20 November, 2024
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Per la giornata odierna il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici comunali, in segno di lutto per la tragedia che ha colpito la popolazione palestinese.

«Sono rimasta sgomenta davanti alle immagini orripilanti che ci giungono dalla Striscia di Gaza: decine e decine di cittadini palestinesi uccisi dall’esercito israeliano e migliaia di feriti, tra cui anche molti giovani – ha detto il sindaco di Carbonia, Paola Massidda -. Una strage che ha colpito soprattutto persone inermi, ree di protestare contro lo spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Una strage alla quale non avremmo mai voluto assistere. L’Amministrazione comunale e la comunità di Carbonia, città per la pace – ha concluso Paola Massidda -, partecipano al dolore del popolo palestinese, a cui esprimono piena solidarietà.»

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Il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias, ha disposto ieri, 14 maggio 2018, con ordinanza n° 19, il divieto all’utilizzo per usi potabili ed alimentari dell’acqua della rete idrica comunale nelle frazioni di Acquacadda e Crabì.

La decisione è stata presa a seguito della nota del responsabile del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (dipartimento di prevenzione) dell’ATS Sardegna – ASSL di Carbonia, con la quale si comunica che, a seguito di analisi effettuate su un campione d’acqua prelevato il 9 maggio 2018 nel punto di prelievo della frazione di Acquacadda, è risultata la non conformità dello stesso campione agli standard di qualità previsti per superamento del parametro THM (trialometani) e quindi la non idoneità dell’acqua al consumo umano.

Considerato che i trialometani sono sostanze che si formano durante la disinfezione dell’acqua con l’ipoclorito di sodio e che dette sostanze sono sospettate di essere dannose per la salute umana, il sindaco di Nuxis ha ordinato che è fatto divieto assoluto, fino a nuove disposizioni, di utilizzare l’acqua della rete idrica comunale nelle frazioni di Acquacadda e di Crabì per usi potabili ed alimentari.

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Sanità ASL

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha approvato la delibera che permette l’avvio delle attività del Mater Olbia, la cui apertura è prevista entro l’anno, assicurando il tetto di spesa per prestazioni di alta specializzazione.
L’Azienda per la Tutela della Salute avrà ora il compito di definire il contratto con la struttura e potrà acquistare prestazioni dall’ospedale gallurese per un massimo di 1 milione e mezzo per il 2018, inizialmente per le attività ambulatoriali e specialistiche.
Sul progetto Mater – Fondazione Gemelli, è stato sottolineato, è previsto un finanziamento pluriennale della Presidenza del Consiglio dei ministri per la ricerca biomedica e la ricerca traslazionale che verrà fatta in Sardegna e che coinvolgerà le Università isolane ed i centri di ricerca del sistema sanitario sardo.
Il tetto di spesa per l’ospedalità privata, è stato ricordato, ammonta a 99 milioni circa e, con la delibera di oggi, arriveranno altri 300mila euro per gli altri erogatori privati.

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Questa mattina, alle 10.30, presso il Centro sociale di viale Indipendenza, a Nuxis, verrà rappresentato lo spettacolo teatrale “La Città Fantastica”, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Carbonia e l’associazione Albeschida, per sensibilizzare le persone sul tema della “sofferenza mentale”.

“La Città Fantastica” prende spunto da un laboratorio di scrittura creativa che ha dato origine al libro “Anime inquiete boh!” (Ed. Pettirosso), in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Carbonia.

Un gruppo di attori si incontrano sul set, nel quale vengono selezionati i protagonisti dello spettacolo, “La Città Fantastica”, ciascuno di loro presenta la propria storia personale o di fantasia, alla direttrice di scena.

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Al Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco torna l’appuntamento con la “Notte dei Musei”, per una grande serata di arte, cultura e bellezza. Sabato 19 maggio, il Mab festeggia la quattordicesima edizione dell’evento europeo della “Nuit européenne des musées 2018″. A partire dalle 20.00, gli spazi espositivi di via Sabatino Moscati saranno teatro d’ispirazione per gli studenti del Liceo artistico Emilio Lussu di Sant’Antioco, che si cimenteranno in una estemporanea d’arte nelle sale museali, immersi nelle testimonianze del passato. La serata sarà accompagnata dalle note del duo acustico “Moody Freak”. L’accesso al museo nelle ore notturne, dalle 20.00 alle 0.00, sarà gratuito.

La Notte europea dei Musei è un’iniziativa posta sotto il patrocinio del Consiglio d’Europa, dell’Unesco e dell’ICOM, ed è organizzata per contribuire ad apprezzare l’importanza, la ricchezza e la bellezza del nostro patrimonio storico ed artistico.

