20 November, 2024
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Il Servizio tributi del comune di Sant’Antioco comunica agli operatori del settore turistico e ricettivo che, al fine di semplificare le comunicazioni e gli adempimenti connessi al contributo ambientale di soggiorno, l’Amministrazione comunale si è dotata di un software che permetterà alle strutture ricettive di avere gratuitamente a disposizione un servizio online. A tal proposito, allo scopo di illustrarne le caratteristiche e le potenzialità, il 31 maggio 2018 alle 15.00, presso la sala consiliare del Comune, si terrà una giornata formativa nella quale verrà presentato il programma gestionale. L’invito a partecipare è rivolto a tutti gli operatori delle strutture ricettive esistenti sul territorio del comune di Sant’Antioco, nonché coloro che affittano, anche in forma non imprenditoriale, immobili ad uso abitativo per periodi inferiori a 30 giorni (locazioni brevi).  

Il software consentirà di agevolare le strutture nell’esecuzione di tutta una serie di operazioni, tra le quali: pianificare le prenotazioni; fare il check-in e check-out e registrare gli ospiti; generare i file di trasmissione alla questura e all’osservatorio turistico. Tra le altre funzionalità, il software consente di trasmettere in automatico la dichiarazione e compilare l’eventuale bollettino postale (se si è optato per questo tipo di pagamento) nell’ottica di migliorare l’interazione tra gli operatori turistici ed il Servizio tributi comunale.

 

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«Davanti all’assessorato regionale della sanità si è consumato un fatto gravissimo. I sindaci del Sulcis Iglesiente, arrivati per sollecitare spiegazioni sul declino inarrestabile della sanità sul territorio, sono stati mandati via dagli uffici ai piedi della via Roma.»

Esprime sdegno e rabbia il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, che si spinge a chiedere le dimissioni dell’assessore della Sanità.

«I primi cittadini hanno peraltro invocato un appuntamento all’assessore Arru – aggiunge Gianluigi Rubiu – per conoscere le motivazioni sul peggioramento della qualità del sistema sanitario nel territorio. Un degrado senza fine che sta producendo disagi nei cittadini, con i sindaci che diventano la prima frontiera del malcontento.»

Le liste d’attesa che si allungano per una visita specialistica, i reparti ormai soppressi, il taglio dei servizi: «Un crollo, non solo simbolico, della sanità nel Sulcis Iglesiente che ha indotto le fasce tricolori ad un summit con l’assessorato della sanità. Il mancato rispetto delle istituzioni è un fatto di per sé intollerabile. I sindaci, i veri rappresentanti delle istituzioni, sono stati abbandonati al loro destino. La sanità nel Sulcis Iglesiente, disegnata dal centrosinistra, è lo specchio del fallimento dell’esecutivo. Questo episodio – conclude Gianluigi Rubiu – rappresenta uno schiaffo al territorio, ormai relegato a fanalino di coda degli interessi di questa maggioranza».

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Il comune di Carbonia ha pubblicato il bando di gara per l’assegnazione di 26 posteggi in concessione presso il Mercato Civico di Carbonia (http://www.comune.carbonia.ci.it/urbiportal/content/it_IT/10615.html).

«La pubblicazione del bando nasce a seguito delle numerose richieste pervenuteci negli ultimi due anni da parte di soggetti che vedono in tale attività un mezzo di sostentamento per il loro futuro prossimo. L’assegnazione dei posteggi era bloccata dal 2014 e la pubblicazione di questo atto dimostra l’attenzione e l’importanza che il mercato civico, cuore del centro cittadino, riveste per l’Amministrazione comunale, ma anche la continua ricerca di soluzioni per risolvere il cronico problema della carenza di posti di lavoro», ha affermato l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca.

