Michele Cossa (Riformatori sardi): «Chiudere l’ambulatorio di terapia antalgica del Brotzu è un grave errore, che non produrrà risparmi ma solo disagi».
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«Chiudere l’ambulatorio di terapia antalgica del Brotzu è un grave errore, che non produrrà risparmi ma solo un disagio enorme per i pazienti.»
Lo afferma, in un’interrogazione urgente, il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa. Il nuovo atto aziendale dell’Azienda ospedaliera Brotzu, infatti, prevede la creazione di un unico centro di terapia antalgica presso l’ospedale oncologico.
«L’ambulatorio di terapia antalgica del Brotzu nel 2017 ha erogato circa 4.000 prestazioni, ma da tempo, a causa delle carenze di personale non solo è stato costretto a ridurre il carico di lavoro (per l’ozonoterapia non urgente sono previsti oltre due anni di attesa) ma si assiste anche al rinvio delle prestazioni programmate. Il disagio che si arreca ai pazienti, costretti a spostare nel tempo le prestazioni, è facilmente immaginabile. La struttura del Businco non potrà mai essere in grado di assicurare le prestazioni necessarie, a meno che non venga potenziato dal punto di vista delle risorse umane e degli spazi necessari. Potenziamento che non si intravede per nulla», sottolinea Michele Cossa, che chiede al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore Luigi Arru di «intervenire presso la Direzione generale del più importante presiedo ospedaliero della Sardegna affinché possa porre rimedio quanto prima alla situazione illustrata, in maniera da evitare l’ulteriore aggravarsi del malcontento da parte dell’utenza afferente al servizio e da salvaguardare la dignità professionale dei medici e degli operatori che hanno finora, comunque, garantito le prestazioni, in condizioni di oggettiva difficoltà».
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