17 August, 2024
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L’Associazione Culturale Good Vibrations in collaborazione con Il Baretto di Porto Ferro (SS) presenta il programma della II edizione del Festival “Porto Ferro Blue Sunset Festival”.

Dopo il grande successo della prima edizione, che ha visto esibirsi bluesman di rilievo nazionale ed internazionale, dando nuovamente seguito all’idea di un vero e proprio festival in grado di coprire tutto il periodo estivo, a partire dal 30 giugno fino al 15 settembre, e sempre con appuntamenti settimanali, la musica blues inonderà (nel vero senso della parola) con artisti locali, nazionali ed internazionali i tramonti e la natura selvaggia incontaminata della stupenda baia di Porto Ferro divenuta oramai punto di riferimento non solo per gli abituali frequentatori della splendida spiaggia ma anche e soprattutto per chi cerca un’offerta turistica alternativa.

Ed è proprio la combinazione di questi due elementi, il blues e la natura, inserita nella cornice del tramonto, che rendono questo festival unico ed inimitabile.

Ci sono posti in cui la magia è data dalla musica e poi c’è Porto Ferro, luogo pieno di magia anche nei suoi silenzi che esplode in una festa di colori e buone vibrazioni quando la sua magia naturale si affianca a quella del ritmo e dell’anima blues, e mentre il Sole vorrebbe rimanere anche lui a godere di quell’onda, pian piano ci saluta e ci lascia rapiti da uno scenario spettacolare, senza pensieri, danzante e silenzioso.

Come anticipato, in questa splendida cornice, protagonista assoluto sarà il Blues, in tutte le sue sfaccettature: dal Delta al Soul al Funk al Country Blues fino ad arrivare a ciò che ne è derivato e che è il suo figlio più famoso: il Rock’n’ Roll.

Molti pensano al blues come ad una musica triste, malinconica, e in parte lo è, ma non solo, l’aspetto fondamentale di questa espressione artistica è la speranza, la voglia di guardare avanti, la riscossa, questo era quello che cercavano gli schiavi neri quando cantavano nelle piantagioni ed il blues era la loro via di fuga, la loro maniera di evadere da quell’ingiustizia.

Come disse Jimi Hendrix “Il blues è facile da suonare ma difficile da provare” ed il festival di Porto Ferro offre ai suoi spettatori l’occasione per provare una forte esperienza blues e non limitarsi soltanto all’ascolto. In  altre parole un’esperienza totalizzante che permetterà a tutti di spendere qualche ora d’estasi lontani dal fracasso delle città e dall’ossessione dei cellulari sempre accesi. Insomma oltre ad unica esperienza in musica anche una buona occasione per socializzare e scambiare due parole e qualche sorriso senza i filtri della tecnologia.

A supportare tutti gli eventi non potranno mancare, per appagare tutti i sensi in egual misura, l’ottimo cibo e la fantastica birra de Il Baretto, padroni di casa della rassegna. 

PROGRAMMA:

Giugno

30 – Don Leone

Luglio

6 – Davide Speranza Band

13 – Marco Pandolfi Duo

20 – Lakeetra Knowles Band / Watermelon Slim

27 – Linda Valori e Maurizio Pugno Band

Agosto

2 – Francesco Piu Peace & Groove Band

9 – Sons of Rhythm

13 – Andrea Cubeddu – Angela Esmeralda & Sebastiano Lillo

16 – Superdownhome

23 – Sara Zaccarelli Band

30 – Maurizio Fenini – Veronica Sbergia & Max De Bernardi

Settembre

8 – Bayou Moonshiners

15 – Dislocation Blues

 

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Domani, sabato 26 maggio, a Cagliari il festival Le Salon de Musique prosegue con “Passione”, serata che ripercorrerà l’omonimo racconto della scrittrice sarda Mariangela Sedda.

L’appuntamento è alle 21.00, nella Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114, dove l’attrice Eleonora Giua (voce recitante), accompagnata dalle musiche originali scritte e suonate per l’occasione dal pianista Gustavo Gini, sarà protagonista di una intensa lettura delle pagine della Sedda: una storia che parla di libri e della loro grande capacità di creare emozioni e passioni. Il racconto di una scrittrice autorevole, pubblicato sul numero 102 (Cagliari, 2009) della rivista “La grotta della vipera”.

