20 November, 2024
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Resta vivace, tra maggioranza e minoranza in Consiglio comunale, a  Carbonia, il confronto sulla gestione della Somica. Dopo i recenti botta e risposta registrati tra l’ex direttore e presidente Giacomo Guadagnini ed il vicesindaco ed assessore dell’Ambiente, Servizi di Pubblica Utilità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), Lavori Pubblici Gian Luca Lai, ieri se n’è parlato in Consiglio comunale per un’interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Fabio Usai.

«Sono ormai quasi due anni che chiediamo bilanci, obiettivi da raggiungere da parte dell’amministratore delegato Somica per percepire la premialità variabile, costi dei pareri legali, solidità della società, programmazione dei lavori – dice Fabio Usai -. Ho chiesto l’istituzione di una commissione d’indagine sulla società partecipata Somica, utile per approfondire, chiarire e dissipare ogni genere di dubbio.»

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E’ improntata alla prudenza la reazione dei lavoratori Eurallumina alla notizia arrivata oggi che ufficializza lo stralcio della centrale a carbone dal progetto della Rusal presentato alla Regione e che ora prevede, in accordo con l’Enel, il collegamento al vaporodotto attraverso la centrale Deledda di Portoscuso.

Antonello Pirotto, rappresentante della RSU Eurallumina, ha dichiarato all’ANSA che «i tempi dell’iter procedurale si allungano, ma l’obiettivo raggiunto oggi è importantissimo perché migliora sotto tutti i punti di vista, ambientale ed industriale, il progetto originario per il riavvio di Eurallumina e concretizza le sinergie tra Enel e Sider Alloys per il rilancio del comparto». «Auspichiamo solo che i procedimenti relativi alla nuova variante siano contenuti al massimo – ha aggiunto Antonello Pirotto – in questo momento ci poniamo il problema del sostegno al reddito ai lavoratori nel periodo transitorio, considerando che gli ammortizzatori scadono il 31 dicembre 2018. E se anche il nuovo progetto ottenesse il via libera prima, tutto il 2019 – ha concluso Antonello Pirotto – serve ad attivare gli investimenti propedeutici al riavvio della produzione.»

Giovedì mattina, alle 10.00, nella sala assemblee dello stabilimento si svolgerà un’assemblea informativa straordinaria con all’ordine del giorno le ultime novità sull’andamento della vertenza. «Le informazioni riportate dalla stampa o da altri soggetti che, come nel nostro caso specifico, riportano solo ed esclusivamente cronaca e valutazioni parziali di quanto avvenuto nella riunione tecnica svoltasi a Roma – si legge in una nota della RSU Eurallumina -. Queste devono necessariamente essere poi valutate nella completezza del quadro generale che si potrà ottenere solo mediante il lavoro di approfondimento di tutti gli aspetti che sta svolgendo e che svolgerà la RSU in queste ore, per poi comunicarle ai lavoratori.»

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Giunta del 17 aprile 2018
La Giunta regionale ha approvato la nuova procedura per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, è stato deciso di decentrare la responsabilità della presenza dei debiti fuori bilancio in capo alle direzioni generali nei cui assessorati il debito si è creato. Ciascuna direzione, dopo gli accertamenti, trasmette quadrimestralmente i dati alla Giunta. Una volta approvati, i dati vengono “congelati” in attesa di accorparli tutti in un unico disegno di legge che, dopo il parere dell’area legale, viene trasmesso in Consiglio regionale per l’approvazione finale.
Approvata, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, la delibera di concessione del nulla osta all’immediata esecutività al bilancio preventivo 2018-2020 dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA).

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Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras, Edoardo Balzarini e Raffaele Paci hanno incontrato, questa mattina a Villa Devoto, i vertici di Italgas, primo operatore in Italia nella distribuzione del Gas e terzo in Europa. La società, che di recente è subentrata alla CPL Concordia dando nuovo impulso ai lavori per la realizzazione di alcuni dei bacini previsti dal Piano per la metanizzazione, ha illustrato lo stato dell’arte delle reti e dei bacini del gas in Sardegna.
«In questo momento di transizione energetica è importante poter contare sul metano, in Sardegna come altrove – ha detto il presidente della regione Francesco Pigliaru al termine dell’incontro – e finalmente iniziamo a vedere azioni tangibili che ci fanno ben sperare. Dopo anni di trattative e previsioni siamo agli ultimi tasselli: la realizzazione dei depositi e un sistema di reti già interconnesso e digitalizzato è uno scenario che, come abbiamo sentito oggi, è ormai molto concreto.»
«Italgas ha acquisito 12 bacini, in alcuni dei quali non erano ancora stati avviati i lavori – ha annunciato l’assessore Maria Grazia Piras -. Auspichiamo che con questo passaggio si possa avere l’accelerazione necessaria per completare l’infrastrutturazione secondaria del gas in Sardegna.»