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Giovedì 17 maggio, a Cagliari, si terrà un un seminario sulla fondazione settecentesca di una nuova Barcellona.

Tra il 1735 ed il 1738, un gruppo di esuli politici provenienti da Spagna, Sardegna e Regno di Napoli fonda nel cuore del banato di Timisoara, nell’attuale Serbia, nell’ambito di un più ampio piano di colonizzazione interna promosso dagli Asburgo d’Austria sui Balcani recentemente strappati agli Ottomani.

In occasione del 6° appuntamento di “Colonizzazioni interne e migrazioni”, la rassegna seminariale internazionale che indaga il tema dei riassetti insediativi europei attraverso l’impiego di coloni migranti, la storia della Barcellona mittle-europea verrà ricostruita dal suo massimo studioso, il prof. Agustí Alcoberro i Pericay, docente dell’Università di Barcellona. Insieme a lui, sarà protagonista del seminario il geografo dell’Università di Cagliari Andrea Corsale, studioso delle colonie forestiere ancora oggi presenti nello scacchiere balcanico.

Il seminario avrà inizio alle ore 15.30, nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria di Cagliari.

Interverranno: Agustí Alcoberro i Pericay, Università di Barcelona, “La fondazione di una Nueva Barcelona nella Timosoara austriaca del Settecento”, ed Andrea Corsale, Università di Cagliari, “Colonizzazioni e minoranze nell’Europa centro-orientale tra geografia e geopolitica”.

Modererà i lavori Giampaolo Salice, dell’Università di Cagliari.

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Sentimenti e disabilità. L’amore che supera ogni ostacolo e va oltre ogni forma di tabù. L’amore che accoglie la diversità, ne coltiva i sogni e i desideri, l’amore vissuto nell’emotività, nell’affettività, e nel corpo. Il diritto umano a vivere la propria sfera di intimità e a intrattenere relazioni interpersonali sotto il profilo psicoaffettivo, emotivo e sessuale anche per chi si trova in una condizione di ridotta autosufficienza a livello di mobilità e motilità o a causa di un aspetto fisico lontano dai modelli estetici dominanti e ritenuti attraenti.

Il regista Giovanni Coda, da oltre venticinque anni attivo sul fronte del cinema sperimentale con una forte connotazione sociale che porta avanti con la militanza di genere temi e storie difficili o lontane dai canoni comuni, dopo il grande successo di critica e pubblico internazionale dei recenti e pluripremiati lavori cinematografici “Il rosa nudo” (2013), “Bullied to Death” (2015) e l’ultimo “Xavier” (2017), annuncia il via alle riprese nei prossimi giorni del suo nuovo film “Mark’s Diary”, che si ispira a tante storie vere e al libro (unico in Italia) “Loveability” di Maximiliano Ulivieri, edito da Erickson che ne ha concesso i diritti di utilizzo per la realizzazione del film. Il primo libro italiano basato su testimonianze dirette e scritto dalla prospettiva anche di ricercatori, decisori politici e operatori, che affronta il tema dell’assistenza sessuale per disabili, una realtà ormai consolidata in gran parte dell’Europa e quasi sconosciuta in Italia.

Mark e Giacomo, i protagonisti, sono due ragazzi colpiti da una grave disabilità che ne limita i movimenti in modo quasi totale. Quando si incontrano esplode tra loro un’attrazione ed un amore reciproco tanto profondo quanto impossibile da realizzare perché non hanno alcuna possibilità di poter entrare in una qualsiasi forma di intimità. Affideranno così le proprie emozioni e i propri sentimenti a due personaggi di fantasia. Un amore virtuale-visionario-onirico, un sogno lungo un giorno, e la consapevolezza che nulla sarà più lo stesso e che la lotta per il diritto all’amore è solo all’inizio. Il Diario di Mark, le sue pagine, sono la sua vita, costellata dal dolore e dalla frustrazione di non poter esprimere se stesso se non attraverso comportamenti stereotipati sempre e comunque mediati da altre persone (quasi sempre genitori, assistenti sanitari o badanti).