La scadenza per la presentazione delle domande di assegnazione delle postazioni è fissata per le ore 14.00 di giovedì 14 giugno 2018. Gli interessati dovranno far pervenire l’istanza a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o con consegna a mano al protocollo dell’ufficio Attività produttive del comune di Carbonia, sito in piazza Roma, Torre Civica, 4° piano.

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I sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis hanno manifestato oggi sotto l’assessorato regionale della Sanità, per chiedere a gran voce di poter parlare con l’assessore Luigi Arru sulla situazione dei servizi sanitari nel territorio. I primi cittadini sulcitani sollecitano risposte dalla Regione e un cambio di rotta per invertire la drammatica tendenza che sta avviluppando l’intero settore sanitario del Sulcis. Un settore in gravissima emergenza, per il continuo taglio di servizi essenziali operato dalla Giunta Pigliaru. È a rischio – secondo i sindaci – la tutela del diritto alla salute dei nostri concittadini.

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Bruxelles,-Pigliaru-incontra-il-commissario-europeo-Andriukaitis

«Un passaggio fondamentale per dire all’Europa che la Sardegna, dopo 40 anni, ha finalmente deciso di affrontare una volta per tutte la piaga della Peste suina africana, e lo ha fatto con coraggio, impegno, determinazione, professionalità, raggiungendo obiettivi importanti. E i numeri che attestano questi risultati, che ci confermano che siamo davvero vicini a vincere questa battaglia, sono ora sul tavolo della Commissione.»

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, si è espresso così dopo l’incontro avuto questo pomeriggio a Bruxelles, con il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Povilas Andriukaitis. Alla riunione hanno partecipato il direttore generale del Ministero della Salute, Silvio Borrello, il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Alberto Laddomada, e, per la Rappresentanza permanente del Governo italiano a Bruxelles, la coordinatrice del settore Sanità, Giuliana Del Papa, e il referente per la Sanità animale, Ghebremedhin Ghebreigzabiher. «Insieme ai dati abbiamo illustrato il senso della sfida, gli strumenti messi in campo per combattere tanto la piaga quanto l’illegalità diffusa che è alla base del suo propagarsi – sottolinea il Presidente -, così la stretta collaborazione portata avanti con il ministero della Salute e il ministero dell’Interno, che ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso. Da parte del commissario Andriukaitis, che ha sottolineato la preoccupazione per l’ampia diffusione che la malattia sta avendo ai confini dell’est Europa, abbiamo trovato molta attenzione per quanto stiamo facendo in Sardegna, per gli sforzi fatti, i risultati raggiunti, ma anche per il valore delle nostre azioni come buona pratica. Vogliamo essere pronti ad affrontare la svolta positiva che si potrà raggiungere presto con l’eradicazione definitiva, e stiamo mettendo ogni tassello al posto giusto per avere la Commissione al nostro fianco e per questo abbiamo chiesto la visita di una delegazione, in tempi ragionevolmente brevi, per vedere da vicino il nostro lavoro sul campo. È una partita cruciale per lo sviluppo soprattutto delle zone interne: vederci riconosciuto questo grande lavoro è importante anche perché abbiamo sempre saputo di dover ricostruire una credibilità, nel confronto istituzionale nazionale e internazionale, danneggiata da decenni di inazione. Siamo affidabili e lo stiamo dimostrando. Usciamo da questa riunione con una determinazione ancora più forte di prima – conclude Francesco Pigliaru – perché mentre la peste suina purtroppo si diffonde in territori lontanissimi dalla Sardegna, noi possiamo e dobbiamo liberarcene il prima possibile, per uscire definitivamente dalle aree considerate un rischio per l’intera Unione.»

