20 July, 2024
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C’è anche l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari tra le aziende che, grazie ai fondi resi disponibili dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) con il 5 per mille, parteciperanno ai sei progetti speciali dedicati allo studio delle metastasi. L’Aou di viale San Pietro, assieme all’unità di Genetica dei tumori dell’Icb-Cnr di Sassari, fa parte di un’unità di lavoro che vede capofila l’Azienda ospedaliera universitaria senese. Il progetto, che avrà la durata di sette anni, destina per le attività da svolgere a Sassari circa 2,2 milioni di euro.

Lo studio parte dal dato che, come spiegato nei giorni scorsi da Airc, «numerosi pazienti colpiti da melanoma, mesotelioma o glioblastoma in forma avanzata non rispondono all’immunoterapia, ovvero alle cure che stimolano le nostre difese ad attaccare il cancro». Il programma, ha illustrato nei giorni scorsi Michele Maio, direttore del centro di immuno-oncologia dell’Aou senese, «punta a potenziare l’effetto dell’immunoterapia con l’utilizzo di farmaci che aumentino il riconoscimento delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario». Si studierà quindi il ruolo di specifiche alterazioni del Dna che favoriscono il fenomeno delle metastasi, mentre il sistema immunitario non rileva le cellule tumorali e diminuisce l’efficacia clinica dell’immunoterapia.

«La nostra azienda – ha detto Antonio Cossu, dirigente dell’unità operativa complessa di Anatomia Patologia diretta da Francesco Tanda – sarà coinvolta nella classificazione patologica dei prelievi di tessuti da sottoporre ad analisi molecolare. I tessuti potranno essere sottoposti anche a micro-dissezioni che consentiranno l’analisi molecolare anche di singole cellule neoplastiche. Per questo studio arriveranno a Sassari circa 2,2 milioni di euro.»

Questa attività si inserirà in quella più ampia che sarà svolta in stretta collaborazione con l’unità di Genetica dei tumori del Cnr di Sassari diretta da Giuseppe Palmieri. Un lavoro che, attraverso lo studio genetico, punterà a sviluppare i marcatori di risposta e resistenza all’immunoterapia. Si rinnova, così, la forte collaborazione tra Aou e Cnr che da anni, con i loro professionisti, collaborano in attività di studio e ricerca.

A livello nazionale il nuovo ‘Programma Speciale 5 x 1.000 dedicato allo studio delle metastasi‘, promosso dall’Airc, mette in campo sei studi inediti. Vengono previsti oltre 14 milioni di euro di investimento all’anno per 7 anni e saranno impegnati oltre 200 scienziati in tutta Italia. Un investimento importante considerato il fatto che il 90 per cento delle morti per cancro – fa sapere l’Airc – è provocato dalle metastasi, uno dei maggiori problemi a oggi irrisolti per la cura della malattia.

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Dopo una lunga stagione di pioggia, con l’arrivo della primavera, Villamassargia si presenta alla nuova stagione con le sue bellezze: “Villamassargia in fiore e Monumenti aperti”.
Villamassargia si presenta, il paese degli eventi, dell’arte e dell’artigianato, rinnova come ogni anno la propria tradizionale ospitalità. L’evento si svolge in concomitanza con Monumenti Aperti, in cui gli scolari guideranno i visitatori nei principali siti: saranno visitabili la Chiesa della Madonna della Neve, la Chiesa della Madonna del Pilar e di S. Ranieri e la nuova Galleria Comunale dedicata alle opere di Amelia Camboni.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle ore 15,30 alle ore 19,30 e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,30, come le case storiche e gli gli antichi portali animati dalle associazioni.

Per tutta la durata dell’iniziativa le attività commerciali proporranno attività e degustazioni per le vie del paese.
Tra le stradine del centro storico, i siti archeologici del Nuraghe Santu Pauli e della Tomba dei Giganti di Mont’Ollastu, gli ulivi secolari di S’Ortu Mannu, i percorsi minerari di Orbai, per due giorni di escursioni, visite e scoperte difficili da dimenticare.

