Copagri Nord Sardegna: «E’ urgente fare chiarezza sui controlli dell’agnello IGP sardo».
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L’ufficio di Presidenza della Copagri del Nord Sardegna, nei giorni scorsi ha analizzato la situazione che si è verificata a livello nazionale sull’organismo di controllo IFCQ Certificazioni Srl, che esegue I controlli per le certificazioni dell’agnello sardo IGP, che ha ricevuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali un Decreto di semi commissariamento per l’attività di controllo e certificazione a partire dal 1 maggio 2018 per mesi sei. Organismo che in Sardegna esegue I controlli e le certificazioni anche per la DOP Pecorino Romano, Dop Fiore Sardo e Dop Pecorino Sardo, infatti, secondo il decreto ministeriale del 12 aprile 2018 le attività di certificazione e controllo dell’IFCQ, dovrà essere verificata e certificate di volta in volta dall’Ufficio centrale Ministeriale del controllo Repressioni e Frodi Alimentari.
«La situazione è resa molto più preoccupante per quanto riguarda le certificazioni dell’IGP agnello Sardo – affermano Paolo Ninniri e Tore Piana, presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna – in quanto si è appreso da una conferenza stampa indetta da parte del Consorzio di tutela dell’agnello sardo IGP ( CONTAS) nei giorni subito dopo Pasqua del ritrovamento di capi provenienti dall’estero, (RUMENI) e macellati in Sardegna marchiati con simbolo dell’IGP “Agnello di Sardegna”. Copagri Nord Sardegna rileva come sia calato il silenzio più assordante su quanto accaduto e denunciato dallo stesso Consorzio di Tutela. Rileva che al contrario di quanto sta avvenendo, i produttori e i consumatori dovrebbero conoscere la reale situazione e come sia potuto avvenire una situazione di cosi grave portata. E’ di questi giorni l’aggravante del decreto di sospensione per sei mesi dell’organismo di controllo IFCQ dal 1 maggio 2018,da parte del ministero delle Politiche agricole, organismo che ha il compito di controllare e certificare il prodotto IGP agnello sardo.»