“Mark’s Diary”, sarà un lungometraggio di 75 minuti, la cui uscita nelle sale cinematografiche è prevista a ottobre/novembre 2018. Scritto e diretto da Giovanni Coda, verrà girato interamente in Sardegna, tra Cagliari e Oristano. Prodotto dalla University of Derby (UK) e A.C. Labor (Italy), produttore associato Atlantis Moon Productions (USA), e sostenuto da New Renaissance Film Festival Amsterdam, Social Justice Film Festival Seattle e dalla Fondazione Sardegna Film Commission, in collaborazione con Zamuner Circus, vede nel cast costituito da attori americani e italiani: Mark Cirillo (L.A. – USA), Caleb Spivak (Atlanta – USA), lo stesso Maximiliano Ulivieri (Livorno/Bologna), Giacomo Curti (Roma – Italia), Rachele Montis (Cagliari – Italia), Luca Massidda (Cagliari – Italia), Alessandro Angioni (Cagliari – Italia), Davide Vallascas (Cagliari – Italia), Valentino Bistrussu (Cagliari – Italia), Duo Spezie – Zamuner Circus (Italia). Musiche originali a cura di Cosimo Morleo, Andrea Andrillo, Arnaldo Pontis e Les Stik Fluo.

Il progetto filmico “Mark’s Diary” si riferisce, come tutta la produzione del regista cagliaritano, a quell’area cinematografica sperimentale in cui l’estetica fotografica trova linfa vitale al confine tra il cinema e l’arte visiva, quella terra di mezzo dove tutto è possibile ed ogni risvolto artistico è assolutamente imprevedibile. Siamo nel territorio del cinema d’avanguardia in cui lo stesso Coda trova nei filoni della sinfonia visiva (a cui si ispira per le scene urbane in esterni) e del cinema astratto (scene in interni) il suo habitat creativo ideale. Film d’autore e di ricerca che rielabora il cinema sperimentale della tradizione italiana e riconsidera in chiave contemporanea la relazione creativa tra arte, fotografia e immagine filmica, già anticipata dai futuristi nelle loro teorie esposte nel “Manifesto della Cinematografia” del 1916, tesa alla ricostruzione di un ricco e affascinante panorama visivo-visionario. Nuove forme di linguaggi in cui la matrice videoartistica e fotografica, che da sempre caratterizza le opere del regista, autore, sceneggiatore e fotografo indipendente, si fonde tra fiction e cinema del reale. Al centro di questa ultima opera i due protagonisti, l’impossibilità fisica di amarsi e la loro devastante emotività, libera di esprimersi a ogni latitudine attraverso i movimenti del corpo dei danzatori e dei loro “avatar”.

«La società si sforza di venire incontro alle persone con disabilità per ogni loro bisogno che non possa essere svolto in completa autonomia. Le aiutiamo a vestirsi, spogliarsi, mangiare e lavarsi. Diamo loro carrozzine elettriche per muoversi, macchine con comandi speciali, computer dotati delle più sofisticate tecnologie, dotiamo le loro case di soluzioni robotiche che consentano loro una vita, la più possibile, indipendente – spiega il regista – Eppure, di tutti questi diritti, di cui nessuno metterebbe in dubbio la legittimità, ce n’è uno che viene sistematicamente taciuto, omesso, rimosso: quello alla sessualità. Toccarsi ed essere toccati, necessità naturale per chiunque, diventano questioni scabrose, disturbanti, scomode, se riferite alle persone con disabilità.»

Un tema complesso e molto delicato che l’autore tratta nel suo film attraverso la letteratura, la danza, la musica, la poesia e la sensibilità che contraddistingue tutti i suoi lavori, con il fine non solo artistico ma anche di interesse sociale, per descriverne accuratamente le istanze, porsi delle domande e sensibilizzare verso queste problematiche, aprire un varco e una discussione e sostenere la causa portata avanti da Maximiliano Ulivieri, blogger con disabilità, fondatore e presidente dell’Associazione “LoveGiver”, Comitato promotore per l’introduzione legalizzata dell’”assistenza sessuale” alle persone con handicap fisici e psichici. Co-autore inoltre del libro “Loveability” (Erickson 2014) insieme a Debora De Angelis, Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Università «G. D’Annunzio» di Chieti-Pescara e presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma, Sergio Lo Giudice, docente di Filosofia e Storia al liceo «Copernico» di Bologna, Giulia Garofalo Geymonat, ricercatrice in Scienze sociali presso il dipartimento di Gender Studies dell’Università di Lund in Svezia e Maurizio Nada, docente nei corsi per educatori e operatori socio-sanitari, autore di testi e pubblicazioni nell’ambito della disabilità. Un testo che prende il titolo dal sito omonimo, nato da una idea dello stesso Ulivieri per raccogliere le molteplici testimonianze, richieste ed esigenze, pervenute negli anni seguenti la pubblicazione delle sue personali esperienze sul suo blog.