«Dal punto di vista tecnico, abbiamo mostrato al Commissario Andriukaitis come, attraverso la nostra strategia, siamo riusciti ad intaccare il vero nucleo della malattia – spiega Alberto Laddomada -. Le azioni di depopolamento, articolate secondo piani precisi per il contrasto del brado e portate avanti tenendo aperto un dialogo costante con i territori, gli allevatori e i cacciatori, sono state e sono passaggi essenziali per arrivare all’eradicazione definitiva. L’assistenza tecnica costante e il sostegno economico garantito a chi si mette in regola e sceglie la legalità fa il resto. L’obiettivo è raggiungere una produzione virtuosa – conclude Alberto Laddomada -, e abbiamo agito per creare, sempre di più, le condizioni.»

«Abbiamo lavorato duramente tre anni prima di poter portare all’attenzione della Commissione europea numeri tali da essere presi in considerazione e che finalmente ci fanno ben sperare – aggiunge da Cagliari Alessandro De Martini, responsabile dell’Unita di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, che fa capo alla Presidenza della Regione -. Come ribadiamo costantemente, questa è una battaglia culturale e di legalità. Al confronto con tutti gli attori coinvolti, dalle amministrazioni locali agli allevatori regolari sino alle associazioni di categoria, abbiamo aggiunto azioni e informazioni mirate per condurre dentro le regole chi ne stava fuori. I cittadini hanno capito e sono i nostri migliori alleati: la soluzione di questo problema, che per troppo tempo è sembrata impossibile, è ora a portata di mano – conclude Alessandro De Martini – e significa produzione, sviluppo, benessere.»

Di seguito l’aggiornamento delle informazioni diffuse lo scorso 11 aprile nel corso del quarto seminario GARA (Global African Swine Fever Research Alliance), che ha portato a Cagliari i maggiori esperti mondiali di PSA.

I dati PSA che emergono dagli studi elaborati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale dicono che dal triennio 2012-2014 al 2015-2017 il numero dei focolai di Peste suina africana (PSA) nei maiali domestici si è ridotto del 75%, mentre la presenza della malattia nei cinghiali ha avuto un calo di circa il 64%. Se invece si dovesse fare il paragone con gli ultimi 10 mesi (agosto 2017 – maggio 2018), la riduzione dei focolai nel domestico oltrepassa il 90%.

Veterinari.

Sono circa 300 i veterinari che operano in tutta la Regione: garantiscono la Salute animale da un lato e la sicurezza alimentare della filiera dall’altro con controlli effettuati nelle circa 15mila aziende suinicole sarde.

Focolai nei suini domestici.

Nel periodo 2012-2014 si erano verificati 223 focolai, con una media di oltre 74 per anno e circa 6 al mese; nel triennio successivo, 2015-2017, ci sono stati invece 56 focolai con una media di 19 per anno e di circa 1,5 al mese. Il calo dei focolai è stato ancora più accentuato ed eclatante negli ultimi 10 mesi (agosto 2017 – maggio 2018) dove si sono verificati solo 3 focolai in 3 Comuni. Per quanto riguarda i due focolai di Aritzo (gennaio 2018) e Fonni (febbraio 2018), i controlli nelle zone di protezione e sorveglianza, così come previsti dalle norme, sono stati ultimati e non è stato trovato alcun riscontro di PSA negli allevamenti registrati. In queste zone di protezione e sorveglianza ricadevano territori di numerosi Comuni già categorizzati come ad alto ed altissimo rischio per PSA ed è confortante avere conferma che la situazione sia ora sotto controllo.

La malattia nel selvatico.

La situazione nel cinghiale è in chiaro miglioramento, come indicato dal trend di sieroprevalenza nell’attuale zone infetta (circa 10mila Kmq su un totale di 24mila Kmq dell’intera Isola). A partire dalla stagione venatoria 2012/2103 fino alla stagione 2017/2018, i valori sono stati i seguenti: 10,44%, 7,84, 7,37, 6,76, 4,70, e infine 3,80% in quest’ultima campagna di caccia. Tali dati registrano un calo progressivo della sieroprevalenza (indicatore importantissimo della avvenuta circolazione virale tra i cinghiali nei mesi/anni precedenti alla caccia). I numeri elaborati dall’IZS sono frutto dei test effettuati sui campioni prelevati dai cacciatori nei cinghiali abbattuti. L’affidabilità di questi dati è andata consolidandosi grazie a una crescente collaborazione con il mondo venatorio che in questi anni ha visto aumentare i campioni sottoposti a controllo da circa 3.200 a oltre 5.200 (+62%) a stagione. Il quadro inequivocabile emerso dalla situazione nei cinghiali conferma quanto gli studiosi dell’UdP vanno sostenendo da tempo: «In linea generale, a un miglioramento della situazione nei domestici corrisponde o fa seguito anche un miglioramento nel selvatico».

