19 November, 2024
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L’Unione di sei Comuni del Basso Campidano, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor, per una popolazione complessiva di oltre 28mila abitanti, si mette in gioco con una nuova manifestazione d’interesse per partecipare alla programmazione territoriale della Regione Sardegna.
Il progetto è stato presentato nel centro polifunzionale e teatrale di Monastir, all’assessore della Programmazione Raffaele Paci, alla presenza del sindaco Luisa Murru, del presidente dell’Unione dei sei Comuni Emidio Contini, di amministratori locali, consiglieri regionali, imprenditori e sindacati.
«Abbiamo aperto la programmazione territoriale nel 2015, non definendo scadenze per non mettere in competizione i territori. Le regole d’ingaggio sono poche e chiare – ha spiegato Raffaele Paci -. La proposta può essere fatta da almeno un’Unione e non da un unico Comune, meglio ancora se più Unioni si alleano per interessare una parte più ampia del territorio; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i progetti, di ampio respiro, devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, dovranno essere realizzati entro 36 mesi. Da parte nostra c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta approvati, saranno realmente finanziati.»
Le direttrici del progetto sono tre: un sistema delle eccellenze artistiche e storico-culturali; valorizzazione della cultura produttiva agricola; nuove forme di utilizzo delle zone più marginali. La prima direttrice prevede: il potenziamento del patrimonio culturale e artistico, materiale e immateriale, attraverso la creazione di un sistema delle eccellenze partendo dalla figura di Pinuccio Sciola, la valorizzazione delle chiese di particolare pregio storico-artistico e la messa in sicurezza del patrimonio archeologico per renderlo meglio fruibile. Per potenziare l’agricoltura, il progetto con la seconda direttrice punta a incrementare la multifunzionalità delle aziende: quindi reti tra imprese e associazioni, rafforzamento del sistema produttivo agricolo e un marchio dei prodotti di qualità del territorio. Infine, il terzo step: la creazione di percorsi sportivi per rivitalizzare le zone più marginali.
«Il valore aggiunto della nostra offerta è la tipicità. L’unicità. E allora servono i marchi, per rendere quell’offerta più forte, riconoscibile e competitiva. Servono filiere, serve l’agricoltura di precisione che con l’aiuto ormai irrinunciabile dell’alta tecnologia crei le condizioni per far restare i giovani nelle terre dove sono nati e dove abbiano la possibilità di avere un lavoro e costruire la propria vita – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. I punti di forza della nostra isola sono chiari: l’ambiente, il capitale umano, l’identità. E su questi capisaldi va progettato lo sviluppo, come comunità. La Nostra Giunta ha già dato vita a tanti progetti per i territori: per esempio i cantieri di LavoRas, i bonus occupazionali per le aziende, gli interventi di Iscol@, i bandi per l’agricoltura e per gli impianti sportivi. Bisogna essere ambiziosi e ragionare con una visione unitaria – ha concluso Raffaele Paci – pensando alla programmazione territoriale come al contesto dove poi inserire e valorizzare tutti questi altri interventi specifici». 
Sono otto i progetti già chiusi e finanziati, 12 quelli in fase negoziale con la Regione, 4 quelli in partenza. Quasi il 90% dei Comuni aventi diritto (dunque non coinvolti in altri programmi specifici di rilancio) è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione che, avviata nel 2015, mette 350 milioni di euro a disposizione dei territori.

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Il 7 maggio di 12 anni fa la scomparsa di Sergio Usai e Carlo Cancedda. Un’uscita domenicale in bicicletta tra amici, si concluse con un’assurda tragedia, un tragico incidente stradale sulla strada provinciale che collega Villamassargia a Siliqua, nel quale persero la vita il sindacalista della CGIL e l’amico panificatore di Carbonia.

Sono trascorsi 12 anni e sembra ieri, perché entrambi hanno lasciato un ricordo indelebile tra quanti li conoscevano, i tantissimi amici e quanti li frequentavano da anni negli ambienti lavorativi.