Le novità 2018:

– Siti archeologici aperti a S. Pauli e Mont’Ollastu;

 Viaggio nel cuore della miniera: dall’esposizione partecipata di Casa Fenu alla Galleria di Santa Giuliana di Orbai (a cura dello Speleo Club Villamassargia);

 Su pani pintau a cura di Maddalena Mura presso Casa Fenu (a cura del Gruppo Folk Pilar);

 Villa Fenu e il suo giardino in Via Santa Maria (a cura dell’Ass. Anziani); Strumenti aperti in via di Vittorio (a cura dell’Ass. Sa Trunfa).

Le specialità

 Dimostrazione di cottura tradizionale del pane nel forno a legna a Casa di Tzia Domitilla (a cura dell’Ass. Turistica Pro Loco);

 Esposizioni etnografiche a Casa Fenu (a cura del Gruppo Folk) e a Casa di Tzia Domitilla (a cura dell’Ass. Turistica Pro Loco);

 Mostre fotografiche a Casa Serra (a cura dell’Auser) e a Villa Fenu (a cura dell’Ass. Anziani);

 Laboratorio del maestro carraio, Casa Piras in via Angioy (a cura dell’Ass. Turistica Pro Loco);

 Mostra fotografica delle attività ambientali di protezione civile del GEV Villamassargia;

 Degustazioni a cura delle associazioni locali;

 Attività a cura delle attività produttive e commerciali

Sostenibilità

 Mostra di giochi e arredi realizzati con l’arte del riciclo presso Centro Fenice in Via Santa Maria (a cura dell’Ass. Attivamente);    

 Tour dei portali in calesse;

 Servizio bus navetta gratuito Villamassargia – S’Ortu Mannu – Orbai – Mont’Ollastu – Santu Pauli.

 

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Venerdì 25 maggio, alle ore 18.00, nella Biblioteca comunale di Carbonia, andrà in scena un nuovo appuntamento con l’archeologia e la storia nell’ambito di “Carbonia Studia”, edizione 2018. L’evento è organizzato dal Museo Archeologico e dall’assessorato della Cultura del comune di Carbonia.

L’archeologa Sabrina Cisci, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Cagliari, Oristano e Sud Sardegna), presenterà una relazione intitolata “Il Sulcis in età tardoantica e altomedievale attraverso le testimonianze archeologiche. Una ricerca in atto”.

La studiosa riprodurrà, attraverso l’analisi dei dati archeologici, la fisionomia assunta dal Sulcis in età tardoantica e altomedievale. Verrà esaminato il ruolo fondamentale della città di Sulci, importante fulcro politico ed economico della regione agricola e mineraria.

All’incontro interverrà l’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu. Il coordinamento dell’iniziativa è a cura dell’archeologa Carla Perra, direttrice del Museo di Villa Sulcis e del Settore storico-archeologico del Sistema Museale del comune di Carbonia.

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«Nonostante le sollecitazioni dei residenti di via Baden Powell e del Comune, Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa) volta la faccia dall’altra parte e non si assume le sue responsabilità. Pretendiamo un intervento risolutivo e definitivo, al fine di mettere in sicurezza le palazzine e garantire l’incolumità dei residenti. L’intervento in corso, avviato a seguito dei cedimenti strutturali dei giorni scorsi che solo per puro caso non hanno provocato incidenti, non risolve il problema: si tratta, infatti, di opere di messa in sicurezza molto precarie che non risaneranno la struttura in maniera permanente.»

Lo sostiene, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Ciò che appare inaccettabile è che Area disponga di una dotazione finanziaria di oltre dieci milioni di euro per la manutenzione degli immobili e sarebbe utile capire come sono state suddivise le risorse tra i Comuni in cui compaiono strutture fatiscenti appartenenti al patrimonio Area – aggiunge il sindaco di Sant’Antioco -. E quelle di Sant’Antioco versano in uno stato di abbandono e degrado da anni. È una situazione inammissibile che non possiamo accettare, soprattutto perché sembrerebbero non essere in programma progetti Area destinati alle case di via Baden Powell. Pretendiamo che l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa assolva ai suoi compiti e metta mano su quegli edifici che mostrano evidenti cedimenti strutturali. Purtroppo – conclude Ignazio Locci -, non basterà eliminare i pezzi di intonaco e muratura a rischio crollo, così come fatto oggi, per risolvere l’emergenza.»

