19 July, 2024
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La Giunta regionale, su proposta dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, ha deliberato di prorogare l’efficacia temporale della delibera (DGR 12/18 del 20/03/2012) che esprimeva un giudizio positivo di compatibilità ambientale, condizionato al rispetto di una serie di prescrizioni, per la realizzazione di un parco eolico a Portoscuso, in località Su Munzioni, proposto dalla Società Allara S.p.A.

«L’intervento, il cui costo complessivo è pari a circa euro 13.000.000 – si legge nella delibera 12/18 del 20/03/2012 -, prevede la realizzazione di un impianto eolico nell’area retro industriale di Portoscuso, inclusa nella vasta area di estensione pari a circa 1.200 ettari, in cui è stata prevista, sulla base dell’Intesa ex art. 11 delle NTA del PPR, siglata in data 4 dicembre 2008 tra Regione, Provincia, Comune, la realizzazione di un comparto eolico da 66 aerogeneratori. Nell’istanza depositata in origine era prevista la installazione di 4 aerogeneratori Vestas da 1.8 MW, aventi altezza al mozzo pari a 80 metri e diametro del rotore da 100 metri (V100-1,8). Successivamente, in seguito alle risultanze dell’istruttoria, il progetto è stato modificato in maniera non sostanziale, mantenendo orientativamente le stesse postazioni per le macchine, ma eliminandone una (quella indicata nel layout iniziale come n. 2), e sostituendo gli aerogeneratori V100-1,8, con quelli V112-3, aventi quindi potenza nominale di 3 MW, diametro del rotore di 112 metri, e altezza al mozzo pari a 80 metri. L’impianto avrà quindi potenza nominale complessiva pari a 9 MW; l’energia prodotta sarà recapitata alla rete Enel tramite collegamento interrato in MT, senza necessità di realizzare alcuna sottostazione.»

Il 20/03/2012 la Giunta regionale ha deliberato di esprimere «un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell’intervento in esame denominato “Realizzazione di un parco eolico in comune di Portoscuso (CI)” proposto dalla società Allara S.p.A., a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni descritte in premessa, sull’osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Portoscuso, la Provincia di Carbonia-Iglesias, il Servizio territoriale dell’ispettorato ripartimentale del C.F.V.A. di Iglesias, il Servizio Energia e il Servizio attività estrattive dell’Assessorato regionale dell’Industria, il Servizio tutela paesaggistica per le Province di Cagliari e Carbonia-Iglesias, la Soprintendenza archeologica di Cagliari e l’A.R.P.A.S.; – di stabilire che, fermo restando l’obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all’intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l’attivazione di nuova procedura di VIA».

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Su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta regionale ha approvato il finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per il 2018: le risorse – poco meno di tre miliardi – sono state così suddivise: 2.208.895.611 euro all’Ats (e Areus), 299.186.797 euro all’Azienda ospedaliera Brotzu, 268.796.217 euro all’Azienda ospedaliero – universitaria di Sassari e 147.818.735 euro a quella di Cagliari.

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La Giunta regionale ha autorizzato il trasferimento di 150.000 euro a favore dell’Agenzia AGRIS, per garantire la gestione, la salvaguardia e la valorizzazione dei cavallini della Giara, il cui stato di salute risente della mancanza di pascolo dovuta sia alla diminuzione delle risorse alimentari disponibili, sia ai diversi eventi stagionali quali ad esempio la siccità estiva particolarmente prolungata, è stato. Sempre su proposta dell’assessore Pierluigi Caria, è stato inoltre assegnato ad AGRIS l’importo di 150.000 euro per dare attuazione al protocollo d’intesa, sottoscritto il 20 marzo 2017 con la Caritas Diocesana, avente ad oggetto la valorizzazione del comparto agricolo per promuovere lo sviluppo economico dei territori, la crescita socio-culturale della comunità, la qualificazione tecnica degli operatori e l’inclusione socio-professionale di individui in condizioni di difficoltà, dei migranti e dei rifugiati.