Il comune di Carbonia ha intitolato a Sergio Usai il piazzale all’ingresso della Grande Miniera di Serbariu e due anni fa, in occasione del decennale della scomparsa, l’ex segretario della Camera del Lavoro è stato ricordato in un incontro organizzato nella sala conferenze della Grande Miniera. Entrambi, negli anni scorsi, sono stati ricordati in Memorial di calcio e di ciclismo.

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«È un’importante occasione di approfondimento dei temi proposti all’interno della legge. Un’opportunità offerta a tutti i portatori di interesse, ai cittadini, agli ambientalisti e agli amministratori locali di poter intervenire e portare il loro punto di vista sul disegno di legge.»

Lo ha detto stamane, a Olbia, l’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, nel corso del secondo incontro pubblico sul disegno di legge di Governo del territorio. Ai lavori hanno partecipato oltre un centinaio di persone, tra cui il presidente della commissione consiliare competente Antonio Solinas, i consiglieri regionali del territorio, l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, i sindaci della Gallura, l’amministratore unico di Forestas Giuseppe Pulina, i rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali e ambientaliste, delle organizzazioni sindacali e degli Ordini professionali.

«È un dibattito che, per la prima volta, viene organizzato dalla Regione con questo livello di pervasività che coinvolge tutta la Sardegna – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu -. Chiunque ha la possibilità di partecipare e dire la sua. Oggi abbiamo offerto una possibilità ulteriore, per gli interessati, di scendere maggiormente nei particolari dei vari temi, anche rispetto a quanto è successo nel primo incontro, che si è tenuto a Cagliari lo scorso 27 aprile, soprattutto per i punti che attengono il governo del territorio costiero e delle zone interne. Un altro aspetto molto importante – ha concluso Cristiano Erriu – riguarda le modalità di approvazione dei Piani urbanistici comunali, con l’idea di accelerare i tempi di approvazione dei Puc e allo stesso tempo dare certezza giuridica alle famiglie, alle imprese e alle Amministrazioni comunali.»

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Oggi, a Sassari, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna, presidente Antonello Arru, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2018. «Questa prima trimestrale 2018 conferma, consolidandoli, i diversi segnali positivi che avevamo già colto nel passato esercizio e ci consente di avviare una svolta incoraggiante per il futuro del Banco – commenta il Direttore Generale del Banco, Giuseppe Cuccurese -. Mi riferisco tanto all’aumento strutturale della capacità reddituale quanto al trend di crescita dell’attività commerciale, ma soprattutto alla cartolarizzazione ormai in fase di prossima finalizzazione per il deconsolidamento di larga parte dei crediti a sofferenza.»

«Questa operazione, grazie all’importante dotazione patrimoniale del Banco usufruibile nell’ambito della prima adozione del nuovo principio contabile IFRS9, porterà a ridurre drasticamente i profili di rischio, allineando gli indicatori alla best practice; ciò senza incidere significativamente sui parametri di solidità, che si mantengono largamente superiori ai requisiti normativi Phased in, con un CET1 superiore al 30%, consentendo per contro di ridurre i volumi delle svalutazioni dei crediti deteriorati a vantaggio del risultato economico – aggiunge Giuseppe Cuccurese -. E’ di ampia soddisfazione l’utile netto trimestrale del bilancio individuale del  Banco, che sale a 26,3 milioni – quasi 6 volte maggiore del marzo 2017 – realizzato grazie sia alla consistente riduzione delle rettifiche di valore per rischio di credito (-12,7 milioni) sia alla positiva performance del margine d’intermediazione (+5,5 milioni, + 6,1% sui primi tre mesi del 2017), che attesta la buona dinamica tanto dei ricavi quanto dei costi; infatti, cresce il margine di interesse del 5,5% e si confermano in costante crescita ormai da tre anni le commissioni (+5,8% sul marzo 2017), mentre scendono del 3,1% i costi operativi; il cost/income scende al 66,9%, – 5,5 p.p. rispetto al marzo 2017.»