La serata è organizzata in collaborazione con il festival Pazza Idea-Femminile plurale (di cui è una anteprima), con l’associazione culturale Le Officine e con la Fondazione Siotto.

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Un depuratore ed un sistema di reti di collegamento per raccogliere i reflui di Tavolara e ottimizzarne la gestione a favore di un riutilizzo per fini irrigui e domestici. Il futuro dell’isola, candidata al riconoscimento di sostenibilità assoluta, con la certificazione “Tavolara a impatto zero”, passa attraverso una convergenza di interventi pubblico privati per la realizzazione di un sistema di depurazione compatibile con la sostenibilità del sito. La rivoluzione idrica prende forma alla “Casa delle farfalle di mare”, sede dell’Area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo a Porto San Paolo e quartier generale della settimana dedicata ai temi della sostenibilità negli ambienti insulari, alla quale partecipano i protagonisti di Isos – isole sostenibili. Il progetto vede come capofila il dipartimento francese Département du Var e coinvolge la Regione, l’Amp di Tavolara, il Parco nazionale arcipelago toscano, la provincia di La Spezia e i partner francesi Espace littoral et des rivages lacustres, L’Office de l’environnement de la Corse, Parc national de Port-Cros, Ville de Cannes. La corretta gestione della risorsa idrica è uno dei fondamenti della sostenibilità, elemento imprescindibile per la salvaguardia dell’ambiente. Un principio sempre valido, declinabile a livello mondiale, ma che assume rilevanza nodale se applicato alle aree di elevato interesse naturalistico. E’ il caso delle isole sostenibili, protagoniste del progetto di cooperazione francesce e italiano. L’obiettivo comune è superare le criticità di gestione dell’acqua che si verificano nelle isole minori, abitate o disabitate, comunque sempre forti attrattori in chiave turistica. Il giusto utilizzo dell’acqua diventa prioritario per l’ottenimento della certificazione di “Isola a impatto zero” per Tavolara. Un marchio che l’Amp punta a raggiungere attraverso la candidatura della riserva supportata dai partner del progetto Isos e certificata dall’associazione Smilo, nata per l’istituzione del sigillo di sostenibilità. L’ente gestore ha già ideato un piano di azione per l’isola e ha tracciato un percorso agevolato per la sua realizzazione nell’ambito di un progetto comunitario.

«Tavolara è un’isola abitata da 25 persone d’estate e due d’inverno, ma in media viene visitata quotidianamente da 800 turisti – spiega Augusto Navone, direttore dell’Amp -. Le abitazioni e le strutture produttive esistenti si approvvigionano attraverso alcune cisterne alimentate da quattro pozzi. Una quantità così esigua di popolazione non ha mai stimolato interventi da parte degli enti pubblici. Pertanto, la filiera di gestione dell’acqua è rimasta privata. Grazie al progetto Smilo – continua Navone – effettueremo una ricognizione per avere dati certi sulla capacità di portata dei pozzi e sul sistema di smaltimento dei reflui. L’obiettivo è quello di realizzare un nuovo depuratore per consentire la gestione e il riutilizzo dei rifiuti idrici: per attuarlo è indispensabile che la gestione venga affidata ai proprietari di Tavolara.»

Quando si parla di acqua si parla di problemi che derivano dalla situazione geografica ed economica, dalla densità demografica e dal clima. «L’acqua è la vita, ovunque – precisa Albert Boulanger, consultente della Conservatoire du Littoral per il progetto Smilo -. Le acque piovane, sotterranee, infiltrate dalle quali andiamo a prelevare ciò che serve per le esigenze della popolazione sono limitate e devono essere risparmiate».

