22 December, 2024
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Si è conclusa ieri pomeriggio, a Tramatza, la direzione regionale del  movimento politico Energie Per L’Italia, diretta da Tore Piana. Numerosi gli argomenti discussi dal parlamentino del partito.

Fra le priorità che Energie per l’Italia porterà avanti, riguarda la definizione del programma elettorale in previsione delle elezioni regionali del Febbraio 2019, fra gli argomenti che il partito si impegnerà portare avanti, è stato deciso quello della Zona franca per la Sardegna, una battaglia che trova attenzione in Sardegna, per il suo svantaggio come Isola, è stato deciso di creare una delegazione formata da Elena Vidili ed Alessio Paganini per incontrare il sindaco di Giave, Maria Antonietta Uras, ed analizzare le iniziative amministrative che il comune di Giave ha approvato a favore della Zona franca.

E’ stato anche deciso, che il movimento politico dovrà perseguire forti iniziative a favore dei settori: Agricoltura – Turismo – Trasporti e Continuità territoriale – Sanità – Commercio ed Artigianato.

La direzione ha discusso inoltre sull’eccessiva presenza in Sardegna di strutture commerciali della GDO, ritenute in numero troppo elevato. Forte preoccupazione è stata espressa per la possibile nuova apertura di centri commerciali GDO in Sardegna, denominati ALDI, una catena di supermercati Tedeschi.  

La direzione regionale, ha inoltre nominato coordinatore provinciale del partito per la provincia di Oristano Pasquale Onida, di Sedilo. Garantita la presenza del partito sabato 30 giugno, a Selargius, all’incontro organizzato da Forza Italia e dalla presenza del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

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Sassari si conferma capitale del judo e dal 30 giugno al 1° luglio ospiterà la quarta edizione della “Guido Sieni Judo Cup”. Quest’anno la manifestazione sale ancora di livello ed indossa la veste internazionale.

A essere protagoniste saranno le giovani leve delle categorie Esordienti A e B e Cadetti. Per gli atleti sardi sarà anche l’ultima tappa del Gran prix regionale. Al PalaSerradimigni di piazzale Segni sono attesi oltre 300 atleti, tra judoka isolani, della penisola quindi quelli provenienti da Francia e Moldavia.

L’evento, che ha ricevuto il patrocinio del comune di Sassari, della presidenza del Consiglio regionale e dell’assessorato regionale dello Sport, del Coni e della Fijlkam sarà presentato giovedì 28 giugno, alle ore 10,30, al PalaSerradimigni.

All’incontro con la stampa saranno presenti l’assessora comunale alle Politiche giovanili e sport Alba Canu, il presidente del Centro sportivo “Guido Sieni” Stefano Urgeghe, il presidente del comitato regionale judo Fijlkam Sardegna, maestro Gavino Piredda, il referente del Coni per la provincia di Sassari Lucio Masia e il consigliere regionale Roberto Desini.

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Questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Istituto Minerario di Iglesias, si sono riuniti per il loro meeting annuale gli Education Officers della EIT RawMaterials, guidati dalla loro direttrice Rima Dapuos.

La EIT RawMaterials costituisce il più grande ed importante Consorzio europeo dedicato ai temi delle materie prime. «Ringrazio la EIT RawMaterials – ha detto il sindaco Mauro Usai nelle parole di benvenuto rivolte a tutto il team – per aver scelto Iglesias per il loro meeting annuale. Si tratta di una scelta altamente evocativa in considerazione della millenaria tradizione mineraria del nostro territorio».

Durante la sessione di lavoro gli Education Officers della EIT RawMaterials discuteranno le strategie e gli investimenti a sostegno delle iniziative future di alta formazione e divulgazione.

Nel pomeriggio, gli studenti dell’Istituto Minerario presenteranno agli Education Officers i contenuti delle attività di divulgazione su cui hanno lavorato durante questo anno scolastico guidati dai loro docenti e coordinati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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E’ stato presentato ieri, nella sede della Fondazione di Sardegna, a Cagliari, il programma del XXVIII festival Narcao Blues. Dal 18 al 21 luglio un appuntamento immancabile nell’estate musicale isolana, che già nella sua intestazione rimarca l’inscindibile legame con il paese in cui è nato nel 1989, Narcao, nel cuore del Sulcis, a sedici chilometri circa da Carbonia e a una sessantina da Cagliari, e dove ha sede l’associazione culturale Progetto Evoluzione che lo organizza e promuove. Un’edizione che si presenta con una dedica al trecentesimo compleanno di New Orleans, tra le città simbolo della musica afroamericana.