«Sul fronte della qualità del credito, l’avvio del piano di derisking ha portato ad una riduzione del 26,3% dei crediti deteriorati netti, con le sofferenze che si riducono del 28,2% e gli UTP del 23,9%, con un rapporto sugli impieghi che scende rispettivamente al 6,9% (dal 9,2% di fine 2017) e al 4,3% (dal 5,4% di fine 2017) – sottolinea ancora Giuseppe Cuccurese -. Gli indici di copertura complessivi sono cresciuti di conseguenza dal 46,6% al 56,9%, con le sofferenze salite al 63,5% (dal 54,9%) e gli UTP al 41% (dal 23,8%). In miglioramento anche il Texas ratio, sceso dal 98,1% di fine 2017 al 97%.»

«Di buona soddisfazione anche l’andamento degli impieghi con clientela, che si presenta sostanzialmente stabile sul fine 2017 grazie a nuove erogazioni che hanno compensato quasi 100 milioni di rimborsi rateali e scadenze; buone performance continuano a realizzarsi nei mutui casa – conclude Giuseppe Cuccurese -. Sul fronte del risparmio, continua a crescere la componente del risparmio gestito e quella assicurativa.»

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L’obiettivo è quello di accrescere le condizioni di benessere della mamma, del papà e del neonato, offrendo loro un supporto, sia prima che dopo il parto per sostenere la qualità e la serenità della relazione parentale e il benessere del bambino. È quanto si propone il progetto “Fiocchi in Ospedale” che, grazie alla convenzione siglata tra Aou di Sassari, Save the Children e Uisp Sassari consentirà l’apertura, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetricia di viale San Pietro, di un punto di ascolto e di sostegno per i futuri e neo genitori che si trovano ad affrontare problemi come povertà, solitudine, scarsa conoscenza delle pratiche per la cura del neonato.

Il progetto, realizzato da Save the Children, è già attivo in Italia dal 2012 e ha coinvolto nel tempo nove ospedali della penisola: il policlinico di Bari(luglio 2012), quindi il Niguarda ‘Ca Granda di Milano (luglio 2012), il Cardarelli di Napoli (luglio 2013), l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma (marzo 2016), quindi il San Camillo sempre di Roma (gennaio 2017), l’Asst Sacco Fatebenefratelli a Milano (giugno 2017), l’ospedale Madre Giuseppina Vannini a Roma (luglio 2017), l’ospedale Maria Vittoria di Torino (maggio 2017) e il Policlinico di Pescara (febbraio 2018).

La convenzione siglata tra Aou, Save the Children e Uisp Sassari a gennaio 2018 a Sassari rappresenta il primo esempio in Sardegna.

Il progetto è stato presentato questo pomeriggio nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari alla presenza del direttore generale Antonio D’Urso, del procuratore speciale Save the Children Raffaella Milano, della coordinatrice dei progetti per l’associazione non governativa Francesca Romana Marta, del direttore del dipartimento Materno infantile Salvatore Dessole, della coordinatrice ostetrica Fausta Pileri e del presidente Uisp comitato territoriale Sassari Marco Perra.

Il progetto, si legge nella convenzione, si configura come una rete nazionale, destinata a svilupparsi coinvolgendo, tra l’altro, oltre l’azienda ospedaliera e le associazioni anche le Assl, le istituzioni regionali e le realtà del mondo accademico e della ricerca scientifica e sociale.

Le attività del progetto prevedono il rafforzamento delle collaborazioni tra i diversi reparti che intervengono nella presa in carico e cura della mamma e del bambino quindi la facilitazione delle collaborazioni tra le professionalità coinvolte. Tra le altre attività vengono previste la realizzazione della dimissione protetta in casi particolarmente critici, la mediazione culturale, il percorso di rientro a casa con presa in carico dei servizi quindi la messa in rete dei servizi ospedaliero e socio sanitari del territorio. Nella convenzione, inoltre, si prevedono attività come cura e assistenza anche cin visite domiciliari nei mesi successivi al parto da parte degli operatori dello sportello, la formazione dei volontari, la creazione di un network di supporto ai familiari e la prevenzione e contrasto di ogni forma di abuso e violenza sui bambini nei primi 1000 giorni di vita.

Allo sportello, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetrica in viale San Pietro, saranno presenti operatrici qualificate di Uisp Sassari. Inoltre, per le attività di cura e colloqui domiciliari potranno essere coinvolti operatori sociali, volontari che verranno formati dal personale Uisp.

