19 December, 2024
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La Giunta regionale ha approvato le direttive sul rilascio delle autorizzazioni per interventi di riutilizzo del patrimonio minerario.

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Rendere più semplici le procedure per il rilascio di autorizzazioni per interventi di riutilizzo dei siti ex minerari: è quanto previsto dalle direttive approvate oggi dalla Giunta su proposta dell’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. La delibera regolamenta il procedimento autorizzativo incluso nella legge regionale numero 5, un provvedimento che ha l’obiettivo di promuovere e agevolare il riutilizzo del patrimonio minerario dismesso per fini produttivi diversi da quelli minerari, con particolare riferimento alle attività di ricerca scientifica e tecnologica, iniziative turistiche, culturali e sociali. Con le direttive vengono fissati criteri e modalità per il rilascio dell’autorizzazione regionale e viene stabilito il procedimento amministrativo.
Tutti gli interventi di riutilizzo delle ex miniere saranno soggetti ad autorizzazione regionale da acquisire nell’ambito del procedimento unico SUAPE in conferenza di servizi, all’interno della quale verranno acquisiti i pareri del Parco Geominerario e dei Comuni competenti per territorio. Le direttive, tra l’altro, prevedono che sarà la struttura dirigenziale dell’amministrazione regionale competente in materia di rilascio di concessioni minerarie a esprimersi nel merito del rilascio dell’autorizzazione.
«Grazie a questa delibera, mettiamo ordine in una materia complessa e stabiliamo le modalità per dare in concessione a privati o enti pubblici i beni ex minerari della Sardegna – afferma l’assessore Maria Grazia Piras -. Finora non esisteva una regolamentazione. Adesso, invece, siamo in grado di stabilire che cosa deve fare chi presenta istanza per utilizzare i beni dismessi e non più sfruttati dal punto vista estrattivo. Le ex miniere – aggiunge l’assessore dell’Industria – possono “rinascere” in tanti modi. Ci sono già iniziative importanti, penso all’accordo siglato tra Regione e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per il progetto ARIA insieme alla Carbosulcis nel sito di Seruci, o ancora l’intesa con l’Università di Sassari e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il progetto SAR-GRAV insieme a IGEA nella miniera Sos Enattos a Lula. Altri progetti – conclude Maria Grazia Piras – potrebbero presto essere attuati in altri siti, sia per quanto riguarda lo sviluppo di attività industriali, sia per lo sviluppo di iniziative legate al turismo e alla valorizzazione museale delle ex miniere.»
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