«L’assistenza alla sessualità a persone con Disabilità rappresenta un concetto che racchiude allo stesso tempo “rispetto” e “educazione”, che solo per un paese civile può rappresentare la massima espressione del “diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale», si legge nel testo che introduce il progetto sul sito dedicato “lovegiver.it”.

Il libro vuole essere d’aiuto a chi – disabili e familiari – vive ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze di una vita in cui sessualità e affettività sono negate, ma anche di stimolo a indurre alla riflessione e a liberare da tabù e pregiudizi, portando all’attenzione del dibattito pubblico il tema del rapporto tra sessualità e disabilità.

«In paesi come la Danimarca, Paesi Bassi, Germania e Svizzera, la professione dell’Assistente sessuale per individui diversamente abili è già da tempo una realtà. In Italia siamo ancora lacerati nell’affrontare l’argomento “disabilità” dal punto di vista delle conquiste esistenziali che molti disabili riescono a raggiungere quando hanno modo di accedere al loro più intimo potenziale, compreso quello sessuale – precisa Giovanni Coda -. Mark e Giacomo sono innamorati, ma non possono amarsi, perché disabili e perché le loro famiglie sostengono che il loro amore è sbagliato, contro natura e che in quanto “angeli” non hanno bisogno di carezze, sguardi e sentimenti. Sono eterni bambini. L’unica cura possibile: i farmaci. Come se fossero affetti da chissà quale grave malattia. Erano solo innamorati, e forse, nonostante le avversità della vita, ora lo sono ancora di più.»

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E’ stato firmato questa mattina, a Cagliari, presso il Centro Regionale di Programmazione un protocollo d’intesa con la Fitetrec-Ante per progettare e costruire l’ippovia del Cammino Minerario di Santa Barbara. Fitetrec-Ante, riconosciuta dal Coni e membro della Federazione Internazionale di Turismo Equestre, è la più prestigiosa e qualificata organizzazione di settore. Sarà possibile in tal modo costruire con le migliori garanzie realizzative e promozionali, il terzo sistema di mobilità dolce del Cammino Minerario di Santa Barbara che si affiancherà alla percorrenza pedonale già attiva e alla ciclovia in corso di progettazione con il qualificato impegno del prof. Italo Meloni, dell’Università di Cagliari.

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La proposta di riconoscere ai lavoratori della ex Alcoa, aldilà delle modalità proposte, un ruolo di partecipazione nella nuova società Sider Alloys Italia costituisce una novità positiva nel panorama delle relazioni industriali del nostro Paese. Essa dal nostro punto di vista rappresenta l’apprezzamento dell’impegno straordinario, che dura da anni, che i lavoratori hanno messo in campo per mantenere in vita una realtà produttiva di interesse nazionale in un territorio devastato dalla crisi economica e sociale.

L’interesse primario è, dunque, portare a conclusione il nuovo progetto industriale e la rioccupazione dei lavoratori in tempi ragionevoli ridando speranza e concreta prospettiva a quanti, lavoratori e Istituzioni, hanno creduto e lottato per riattivare un impianto così importante per il Sulcis e per l’Italia.

Consapevoli che il processo di riattivazione della produzione necessita di passaggi complessi e quindi tempi non brevi di assestamento industriale e occupazionale, è necessario il massimo di copertura sociale ai lavoratori coinvolti garantendo per tutta la fase di transizione la prosecuzione degli ammortizzatori sociali.

La partecipazione azionaria nella nuova società da parte di Invitalia in questo contesto straordinario deve costituire un elemento di forte garanzia e controllo affinché tutti gli impegni assunti da Sider Alloys Italia siano rispettati e gestiti nei tempi e nelle modalità previste dal contratto di sviluppo.

Tutti questi elementi costituiscono una premessa essenziale per determinare una reale condizione per esercitare nelle forme e nei modi opportuni una partecipazione alle scelte d’impresa efficace e concreta da parte dei lavoratori.

Quale partecipazione

Per le informazioni a nostra disposizione è possibile esprimere una valutazione che necessita di ulteriori approfondimenti sia sul piano formale che giuridico. In linea generale si fa riferimento ad una partecipazione che si concretizza attraverso la cessione del 5% del capitale della società ad una costituenda Associazione, a cui aderirebbero volontariamente i lavoratori di Sider Alloys, dentro un modello di governance che non ha oggettivamente riscontri nel nostro ordinamento.