L’importanza di istituire dei laboratori tematici, come strumento di ingresso per l’Europa e per evidenziare i bisogni delle isole minori, emerge con forza anche oggi, giornata conclusiva della “settimana zero impatto” alla quale hanno presenziato i sindaci di Loiri Porto San Paolo, Francesco Lai e di Porto Torres, Sean Christian Wheeler. Il riconoscimento di Tavolara come “Isola a impatto zero” appare un obiettivo sempre più vicino. L’isola rappresenta un modello già riconosciuto a livello internazionale per la corretta gestione dei rifiuti, per l’utilizzo delle energie rinnovabili, la tutela della biodiversità e la gestione delle risorse idriche.

Sempre oggi, un gruppo di alunni del liceo classico Gramsci di Olbia, ha incontrato il giovane equipaggio della goletta Patriar’ch che, nell’ambito del progetto Pim, promuove la protezione degli spazi insulari. Successivamente, i ragazzi del Patriar’ch hanno visitato e pulito la spiaggia di Porto Taverna.

Domani è in programma un’escursione sull’isola di Molara con tutti i protagonisti delle iniziative della settimana dedicata alla sostenibilità.

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La Rappresentanza Sindacale Unitaria Eurallumina comunica che le giornate indicate per la firma dei moduli relativi agli adempimenti INPS per i lavoratori e le lavoratrici Eurallumina sono fissate per oggi, venerdì 25 maggio, e lunedì 28 maggio 2018.

Lunedì 28 maggio, inoltre, alle ore 10.00, presso la sala assemblee dello stabilimento di Portovesme, e in concomitanza con la distribuzione delle buste paga, si svolgerà la consueta assemblea generale informativa.

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«Gli appuntamenti dei pazienti che accedono al Servizio di diabetologia sono diluiti nell’arco dell’intera giornata. In particolare, dal martedì al venerdì, le visite vanno dalle 7,30 alle 19,30. Una organizzazione che vige ormai da diverso tempo.»

Sono le precisazioni del responsabile della Diabetologia dell’Aou di Sassari Adolfo Pacifico che fuga le voci di una convocazione di pazienti tutti alla stessa ora la mattina.

«Può succedere a volte, invece, che i pazienti che vengono da fuori città arrivino al Servizio anticipatamente rispetto all’orario del loro turno. Questo rende la sala d’aspetto più affollata del previsto», prosegue.

Talvolta, poi, capita un alto afflusso di pazienti che, come avvenuto nei giorni scorsi, richiedono documentazione come piani terapeutici o certificati per il rinnovo della patente.

«Questo rallenta l’attività del Servizio e per questo motivo – spiega ancora il responsabile della Diabetologia – stiamo valutando la possibilità di studiare diverse modalità e orari di accesso a queste prestazioni, oltreché una riorganizzazione del lavoro e del personale.»

Al momento il pubblico accede al Servizio il lunedì ed il sabato dalle 7,30 alle 13,30 e dal martedì al venerdì dalle 7,30 alle 19,30.

L’Azienda si scusa per gli eventuali disguidi di questi giorni e ricorda che il Servizio, di recente, si è trasferito dal palazzo Clemente al primo piano della Clinica medica. Uno spostamento necessario a consentire alla Cardiologia, che ha preso gli spazi prima occupati dalla Diabetologia, di effettuare le consulenza ai reparti delle stecche bianche e dello stesso Clemente, senza obbligare i pazienti ricoverati a uno spostamento fuori dalla struttura ospedaliera.

«Siamo convinti – afferma il direttore sanitario Nicolò Orrù – che una volta superata la fase del trasloco e del cambiamento si possa tornare a regime, così come quando il Servizio si trovava al Clemente.»

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La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha ascoltato le relazioni delle associazioni più rappresentative dei disabili uditivi nell’ambito dell’esame della PL n. 453 (Moriconi e più) sottoscritta da gruppi di maggioranza ed opposizione.

A nome dell’Ens (Ente nazionale sordi) il presidente regionale Gianfranco Cappai ha auspicato che la nuova legge aumenti le opportunità di inclusione dei disabili nella vita sociale.