Due set per ognuna delle quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: ancora una volta Narcao Blues declina la formula ben rodata in ventisette edizioni allestendo un cartellone all’insegna della coerenza e della qualità delle proposte. Sul palco montato nel tradizionale spazio di piazza Europa, sono dunque attesi gli statunitensi Watermelon Slim, Eric Bibb, Sari Schorr, la Supersonic Blues Machine con un ospite del calibro di Billy F. Gibbons (chitarra e voce dei ZZ Top), la James & Black R&B Band, la cantante e chitarrista serba Ana Popovic, la Band of Friends con il suo omaggio alla musica di Rory Gallagher, mentre sono targati Italia il progetto Acadian Food and Strawberry Wine e il Bayou Moonshiners Collective, formazione, quest’ultima, protagonista di un’anteprima del festival in programma domenica 1 luglio a Sennori, in provincia di Sassari.

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Il festival Narcao Blues vivrà la sua anteprima nella giornata di domenica 1 luglio a Sennori, comune del nord Sardegna, in provincia di Sassari e distante circa dieci chilometri dal capoluogo, con il Bayou Moonshiners Collective. Un gradito ritorno in terra isolana per il duo composto dal pianista Max Lazzarin e dalla cantante Stephanie Ghizzoni che si esibiranno, per l’occasione, in formazione allargata – con Giacomo Scanavini al trombone, Alessandro Arcuri al basso e Corrado Battorti alla batteria – nella suggestiva cornice della ex cava di tufo di Sennori. Rappresentanti dell’Italia alle finali dell’European Blues Union, contest del quale fanno parte ben 23 nazioni, ottenendo un successo ben al di là di qualsiasi più rosea aspettativa, i Bayou Moonshiners, celebreranno degnamente il trecentesimo anniversario della fondazione di New Orleans con un repertorio che spazia tra il funky New Orleans, soul e traditional. Il concerto, con inizio alle 21.30, si colloca all’interno di Habitat in Blues – Arte in Strada Coast to Coast, evento che inaugura il progetto Cavart-Extrazioni Culturali promosso dal Comune di Sennori e affidato alla cooperativa Theatre en vol. Dalle ore 19.00 il pubblico potrà immergersi negli Habitat Immaginari e le Installazioni realizzate dal Theatre en vol, bevendo un aperitivo accompagnato da assaggi di prodotti locali e fare correre l’immaginazione con le Videoproiezioni Paesaggi in Blues a cura del Theatre en vol.

Luci e amplificatori inizieranno a surriscaldare il clima della piazza Europa di Narcao mercoledì 18 luglio alle 21.30 con l’atteso concerto di apertura della ventottesima edizione del festival che vedrà salire sul palco l’armonicista e chitarrista Watermelon Slim. Ogni anno, come consuetudine, le serate del festival Narcao Blues vengono battezzate con un titolo che ne riassume i contenuti e le scelte: Special Opening è quello che vedrà tenere a battesimo la manifestazione da un musicista unanimemente considerato tra i più importanti rappresentanti del blues nella sua forma più pura nel panorama internazionale. Watermelon Slim, al secolo Bill Homans, è un reduce della guerra in Vietnam e figura che incarna perfettamente il prototipo del bluesman dall’anima ruvida e tormentata. La sua carriera musicale comincia negli anni ’70 quando incide un disco molto duro nei testi, ispirati alle sofferenze della guerra vissuta in prima persona e alle sue conseguenze. Dopo due decenni di silenzio e una vita lontana dalle luci della ribalta musicale, forma un gruppo con due professori di filosofia dell’Oklahoma University con i quali incide un Ep, prima di rafforzare la decisione di intraprendere un percorso da solista. Da allora la sua ascesa è divenuta inarrestabile e oggetto di numerosi riconoscimenti, e il suo blues acustico e minimale, impreziosito dalle aspre sonorità folk-rock del dobro suonato con lo slide, sono diventati la sua cifra stilistica e personalissimo marchio di fabbrica.