La partecipazione alle attività del servizio è libera e gratuita.

Lo sportello sarà aperto il lunedì dalle 14,30 alle 16,30, il martedì dalle 11,30 alle 13,30, il giovedì dalle 11,30 alle 13,30 e il sabato dalle 9 alle 11,30. I cittadini possono contattare gli operatori al numero 3923587214 oppure via mail fiocchi.sassari@uispsassari.it.

All’incontro erano presenti anche il direttore della Clinica di Pediatria Roberto Antonucci, il direttore della Neonatologia Giorgio Olzai, l’assessora comunale alle Politiche sociali Monica Spanedda, l’assessora comunale alle Politiche giovanili Alba Canu, la presidente regionale Uisp Maria Pina Casula quindi la la coordinatrice dello sportello Fiocchi in Ospedale Marianna Delogu e alcuni rappresentanti della commissione Pari opportunità e delle associazioni che collaborano con Uisp.

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Nel 2018 torna Is Maistus Beer, il festival sulcitano dedicato alle birre artigianali giunge all’ottava edizione in cinque anni. Due giorni di cultura, sapori, tradizioni e folklore in uno dei luoghi più magici della Sardegna, il borgo medioevale di Tratalias. Una località meravigliosa, affacciata sul golfo di Palmas in cui il tempo sembra essersi fermato e nella quale si celebra la più antica festa mariana della Sardegna, la cui prima testimonianza è datata addirittura 1486.

“Sa Festa Manna” si svolge quest’anno dal 10 al 15 maggio e le attività di “Is Maistus Beer” sono inserite nel programma per i festeggiamenti della Regina del Sulcis così fu proclamata con decreto del Capitolo Vaticano la Madonna di Tratalias esattamente 50 anni fa. Is Maistus non è soltanto uno dei più importanti festival sardi di birre artigianali ma un’idea di promozione non convenzionale sia per il Borgo che per tutto il territorio del Sulcis con il quale il festival ha costruito da tempo un’importante rete tra diverse attività sia artigianali che turistiche puntando soprattutto al rispetto dell’ambiente, agriturismi, maneggi, sport velici, ecc. In questa edizione inoltre la cultura birraia sarà un vero e proprio ponte tra la Sardegna, la Valle D’Aosta e la Germania.

Ai tre birrifici isolani presenti, Nora di Oliena, Dolmen di Uri e Seddaiu di Thiesi, si affiancano, anche in veste di sponsor, gli italotedeschi Kuhbacher produttori della birra bavarese dal cuore italiano. Un gemellaggio che non si ferma ai luppoli e ai lieviti ma che da quest’ambiente parte per affacciarsi alle eccellenze tipiche e tradizionali sarde. Tanti saranno gli espositori artistici, gli artigiani al lavoro e non mancheranno gli stand della tradizione culinaria isolana in alcuni casi rivisitata in chiave street food.

Spazio ovviamente anche all’intrattenimento e alla musica dal vivo con l’esibizione di ben otto diversi progetti musicali: Wa’in Bon’Ora, Spaghetti Band, The Davil’s Hand, Glory’s Day, Please in The Center, Jericho, Skaosss e Tasinantska. I generi musicali e gli stili armonici sono i più diversi, dal blues al pop, dal rock ai ritmi in levare per artisti di richiamo che arrivano tutta la Sardegna. Con questa edizione Is Maistus Beer cambia veste, toglie i panni della festa della birra per indossare quelli di un evento di cartello in Sardegna capace di raccontare il territorio attraverso le sue eccellenze e diventare così un ponte culturale e un gemellaggio economico con altre regioni d’Italia e d’Europa.

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«Con indignazione e grande sgomento, apprendiamo che la plafonatura di coibentazione del locale lavaggio chirurghi adiacente alla sala operatoria di ortopedia del C.T.O. di Iglesias è crollata.»