I maiali allo stato brado.

A fronte di una popolazione, stimata a inizio dicembre 2017, di circa 3-5mila capi bradi presenti fra Nuorese e Ogliastra, negli ultimi 6 mesi sono stati abbattuti 2334 animali al pascolo non confinato illegale. I Comuni dove si è intervenuti sono: Arzana, Baunei, Desulo, Nuoro, Orgosolo, Talana, Urzulei, Villagrande Strisaili, Aritzo, Sant’Andrea Frius, Ovodda, Irgoli, Loculi e Orosei. I controlli sierologici e virologici indicano che la PSA era perfettamente endemica nei territori di Orgosolo, mentre altrove la situazione era più variegata suggerendo, certamente, l’altissimo rischio di questa pratica di allevamento, ma non necessariamente la sua endemicità in ognuno dei gruppi di maiali e territori in cui gli abbattimenti sono stati effettuati. L’endemicità della PSA ad Orgosolo è presumibilmente dovuta all’alto numero e alla densità dei capi bradi tenuti in quel territorio comunale e alla conseguente elevata probabilità di contatti tra i diversi branchi di maiali, che assicuravano una continua circolazione del virus. Nella sola Orgosolo, fra dicembre 2017 e maggio 2018, sono stati abbattuti 1083 capi. In contemporanea e per evitare le azioni di depopolamento, molti detentori di maiali illegali, in buona parte dei Comuni interessati dagli abbattimenti, hanno macellato clandestinamente i loro animali immettendoli nel mercato abusivo. L’avvistamento dei suini bradi è ora molto più sporadico, rendendo di conseguenza meno facile la stima dei capi rimasti che, a oggi, si ipotizza si siano ridotti a non più del 10-20% rispetto a inizio dicembre 2017. In ogni caso, è sicuro che il numero e la densità sono molto inferiori rispetto al passato e già questo depone a favore di un diminuito rischio di circolazione virale.

La presenza del virus.

La tendenza, chiaramente positiva, degli ultimi tre anni e quella, ancor più marcata, degli ultimi mesi, indica complessivamente una rarefazione della circolazione virale sia negli allevamenti registrati che nel cinghiale e lascia ben sperare sulla possibilità di eradicazione definitiva della malattia dalla Sardegna anche a seguito del forte e ulteriore impatto positivo che ci si attende come conseguenza al contrasto del pascolo brado, che continuerà anche nei prossimi mesi.

Fattori che hanno migliorato la situazione epidemiologica.