Alle 22:30 salirà in cattedra la tanto attesa  Supersonic Blues Machine, progetto ideato dal chitarrista statunitense Lance Lopez, che per l’occasione ospiterà un musicista del calibro di Billy F. Gibbons, chitarrista e voce dei leggendari ZZ Top. Dopo il successo dei due album “West of Flushing, South of Frisco”, del 2016, e “Californisoul”, dell’anno scorso, la formazione approderà a Narcao per l’unica data in Sardegna del suo più ampio tour europeo. Il nucleo della band statunitense, formato dal bassista Fabrizio Grossi (ha lavorato con artisti come Steve Vai, Alice Cooper, Glenn Hughes, Dave Navarro, George Clinton, Slash e Paul Stanley, per ricordarne alcuni) e il batterista Kenny Aronoff (noto per le sue collaborazioni con John Fogerty, Paul McCartney, John Mellencamp, The Smashing Pumpkins e Chickenfoot, fra gli altri), accoglierà in questa occasione i chitarristi Kris Barras e Serge Simic, il tastierista Alex Alessandroni Jr, Francis Benitez e Andrea Grossi ai cori, e, appunto, Billy F. Gibbons, musicista dal look inconfondibile – lunga barba, occhiali da sole e un cappello sempre in testa – che ha partecipato in studio alla realizzazione (insieme a Robben Ford, Eric Gales, Walter Trout e Steve Lukather) dell’ultimo album dei Supersonic Blues Machine intitolato “Californisoul”

Si tingerà di rosa, invece, la serata di giovedì 19 luglio, intitolata per l’occasione Women’s Night: ad aprire il primo set, con inizio previsto per le ore 21.30, ci penserà la cantante Sari Schorr, salita di recente alla ribalta nel panorama blues internazionale, ma già promossa a pieni voti e inserita nella Blues Hall of Fame di New York in un battito di ciglia. L’artista nativa della Grande Mela è interprete grintosa (la critica la accosta a Beth Hart e Dana Fuchs) e deve parte della sua fortuna al produttore del british blues Mike Vernon, che l’ha scoperta nei concerti che facevano da contorno alla consegna dei premi alla Blues Challenge di Memphis nel 2015. Dopo anni di gavetta passati a suonare tra le fila di Popa Chubby e Joe Louis Walker, nel 2016 arriva finalmente il suo debutto da solista con il disco “A Force Of Nature”, registrato a Siviglia sotto la supervisione dello stesso Vernon e con ospiti del calibro di Walter Trout e Innes Siboun, chitarrista di Robert Plant. Definibile come heavy blues, il sound di Sari accosta brani originali, suonati con grinta ed energia, a brillanti interpretazioni in chiave blues-rock di alcuni classici del genere. Ad affiancare Sari Schorr sul palcoscenico ci saranno Ash Wilson alla chitarra, Paul Jobson alle tastiere, Mat Beable al basso e Andrew Treacy alla batteria.   

Un’ora più tardi (alle 22.30) sul palcoscenico di piazza Europa salirà la fulgida stella del firmamento blues internazionale, la cantante e chitarrista Ana Popovic che dalla Serbia è stata capace di inoltrarsi nelle polverose e aride strade della musica del diavolo, conquistando con merito un posto importante nella scena musicale di matrice afroamericana. Introdotta al blues dal padre in adolescenza, l’artista originaria di Belgrado è salita alla ribalta in Europa dal 1995 al ’98 con gli Hush, band della quale è stata fondatrice, che nel giro di qualche anno l’ha catapultata in tutti i più importanti festival europei e con la quale ha realizzato l’album “Hometown”. In quello stesso 1998, Ana Popovic si trasferisce in Olanda dove approfondisce lo studio della chitarra, fondando la sua band, punto di partenza di una grande, progressiva ascesa. Nel 2000 figura con Eric Burdon, Taj Mahal, Eric Gales e tanti altri nell’album tributo a Jimi Hendrix “Blue Haze”, con la cover di “Button Belly Window”, e un anno dopo arriva “Hush” che segna il suo debutto discografico da solista sotto la storica etichetta della Ruf Records. Il suo ultimo album, “Trilogy”, è stato pubblicato nel 2016 per la artisteXclusive Records. Ad accompagnare Ana Popovic in questa sua tappa interra sarda ci saranno Michele Papadia alle tastiere e cori, Ronald Jonker al basso e cori e Stephane Avellaneda alla batteria e cori.