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La sala congressi del Parco naturale Molentargius-Saline, nell’edificio Sali Scelti, è stata intitolata all’ornitologo Helmar Schenk. Lo ha deciso la Giunta regionale. Nella stessa sede sarà apposta una targa ricordo. Helmar Schenk, deceduto nel 2012, sin dal 1971 si dedicò affinché il Molentargius fosse inserito nelle aree umide protette dalla Convenzione di Ramsar. A lui si deve il censimento di tutte le specie di avifauna presenti nell’area umida. La richiesta del provvedimento era pervenuta all’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, dalla direzione del Parco regionale.

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Stefano Lobina, funzionario dell’assessorato dell’Urbanistica, è stato nominato, su proposta dall’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu, commissario ad acta in sostituzione del Consiglio comunale di Sestu, per l’adozione del Piano particolareggiato del Centro di prima e antica formazione ‘Centro matrice’. Il provvedimento, che sarà completato con la firma del decreto da parte del presidente Francesco Pigliaru, si è reso necessario a causa dell’incompatibilità di alcuni consiglieri comunali.

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L’assessore regionale Giuseppe Dessena.

La Giunta regionale, riunita con il presidente Francesco Pigliaru nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto ha istituito, su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, due borse di studio biennali a favore di due studenti, residenti in Sardegna o figli di emigrati, che risultino vincitori di concorsi per merito indetti dalla Commissione Italiana per i Collegi del Mondo unito (UWC). Gli studenti disporranno di una borsa di studio da 23mila euro all’anno, per due anni. Ciò consentirà loro di frequentare i Collegi del Mondo unito negli anni accademici 2018/2019 e 2019/2020. L’intervento è finanziato con fondi regionali e coprirà i costi di frequenza. Sempre su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha approvato la programmazione di 4 milioni di euro destinati al settore del Cinema in Sardegna. L’obiettivo è incentivare la produzione e la distribuzione di opere cinematografiche sarde, favorire la didattica, sostenere la Fondazione Film Commission e l’attività di associazioni e circoli che si occupano di festival, rassegne ed eventi dedicati al cinema. Ben 450mila euro sono destinati ai lungometraggi di rilevante interesse regionale, purché ‘opere prime’. Da segnalare che, nella valutazione tecnico-artistica della apposita Commissione, è stato introdotto il metodo delle ‘audizioni’ dei partecipanti agli avvisi.

 

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Su Portu ‘e su Trigu.

Far conoscere, approfondire e condividere i temi della prevenzione e gestione del rischio di erosione costiera: è l’obiettivo dell’evento regionale sulla gestione e tutela delle coste, nell’ambito del progetto MAREGOT “MAnagement dei Rischi derivanti dall’Erosione costiera e azioni di GOvernance Transfrontaliera”, in programma giovedì 17 maggio a Cagliari, nei locali della Manifattura Tabacchi (viale Regina Margherita, 33).
«Seguiamo con grande attenzione la gestione e la tutela delle coste e negli ultimi quatto anni abbiamo investito 18,4 milioni di euro sulla nostra isola. La giornata di Maregot ci permetterà di confrontarci sul tema insieme a tutte le regioni partner del progetto», ha detto l’assessore Donatella Spano, che aprirà i lavori alle 9,30. Prevista in serata, alle 16,30, la firma della Carta di Bologna alla presenza della Regione Emilia-Romagna, autorità depositaria del documento. La Carta mira alla promozione di un quadro comune di azioni strategiche dirette alla protezione e sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo.
Saranno illustrate le tematiche trattate nel progetto Maregot relative ai monitoraggi per la previsione dell’evoluzione dei sistemi costieri e le strategie per la redazione di piani di difesa costiera, attraverso l’approfondimento dei fenomeni legati al moto ondoso, al bilancio sedimentario, alla dinamica delle spiagge, all’evoluzione delle coste alte e alle pressioni e gli impatti sugli habitat costieri. All’evento, patrocinato dall’Ordine degli ingegneri di Cagliari e da quello regionale dei Geologi, spazio anche alla condivisione, con i contributi dei rappresentanti degli ordini professionali e del mondo della ricerca. La giornata sarà conclusa con un dibattito aperto a interventi da parte di tutti i portatori di interesse.
Finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, il progetto è finalizzato alla prevenzione e gestione congiunta dei rischi derivanti dall’erosione costiera nell’area marittima che interessa Corsica, Liguria, Sardegna, Regione PACA (la regione francese composta da Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e Toscana.