Federico Garau, candidato sindaco del M5S alle prossime elezioni Amministrative del comune di Iglesias, ha commentato così quanto è accaduto stamane all’ospedale C.T.O.di Iglesias.
«Il 16 giugno 2017, le porta voce del M5S sardo, Emanuela Corda e Manuela Serra (membro della commissione Sanità), insieme alle attiviste del M5S Iglesias, Carla Cuccu e Marilena Smenghi (candidata consigliera alle amministrative del 10/06/18) durante il sopralluogo presso il C.T.O., ricevevano dal Direttore Sanitario Carlo Murru, oggi candidatosi alla carica di sindaco di Iglesias, promessa di accesso agli atti e la consegna dei documenti dei lavori svolti pagati coi soldi pubblici.
A tutt’oggi, nessun riscontro!!! – si legge nella nota del M5S di Iglesias -. Come, d’altronde, nemmeno il sindaco di Iglesias ha mai dato risposte alle istanze protocollate dagli attivisti M5S Iglesias che chiedevano quali provvedimenti avesse adottato o intendesse adottare il primo cittadino, responsabile della salute degli iglesienti, verso la Regione Sardegna, per impedire lo smantellamento del C.T.O. e farlo diventare effettivamente un DEA di primo livello.»
Federico Garau, insieme a tutta la sua squadra ha dichiarato di «dare battaglia affinché la Regione rispetti gli impegni assunti».

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Il maltempo degli ultimi giorni del mese di aprile e dei primi giorni del mese di maggio, se da un lato ha creato gravi disagi e danni in diverse aree della Sardegna, in particolare nell’Oristanese e nel Sulcis Iglesiente, dall’altro ha portato piogge tanto abbondanti da riempire quasi tutte le dighe ed ha permesso così di superare l’annoso problema della siccità, soprattutto in vista dell’ormai imminente stagione estiva.

Se i sistemi idrici dell’Alto Taloro (80,88% del volume autorizzato invasat0), dell’Alto Coghinas (85,60%), Nord Occidentale (72,47%), Gallura (83,04%), Posada (102%), Cedrino (73,86%), Ogliastra (93,84%) e Tirso Flumendosa (71,77%) già il 30 aprile, come riportano gli indicatori di stato per il monitoraggio della siccità pubblicati dalla direzione generale dell’Agenzia regionale del Distretto Idrografico della Sardegna, avevano raggiunto livelli più che soddisfacenti, la prima settimana di maggio ha registrato un sensibile miglioramento anche nei sistemi idrici del Basso Sulcis e dell’Alto Cixerri.

La diga di Monte Pranu (Basso Sulcis) al 30 aprile aveva invasati 23,55 milioni di metri cubi d’acqua, il 47,77% del volume autorizzato (49,30 milioni di metri cubi), ma stamane, come si vede chiaramente dalle fotografie e dai video allegati, il livello dell’acqua invasata era ormai prossimo al massimo (manca ancora meno di un metro allo sfioro e quindi alla tracimazione oltre il muraglione che si affaccia sul Golfo di Palmas). Pur non essendo disponibili dati ufficiali, il volume invasato ha giù superato sicuramente i 40 milioni di metri cubi, il che significa che in una settimana il rio Palmas, il rio Mannu ed il rio Gutturu de Ponti, hanno portato in diga quasi 20 milioni di metri cubi, una vera e propria manna dal cielo per un territorio assetato e, soprattutto, per gli agricoltori che temevano di andare incontro ad un’estate di severe restrizioni. Anche per Punta Gennarta e Medau Zirimilis (Alto Cixerri), mancano dati ufficiali aggiornati ma la situazione è notevolmente migliorata rispetto ai dati ufficiali del 30 aprile, che vedevano invasati complessivamente nei due siti 6,84 milioni di metri cubi, il 37.38% dei 18,30 milioni di metri cubi del volume autorizzato.

L’altro grande invaso del Sulcis Iglesiente, Genna Is Abis, sul Rio Cixerri, è stato recentemente inserito nel sistema idrico del Tirso-Flumendosa che, complessivamente, il 30 aprile aveva invasati 747,02 milioni di metri cubi, il 71,77% del miliardo e 40,88 milioni di metri cubi di volume autorizzato.