Venerdì 20 luglio la penultima giornata del festival sarà interamente dedicata alle celebrazioni per i trecento anni dalla fondazione di New Orleans. Happy Birthday New Orleans è il titolo della serata che vedrà esibirsi alle 21.30 sul palco centrale di piazza Europa il progetto Acadian Food and Strawberry Wine del cantante e polistrumentista Mario Insenga, nato con l’intento di rendere un personalissimo omaggio alla musica di New Orleans, fondendo il blues sanguigno e agricolo dei Blue Stuff con la musica da Medicine Show della Dr. Sunflower Jug Band. D’altro canto, The Crescent City (così viene chiamata New Orleans) è sempre stata un fenomenale miscuglio di lingue, culture, colori, sapori e razze, che in musica si è tradotto in qualcosa di grandioso, tipico ed esclusivo, riconoscibilissimo fin dalle prime note di artisti quali Professor Longhair, Dr. John, Allen Toussaint, Fats Domino, The Neville Brothers, The Meters o Irma Thomas. Acadian Food and Strawberry Wine spazia tra blues, jazz, funk, rhumba-boogie e second line delle marching band. Alcuni dei brani proposti sono frutto di una ricerca accurata, tesa a riscoprire tesori nascosti o rimasti troppo a lungo in ombra, in un oblio di sicuro immeritato, ma vi sono anche classici che ben conosce chiunque ami la musica della città della Louisiana, per un viaggio nella sua maestosità musicale. Saliranno sul palco insieme a Mario Insenga (voce, batteria, percussioni, jug e kazoo), Emilio Quaglieri (chitarra, dobro, cori), Sandro Vernacchia (chitarra, dobro, cori), Renato Federico (pianoforte) e Francesco Miele (contrabbasso, basso elettrico e cori).

Alle 22.30 un gradito ritorno per Narcao Blues: in scena per l’ultimo set il cantautore blues-folk statunitense Eric Bibb, vecchia conoscenza del festival dove ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con il bluesman sardo Francesco Piu, del quale è stato produttore nel 2012 con il disco “Ma-Moo Tones”, piazzatosi tra i migliori dieci dischi dell’anno per il mensile d’informazione rock Buscadero. La carriera di Bibb è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista che come guest appearance in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti tra i quali è doveroso ricordare una nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Cresciuto in una famiglia di artisti, il bluesman newyorkese viene influenzato fin da tenera età dal mantra di Bob Dylan del Keep it simple: suonare semplice, senza fronzoli, badando alla sostanza. Sul palco del Narcao Blues si esibirà coadiuvato da Staffan Astner, chitarrista di grande talento già presente nei Live di Bibb di Migrant Blues, e che ha lavorato, tra gli altri, con Ray Charles.

L’ultima giornata del festival, come consuetudine, sarà una grande festa, momento al quale sono abituati i frequentatori della manifestazione, sempre pronti ad abbandonare la propria poltroncina o il proprio posto in tribuna per accorrere sotto il palco e ballare, come da tradizione. Sabato 21 luglio ad aprire le danze nella serata intitolata Fiesta, ci penserà alle 21.30 la Band of Friends, formazione che celebra la musica di Rory Gallagher (scomparso a soli 47 anni, nel 1995), il più grande bluesman che l’Irlanda abbia mai conosciuto, e tra i maggiori di sempre nella storia del genere. Il trio è composto dal bassista Gerry McAvoy che ha suonato con Gallagher per vent’anni, da Ted McKenna che ne è stato il batterista dal 1978 al 1981, e dall’olandese Marcel Scherpenzeel, cresciuto con la musica del compianto musicista nativo di Ballyshannon e, a detta di McAvoy, “il chitarrista più vicino a Gallagher che si sia mai sentito”. La Band of Friends presenterà anche il suo recente “Repeat After Me”, un album di canzoni interamente originali, con la sola eccezione di “A Sense of Freedom” scritta da Frankie Miller (ma eseguita da Rory Gallagher, Gerry McAvoy e Ted McKenna per l’omonimo film del 79). Il repertorio del trio spazia dalle migliori canzoni degli anni sessanta, passando per la musica dei loro coetanei come Rory Gallagher ed Alex Harvey, per giungere a sonorità tipiche della Motown e al soul con una buona dose di rock classico e l’immancabile blues.

