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La Dinamo ha lasciato questa sera alla BLM Group Arena di Trento molte delle residue possibilità di rientrare tra le otto squadre che disputeranno i prossimi play-off scudetto. La squadra di coach Zare Markovski in avvio di partita è stata sovrastata dalla lanciatissima squadra trentina, scesa in campo con uno score di sette vittorie consecutive e 11 vittorie nelle ultime 12 partite disputate e capace di arrivare al massimo vantaggio di +22.
Andati al riposo sotto di 15 punti (45 a 30), i biancoblu hanno cercato di reagire e di organizzare una faticosa rimonta, affidandosi al solito Rok Stipcevic, autore di ben 9 assist, a William Hatcher (16 punti, 3 rimbalzi, 6 falli subiti), letteralmente scatenato nel terzo quarto, Shawn Jones (miglior realizzatore con 22 punti con 7/10 da due punti e ben 9 rimbalzi), ed Achille Polonara (14 punti e 6 rimbalzi).
Ridotto il ritardo a -11 al termine del terzo quarto, nell’ultima frazione Jones e compagni hanno approfittato di un calo della formazione trentina, arrivando fino al -5 sul 74 a 69, ma a quel punto, nonostante ci fosse ancora il tempo per completare la rimonta, la Dinamo ha subito la reazione della squadra di Maurizio Buscaglia ed alla fine ha dovuto arrendersi sull’86 a 81.
La classifica è rimasta pressoché immutata, perché hanno perso le dirette concorrenti nella corsa per un posto nei play-off, la Red October Cantù sconfitta 71 a 70 a Capo d’Orlando, la Segafredo Viurtus Bologna sconfitta in casa dallo Scandone Avellino di un monumentale Kyrylo Fesenko (15 punti, 7 su 9 da 2 punti, 1 su 3 ai tiri liberi, 15 rimbalzi, 2 stoppate, 2 assist, 7 falli subiti, 34 di valutazione), per 64 a 70 e, infine, la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti sconfitta a Varese per 89 a 79, ma il calendario non è favorevole alla Dinamo. Mercoledì sera, infatti, la Red October Cantù e la Segafredo Virtus Bologna, che hanno due punti in più della Dinamo e della Vanoli ed occupano la 7ª e l’8ª posizione, giocheranno l’ultima partita della “regular season” rispettivamente in casa contro l’Happy Casa Brindisi e sul campo della Grissin Bon Reggio Emilia, due squadre salve e prive di interessi di classifica. Una loro vittoria renderebbe inutili tutti gli sforzi di Dinamo e Vanoli, impegnate in casa rispettivamente contro VL Pesaro e Betaland Capo d’Orlando, rispettivamente penultima ed ultima in classifica.
«Bella partita, soprattutto nel secondo tempo, quando abbiamo risposto all’intensità difensiva che nel primo tempo ha fatto la differenza in favore di Trento – ha detto a fine partita Zare Markovski -. Negli ultimi 20′ siamo riusciti a girare la partita, creando sei tiri in più, arrivando a un passo dal chiudere la rimonta e portarci avanti. Ma alla fine ha avuto la meglio Trento con la sua difesa e la capacità di dettare il ritmo, lasciandoci in affanno a inseguire. Quando abbiamo difeso alla pari avevamo le carte per girarla come volevamo, ma ci sono mancate le giocate decisive e abbiamo pagato la grande intensità che richiede giocare con una squadra come Trento. In attacco ci hanno tenuto in partita le gambe veloci di Jones e, sebbene abbiamo vinto terzo e quarto quarto di dieci punti – ha concluso il coach della Dinamo -, l’intensità difensiva dell’Aquila, che ha concesso solo 30 punti nei primi 20’, è stata decisiva.»
Aquila Basket Trento 87 – Dinamo Banco di Sardegna 81
Parziali: 24 a 15; 21 a 15; 19 a 23; 23 a 28.
Progressivi: 24 a 15; 45 a 30; 64 a 53; 87 a 81.
Aquila Basket Trento: Franke, Sutton 4, Silins 13, Forray 4, Conti, Flaccadori 20, Gutierrez 10, Gomes 7, Hogue 8, Lechtaler, Shields 21. All. Maurizio Buscaglia.
Dinamo Banco di Sardegna: Spissu, Bostic 6, Bamforth 10, Planinic 4, Devecchi, Bucarelli, Pierre 2, Jones 22, Stipcevic 7, Hatcher 16, Polonara 14, Tavernari. All. Zare Markovski.
Shawn Jones.