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Dopo il successo dello scorso anno, sabato 26 e domenica 27 maggio, nell’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu si svolgerà la seconda edizione della “Tattoo Mine Convention”, la manifestazione dedicata al mondo del tatuaggio, organizzata da Eugenia Corpino e Luigi Lorrai, con il patrocinio ed il beneficio economico del comune di Carbonia. L’inaugurazione della Convention sarà sabato 26 maggio, alle ore 15.00. Si tratta di una manifestazione che riveste grande interesse, soprattutto in considerazione della notevole diffusione che la pratica della tatuazione sta registrando tra i giovani del nostro territorio. «Siamo lieti di poter ospitare per la seconda volta consecutiva la kermesse dedicata al mondo del tatuaggio. Un’iniziativa che già lo scorso anno non tradì le aspettative del pubblico: circa 2000 persone affollarono la Grande Miniera di Serbariu per vedere all’opera i migliori tatuatori della Sardegna nella loro capacità di eseguire, a ritmo di musica, delle vere e proprie opere d’arte su pelle», ha commentato il Sindaco Paola Massidda.

Quest’anno la manifestazione di Tattoo raddoppia la sua durata, accompagnando cittadini e visitatori in una due giorni – sabato 26 e domenica 27 maggio – che sarà impreziosita dalla presenza di live show e spettacoli, tra cui si segnala soprattutto il noto rapper underground Noyz Narcos.

Gli spettacoli intratterranno il pubblico fino a tarda notte.

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«Il tema vero che dobbiamo affrontare con decisione riguarda la promozione della Sardegna nel mondo – ha osservato Pierluigi Caria -. La nostra Isola è poco conosciuta all’estero e su questo versante dobbiamo fare ancora molto rispetto agli strumenti già messi in campo dal nostro Esecutivo: dai progetti avviati con l’Internazionalizzazione alle attività di promozione dei territori attivate con numerose delegazioni della stampa estera ospitate e accompagnate in diversi tour per la Sardegna. Se dobbiamo raccontare la nostra terra – ha aggiunto l’assessore – non basta più parlare solo di mare e spiagge. Bisogna affiancare a tutto questo le tradizioni, la storia e le tipicità di ogni territorio. E quindi agricoltura, archeologia, ambiente, agroalimentare e artigianato sono le chiavi di lettura nuove su cui dobbiamo spingere con maggior determinazione. Uniamo le forze – ha concluso Pierluigi Caria – per sfidare i mercati e promuovere la Sardegna nel mondo intero.»
L’assessore dell’Agricoltura ha poi avanzato la proposta, accolta dai rappresentanti dei Consorzi, di avviare un tavolo che chiuda nel breve periodo un ragionamento di aggregazione fra le realtà produttive isolane. I lavori sono stati quindi aggiornati alle prossime settimane, quando sarà presentata in Assessorato una proposta su cui avviare il confronto, supportato dagli uffici regionali.
Erano presenti all’incontro i rappresentanti di: Consorzio di tutela Carignano del Sulcis DOC; Consorzio tutela vini di Sardegna DOC; Consorzio di tutela vini di Cagliari DOC; Consorzio di tutela Vermentino di Sardegna DOC; Consorzio di tutela Alghero DOC; Consorzio Cannonau di Sardegna DOC; Consorzio tutela Malvasia di Bosa DOC; Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura DOCG.
Secondo un report elaborato nel 2016, la superficie vitata in Sardegna è poco meno di 27mila ettari su cui operano circa 28mila aziende. Sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni, ma enormemente al di sotto di quanto veniva coltivato nel 1984: 62,5mila ettari. Le attuali produzioni Dop e Igp interessano, con 14mila e 783ettari, il 55,1% della superficie vitata, circa il doppio rispetto al 2006 (7.504 ettari e circa il 23,5%). Nel 2015 sono stati prodotti in Sardegna poco più di 725mila quintali d’uva per 547mila ettolitri di vino. Di questi, 77mila e 650ettolitri erano IGP e 374mila e 809 Dop.

