvieranno le procedure per l’inserimento della zona di Ottana nelle aree SIN. Obiettivo del Piano è anche quello di risolvere i problemi delle infrastrutture. Sul fronte dell’energia, per esempio, sarà promossa la gestione integrata delle fonti e l’utilizzo del gas naturale, in linea con il Piano di metanizzazione previsto dal PEARS e con il Patto per lo sviluppo della Sardegna.
L’area di crisi comprende i comuni di Bolotana, Noragugume e Ottana, all’interno dei territori interessati dal Sistema Locale del Lavoro di Macomer. Nell’istanza che sarà presentata al MISE, viene sottolineato come la crisi industriale del Polo di Ottana, iniziata nel lontano 1995, abbia determinato, soprattutto negli ultimi 10 anni, una gravissima recessione economica e una perdita di posti di lavoro di rilevanza nazionale, con conseguente disagio sociale diffuso, non solo per le realtà imprenditoriali ma anche per l’intero indotto a esso collegato e per le popolazioni locali. Il MISE, nel dicembre del 2016, ha già inserito la zona di Ottana nell’elenco dei territori ammessi alle agevolazioni previste per le aree di crisi non complessa. Sono due, invece, Portovesme e Porto Torres, i Poli industriali sardi per i quali il MISE ha approvato, nell’ottobre del 2016, l’istanza per il riconoscimento di Aree di crisi industriale complessa.
Il progetto di riconversione e riqualificazione industriale dovrà promuovere gli investimenti produttivi in cinque ambiti prioritari: Polo della gomma e della plastica; filiera del materiale isolante; filiera dell’economia circolare; filiera dell’agroindustria e logistica del freddo; energia. Il Piano, innanzitutto, dovrà contenere il sostegno alle attività di trattamento e recupero dei rifiuti di origine industriale e commerciale, in un ottica di economia circolare. Dovrà inoltre rafforzare le produzioni manifatturiere attuali, anche in una logica di filiera. Prevista anche la promozione di spin-off da ricerca industriale e start up tecnologiche e la ricollocazione dei lavoratori appartenenti a uno specifico bacino di riferimento, attraverso la formazione e il ri-orientamento delle competenze. Per rendere le aree industriali fruibili per investimenti, dovranno essere completate le bonifiche e si avvieranno le procedure per l’inserimento della zona di Ottana nelle aree SIN. Obiettivo del Piano è anche quello di risolvere i problemi delle infrastrutture. Sul fronte dell’energia, per esempio, sarà promossa la gestione integrata delle fonti e l’utilizzo del gas naturale, in linea con il Piano di metanizzazione previsto dal PEARS e con il Patto per lo sviluppo della Sardegna.
L’area di crisi comprende i comuni di Bolotana, Noragugume e Ottana, all’interno dei territori interessati dal Sistema Locale del Lavoro di Macomer. Nell’istanza che sarà presentata al MISE, viene sottolineato come la crisi industriale del Polo di Ottana, iniziata nel lontano 1995, abbia determinato, soprattutto negli ultimi 10 anni, una gravissima recessione economica e una perdita di posti di lavoro di rilevanza nazionale, con conseguente disagio sociale diffuso, non solo per le realtà imprenditoriali ma anche per l’intero indotto a esso collegato e per le popolazioni locali. Il MISE, nel dicembre del 2016, ha già inserito la zona di Ottana nell’elenco dei territori ammessi alle agevolazioni previste per le aree di crisi non complessa. Sono due, invece, Portovesme e Porto Torres, i Poli industriali sardi per i quali il MISE ha approvato, nell’ottobre del 2016, l’istanza per il riconoscimento di Aree di crisi industriale complessa.
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