Sommariamente è possibile comunque affermare, a nostro avviso, che la partecipazione dei lavoratori esercitata attraverso l’Associazione, valutati i compiti assegnati e descritti nella bozza di Statuto («promuovere e favorire il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita degli Associati nonché promuovere e difendere i loro interessi e diritti lavorativi»), si configuri come una sovrapposizione di compiti e ruoli che sono in capo alle Organizzazioni sindacali e quindi alla contrattazione da esse esercitata. Ne deriverebbe una commistione non accettabile, di surroga inoltre di compiti e funzioni, che devono rimanere distinti.

Questa nostra osservazione primaria e fondamentale ci porta ad avanzare e formulare un’ipotesi di strutturazione della partecipazione dei lavoratori, diversa da quella proposta, che meglio corrisponde alla necessità di influire positivamente sulle scelte industriali, organizzative e occupazionali della nuova società, garantendo l’autonomia tra funzione della partecipazione e ruolo della contrattazione ovvero tra parti sociali e impresa.

Una partecipazione che nella sostanza non sia considerata come simbolica per peso e dimensione, come invece appare nell’impianto complessivo sottostante la proposta di Statuto, e che non trova – tra l’altro – oggettivamente riferimenti nell’ordinamento giuridico italiano, ma invece, come noi auspichiamo, realmente ancorata per via contrattuale a compiti di controllo e sorveglianza.

Una possibile soluzione

Tra i diversi modelli di amministrazione e controllo contemplati dalla disciplina sulle società per azioni dal nostro ordinamento, quello che a nostro avviso più corrisponde all’ispirazione di fondo dello stesso art. 46 della Costituzione che «riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende», è il cosiddetto sistema duale caratterizzato dalla presenza del Consiglio di sorveglianza che assomma in sé alcune competenze dell’assemblea e del collegio sindacale, distinte dalle competenze esclusive di gestione affidate al Consiglio di amministrazione.

Tenendo conto dell’attuale assetto societario di Sider Alloys Italia, sottoposta in quanto società per azioni ad un regime di amministrazione e controllo di tipo tradizionale, dovrà essere compito delle parti definire le necessarie modifiche statutarie al fine di passare dall’attuale modello a quello dualistico. Tale modifica determinerebbe così l’introduzione del Consiglio di sorveglianza e la conseguente possibilità di prevedere – sulla base di intese pattizie assunte da parte della società e delle organizzazioni sindacali – l’impegno che nel predetto organo siano designati rappresentanti eletti da tutti i lavoratori e le lavoratrici, i quali avranno il compito di esaminare ed esprimere preventivamente il proprio parere sui piani strategici industriali, organizzativi, finanziari e occupazionali, di vigilare sulla corretta amministrazione e sul generale andamento della gestione.

Un modello di co-determinazione in grado cioè di incidere sulle strategie d’impresa e attraverso il quale è possibile esercitare un controllo in termini di informazione e consultazione.

Tale impostazione, a fronte dei tempi previsti dal piano industriale che ci è stato in linea generale presentato, di riassetto organizzativo dello stabilimento, di avvio produttivo e di graduale riassorbimento dell’occupazione, permette inoltre di decidere e governare questo processo partecipativo in modo opportuno, una volta verificate le condizioni di stabilità produttiva e occupazionale che allo stato attuale sono ancora tutte da concretizzare e verificare.

Questa nostra ipotesi non confligge con l’idea di costituire un’Associazione dei lavoratori alla quale poter riconoscere una partecipazione azionaria senza fini di lucro e con funzioni sociali, e che quindi a nostro avviso può coesistere con il Consiglio di sorveglianza, fatta salva l’inderogabile distinzione di ruoli ad essa attribuiti rispetto all’esercizio precipuo del sindacato e dei suoi rappresentanti aziendali.

Circa il riconoscimento del 5% del capitale della società all’Associazione, restano comunque perplessità da sciogliere in relazione all’effettiva possibilità di attribuire risorse pubbliche adAssociazioni così come sono prefigurate nel caso in questione.

Sull’insieme delle questioni sommariamente indicate, la Fiom e la Cgil si rendono naturalmente disponibili ad un confronto di merito per individuare le soluzioni più adeguate e condivise.

Segreterie FIOM e CGIL

Roma, 11 maggio 2018

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Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato i segretari nazionali delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, CGIL.CISL-UIL, per le ore 17.00 di giovedì 17 maggio, per l’esame degli aspetti relativi alla partecipazione dei lavoratori al capitale d’impresa della Sider Alloys, nuovo proprietario dello stabilimento ex Alcoa, attraverso valutazioni e proposte. La riunione sarà presieduta dal capo di gabinetto del Mise, prof. Ernesto Somma.