22 December, 2024
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La Copagri Nord Sardegna accende i riflettori su quello che oggi risulta un’incompiuta di lusso: il mattatoio consortile di Truncu Reale.

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La Copagri Nord Sardegna accende i riflettori su quello che oggi risulta un’incompiuta di lusso, il mattatoio consortile di Truncu Reale, che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per tutte le macellazioni del Nord ovest della Sardegna, con catene di macellazione per gli ovini-bovini-suini. Una struttura che sino a oggi, controllando la lunga storia, che parte dal 1997, ha visto impegnare ben 6,8 milioni di euro di finanziamenti pubblici. La struttura a regime darebbe lavoro a oltre 30 occupati diretti e a circa 50 dell’indotto (si pensi ai trasportatori di animali vivi e a quelli delle carni macellate) inoltre si calcola che la struttura movimenterebbe un volume di affari di circa 10 milioni di euro all’anno.

«Non Possiamo permetterci in un territorio gravemente in crisi e ad altissima vocazione agricolo-zootecnica – affermano Paolo Ninniri e Tore Piana rispettivamente presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna – tenere chiuso il mattatoio consortile di Truncu Reale. Un’assurdità che non trova nessuna giustificazione, ne politica ne tecnica.  Dell’apertura e del funzionamento della struttura c’è fortemente bisogno i nostri allevatori potrebbero spuntare prezzi migliori per la vendita del bestiame da macello, avendo una struttura che si trova nella zona di produzione, che gli consentirebbe l’abbattimento dei costi di trasporto, inoltre molte macellerie locali si avvantaggerebbero nel disporre di carni locali. Benefici che avvantaggerebbero, infine, il consumatore locale, per la disponibilità di carni prodotte e macellate sul luogo di produzione.»

A regime il Mattatoio Consortile ha una capacità di lavorazione di 84.000  capi macellati all’anno, fra bovini, ovini e suini.

«Tenere una struttura incompiuta e chiusa se non abbandonata, necessaria, che darebbe lavoro a 30 occupati e un indotto di circa 10 milioni annui, dopo aver speso 6,8 milioni di euro di denaro pubblico ci sembra un palese possibile danno erariale, che meriterebbe l’attenzione della Corte dei Conti – concludono Paolo Ninniri e Tore Piana –, da qui un deciso appello agli Enti interessati, comune di Sassari e Consorzio Interprovinciale Industriale, affinché nel più breve tempo, completino il mattatoio consortile e ne decretino la sua apertura.»

 

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