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«La Regione ha fatto la sua parte per favorire una soluzione positiva della vertenza Meridiana e lo ha fatto, insieme al Governo nazionale, con l’obiettivo di mantenere per la Sardegna un ruolo stabilmente importante nel progetto di crescita della compagnia.»
Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru oggi durante l’incontro convocato a Villa Devoto con il vertice del vettore aereo. «Chiediamo dunque alla società di definire meccanismi precisi che, all’interno del piano industriale, garantiscano alla Sardegna benefici in termini di crescita occupazionale e valorizzazione di alte professionalità», ha aggiunto il presidente, auspicando un investimento concreto e duraturo a vantaggio della base isolana.
«Non siamo disposti a subire il trasferimento di attività dalla Sardegna al continente e la conseguente perdita di posti di lavoro – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu – per questo abbiamo chiesto ai dirigenti di Air Italy di acquisire i dettagli del nuovo piano industriale al fine di poter misurare le ricadute positive sul tessuto economico dell’isola.»
L’assessore ha quindi richiamato il rispetto dell’accordo siglato dalla compagnia e dai sindacati nel 2016 e ha fatto sapere che per questo motivo la Regione chiederà la convocazione del tavolo inter ministeriale anche alla presenza dei lavoratori.

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E’ stata ufficializzata oggi un’importante novità nel progetto di rilancio dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. La centrale a carbone, prevista per l’approvvigionamento energetico dell’Eurallumina, è stata stralciata dal progetto della Rusal presentato alla Regione e che ora prevede, in accordo con l’Enel, il collegamento al vaporodotto attraverso la centrale Grazia Deledda di Portoscuso. Su questa variante si dovrà pronunciare il ministero dell’Ambiente che stamane si è confrontato sull’iter procedimentale con i tecnici dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente guidati dalla direttrice generale, Paola Zinzula, e dal coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi.
«Siamo soddisfatti – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano – perché non si farà più la centrale a carbone: era un’ipotesi già tentata nel 2012, ma che è diventata percorribile grazie al nostro lavoro, alla collaborazione e all’azione sinergica del ministro Carlo Calenda e del presidente Francesco Pigliaru, in coerenza con la Strategia Energetica Nazionale e mantenendo l’equilibrio tra tutela dell’ambiente e occupazione.»
«Accogliamo con favore che a Roma, questa mattina, si sia fatta chiarezza sull’istruttoria che riguarda il progetto Eurallumina – ha concluso Donatella Spano -, stabilendo modalità e tempi sia per il livello nazionale che per quello regionale e riconoscendo l’importante lavoro fatto dai tecnici dell’assessorato.» 
Il coinvolgimento del Ministero sospende la procedura regionale, che riprenderà una volta che arriverà il pronunciamento sulla Via (valutazione di impatto ambientale) nazionale. La Rusal potrà decidere se mantenere il procedimento con la variante proposta o presentare un nuovo progetto.

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Monsignor Arrigo Miglio.

Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi martedì 17 aprile nell’Episcopio di Oristano, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, ampio spazio è stato dedicato alla proposta di poter usare la lingua sarda nel testo integrale della Santa Messa, che si celebrerà nella cattedrale di Cagliari il prossimo 28 aprile, in occasione di “Sa Die de Sa Sardigna”. Tale proposta è pervenuta alla CES, tramite il suo Presidente, da parte del Comitato organizzatore della ricorrenza e del gruppo di lavoro “Prego in sardu”, con il quale la CES da tempo ha avviato una collaborazione sul tema. L’ampia discussione si è conclusa con una unanime e articolata risposta della CES alla richiesta.

In primo luogo i Vescovi hanno espresso convinta adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della Giornata, per una sempre più corale e partecipata autocoscienza del popolo sardo circa la propria identità e i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro.