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Regione, Città metropolitana e comune di Cagliari questa mattina hanno sottoscritto l’Atto d’intesa per gli interventi nelle aree di San Paolo-Santa Gilla e Sant’Avendrace, secondo quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico regionale. L’accordo porta le firme dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, del sindaco metropolitano Massimo Zedda e dell’assessore della Pianificazione strategica ed Urbanistica Francesca Ghirra.

Il programma straordinario prevede un’azione integrata per la riqualificazione e la sicurezza nel quartiere di Sant’Avendrace, esposto a situazioni di marginalità economica e sociale, degrado e carenza di servizi, attraverso alcuni interventi concepiti per attivare azioni coordinate che consistono nella: riqualificazione di viale Sant’Avendrace e dei percorsi di relazione; realizzazione del Parco urbano sportivo ed educativo nell’area di via San Paolo; rifunzionalizzazione dell’ex Mattatoio di via Po per housing sociale (circa 140 nuovi alloggi, sfruttando le cubature esistenti) e servizi (demolizione e bonifica dell’area dell’ex Mattatoio; infrastrutturazione principale dell’area dell’ex Mattatoio; realizzazione di un parco archeologico).

«Con la stipula di questo Protocollo d’intesa – precisa l’assessore Cristiano Erriu – si avvia il percorso di attuazione di alcuni interventi strategici di riqualificazione di due aree della città di Cagliari rilevanti sotto i profili della rigenerazione ambientale e urbana. Queste azioni scaturiscono dal ‘Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza del quartiere Sant’Avendrace, presentato dal comune di Cagliari in occasione del Bando nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia, che ha assegnato al comune di Cagliari 18 milioni di euro. Sarà possibile riqualificare gli ambiti urbani e le periferie caratterizzati dalla presenza di tessuti edilizi disorganici, incompiuti, parzialmente utilizzati o degradati, favorendo il miglioramento della qualità dell’abitare anche attraverso l’incremento della dotazione degli standard.»

L’assessore Cristiano Erriu sottolinea l’importanza della «collaborazione istituzionale tra Regione, Comune di Cagliari e Soprintendenza all’Archeologia, alle Belle arti e al Paesaggio, anche alla luce della rilevanza degli interventi e delle tempistiche previste dal bando nazionale. Una collaborazione virtuosa che riguarda anche l’ex ospedale Marino e Tuvixeddu». L’esponente dell’esecutivo Francesco Pigliaru pone l’accento sull’esigenza di favorire «il riuso e la riqualificazione di insediamenti esistenti, sia per utilizzi di carattere residenziale che turistico, produttivo, per servizi e infrastrutture. Parliamo di una pianificazione coerente non solo con il PPR ma anche con i contenuti del DDL di Governo del territorio attualmente in discussione, per la parte che riguarda la riqualificazione e rigenerazione urbana».

Il sindaco metropolitano Massimo Zedda sottolinea la «tempestività dei nostri uffici nell’elaborare il progetto che, in tempi strettissimi, ci ha permesso di partecipare e vincere il bando nazionale. Si parla di periferie ma, nel nostro caso, è un termine che ci sta stretto, vista la conformazione della città e la vicinanza al centro cittadino. Abbiamo posto una particolare attenzione agli aspetti ambientali, con ampie zone dedicate ad aree verdi, ma anche alla viabilità ed alla possibilità di fruizione per i cittadini di parcheggi pubblici esistenti e sotto utilizzati, per lo meno in certi giorni della settimana e in certe fasce orarie. Questo ci consentirà di limitare il consumo del suolo».

L’assessora Francesca Ghirra precisa che «i lavori dovranno essere completati entro il 2021. La qualità del progetto è talmente elevata che pensiamo di vedere raddoppiati gli interventi dei privati, che oggi ammontano già a 8 milioni di euro. L’area di intervento, di proprietà del Comune di Cagliari, ha una superficie complessiva di circa 3,5 ettari. Oltre all’infrastrutturazione pubblica di tutto il parco di San Paolo, sarà valorizzato il vecchio centro di Santa Igia, il cuore dell’antica città, con la realizzazione di una nuova piazza e di un giardino archeologico».