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«La Sardegna ha bisogno di intrecciare legami sempre più stretti con i paesi del Nord Africa per costruire relazioni stabili nel quadro mediterraneo da cui possono scaturire preziose opportunità per il suo sviluppo. La Giunta, con il presidente Francesco Pigliaru, sta consolidando questi rapporti attraverso il ruolo di coordinamento in materia di cooperazione internazionale che svolge nella Conferenza delle Regioni e in qualità di Autorità di Gestione dell’importante programma ENI CBC Med, ormai un caposaldo per la cooperazione tra attori pubblici e privati nel bacino del Mediterraneo.»

Lo ha detto l’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu durante l’incontro «La cooperazione internazionale e la mobilità degli studenti, quale futuro per una nuova generazione mediterranea» che si è svolto a Sassari, nella sede della Fondazione di Sardegna, per iniziativa dell’Università e della stessa Fondazione.

Insieme a Filippo Spanu, hanno preso parte al confronto, moderato dal docente del Dipartimento di medicina veterinaria Eraldo Sanna Passino, il Rettore e il delegato per l’internalizzazione dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli e Luciano Gutierrez, Himaid Ben Aziza e Marcello Scalisi, in rappresentanza dell’Unione delle Università del Mediterraneo, e l’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba.

«La mobilità studentesca nel contesto del Mediterraneo – ha spiegato Filippo Spanu – è essenziale per migliorare la reciproca conoscenza e favorire il processo di progressiva apertura a territori a noi molto vicini. Soprattutto nella prospettiva di creare nei paesi più fragili, attraverso proficui scambi di esperienze e il trasferimento di preziose conoscenze, le basi uno sviluppo duraturo al fine di arginare i flussi migratori che indeboliscono fortemente il loro tessuto sociale.» 

Filippo Spanu, nel manifestare apprezzamento per i progetti messi in campo dall’Università di Sassari per sostenere la mobilità degli studenti e incentivare il dialogo tra studenti sardi e colleghi che frequentano atenei di altre città del Mediterraneo, ha ribadito l’appoggio della Regione impegnata a promuovere percorsi di questo tipo «che sono un grande investimento per il futuro della Sardegna e di tutti i territori che si affacciano sul mar Mediterraneo». 

L’assessore degli Affari generali ha inoltre partecipato, sempre a Sassari, alla cerimonia per il conferimento della laurea honoris causa al veterinario tunisino Faouzi Kechrid, artefice di studi e ricerche sull’influenza aviaria e sulle patologie veterinarie transfrontaliere in Medio Oriente e Nord Africa.

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«Servono interventi urgenti per scongiurare la chiusura dello stabilimento Saipem di Arbatax, destinato ad interrompere l’attività dopo il prepensionamento di 40 lavoratori su 130. Il ministero dell’Economia deve intervenire immediatamente e l’Eni non può disimpegnarsi da un territorio già in grave crisi.»

Lo affermano i parlamentari isolani del Movimento 5 Stelle (i senatori Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Elvira Evangelista e Vittoria Bogo Deledda, e i deputati Alberto Manca e Mara Lapia), che venerdì, a Nuoro, hanno partecipato ad un incontro promosso dal Movimento con i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’azienda, Ezio Mura e Bonaria Piras, e a cui hanno preso parte numerosi militanti. Al termine della riunione tutti hanno convenuto che siano indispensabili interventi urgenti e decisi presso il ministero dell’Economia per scongiurare la chiusura della fabbrica che realizza parti meccaniche che si installano sulle piattaforme di estrazione del petrolio, e tutelare il personale occupato, tenuto conto anche del progressivo calo produttivo dovuto alla mancanza di nuove commesse.