A determinare il trend positivo dei dati sull’arretramento della PSA, oltre al contrasto del brado, hanno contribuito indubbiamente le attività di controllo sugli allevamenti e sulla caccia, sia in termini quantitativi che qualitativi. Il miglioramento della situazione epidemiologica complessiva è infatti correlato a un miglioramento dell’attuazione delle attività da parte dei servizi veterinari (potenziati a giugno 2017 con il Gruppo di Intervento Veterinario e ora coordinati centralmente dall’Azienda Tutela della Salute, che ha competenza sull’intero territorio regionale) e dei cacciatori rispetto alle norme e al programma di eradicazione. Altro elemento che ha contribuito notevolmente a ridurre la presenza della PSA riguarda la formazione e l’informazione di allevatori e cacciatori, promossa nei territori dall’UdP, sulle buone pratiche dell’allevamento regolare e sui numerosi vantaggi economici e occupazionali che, soprattutto nelle zone interne della Sardegna, si potrebbero avere una volta sconfitta la malattia. In ultimo, un fattore esterno che potrebbe aver contribuito ai risultati illustrati nel corso del seminario è quello legato alla lunga e calda stagione estiva del 2017, che avrebbe favorito la inattivazione del virus nel ambiente, con il conseguente minor rischio di focolai nei domestici. La siccità e la mancanza quindi di cibo per molti mesi hanno causato una diminuzione della densità dei cinghiali, specie più giovani. La inattivazione del virus nell’ambiente e la diminuzione della densità dei capi selvatici hanno probabilmente reso più difficile la circolazione del virus tra i cinghiali e i maiali.

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Proseguono le iniziative di Campos (Coordinamentu Artes Musicales e Poèticas de traditzioni Orali de Sardigna), l’associazione culturale costituita nel 2015 su iniziativa degli artisti che operano in Sardegna nelle arti musicali e poetiche di tradizione orale.

Sarà Carbonia a ospitare il prossimo appuntamento di “Sardigna, aberi-mi sa janna”, il progetto teso a creare una rete intercomunale per tutelare e promuovere i beni culturali della Sardegna, in particolare quelli immateriali, il turismo ad essi legato e quello ambientale.

Si terrà sabato 19 maggio con la conferenza “Is Artis Musicalis e Poèticas, patrimòniu de Sardigna” che fa seguito ai precedenti incontri che hanno coinvolto sindaci e amministratori, lo scorso dicembre a Solarussa, il mondo della scuola il 22 aprile a Seneghe e il mondo degli operatori turistici e culturali il 5 maggio a Belvì.

Tale iniziativa si inserisce all’interno della prima edizione della “Festa del patrimonio”, organizzata dall’amministrazione comunale di Carbonia per le giornate del 19 e del 20 maggio.

A partire dalle 17.00, presso l’aula consiliare del comune di Carbonia, Campos incontrerà gli operatori culturali, gli artisti, le associazioni, i docenti, gli operatori linguistici e le amministrazioni comunali che a vario titolo si interessano della salvaguardia e della valorizzazione del ricchissimo patrimonio storico-culturale della Sardegna.

Al centro della discussione del concetto di patrimonio come frutto della relazione tra uomo e territorio, tra cultura e natura, concentrando l’attenzione sull’intimo legame che unisce beni culturali e ambientali.

Il programma prosegue con l’esibizione del tenore “Sa Madalena” di Silanus, che proporrà un repertorio di canti sacri e profani.

Sarà la volta poi del laboratorio di canto a mutetus, diretto dal poeta e studioso Paolo Zedda ed organizzato in collaborazione con l’associazione Dianthus di Carbonia.

La serata si chiuderà con gli artisti presenti che proporranno balli e canti della tradizione sulcitana e sarda in generale.

E’ convinzione di Campos che occorra intervenire «a partire dalla valorizzazione dei beni culturali e materiali ed immateriali e dei riti comunitari ad essi connessi, per ridare forza e credibilità alle comunità stesse, per infondere fiducia nei singoli individui, creando nuove prospettive di sviluppo basate sulle produzioni locali e sul turismo culturale e ambientale».

L’articolato programma di presentazione e promozione del progetto “Sardigna, aberi-mi sa janna”, culminerà nel secondo fine settimana di giugno con “Sa Corte de is Artis”, a Solarussa.

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Sarà Eugenio Finardi a ricevere il premio alla carriera del neonato “Premio Pascoli per la musica” dedicato a Giovanni Pascoli. La consegna avverrà l’8 agosto in Romagna a San Mauro Pascoli nella Villa Torlonia Parco Poesia Pascoli, quando il cantautore e rocker terrà un incontro con intervista e si esibirà in un live acustico esclusivo per la serata.