I Vescovi, si sono detti altresì onorati e felici della presenza di S.E. Monsignor Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato di Sua Santità, illustre figlio della nostra Terra, che contribuirà a dare lustro alla “festa dei Sardi” e a sottolinearne gli alti significati sociali e culturali, circa i quali la Chiesa non può essere estranea.

I Vescovi sono anche fortemente convinti che cultura, identità e lingua sono fortemente collegati e interdipendenti fra di loro. Anche la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia, perciò, possono trovare nuova linfa e vigore dall’essere espressi e tramandati nella propria lingua madre. Per tale ragione la CES ha ultimamente accelerato l’iter necessario per arrivare alla stesura e alla richiesta di approvazione “ad experimentum” da parte della Santa Sede di una decina di formulari, come previsto dalle leggi canoniche. Questo materiale, al quale sta lavorando il gruppo di lavoro “Prego in Sardu”, non è ancora pronto. Appena lo sarà e, dopo un’attenta lettura dell’apposita Commissione della CES, dell’assemblea della Conferenza Episcopale Sarda, e da questa sarà inoltrato alla Santa Sede per la dovuta approvazione.

Il prossimo 28 aprile, testo guida sarà quello già usato lo scorso anno da S.E. Monsignor Arrigo Miglio con l’aggiunta di alcune parti (canti, riti iniziali, letture e salmo, preghiera dei fedeli, orazioni, Santus, Agnus Dei, Padre nostro…). Non può essere ancora inclusa la Preghiera eucaristica, cuore sostanziale della Santa Messa, circa la quale, unica Autorità competente a valutarne la conformità e a darne l’autorizzazione è la Santa Sede, dopo l’iter suddetto. Né al singolo vescovo, né alla Conferenza Episcopale è riconosciuto alcun potere di delega.

I Vescovi sono convinti che, per il momento, già la prassi introdotta e le possibili aggiunte appena dette, siano un passo molto importante e significativo, nella direzione da tutti auspicata. E, comunque, un tangibile gesto di convinta partecipazione della Chiesa sarda alla “Festa dei Sardi”.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

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Un ordine del giorno rivolto al Consiglio dei ministri accoglierà lo schema di norme di attuazione dello Statuto predisposto dalla commissione paritetica ma ribadirà i fondamenti della specialità della Regione Sardegna.

E’ il risultato della seduta congiunta delle commissioni Prima (Autonomia) e Terza (Bilancio) che si sono riunite questo pomeriggio in Consiglio regionale per approfondire lo schema di norme di attuazione 5 XV Collegio dei revisori dei conti.

Nel corso della lunga seduta sono stati auditi i componenti della Commissione paritetica sulle norme di attuazione, presieduta dall’on. Francesco Sanna e rappresentativa tanto del Governo quanto della Regione. L’on. Francesco Sanna ha ribadito che lo schema di norme di attuazione «è maturato davvero in modo congiunto sfociando con la proposta in esame, che sotto il profilo della gerarchia delle fonti è rafforzata rispetto alla legge ordinaria e mette al riparo davanti al rischio che il Governo sollevi la questione di legittimità costituzionale».

Al termine dell’audizione e del confronto con i commissari e con l’assessore Raffaele Paci, i presidenti delle commissioni Franco Sabatini e Francesco Agus hanno ribadito «la necessità di riaffermare anche in questa sede il valore dei principi costituzionali posti a fondamento dell’Autonomia e dello Statuto speciale della Sardegna. Nell’ordine del giorno che presenteremo all’Aula aggiungeremo alcune integrazioni, nel segno della specialità della Sardegna che non ostacoleranno il cammino delle norme di attuazione come redatte dalla Paritetica».

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«La lotta alla peste suina, come rivelato la scorsa settimana dai vertici dell’Unità di progetto della Regione Sardegna, sta dando ottimi risultati. C’è un calo rilevante dei focolai e dei capi infetti. Anche la presenza di suini allevati allo stato brado nelle terre pubbliche è stata fortemente limitata. Ci sono tutte le condizioni per arrivare all’obiettivo finale dell’eradicazione della malattia.»

Lo ha detto il comandante del Corpo forestale Gavino Diana alla commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale al lavoro su una proposta di legge per la valorizzazione della suinicoltura sarda.