Sempre in rappresentanza dell’Ens, Alessandra Farris ha definito la legge “un ottimo punto di partenza”, sottolineando che il mondo della sordità è composto da tanti differenti percorsi sul piano riabilitativo ed educativo, frutto di scelte legittime che vanno rispettate. «L’importante – ha sottolineato – è che tutti si sentano cittadini titolari di diritti avendo a disposizione le stesse opportunità anche se, ovviamente, il mondo è a misura di persone udenti». «La sordità tuttavia – ha proseguito – non è una malattia ma un deficit da compensare e può essere compensato benissimo con una serie di interventi mirati: dallo screening neo-natale all’utilizzo delle tecnologie, dalla formazione degli operatori di supporto all’affermazione di una cultura nuova che, ad esempio, non confini i sordi in lavori a bassa capacità perché invece possono fare tutto e per questo si sentono più integrati se valutati in base al merito ed alla competenza e non per la loro condizione».

In rappresentanza della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) il presidente regionale Alfio Desogus ha espresso alcune riserve sulla parte della legge che, in nome della libertà di scelta, prevede il riconoscimento della Lis (linguaggio dei segni) sostenendo che, in realtà, «il riferimento corretto è quello alla Convenzione Onu del 1948 sui diritti umani che equipara la comunicazione ad un diritto umano e individua la parola come verso umano accompagnato da espressioni del viso con caratteri di universalità tali da consentire all’individuo di entrare in relazione con le altre persone».

«Questo diritto umano – ha aggiunto – non può essere esercitato con il linguaggio dei segni che, come strumento di comunicazione mediata, non è di inclusione ma di discriminazione oltre che limitativo dell’autonomia personale.»

«Va poi considerato – ha concluso, il diritto alla salute che in Sardegna richiede – lo screening audiologico neonatale, la diagnosi precoce, un servizio logopedico organizzato sul territorio per la presa in carico del bambino presso i centri specializzati.»

Anche Cesarina Pibiri, esponente dell’associazione Audientes, ha osservato che la legge «propone un approccio superato alla sordità equiparando il linguaggio dei segni all’intervento linguistico vero e proprio, perché soprattutto i bambini tendono a scegliere la strada più facile salvo poi trovarsi in difficoltà durante l’età dello sviluppo». «Come mamma di un bambino nato sordo – ha ricordato – dopo un primo periodo con gli insegnanti di sostegno ho girato l’Italia per trovare una cura efficace ed anche ora la situazione in Sardegna non è molto diversa soprattutto per i bambini piccoli: a volte nelle strutture sanitarie mancano strumenti che costano pochissimo, mancano reparti di chirurgia infantile e perfino le protesi sono a pagamento mentre nella Penisola rientrano all’interno dei Lea. Ciò che bisogna privilegiare – ha concluso – è l’accompagnamento degli individui col deficit uditivo alla formazione di una personalità autonoma perché solo questo consente una vera integrazione».

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L’EGAS, con la deliberazione del Comitato istituzionale d’ambito n° 15 del 16 maggio 2018, riprogramma le economie del POT «a favore di nuovi interventi finalizzati al superamento delle criticità locali» e, curiosamente, si scopre che le scelte di finanziamento ricadono tutte, o quasi, sui Comuni dall’Oristanese in su. Non si capisce, infatti, con quali criteri siano state ripartite le risorse. Legittimo chiedersi se sia presumibile che non vi siano Comuni del Sud Sardegna in cui insistano emergenze o criticità tali da giustificare un intervento finanziario dell’EGAS (Ente di Governo dell’ambito della Sardegna). Il comune di Sant’Antioco, dal canto suo, avrebbe vitale bisogno di risorse per portare a compimento alcuni interventi strutturali, come concludere l’impianto fognario della borgata di Maladroxia o per l’efficientamento dell’impianto cittadino. Invece siamo costretti a sottostare a questa assenza di regole che produce finanziamenti a pioggia sui Comuni evidentemente “amici” e ad attingere dal nostro bilancio, come nel caso delle opere fognarie per le case popolari di via Trilussa di prossima assegnazione.

