18 November, 2024
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Ha registrato la partecipazione di oltre duecento persone l’assemblea su “Autonomia e Federalismo” svoltasi ieri a Ghilarza, nonostante il caldo sabato sera, con inizio del dibattito alle 15.30. Tanti altri, non potendo partecipare all’assemblea, hanno inviato l’adesione.

I partecipanti sono militanti della sinistra, per lo più aderenti al PD o a Liberi e Uguali o senza partito. Militanti che non si rassegnano a una sinistra smarrita ed inerte dopo la sconfitta elettorale. Si prova a ripartire dalle idee e dai territori. E quindi si è scelto Ghilarza, luogo gramsciano, fortemente simbolico.

“Sa die de sa Sardigna” ha dato lo spunto per riflettere  sui limiti dell’autonomia speciale e provare a fare i conti con il significato profondo del voto referendario del 2016 che ha nettamente bocciato una riforma costituzionale accentratrice – o comunque giudicata tale – dei poteri nello Stato o meglio, nell’esecutivo. Con quel voto, deve misurarsi la sinistra tutta, indipendentemente dal segno del voto espresso da ciascuno, singoli e gruppi politici.

I promotori hanno proposto al dibattito una precisa ipotesi di lavoro: il principio autonomista ed il principio federalista come chiave per realizzare un pieno autogoverno in un nuovo patto unitario del popolo sardo, con la Repubblica e con l’Unione europea. Il principio federalista è la chiave per andare oltre i sistemi istituzionali decentralizzati, nel cui ambito è in larga misura confinata anche l’autonomia speciale. Il riferimento è il federalismo cooperativo e societario, alternativo ai modelli di federalismo competitivo ed indifferente ai diritti di cittadinanza.

Il dibattito introdotto da Ivana Russu, consigliere comunale di Olbia e coordinato da Tore Cherchi, ha avuto l’apporto di intellettuali di solido e lungo impegno civile e politico, quali Gian Giacomo Ortu,  Italo Birocchi, Gianmario Demuro, Giovanni Lobrano.

«Il neocentralismo sconfitto nel referendum del 2016  ha creato a le condizioni per riproporre il progetto federalista attraverso un disegno di legge costituzionale, da elaborare con i territori e da presentare con iniziativa popolare», ha sottolineato Giangiacomo Ortu, ordinario di Storia Moderna. L’aspirazione al federalismo deve essere sostenuta, mettendo in atto da subito «pratiche federaliste», soprattutto nel campo culturale, dell’economia e del governo del territorio. Italo Birocchi, ordinario di storia del diritto, ha rintracciato nella storia del popolo sardo le radici del pensiero autonomista e federalista. Gianmario Demuro, costituzionalista, ha analizzato i nessi tra autonomia e democrazia. Giovanni Lobrano, romanista, ha sottolineato la differenza dei sistemi politici federali rispetto a quelli basati sul decentramento.

Sono intervenuti Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e presidente ANCI, con una forte critica al centralismo ed alla burocrazia regionali, temi ripresi anche da Nicola Sanna, sindaco di Sassari; Michele Carrus, segretario regionale CGIL, sui rapporti fra autonomia, lavoro e sviluppo. Sulle vittime della globalizzazione liberista è ritornato Luca Pizzuto, consigliere regionale di Leu; un giovane studente, Bruno Concas, si è chiesto come l’autonomia possa interessare i giovani. Hanno preso la parola persone di area PD: Dolores Lai, Patrizia Desole, Nicola Manca, guspinese di Montevecchio, Vasco Decet, manager di una primaria industria turistica. Nella sala, interessati al dibattito, qualificati esponenti della cultura, Salvatore Mereu, Angelo Liberati, Giuseppe Carta tra gli altri, parecchi sindaci e lavoratori dell’industria, dirigenti politici, la parlamentare Romina Mura, il presidente regionale della lega delle cooperative, Claudio Atzori.

«Abbiamo rimesso in campo le idee autonomiste e federaliste, rimaste oscurate dal prevalente centralismo da un lato e da minoritarie aspirazioni indipendentiste, dall’altro lato. Queste idee sono attuali e feconde. Sono un progetto di lavoro e di impegno che vorremmo ritornasse ad essere la bandiera della sinistra», ha concluso Tore Cherchi a nome degli organizzatori dell’assemblea. L’impegno è quindi quello di dare continuità al lavoro su un progetto. Questo non richiede nuove  organizzazioni ma piuttosto la capacità di dibattere, agire e creare relazioni nel disperso popolo della sinistra.