Il 30 aprile nei 34 invasi dei 10 sistemi idrici della Sardegna, erano presenti 1 miliardo e 297,01 milioni di metri cubi, il 73,49% del miliardo e 764,80 milioni di metri cubi autorizzati. Non è azzardato prevedere che entro metà maggio, anche qualora non dovesse piovere, il volume complessivo invasato si avvicinerebbe tantissimo, fino quasi a raggiungerlo, al volume massimo autorizzato. L’auspicio, a questo punto, come sempre, è che si riesca a fare buon uso di questa grande ricchezza, contenendo quanto più possibile gli sprechi, determinati in larga misura da un sistema di distribuzione ancora non ottimale, per compensare eventuali futuri nuovi periodi siccitosi.

          

 

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Ieri sera, alla Sardegna Arena, al termine della partita persa 1 a 0 contro la Roma, ha parlato con i media il Direttore Generale rossoblu Mario Passetti: «Venivamo da una brutta partita a Genova, in pochi oggi credevano che avremmo fatto bene contro la Roma, reduce dalla sfortunata semifinale di Champions. Invece la squadra ha fornito un’ottima prestazione e questo ci dà fiducia per il futuro. Siamo andati tante volte vicini al gol, pur commettendo degli errori».

Sull’intervento di Gerson su Alessandro Deiola in pieno recupero che ha lasciato più di un dubbio: «Dispiace che uno strumento innovativo come il VAR non venga utilizzato. Penso che lo si debba a chi si applica in campo, ai tifosi che sono allo stadio o guardano la partita in televisione, in generale a tutti gli appassionati. Si è ripetuto lo stesso copione del gol annullato a Sau contro il Bologna, quando ormai il protocollo prevede che si concluda l’azione e poi si vada a rivedere l’azione al VAR, e della partita contro la Juventus, in occasione del fallo di mano di Bernardeschi. Così si toglie credibilità al sistema. Se fosse stato concesso il gol regolare di Sau ora probabilmente staremmo parlando di un altro film. Tutto ciò non toglie che anche oggi qualche errore lo abbiamo commesso, un peccato».

Il DG è ottimista sul futuro: «Questa stessa rabbia, cattiveria agonistica e voglia di onorare la maglia che abbiamo mostrato oggi ci deve accompagnare nei prossimi 180 minuti».

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Si è concluso ieri, al Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici, il campionato Interregionale Open Sardegna 2018 di taekwondo, due giorni di combattimenti che hanno portato per la prima volta il taekwondo ad alti livelli sui tatami di Carbonia. Trentatré società sportive sarde per un totale di 400 atleti che si sono misurati in combattimenti nei quali le arti marziali antiche si sono fuse con le nuove tecnologie portate da corazze e caschi elettronici per il conteggio dei punti.

La manifestazione, organizzata dal Comitato Regionale Fita Sardegna presieduto da Ornella Zucca con il patrocinio del comune di Carbonia, ha visto scendere sui tre campi di gara le cinture di tutte le categorie. Osservate speciali le categorie Cadetti e Juniores, fra i quali saranno selezionati i combattenti che faranno parte della spedizione che rappresenterà la Sardegna all’Olympic Dream Cup, manifestazione internazionale che avrà luogo ai primi di giugno al Foro Italico di Roma.

Classifica per società:

Esordienti: 1ª A.S.D. Centro TKD San Sperate, 2ª A.S.D. Centro TKD Capoterra, 3ª A.S.D. C. Alessio Giacomini, 4ª A.S.D. Kim Do Kwan TKD Berchidda

Cadetti A & B: 1ª A.S.D. Centro TKD San Sperate, 2ª A.S.D. TKD Terranova, 3ª A.S.D. C. Alessio Giacomini, 4ª A.S.D. Centro TKD Olbia

Juniores: 1ª A.S.D. KTB Sport Zone, 2ª A.S.D. Centro TKD San Sperate, 3ª A.S.D. C. Alessio Giacomini, 4ª A.S.D. Freestyle Fit

Seniores: 1ª A.S.D. Centro TKD San Sperate, 2ª A.S.D. Centro TKD Olbia, 3ª A.S.D. Olimpic TKD Alghero, 4ª A.S.D. TKD Sport Perdasdefogu.