Sono stati intanto selezionati i finalisti del concorso per emergenti che si confronteranno nella stessa serata. Sono: Gianluca Di Santo di Como, Forse Giorgio di Roma, Elisa Genghini di Rimini, Federico Pizzicannella di Marino di Roma, Salamone di Palermo, Giacomo Scudellari di Ravenna, Rita Zingariello di Gravina di Puglia.

I finalisti dovranno realizzare un brano su poesie o su tematiche pascoliane che eseguiranno per la prima volta dal vivo l’8 agosto insieme al brano inedito con cui si sono iscritti.

Il bando ha visto circa 100 iscritti da tutta Italia, ridotti nella fase di selezione dalla giuria coordinata da Giordano Sangiorgi a 14 artisti segnalati, da cui sono stati scelti i 7 finalisti. Gli altri segnalati sono: Anna Luppi, Luca Masperone, Igor Pitturi, Cristina Russo, Solmeriggio, Giulia Ventisette e Andrea Zoli.

Il concorso intende valorizzare la nuova e significativa scena di cantautori e cantautrici presenti in Italia e tenere viva la memoria di Giovanni Pascoli tra i giovani autori di testi e musiche della nuova canzone italiana.

L’iniziativa nasce da una idea del Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti (che tornerà a Faenza per la sua nuova edizione dal 28 al 30 settembre prossimo), coordinato da Giordano Sangiorgi, in collaborazione con il comune di San Mauro Pascoli guidato dalla sindaca Luciana Garbuglia e con l’associazione culturale Sammauroindustria presieduta da Miro Gori, noto storico romagnolo.

Eugenio Finardi, intervistato da Enrico Deregibus, porterà in scena uno stralcio dello spettacolo “Finardimente in due” con il chitarrista Giuvazza, con il quale ha già realizzato due album.

Ogni serata è uno spettacolo a sé e l’unica costante è il senso di libertà con cui Finardi affronta il suo vasto repertorio assecondando i propri umori e quelli del pubblico, col quale stabilisce un rapporto profondo e spontaneo. Lo stesso rapporto che lo lega da un decennio al chitarrista Giovanni Maggiore (alias Giuvazza), promettente cantautore e affermato musicista della scena torinese.

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Simone Testoni è stato rieletto alla guida della Ugl Chimici di Sassari e riconfermato segretario durante i lavori del terzo congresso provinciale che si è svolto nella sala conferenze dell’UGL. I delegati hanno eletto anche 18 componenti del consiglio generale ed i rappresentanti della segreteria provinciale composta da Luca Cadoni, Salvatore Demontis e Sandro Soro. L’evoluzione del sindacato, il progetto della chimica verde, la miniera di Olmedo, il settore tessile e le piccole imprese oltre al settore dei servizi sono stati gli argomenti al centro del dibattito della due giorni congressuale.

Nella vertenza “Miniera di Bauxite” una boccata d’ossigeno ai primi 12 minatori di Olmedo a cui è scaduta la mobilità, dalla prossima settimana riprenderanno i lavori nel giacimento minerario tramite l’IGEA, ma è solo un primo passo, attendiamo che l’assessorato all’industria dimostri la volontà politica di rilanciare il sito industriale in un bando di interesse internazionale per dare speranze occupazionali e di continuità.

«Eni deve continuare a finanziare questo progetto come previsto – ha detto Simone Testoni – come la sua etica gli impone di rispettare accordi presi con il mondo sindacale e con il mondo politico e sociale». Matrìca ha previsto la costruzione di una caldaia (era a biomasse ora la richiesta di biomasse e metano) per autoprodursi vapore, stessa cosa per Versalis che deve sostituire l’attuale centrale termica in una caldaia per solo vapore, «ora si sta aggiungendo anche Syndial che ha l’intenzione di costruirsi la sua caldaia per le sue necessità e poi Eni che nelle aree Syndial costruirà un impianto di pannelli fotovoltaici», aggiunge Testoni.