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Dopo il tramonto della trattativa PD-Piazza Sella (UDC), si profila una sfida a cinque per le prossime elezioni Amministrative al comune di Iglesias. Ufficialmente sono già in campo tre candidati alla carica di sindaco: Valentina Pistis, 33 anni, candidata di Cas@ Iglesias, lista Iglesias in Comune, Forza Italia e Fratelli d’Italia (adesione più recente alla coalizione, dopo quella di Forza Italia); Carlo Murru, 54 anni, candidato di tre liste civiche; Federico Garau, 26 anni, candidato del Movimento 5 Stelle.

Altre due candidature verranno ufficializzate nei prossimi giorni. Il Partito democratico per la corsa alla successione al sindaco uscente Emilio Gariazzo che ha annunciato la sua uscita di scena alcune settimane fa, dovrebbe scegliere Mauro Usai, 29 anni, presidente del Consiglio comunale negli ultimi cinque anni, alla guida di una coalizione di almeno tre liste (PD più due civiche, una delle quali dovrebbe essere la lista del candidato sindaco); Piazza Sella scioglierà le ultime riserve entro giovedì, al più tardi venerdì e sarà interessante scoprire se la candidata sarà Ilenia Mura, la giornalista che già due settimane fa era stata scelta come candidata a sindaco di una coalizione di quattro liste (Piazza Sella, Fratelli d’Italia e due liste civiche che farebbero riferimento a Giancarlo Mameli e Pinello Cossu) o se la scelta ricadrà su un altro candidato. La scelta di Ilenia Mura, 42 anni, non era stata condivisa da Forza Italia che di lì a poco aveva annunciato l’abbandono della coalizione di centrodestra ed il sostegno alla candidata a sindaco Valentina Pistis (l’ingresso di Forza Italia alla coalizione non è stato gradito dal PCI di Iglesias che l’ha lasciata con una decisione non condivisa dal consigliere comunale uscente Alberto Cacciarru che, viceversa, ha confermato la sua adesione alla guida della lista civica Iglesias in Comune). La scelta di Forza Italia è stata seguita nei giorni scorsi da Fratelli d’Italia che, inizialmente, aveva stretto alleanza con Piazza Sella e due liste civiche a sostegno di Ilenia Mura.

Come emerge dal quadro suesposto, la situazione politica a Iglesias nelle ultime settimane si è notevolmente ingarbugliata e, a 11 giorni dal termine ultimo per la presentazione ufficiale delle liste (sabato 12 maggio), i colpi di scena potrebbero non essere finiti.

In una situazione così confusa, con cinque candidati alla carica di sindaco ed almeno una dozzina di liste (ma il numero potrebbe anche arrivare a 15), è assai improbabile se non addirittura impossibile, che la partita possa chiudersi con l’elezione del nuovo sindaco al primo turno, domenica 10 giugno, e la corsa sarà quindi quasi certamente orientata a conquistare una delle prime due posizioni utili per arrivare al turno di ballottaggio di domenica 24 giugno.

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Un nuovo prestigioso traguardo è stato raggiunto dall’azienda ovicaprina a conduzione familiare “Sa Craberia” di Antonangelo Brau, che produce all’interno del proprio caseificio prodotti di capra artigianali. Lunedì 30 aprile 2018 dal Palco di Formaggio in Villa ’18 sono state annunciate le nomination Italian Cheese Awards 2018”, premio ai migliori formaggi nazionali prodotti con latte 100% italiano e “La caciotta di capra “Sa Craberia” è tra i primi 3 migliori formaggi nella “categoria fresco” (gli altri due sono il Caprino Nobile dell’Azienda Agricola Monte Jugo Lazio ed il Pecorino di Amatrice Caseificio Storico Amatrice Lazio).

Nei giorni 28 e 29 aprile ’18 a Villa Farsetti a Santa Maria di Sala (VE) i 100 formaggi in competizione sono stati degustati dalla giuria del Premio e dal pubblico della manifestazione Formaggio in Villa. La finale Italian Cheese Awards 2018 si terrà nel mese di ottobre 2018.