Basta, infatti, guardare la lista dei centri isolani destinatari di finanziamenti (parliamo di circa 6 milioni di euro di economie riprogrammate) per farsi un’idea sulla totale assenza di criteri oggettivi. Di sicuro, i comuni di Maracalagonis, Nurachi, Sassari e Macomer, i cui sindaci, guarda caso, sono anche i quattro rappresentanti dei Comuni nell’ambito EGAS, ottengono una buona quantità di fondi per risolvere le “loro” emergenze. Sicuramente è solo un caso, ci mancherebbe. Ma tant’è: sta di fatto che le criticità da risolvere sembrerebbero essere concentrate tutte in alcune zone della Sardegna. Se la Regione, e nello specifico il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, hanno intenzione di continuare ad avvallare questa tipologia di gestione delle somme a disposizione, ce lo dicano chiaramente. Noi, ovviamente, ci opponiamo.                                                                                                                                        

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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Per la stagione 2018, Villasimius Beach Soccer e Alpitour hanno sottoscritto un contratto di sponsorizzazione che vedrà Alpitour Main Sponsor della squadra di Villasimius: oltre ad apparire sulle maglie da gara e sul materiale tecnico, la squadra assumerà il nuovo nome di Alpitour Villasimius Beach Soccer.

Per la prima volta, la squadra gareggerà nel campionato italiano di serie A: un grande risultato, che porterà la squadra del presidente Manuel Perra a essere l’unica rappresentante della regione Sardegna. Il campionato prenderà il via l’8 giugno prossimo e la prima tappa si svolgerà al Poetto, la principale spiaggia di Cagliari. 

Il 6 giugno la squadra di Villasimius sarà presentata durante la conferenza stampa che si terrà presso il VOI Tanka Resort di Alpitour. Si tratta di una location storica, esclusiva e molto suggestiva nel sud della Sardegna, immersa in oltre 40 ettari di rigogliosa vegetazione e con quasi mille camere. Il resort è entrato nell’universo di Alpitour a fine marzo, entrando nella collezione di VOIhotels, la società alberghiera del Gruppo, che ha strutture a Roma, in Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria, oltre alle gestioni internazionali a Cuba, Capo Verde, Madagascar e Zanzibar.

«È un piacere poter ospitare al VOI Tanka Resort la conferenza di presentazione della squadra di Villasimius Beach Soccer – afferma Paolo Terrinoni, amministratore delegato di VOIhotels – sia perché crediamo fortemente nelle sane competizioni sportive, sia perché inauguriamo una nuova stagione di stretta collaborazione con Villasimius, che ha accolto il nostro arrivo nel migliore dei modi.»

Il Beach Soccer è la trasposizione estiva dello sport più praticato in Italia, il calcio, inserito in una cornice che ne amplifica la spettacolarità: la competizione, l’agonismo e la location del Beach Stadium fanno di questa disciplina una grande protagonista degli sport da spiaggia. 

Il campionato di Serie A di Beach Soccer si svolgerà nell’estate, sarà suddiviso in due gironi e vedrà la partecipazione di 20 squadre. Ciascun girone è articolato su tre tappe nelle più prestigiose località di mare italiane. Ciascuna tappa è rappresentata da un evento della durata di circa quattro giorni. Le prime quattro squadre parteciperanno alle finali con in un evento che durerà un’intera settimana. 

 

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La Giunta regionale avvia il procedimento per il trasferimento alla Regione delle funzioni sulla continuità territoriale marittima attraverso l’inserimento della richiesta nelle norme di attuazione statutarie. Su proposta dell’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, è stata approvata ieri la delibera che individua il percorso di carattere normativo contenuto in un decreto da sottoporre alla Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto Sardo presieduta da Francesco Sanna.

«Oggi definiamo con chiarezza una strada per rafforzare le prerogative del diritto alla mobilità e per stabilire con quali modalità esercitarlo – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Il principio guida che si vuole affermare, supportato da diverse fonti del diritto, è quello di attribuire alla Sardegna la regolamentazione esclusiva della continuità territoriale marittima in termini di tariffe, frequenze e capacità sia per le persone sia per le merci.»
«È un atto di autodeterminazione, una battaglia decisiva non più eludibile che stiamo portando avanti per essere protagonisti di scelte fondamentali e per consentire ai sardi di viaggiare liberamente alle stesse condizioni di tutti i cittadini europei – ha detto l’assessore Carlo Careddu -. Emerge, dunque, la necessità di adottare una disciplina uniforme nel campo della continuità territoriale marittima attraverso apposite norme di attuazione e in vista della prossima scadenza della convenzione tra lo Stato e CIN -Tirrenia.»