«Su quest’ultima iniziativa sarebbe il caso di capire il perché le aree non vengano destinate a nuove attività produttive o alla coltivazione del cardo visto la difficoltà di reperimento dei terreni per ottenere materia prima. Insomma ognuno per sé – prosegue il sindacalista – come se non siano della stessa casa madre ma soprattutto ognuno indipendente dall’altro in modo tale che se uno chiude non danneggia l’altro e tutto questo in barba all’integrazione del sito delle aziende». Nell’intervento del neo eletto segretario generale, Simone Testoni, facendo riferimento alla situazione della chimica verde a Porto Torres ha dichiarato che «Eni vuol fare pochi investimenti e solo sulla partita Gnl dimenticandosi in toto il protocollo della chimica verde stipulato anche con la Ugl Chimici nel 2011. La Regione che ci ha chiesto se era fattibile modificare il protocollo abbiamo risposto che per noi andava bene così com’era». Ma la Ugl Chimici essendo un sindacato propositivo «siamo disponibili a qualsiasi discussione senza perdere di vista l’obiettivo della chimica verde. Perché la regione Sardegna – aggiunge – si sta giocando il suo futuro politico sulla partita del piano energetico regionale e non deve cadere nelle trappole delle multinazionali».

In tutto questo «centinaia di lavoratori hanno perso il posto di lavoro e lo stanno perdendo, e rimaniamo solo noi – conclude Simone Testoni – a continuare a lottare nella speranza di dare dignità a quel poco che è rimasto in un territorio martoriato dalla crisi occupazionale».

 

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La Libreria Mondadori di Iglesias, in collaborazione con l’Associazione Culturale Teatrale “Quinte Emotive” organizza “La letteratura incontra il teatro”, il passaggio dalla parola letteraria all’azione scenica, progetto ideato e condotto dal regista Paolo Angioni.

L’analisi drammaturgica dei personaggi protagonisti di alcuni tra i più importanti romanzi della scrittrice Grazia Deledda (Canne al vento, Marianna Sirca, Elias Portolu e Incendio nell’oliveto) delinea l’argomento principale del laboratorio didattico.

L’evento si terrà mercoledì 16 maggio, dalle ore 18.00, nella sala Remo Branca di Piazza Municipio, coordinato dal regista Paolo Angioni, con la partecipazione degli allievi del laboratorio permanente e dai membri della Compagnia teatrale.

L’approccio teatrale al personaggio letterario si sviluppa in molteplici percorsi convergenti, il cui punto di partenza è rappresentato dalla comprensione del testo. Vengono poi definite le cosiddette “azioni esterne” e “azioni interne” che determinano “la spina” del personaggio, il senso d’identità (o il carattere) e l’obiettivo da perseguire. L’individuazione di questi requisiti, fondamentali per lo studio drammaturgico, si fanno spazio nel tessuto narrativo per individuare il percorso di ciascun personaggio e raggiungere così la consapevolezza di se stessi, all’interno della narrazione.

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“La protezione degli animali. Normativa regionale e opportunità future”. E’ il tema del convegno in programma giovedì 17, con inizio alle 18.00, nella sala congressi del Sardegna Hotel, in via Lunigiana. Un simposio promosso per la presentazione della proposta di legge a tutela degli amici a quattro zampe e delle misure per arginare il fenomeno del randagismo. Alla tavola rotonda parteciperanno il vicepresidente della commissione Sanità in Consiglio regionale Edoardo Tocco (FI), primo firmatario del disegno normativo, Marianna Chessa (responsabile regionale del Centro studi per la legalità, la sicurezza e la giustizia), il presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Cagliari Pietro Frongia, il sindaco di Ortacesus Fabrizio Mereu ed i rappresentanti delle associazioni di categoria.