«Io e tutto lo staff “Sa Craberia” siamo orgogliosi del risultato raggiunto – commenta Antonangelo Brau -, è stata già una grande soddisfazione raggiungere la TOP10 nella categoria fresco e superare un agguerrita sfida prima tra una selezione tra 100 formaggi d’Italia, ma lunedì 30 siamo stati scelti  tra i primi 3 formaggi che accederanno alla fase finale dell’Italian Cheese Awards 2018 che ad ottobre 2018 decreterà il 1°miglior formaggio d’Italia.»

«Desidero ringraziare soprattutto i nostri clienti per la fiducia accordataci in questi anni di duro lavoro e tutte le persone che hanno e continuano ogni giorno a credere nell’azienda “Sa Craberia” – conclude Antonangelo Brau una piccola azienda ovicaprina a conduzione familiare di Carbonia che produce prodotti artigianali sardi di latte Caprino.»

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E’ tramontata, a Iglesias, l’ipotesi di accordo elettorale tra il Partito democratico e la lista Piazza Sella (ispirata dall’UDC), in vista dell’ormai prossimo appuntamento delle Amministrative del 10 giugno (con ballottaggio, sulla carta assai probabile, il 24 giugno). L’accordo, dato da molti quasi fatto per diversi giorni, è saltato l’altra sera, come conferma un comunicato stampa del gruppo Piazza Sella (nella consiliatura in scadenza all’opposizione della Giunta Gariazzo, dopo il ballottaggio di cinque anni fa, perso di stretta misura da Gian Marco Eltrudis)

«Dopo tante ed intense riunioni svoltesi con i rappresentanti delle liste interessate alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale – si legge nel comunicato – il gruppo Piazza Sella, in un’ottica di coerenza e di continuità con il percorso di opposizione all’attuale maggioranza di Centrosinistra che governa la città, conferma di proseguire l’impegno diretto e disinteressato per la crescita del tessuto cittadino attraverso una sua chiara proposta politica interpretata da un proprio candidato a sindaco della città di Iglesias. Abbiamo valutato attentamente la scelta tra una comunicazione fredda e formale limitata alle poche righe precedenti e una più doverosa e chiarificatrice rivolta ai nostri elettori ed ai Cittadini Iglesienti in particolare. Nel corso dell’ultima consiliatura che ci ha visti protagonisti e, nonostante gli evidenti vantaggi elettorali derivanti da possibili meri calcoli aritmetici, abbiamo preferito non snaturarci con alleanze Partitiche diverse dalle nostre ideologie ed abbiamo promosso convintamente gli incontri finalizzati all’Accordo con le Liste che si identificano in una colazione di Centro – Centro Destra, con l’esigenza della Città di avere un candidato giovane ma competente, ricco di entusiasmo, un Candidato che andasse direttamente al cuore dei problemi e profondesse tutto l’impegno possibile per risolverli.»
«Purtroppo – si legge ancora nel comunicato del gruppo Piazza Sella – da alcuni queste nostre valutazioni non sono state recepite. Tale progetto, è costruito e condiviso con altre due liste civiche e sarà incentrato sulle tematiche che in questi anni hanno visto il gruppo consiliare e non impegnato per garantire sempre e comunque le esigenze della città e dei cittadini attraverso sia una attività di Opposizione attiva e costruttiva, più di una volta abbiamo garantito con la presenza, le idee, le proposte ed il voto, il miglioramento o l’approvazione di atti indispensabili per la città, sia attraverso una forte discontinuità con le azioni intraprese dall’attuale amministrazione di centrosinistra vertendo su temi fondanti per la nostra comunità come il contrasto alla riforma sanitaria che ha gravemente danneggiato Iglesias, le sue strutture ed i suoi servizi sanitari, sarà inoltre una politica inclusiva e non esclusiva, ovvero rivolta a riportare la nostra città a baricentro del territorio, a riportare il cittadino al centro del dibattito politico amministrativo e soprattutto a restituire dignità al tessuto urbano e sociale che costituiranno le basi sulle quali innestare e dalle quali costruire i percorsi di crescita e di sviluppo economico, attraverso la vera creazione di quelle condizioni affinché sia il turismo che le attività professionali ed artigianali permanere in modo profittevole, abbiano una amministrazione che interloquisca e che sia a misura di cittadino.»
«Nella visione del nostro progetto si intende creare un legame con i valori salienti della politica autonomistica sarda la pianificazione territoriale e sociale non dovrà più essere estemporanea e occasionale ma affidata ad un chiaro principio di valorizzazione del nostro territorio, ambientale e paesaggistico, che deve essere fonte di valorizzazione e di coesistenza con le altre attività che devono perfettamente con esso integrarsi. Ci presentiamo pertanto ai cittadini di Iglesias – conclude il gruppo Piazza Sella – con il consueto entusiasmo dei nostri amici ed elettori che condividono la scelta di Dignità compiuta nel partecipare.»

