La direzione dell’ATS Sardegna replica alle accuse ricevute dal Sulcis Iglesiente ed “apre” all’ospedale unico.
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Le cronache degli ultimi giorni sono piene di critiche alla gestione della sanità nel territorio della ASSL di Carbonia, per problemi strutturali dei tre presidi ospedalieri Santa Barbara, CTO e Sirai, e per la gestione dei servizi. Obiettivo delle critiche, l’ATS Sardegna e quindi la Giunta regionale che nei mesi scorsi ha approvato la legge di riforma della rete ospedaliera.
Oggi la direzione dell’ATS Sardegna replica alle accuse, con un lungo intervento che pubblichiamo integralmente, nel quale, tra l’altro, emerge una chiara apertura al progetto dell’ospedale unico, del quale si parla da alcuni anni.
«A seguito di alcune dichiarazioni che si sono succedute in queste ore sull’operato dell’ATS, corre l’obbligo alla Direzione effettuare alcune precisazioni:
• Il ragionare “su un nuovo modello, che sia realmente efficiente ed economico, e che non lasci i cittadini privi di servizi indispensabili” presupporrebbe la piena applicazione della normativa in vigore (Decreto ministeriale 2 aprile 2015 n. 70) in tema di definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Quest’ultima, prevede l’organizzazione secondo tre livelli a complessità crescente: presidio ospedaliero di base sede di pronto soccorso (bacino di popolazione tra 80.000 e 150.000 abitanti); presidio ospedaliero di I livello sede di Dipartimento di Emergenza Accettazione DEA di I livello (bacino di popolazione compreso tra 150.000 e 300.000); presidio ospedaliero di II livello con sede di DEA di II livello (bacino di popolazione tra 600.000 e 1.200.000 abitanti);
• L’Area Socio-Sanitaria di Carbonia ha una popolazione pari a 126.324 abitanti (Fonte Dato GeoDemo Istat al 31/12/2018) e considerando anche le proiezioni demografiche dell’Istat che non ipotizzano certo una crescita per i prossimi 50 anni, l’assistenza ospedaliera dovrebbe essere operata per mezzo di un ospedale di base. In realtà, ad oggi, l’area di Carbonia evidenzia la presenza di 3 stabilimenti (Sirai, Santa Barbara e CTO) caratterizzati tutti da un alto indice di vetustà, mentre la riforma della rete ospedaliera, approvata dal Consiglio regionale lo scorso ottobre, assegna all’Area di Carbonia un presidio ospedaliero di I livello suddiviso su due stabilimenti. Valutando corretta la scelta del DEA di I livello, anche in considerazione delle specificità del territorio, una riflessione all’insegna dell’efficienza e dell’economicità presupporrebbe la realizzazione di un ospedale unico. In merito occorre ricordare che le stime elaborate prima della nascita dell’ATS (anno 2014), riguardo l’impatto economico proveniente dalla costruzione del Nuovo ospedale unico del Sulcis Iglesiente, riportano efficienze per circa 30 milioni di euro l’anno;
• Per la Direzione ATS nessun territorio della regione è considerato marginale, anzi, esattamente l’opposto. Le politiche di assistenza sanitaria che si sono succedute negli anni caratterizzate da un’alta offerta di carattere ospedaliero hanno di fatto drenato fondamentali risorse per tutte quelle attività di prevenzione, promozione e presa in carico dei pazienti sul territorio. Attività quali la lungodegenza e l’assistenza domiciliare sono da sempre di gran lunga sottodimensionate rispetto alle reali esigenze. Di conseguenza, in un contesto che vede anche un grave deficit economico da recuperare, la Direzione ATS è impegnata, sempre secondo i dettami normativi nazionali, a implementare un percorso di appropriatezza, attraverso una conversione di alcuni tipi di ricoveri ordinari in day hospital nonché la conversione di ricoveri day hospital in prestazioni territoriali, che consenta di recuperare le risorse necessarie per l’assistenza là dove essa è necessaria;
• Per gli amanti dei numeri relativi alla spesa farmaceutica convenzionata la Direzione ATS mette a disposizione i dati degli ultimi anni precisando che è in corso dall’insediamento della nuova azienda un grande lavoro sull’appropriatezza prescrittiva che vede coinvolti tutti i medici prescrittori. Dunque, nessuna omissione negli acquisti ma ricerca dell’efficacia e dell’efficienza attraverso la messa in pratica di alcuni principi cardine della pubblica amministrazione e cioè concorrenza e trasparenza;
SPESA LORDA FARMACEUTICA CONVENZIONATA |
||
ANNO |
SPESA LORDA |
SPESA NETTA |
2009 |
373.075.268 € |
340.938.504 € |
2010 |
384.849.084 € |
344.789.283 € |
2011 |
378.274.569 € |
330.543.029 € |
2012 |
371.294.718 € |
320.932.423 € |
2013 |
342.715.326 € |
295.777.587 € |
2014 |
340.172.285 € |
291.185.545 € |
2015 |
340.031.827 € |
289.933.863 € |
2016 |
317.779.914 € |
270.038.850 € |
2017 |
304.719.031 € |
257.749.747 € |
• Occorre ricordare che proprio nell’Area Socio-Sanitaria di Carbonia, durante il governo dell’on. Cappellacci, sono state rilevate gravi irregolarità – danno erariale – da parte della Corte dei Conti in merito ad alcune acquisizioni infrastrutturali che hanno determinato spese per circa 4 milioni euro (considerando anche gli interessi circa 6). Somme che oggi avrebbero potuto essere destinate per interventi di manutenzione in strutture ospedaliere e territoriali;
• Occorre ricordare che proprio nell’Area Socio-Sanitaria di Carbonia, durante il governo dell’On. Cappellacci, sono state rilevate gravi irregolarità – danno erariale – da parte della Corte dei Conti in merito ad alcune acquisizioni infrastrutturali che hanno determinato spese per circa 4 milioni euro (considerando anche gli interessi circa 6). Somme che oggi avrebbero potuto essere destinate per interventi di manutenzione in strutture ospedaliere e territoriali;
• Infine, è intenzione della Direzione – sia ATS e ASSL Carbonia – dare avvio ad una commissione di indagine interna per fugare ogni dubbio riguardo le manutenzioni e i lavori (tempi e spese sostenute negli ultimi dieci anni) mettendo a disposizione di tutti i risultati. Si coglie l’opportunità per ringraziare tutti coloro – e non sono pochi – che in questi giorni stanno manifestando nei confronti dell’Azienda piena solidarietà spronando la Direzione e i dipendenti tutti a proseguire nell’impegnativo lavoro di riorganizzazione senza badare alle sempre maggiori pressioni provenienti da chi agisce per interessi personali, senza avere a cuore la salute dei cittadini sardi.»
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