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assessora Spano

L’assessore regionale con delega alla Protezione civile Donatella Spano, accompagnata dal direttore generale Graziano Nudda, ha partecipato oggi a Roma alla riunione generale sul Sistema antincendi 2018 indetta dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. In videoconferenza dalla sala operativa di Cagliari hanno partecipato anche i vertici del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che coordinano la funzione di spegnimento, gli altri dirigenti della Protezione civile e dell’agenzia Forestas.

Durante l’incontro, in cui è stato costituito il tavolo tecnico interistituzionale Aib (Antincendi boschivi), l’assessora Spano ha presentato i dati della campagna di lotta agli incendi dello scorso anno, le prescrizioni e il Piano Aib, confermandone organizzazione e assetto.

«Nel 2017 abbiamo presentato un Piano triennale molto funzionale ed efficace nelle azioni di prevenzione e mitigazione che rimane invariato anche per il 2018 salvo alcuni aggiornamenti dettati dalla nuova normativa di Protezione civile», ha sottolineato la titolare della Difesa dell’ambiente, la quale ha ricevuto dal direttore del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, le congratulazioni per la Sardegna, esempio di organizzazione e risorse dedicate alla campagna antincendi.

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E’ durato quasi quattro ore, questa mattina a Carbonia, il confronto serrato tra l’assessore della Sanità, Luigi Arru, con il manager dell’Ats, Fulvio Moirano, la direttrice della Assl del Sulcis, Maddalena Giua, e i 23 sindaci del territorio. Alla riunione era presente anche Pietro Cocco, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.

Luigi Arru ha aperto la riunione ribadendo la volontà di confronto e dialogo, nel reciproco rispetto dei ruoli. «Ci avete posto dei quesiti, la scorsa settimana, e oggi siamo qui per darvi risposte, a partire dalla richiesta di maggior chiarezza sulla Rete ospedaliera arrivata da più parti. Sulla riforma della Rete – ha ribadito Luigi Arru – non c’è alcuno stop da parte del ministero della Salute, ma è in corso un confronto tecnico su alcuni punti apparentemente in contrasto col decreto ministeriale 70. Siamo in attesa delle controdeduzioni del Ministero, ma la Rete non è bloccata né tanto meno è stata bocciata».

Fulvio Moirano e Maddalena Giua hanno spiegato cosa è stato fatto finora – ad iniziare dalla soluzione trovata per la fasce dopo anni di controversie – e precisato che molte delle situazioni segnalate dai Sindaci hanno avuto origine ben prima della nascita dell’Azienda unica, ad iniziare dal degrado delle strutture sanitarie del territorio. Rispondendo alle principali richieste dei primi cittadini, i vertici della Ats/Assl hanno affermato che, grazie allo sblocco del turn over e al piano delle stabilizzazioni, anche nelle strutture del Sulcis arriverà nuovo personale, a partire da metà giugno, mentre dal 1 luglio al Sirai di Carbonia arriverà l’emodinamista. Fulvio Moirano ha anche spiegato che sulle liste d’attesa si sta lavorando con decisione: si tratta di un problema non solo locale e certamente non di oggi, sul quale si interviene – ha detto – con maggior personale, col controllo delle agende ed eliminando quella sacca del 40% di prenotazioni che avviene in maniera non trasparente e per vie preferenziali.

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L’assessorato regionale del Lavoro ha aggiornato l’elenco degli ammessi relativo all’avviso destinato all’integrazione dell’elenco dei lavoratori del Parco geominerario della Sardegna.
L’integrazione prevede l’estensione delle tutele a favore del residuo personale assunto anche a tempo determinato, ai collaboratori e consulenti a contratto, quali aggiuntive professionalità, appositamente contrattualizzate, dell’ATI-IFRAS e anche di società del gruppo con situazioni di controllo impiegate nelle attività del progetto “Parco geominerario della Sardegna” e della convenzione, a condizione che il rapporto in essere si sia concluso nel 2016 ed il cui reddito derivi in via prevalente da tali attività lavorative.