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“Un incontro proficuo e cordiale nel quale sono state condivise reciproche esperienze che possono fare da volano per il rilancio della cooperazione sociale tra due realtà – Sardegna e Tunisia – diverse ma profondamente simili soprattutto nei settori dell’’agroalimentare e del turismo. Siamo convinti che la contaminazione di saperi, culture ed esperienze tra i due Paesi, unitamente allo studio dei casi di eccellenza, possa contribuire alla reciproca valorizzazione di innovative forme di crescita economica”.

Con queste parole il sindaco di Carbonia Paola Massidda ha sintetizzato i contenuti dell’’incontro svoltosi ieri pomeriggio nella sala polifunzionale di piazza Roma, dove l’’Amministrazione comunale ha ricevuto i delegati del Governatorato di Jendouba, uno dei 24 governatorati della Tunisia, istituito nel 1956 e situato nella parte nord occidentale del Paese, al confine con l’’Algeria. Oltre al primo cittadino di Carbonia Paola Massidda e al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, erano presenti il vicesindaco Gian Luca Lai, l’’assessore al Turismo Sabrina Sabiu, l’’assessore alle Politiche del lavoro Loredana La Barbera, il presidente del Consiglio comunale Daniela Marras ed i consiglieri comunali Giorgio Santoru, Maurizio Soddu ed Elio Loi.

L’’incontro di ieri si inserisce nell’’ambito del Progetto internazionale di sviluppo locale innovativo ed economia sociale e solidale, i cui partner sono la Regione Sardegna, il Governatorato di Jendouba e il consorzio AUSI (Promozione Attività Universitarie Sulcis-Iglesiente). Un consorzio al quale aderiscono il comune di Carbonia, il comune di Iglesias e il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

La città di Carbonia è stata soltanto l’ultima tappa di un fitto scambio di visite intessuto tra Sardegna e Tunisia nell’’ultimo periodo: già nel luglio dello scorso anno, infatti, la delegazione tunisina si era recata nel Sulcis per osservare le realtà produttive agroalimentari del posto, mentre nel mese di novembre 2017 una delegazione sarda aveva visitato il sistema socio-economico del nord-ovest della Tunisia.

Un reciproco arricchimento, una condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche che, nell’’appuntamento svoltosi a Carbonia, si è incentrato, soprattutto, sul settore turistico. Settore in cui spicca l’esempio della bellissima città tunisina di Tabarka, dotata di una baia e di un piccolo porto che si affaccia sul Mediterraneo. Una località che nel corso degli anni ha fatto registrare un consistente aumento dei flussi turistici, favorito anche dalla presenza di un aeroporto internazionale e di diverse catene alberghiere.

E proprio nella giornata di ieri i delegati del Governatorato di Jendouba hanno fatto visita a Carloforte per conoscere la nostra comunità tabarchina. Gli abitanti di Carloforte, infatti, sono discendenti di coloni liguri che nel XVIII secolo si trasferirono nel Sulcis Iglesiente, provenienti proprio dall’’isola tunisina di Tabarka.

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E’ un primo maggio bagnato, per l’annunciata perturbazione che ha portato pioggia ed un abbassamento delle temperature in tutta l’Isola, ma al tempo stesso carico di fiducia e di speranza sul fronte lavorativo, a 48 ore dal nuovo incontro in programma al ministero dello Sviluppo economico per la presentazione da parte dei vertici di Sider Alloys, del piano industriale per il rilancio della produzione nello stabilimento ex Alcoa di Portovesme.

