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«La sicurezza strutturale dell’edilizia ospedaliera è uno dei temi che non può e non deve essere trascurato. La sanità del Sulcis Iglesiente è ormai declassata, con condizioni da terzo mondo. Una polveriera che sta esplodendo in queste settimane, con reparti inaugurati ma ancora inutilizzati ed un’incuria senza precedenti.»
Il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu è durissimo dopo il crollo del solaio nelle sale operatorie del Cto di Iglesias, avvenuto stamattina all’interno di uno dei padiglioni del complesso.
«Scene dure da mandare giù. Solo per puro caso non ci sono feriti – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Tanta paura e ora anche il rischio che nei prossimi giorni non si riesca a far proseguire l’attività chirurgica. E’ l’ennesimo cedimento che appare come uno schiaffo per la città, con i medici e gli infermieri umiliati e mortificati nel loro lavoro quotidiano. E’ un episodio gravissimo che pone un interrogativo sullo stato del presidio sanitario.»
«La caduta del sottotetto nelle sale operatorie, a causa delle infiltrazioni d’acqua – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu, recatosi stamane al CTO per accertare l0entità dei danni – è l’ennesima conferma dello stato di abbandono del complesso ospedaliero ma, soprattutto, indica una superficialità ed un pressapochismo senza precedenti nella gestione degli impianti sanitari nel Sulcis Iglesiente, con disservizi e incidenti che si ripetono senza interruzione.»
Gianluigi Rubiu sollecita provvedimenti urgenti ed annuncia la presentazione di una mozione per fare chiarezza sul degrado delle strutture.
«Questi fatti dovrebbero portare alle dimissioni dei vertici della Azienda socio sanitaria di Carbonia Iglesias. Si bruciano risorse che dovrebbero essere impiegate per il miglioramento continuo dei servizi ai pazienti. Si pensi che sono ancora chiuse quattro sale operatorie, inaugurate in pompa magna, per cavilli burocratici e incapacità della dirigenza. Il cedimento nel blocco operatorio del Cto si tradurrà – conclude Gianluigi Rubiu – nell’ennesimo trasferimento dei servizi a Carbonia. Non può essere un ulteriore alibi per rinviare gli adeguamenti e le manutenzioni del presidio ospedaliero·»
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