In virtù dell’articolo 4 dello Statuto Sardo, La Regione ha competenza legislativa concorrente riguardo alle linee marittime ed aeree tra i porti e gli scali isolani e, sempre in base allo Statuto Speciale, su questa materia può quindi esercitare le funzioni amministrative relative. Il provvedimento della Giunta Pigliaru richiama quindi la legge finanziaria 2007 dello Stato dove si ribadisce il passaggio di consegne alla Sardegna delle funzioni sulla continuità territoriale e la sentenza della Corte Costituzionale 230 del 2013 dove, in termini generali, si afferma la necessità di coinvolgimento della Regione nella elaborazione delle convenzioni sui trasporti tra isola e continente. Anche e per effetto dell’articolo 53 dello Statuto: «La Regione è rappresentata nella elaborazione delle tariffe ferroviarie e della regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei che possano direttamente interessarla».

La delibera varata oggi dà mandato alla Direzione generale dei Trasporti di predisporre uno schema di decreto legislativo con le norme di attuazione per il trasferimento di competenze. Tale procedura potrebbe attribuire al presidente della Regione il potere di convocare una conferenza di servizi a cui partecipano tutte le amministrazioni pubbliche interessate. La Conferenza avrebbe il compito di precisare i contenuti dell’onere di servizio pubblico, con particolare riferimento ai porti che devono essere collegati in regime di continuità territoriale, alle tariffe, ai soggetti beneficiari e alle condizioni e modalità del servizio; di adottare il decreto di imposizione degli oneri di servizio pubblico; di indire la gara pubblica europea per l’assegnazione delle rotte. Si chiede sia lo Stato a farsi carico degli oneri finanziari in via continuativa, richiamando l’attuale normativa che consente anche la contribuzione del governo centrale per i collegamenti interni diurni. Infine, si suggerisce una valutazione sull’opportunità di estendere l’ambito di applicazione delle norme anche alla disciplina della continuità territoriale aerea, seppure risulti ad oggi regolamentata in via amministrativa.

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Domani, sabato 26 maggio, si svolgerà il Trofeo Città di Carbonia – 2° Memorial Renzo Senni, in ricordo del ciclista originario di Carbonia, deceduto il 26 maggio 2013, all’età di 60 anni, in seguito a un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale n. 2, tra Carbonia e Villamassargia. 

L’iniziativa è organizzata dall’ASD Dimonios Bike Team Carbonia, presieduta da Fabrizio Piras, con la collaborazione della Pro Loco e il patrocinio del comune di Carbonia.
Si tratta di una gara ciclistica su strada che si snoderà su un percorso di 60 km. Alle ore 15.30, i partecipanti si ritroveranno a Carbonia, davanti al ristorante La Vecchia Miniera, presso la Grande Miniera di Serbariu. I corridori partiranno alle 16.45, per poi tagliare il traguardo alle 18.30, in prossimità degli scavi archeologici di Monte Sirai. Alle ore 19.15, si svolgeranno le premiazioni presso il ristorante La Vecchia Miniera.
Il sindaco Paola Massidda plaude a questa nobile iniziativa in ricordo del nostro concittadino Renzo Senni: «Carbonia conferma ancora una volta il suo stretto legame con il mondo del ciclismo. Lo dimostra anche il gran numero di appassionati delle due ruote presenti nel territorio comunale».
Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessore dello Sport Valerio Piria, secondo il quale «il 2° Memorial Renzo Senni rappresenta un vero e proprio punto di incontro per gli amanti della bicicletta. Il ciclismo è uno sport che intendiamo valorizzare per la sua funzione di aggregazione sociale e, soprattutto, perché si tratta di un mezzo di trasporto a impatto zero, che rispetta pienamente gli standard ambientali, favorendo così la mobilità sostenibile».