Dopo l’abbandono di Alcoa, la fermata della produzione e la chiusura dello stabilimento, lo scorso 15 febbraio è stata ufficializzata la cessione da Invitalia a Sider Alloys e giovedì la nuova proprietà svelerà al Governo, alla Regione e alle organizzazioni sindacali, i suoi programmi a breve, medio e lungo termine.

La fiducia ai lavoratori non è mai mancata, anche nei momenti più difficili, quando tutto avrebbe fatto pensare al peggio, ma ora sembrano esserci i presupposti perché possa crescere, unitamente alla speranza di veder rinascere il polo industriale di Portovesme e quindi l’economia di un intero territorio, travolto da una crisi senza precedenti.

Il piano industriale che la Sider Alloys presenterà giovedì – secondo quanto anticipa stamane un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica nella pagina di Economia, a firma di Marco Patucchi – prevederebbe il rientro in fabbrica di 50 lavoratori tra luglio e settembre, di altri 80 tra dicembre 2018 e maggio 2019, ulteriori 130 tra maggio e ottobre 2019 e, infine, 116 entro il mese di aprile 2020. Ai 376 lavoratori diretti – sempre secondo quanto riporta La Repubblica -, dovrebbero aggiungersi a regime 70/80 lavoratori indiretti. La capacità produttiva, a regime, dovrebbe raggiungere le 147.000 tonnellate annue, l’80% delle quali destinate al mercato italiano.

Non resta che attendere giovedì, dunque, quando al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, alla presentazione del piano industriale, con i vertici di Sider Alloys Giuseppe Mannina (presidente) e Gaetano Libia (responsabile UR), ci saranno il responsabile dell’Unità che gestisce le crisi aziendali presso il Mise, Giampietro Castano; il presidente della Regione, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; il presidente del coordinamento del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; e, infine, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, UGL Metalmeccanici e CGIL-CISL-UIL-UGL.

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Via alle domande per Più Turismo, più Lavoro: venerdì 4 maggio, a partire dalle 10.00 si apre il termine per la presentazione delle richieste di contributo da parte delle imprese interessate, che avverrà esclusivamente online (attraverso il Sistema Informativo Lavoro). La procedura è “a sportello” e le istanze verranno istruite secondo l’ordine cronologico di invio telematico delle stesse, fino all’esaurimento delle risorse, che ammontano anche quest’anno a 2,5 milioni di euro.

Tutte le informazioni su come presentare le domande sono reperibili all’indirizzo http://www.sardegnalavoro.it/agenda/?p=89766 mentre la modulistica completa è disponibile sulla pagina: https://www.regione.sardegna.it/j/v/2599?s=1&v=9&c=88&c1=88&id=67546. È anche attivo un Servizio Help Desk al numero 070-513922, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

«Con questa terza annualità di Più Turismo, più Lavoro – spiega l’assessore Virginia Mura – onoriamo l’impegno di una pianificazione triennale degli stanziamenti, fatta nel 2016, al varo della prima edizione, al comparto alberghiero sardo, ma soprattutto intendiamo replicare e consolidare i buoni risultati delle edizioni precedenti. La misura vuole contribuire all’allungamento della stagione turistica, obiettivo strategico della Regione, attraverso la creazione di occupazione di buona qualità. Un’esigenza particolarmente sentita – conclude Virginia Mura -, proprio nel settore turistico, che essendo legato alla stagionalità vede meno agevole la creazione rapporti di lavoro duraturi e stabili.»

Più Turismo, più Lavoro prevede incentivi per le imprese ricettive che procedono all’estensione della durata dei contratti di lavoro. L’incentivo consiste in un contributo di 600 euro al mese per ogni contratto a tempo determinato full time nei “mesi spalla” di marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre. Per ogni contratto a tempo indeterminato full time, di nuova stipula o frutto della trasformazione di un contratto a tempo determinato, è previsto un bonus una tantum di 7.000 euro. Il contributo una tantum sarà pari a 14.000 euro nel caso di assunzione di lavoratori molto svantaggiati o di disabili. In caso di contratto part time verticale a tempo indeterminato, gli importi saranno rimodulati in relazione alla percentuale di lavoro prestato che non potrà essere inferiore al 60%. L’aiuto concesso dalla Regione non potrà superare i 40.000 euro per ogni singola impresa.