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Sabato 2 e domenica 3 giugno Santadi partecipa per il secondo anno a Monumenti Aperti e apre 8 monumenti del suo patrimonio artistico, archeologico e naturalistico. Monumenti Aperti, coordinata da Imago Mundi Onlus, si è aggiudicata recentemente un prestigioso riconoscimento: il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale – Europa Nostra awards 2018, che verrà consegnato il prossimo 22 giugno a Berlino.
Inoltre, per questa sua XXII edizione, ha ricevuto la medaglia del presidente della Repubblica, che si affianca al patrocinio della Presidenza del Senato, della Camera dei Deputati, del MIBACT, dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, del Consiglio Regionale e della Presidenza della Giunta.
Sono 8 i monumenti di Santadi che, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale e all’entusiasmo dei volontari sono visitabili nelle giornate di sabato 2 e domenica 3 giugno. Nello stesso fine settimana Monumenti Aperti in Sardegna si svolge anche a Buggerru, Cossoine, Dolianova, Iglesias, Sant’Anna Arresi, Semestene, Seneghe, Settimo San Pietro e Torralba.
Il sindaco Elio Sundas rinnova con entusiasmo e convinzione anche per il 2018 l’adesione alla manifestazione Monumenti Aperti, visto il grande successo registrato con l’edizione 2017. Condividiamo in pieno la filosofia dell’evento poiché consente il coinvolgimento delle scuole e dei ragazzi che saranno i protagonisti dell’evento, accompagnando i visitatori tra le bellezze del nostro territorio. Ciò consente ai nostri giovani concittadini di approfondire la conoscenza del territorio santadese e di sentirlo proprio. Un concetto che mi piace sottolineare è che così operando si sviluppa e si diffonde maggiormente quella consapevolezza tra i cittadini, che è alla base di una crescita culturale e sociale di cui c’è estremo bisogno.
Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, nel cui calendario Monumenti Aperti è inserita, la decisione di scegliere come tema Cultura – Patrimonio Comune è motivata dal considerare il nostro patrimonio artistico come memoria, e come valorizzazione della diversità. Per questo, si è deciso di segnalare, per ogni comune un sito che sia testimonianza del nostro passato, ma con uno sguardo proiettato verso il futuro. In linea con questo tema, si è deciso di segnalare per Santadi il Museo civico Archeologico. Il territorio di Santadi fu sempre agevolato ad ospitare insediamenti umani. Trattandosi di una zona fertile, pianeggiante e ricca di acqua è stato un habitat ideale per l’uomo sin dalla preistoria. L’essere difeso dai monti, ma non lontano dal mare lo ha reso anche un centro adatto agli scambi commerciali. Il Museo Archeologico di Santadi racconta la storia delle civiltà che hanno abitato il basso Sulcis e di uomini capaci di produrre oggetti con grande perizia sin dal Neolitico. L’esposizione segue un criterio cronologico e tra i reperti più significativi troviamo le ceramiche e l’industria litica della cultura di Ozieri, i pugnali in rame e bronzo di Montessu, i vasi del deposito votivo di Su Benatzu e i corredi funerari della necropoli punica di Pani Loriga. Un percorso che mette in luce l’evoluzione della civiltà sarda all’interno dei popoli del Mediterraneo.
Sono 2 le novità: la chiesa di Santa Maria di Monte Fracca, sita in Barrua, una chiesetta campestre cui è legata una leggenda, secondo la quale la Vergine Maria sarebbe apparsa ad un cacciatore, nell’anno 1724, ed in seguito all’apparizione e al rinvenimento della statua lignea della Santa, da parte del medesimo cacciatore, gli abitanti di Barrua avrebbero edificato la Chiesetta; e la foresta di Pantaleo: che vanta la più estesa lecceta del mondo, ma importanti anche le testimonianze archeologiche fra queste, il complesso termale di epoca romana di Is Figueras e i piccoli spiazzi circolari realizzati in diversi punti della foresta dai carbonai, per la preparazione delle carbonaie.
Questi poi gli altri monumenti aperti: il Museo Civico Archeologico di Santadi; Pani Loriga una vasta collina ricoperta di olivastri secolari che racconta cinquemila anni di storia, dalla necropoli neolitica a domus de janas al nuraghe Diana, le oltre 150 sepolture fenicie indagate, la fase punica, con la necropoli ipogeica, ma soprattutto l’architettura urbana, dove l’assenza di sovrapposizioni edilizie ha conservato in condizioni eccezionali le strutture murarie di una città che dominava l’entroterra e il mare; il Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” che è ospitato in un edificio degli inizi del Novecento e rispecchia per caratteristiche tipologiche e strutturali la casa contadina tradizionale del Basso Sulcis, composta da uno stabile per uso abitativo e un cortile retrostante col tipico pozzo e due loggiati; i reperti sono inseriti secondo un’attribuzione funzionale a restituire lo spaccato di vita di cui sono testimonianza; la Tomba dei giganti di Barrancu Mannu, nota anche come Sa fraigada; Sa Domu ‘e Paxi, frutto di un recupero di immobile storico di due ex edifici rurali, contigui, con corte comune e loggiato; e infine il Museo delle bambole che è ospitato nell’abitazione privata di proprietà di colei che ha allestito il museo. La collezione che conta oltre 1500 pezzi, provenienti da tutto il mondo, ebbe inizio nel 1966 ed è costituita da bambole vestite nei costumi tipici dei luoghi di provenienza.
Il comune di Santadi aderisce a Gusta la città con attività ricettive e di ristorazione che aprono nelle giornate di Monumenti Aperti affinché la partecipazione alla manifestazione sia più piacevole e godibile
Nei giorni di Monumenti Aperti due iniziative: sabato 2 giugno dalle 18.30 alle 20.00 in Via Mazzini Giogus Antigus Come si divertivano i bambini del secolo scorso? Che giochi organizzavano e quali giocattoli possedevano. In questo laboratorio, i bambini del paese, tra is pipias de canna, funi e pincareddu, tra quadus de canna, “piricochedu e pruna” e i giogus cun sa boccia li riscopriranno. Domenica dalle 15.30 alle 19.30 a Pani Loriga Colori e tecniche pittoriche dell’antichità con Angela Demontis, artista e autrice de “Il Popolo di Bronzo”, che darà dimostrazione di come si ricavavano anticamente i pigmenti dai minerali e terre della Sardegna e di alcune tecniche di pittura. Verrà data ai visitatori la possibilità di provare i colori naturali dipingendo su un telo che verrà messo a disposizione del pubblico.
I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, con le seguenti precisazioni: Area Archeologica di Pani Loriga – Tomba dei Giganti di Barrancu Mannu: visite guidate 10.00/11.30 – 15.30/17.00. Cantina Santadi, Soc. Coop. Agricola: gruppi da 20 persone su prenotazione (con preavviso di una settimana dall’evento) e Latteria Sociale Santadi, Soc. Coop. Agricola in gruppi da 20 persone e previa prenotazione.