«A fronte dell’accordo di pre-pensionamento di 40 lavoratori, su una forza lavoro di 130 dipendenti, e in assenza di nuove assunzioni, la società è destinata a morire, facendo perdere una fonte di sviluppo per l’intero territorio e coinvolgendo, oltre i 90 lavoratori residui e le loro famiglie, anche le imprese dell’indotto che negli anni hanno investito risorse e lavoro, confidando nella permanenza dell’attività della Saipem – aggiungono i parlamentari -. La Saipem è controllata per il 30 per cento dall’Eni, che ha rappresentato e potrebbe rappresentare il maggior committente per l’azienda di Arbatax. Tuttavia non si comprendono certi comportamenti tesi a disattendere gli sforzi finalizzati a stimolare l’azienda per canalizzare nuove commesse verso lo stabilimento di Arbatax.»

Lo stabilimento di Arbatax, con i suoi oltre quarant’anni di attività, ha segnato la storia del territorio, producendo benefici economici sulle imprese dell’indotto, il cui coinvolgimento, a causa dell’incessante declino dello stabilimento, è invece ora quasi completamente azzerato.

«Per questo motivo è necessario aprire immediatamente un dialogo con il ministero dell’Economia e delle Finanze, sia per sollecitare la necessità di investimenti sulle maestranze locali, sia per insistere per riportare sul territorio quelle lavorazioni speciali nell’ambito dell’ingegneria meccanica, per le quali si stanno già preferendo siti esteri, come il caso della smobilitazione dello storico sito di Cortemaggiore per trasferire le attività in Croazia e Romania – sottolineano ancora i parlamentari del Movimento 5 Stelle -. La totale assenza di nuovi progetti complessi e l’attuale attività su progetti residuali, oltre a causare perdita di capitale umano e di professionalità specializzate, fa ritenere altamente probabile che vi sia da parte dell’azienda la volontà di dismettere l’attività dello stabilimento, delocalizzandone le sedi decisionali e lavorative in altre nazioni. Per questo motivo, in vista del prossimo incontro in Regione – concludono i sei parlamentari del Movimento 5 Stelle – è auspicabile che venga fatto tutto il possibile per cercare di mantenere i livelli occupazionali ed evitare la smobilitazione del cantiere, promuovendo dei tavoli di concertazione e sfruttando ogni strumento a disposizione.»

Arbatax.

 

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma, si è fatta carico delle proteste degli operatori insediati nelle aree industriali di Tossilo e Bonu Trau di Macomer che, nei giorni scorsi, sono stati invitati a sottoscrivere il contratto di servizio con Abbanoa spa che subentrerà nella gestione al Consorzio Industriale di Macomer a far data dal 1 giugno 2018.

«Quest’oggi dopo aver incontrato il presidente circoscrizionale della Ascom Confcommercio di Macomer, Roberto Melis, e dopo aver interloquito con diversi soggetti imprenditoriali – spiega Daniela Forma – ho contattato il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, per sottoporre loro il problema della tariffazione di Abbanoa spa per le attività produttive. Il passaggio del servizio idrico integrato dalla gestione consortile ad Abbanoa spa non è, infatti, un’operazione a saldo invariato. E’ emerso, infatti, che i costi a carico delle aziende, a seguito di questo passaggio di gestione, aumenteranno del 300-400% rispetto a quanto ad oggi corrisposto.»

«E’ evidente che questo ha comportato la sollevazione delle aziende insediate nell’area industriale di Macomer che rifiutano di sottoscrivere il contratto con Abbanoa spa e chiedono risposte urgenti alla Regione Sardegna. Per tali ragioni – conclude Daniela Forma – ho richiesto la convocazione urgente di un Tavolo Tecnico che coinvolga la Presidenza della Regione, l’assessorato regionale dell’industria, Abbanoa spa e gli Enti locali interessati per addivenire ad una risoluzione del problema.»