«L’attività di contrasto alla Psa portata avanti in questi mesi ha raggiunto risultati importanti – ha aggiunto Gavino Diana – è confortante il fatto che le popolazioni interessate abbiano finalmente capito la rilevanza del problema. Molti allevatori si sono messi in regola, rimangono alcune sacche di resistenza costituite da poche persone, in gran parte hobbisti e allevatori improvvisati, che non vogliono sentire ragioni. Occorre proseguire nella linea tracciata dalla Regione. Nei terreni comunali servono regole chiare, poche norme ma inequivocabili.»

All’audizione ha partecipato anche Michele Chessa, direttore dell’Ispettorato forestale di Nuoro e rappresentante del Cfva all’interno dell’Unità di progetto contro la peste suina: «Finora sono stati abbattuti circa 1800 maiali irregolari, la gran parte dei quali positivi alla Psa – ha detto Michele Chessa – questo dato va moltiplicato per dieci, la maggior parte dei capi era infatti costituito da scrofe gravide. Con gli abbattimenti si è annullata la loro capacità riproduttiva e conseguentemente impedito al morbo di diffondersi». La situazione oggi è nettamente migliorata: «Molti siti da noi censiti sono oggi liberi da maiali allevati al pascolo brado – ha proseguito Michele Chessa – ciò che più conta è che molti allevatori abbiano deciso di regolarizzare la loro attività (140 solo a Orgosolo) perché hanno capito che da questa attività si può trarre reddito».

La commissione “Attività produttive”, intanto, ha approvato la proposta di legge che è stata trasmessa agli assessorati all’Agricoltura e alla Programmazione per la relazione tecnico finanziaria. Il testo, dopo il passaggio in Giunta, approderà in commissione Bilancio per il parere finanziario e tornerà poi in Quinta Commissione per l’approvazione definitiva.

«Speriamo di portarlo quanto prima in Aula – ha detto il presidente della commissione Luigi Lotto – la suinicoltura può essere un settore importante dell’economia isolana. Oggi si portano avanti le azioni di contrasto alla peste suina ma occorre pensare al dopo. Il vero antidoto al ritorno all’illegalità è uno sviluppo razionale del settore che garantisca capacità di reddito e lavoro.»

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E’ prossimo alla conclusione il pellegrinaggio militare interforze della Sardegna, partito sabato 14 aprile scorso da Fonni. I pellegrini hanno fatto tappa poi a Gavoi, Mammoiada, Orgosolo e Oliena, mentre oggi affrontano la penultima tappa del percorso spirituale che li porterà da Oliena a Dorgali in un percorso lungo circa 20 km.

90 chilometri, in cinque tappe, di fatica e sudore, in un continuo alternarsi tra soste in suggestivi luoghi di fede della Barbagia e della Baronia, lungo paesaggi di incantevole bellezza colorati dalle meraviglie della natura primaverile, impreziositi dalla vicinanza di arcigne cime rocciose e freschi corsi d’acqua.

Nell’ambito delle precedenti giornate i pellegrini, giunti da diverse località della penisola e da tutta la Sardegna, sono stati accolti molto calorosamente dai sindaci del territorio e dalle comunità locali tanto che la tabella di marcia è stata sempre rallentata da piacevoli incontri che hanno scandito la conoscenza personale.

L’attività, inquadrata nelle iniziative di scambio sociale e culturale del Comando Militare Esercito Sardegna, coordinata con l’Ordinariato Militare e la XVI Zona Pastorale Sardegna, ha visto la nutrita partecipazione di personale civile e militare.

Domani mercoledì 18 aprile 2018, alle ore 16:00, presso la chiesa di San Giacomo Apostolo di Orosei, la conclusione con la celebrazione della liturgia eucaristica officiata dall’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia S.E.R. mons. Santo Marcianò, unitamente ai cappellani militari isolani.

Ciò, alla presenza del Generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, delle più alte Autorità civili e militari dell’isola e delle rappresentanze delle quattro Forze Armate, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e della Guardia Forestale.

L’ultima tappa del pellegrinaggio, muoverà nei territori di Onifai, Irgoli, Galtellì e Orosei, e ad essa sarà gradita la partecipazione di tutti i fedeli che vorranno unirsi al cammino nell’egida della fede e nella fratellanza.