Alle 22.30 massima potenza agli amplificatori per la James & Black R&B Band, formazione capitanata dal pianista Bruce James e dalla cantante Bella Black. Il primo è un soulman, songwriter e pianista immerso nella tradizione musicale popolare afroamericana, mentre la Black è dotata di una voce potente e profonda coltivata grazie all’ambiente gospel che le permette di spaziare tra differenti generi musicali tra cui R&B e soul. Giunti per la prima volta in Europa dal Texas al Porretta Soul Festival nel 2010, hanno inciso due anni dopo l’album di debutto, “Dirt for the Flowers”, e nel 2015 hanno pubblicato l’album in studio “How Long is Now” per la Brixton Records. Nella loro musica sono ben presenti i suoni del sud degli States, del R&B, dei Juke Joint. Un anno fa a luglio è uscito il loro nuovo album, “This Time”, seguito da un importante tour in tutta Europa. Con Dimitar Kostadinov Lyolev al sassofono, Martin Atanasov Tashey alla tromba, Max Benassi alla chitarra, Fabrizio Leoni al basso e Carlo Sezzi alla batteria, la James & Black R&B Band arriva per la prima volta sul palco del Narcao Blues per chiudere festosamente con l’ultimo concerto l’edizione 2018 del festival e sorridere alla ventinovesima, prevista per il luglio del prossimo anno.

Come da tradizione, nei giorni del festival, dopo l’ultimo concerto nella piazza Europa, gli appuntamenti musicali del dopofestival continueranno presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 18 luglio tingerà la prima nottata di note blues la Vince “Daddy” Butterfly Band. L’indomani (giovedì 19 luglio) si esibirà nuovamente uno dei protagonisti della prima serata del festival nella piazza Europa, Watermelon Slim in versione one man band. Venerdì 20 luglio per la prima volta al Narcao Blues arriva il bluesman di Orani Andrea Cubeddu, mentre sabato 21 chiude la serie la cantante statunitense Lakeetra Knowles accompagnata dalla sua band.

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Nel periodo estivo il Museo dei Paleoambienti Sulcitani (PAS) Martel, ubicato presso l’ex officina meccanica del sito minerario di Serbariu, sarà aperto dal martedì alla domenica nei seguenti orari:

la mattina dalle 10.00 alle 13.00;

il pomeriggio dalle 15 alle 18.30.

Il Museo PAS Martel della Grande Miniera di Serbariu fa parte del Sistema Museale della città di Carbonia (SiMuC), il quale comprende – oltre alla struttura citata – il Museo Archeologico di Villa Sulcis e due aree archeologiche di grande rilievo come Monte Sirai e Cannas di Sotto.

«Acquistando il biglietto cumulativo cittadini e turisti potranno visitare tutti i siti del Sistema Museale ad una tariffa conveniente – ha spiegato l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu -. Il modo migliore per godere di tutte le bellezze archeologiche, paesaggistiche e naturalistiche che fanno parte del grande patrimonio della nostra città.»

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Ieri sera il Consiglio regionale ha approvato gli articoli del testo unificato sulla lingua sarda. Il presidente Gianfranco Ganau ha aperto la seduta alle 16.39. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha ripreso l’esame del Testo Unico sulla lingua sarda interrotto la scorsa settimana subito dopo l’approvazione dell’art. 8.  La discussione è ripartita dall’art. 9 “Norma ortografica e norma linguistica di riferimento della lingua sarda” considerato il cuore della nuova disciplina di tutela dell’idioma isolano e sul quale nelle scorse settimane si sono confrontate le forze di maggioranza.

Sull’ordine dei lavori ha chiesto la parola il consigliere di Forza Italia Antonello Peru per segnalare la grave situazione in cui si trovano i diabetici sardi per la mancata fornitura dei sensori per la glicemia. «E’ una situazione preoccupante – ha detto Antonello Peru – sarebbe opportuno che l’assessore alla Sanità Luigi Arru riferisse in Aula. Arrivano ogni giorno numerose segnalazioni, abbiamo appreso dei gravi disagi che si trovano ad affrontare i diabetici sardi, in particolare i bambini. Tanti di questi pazienti saranno presto costretti a rivolgersi alle strutture sanitarie di altre regioni, in particolare il Piemonte, dove i sensori vengono forniti gratuitamente».

Il presidente Gianfranco Ganau, dopo aver ringraziato il consigliere Peru, ha messo in votazione l’emendamento n. 126. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere di Forza Italia Stefano Coinu che, in fonnese stretto, ha rivelato all’aula la tentazione di esprimersi nella parlata del suo paese in modo da rendere difficoltoso l’ascolto: «Se parlo in fonnese probabilmente qualcuno mi insulterà, se uso l’italiano rischio che nessuno mi ascolti – ha detto Stefano Coinu – ma ho fede e provo a dire alcune cose importanti nel tentativo di convincere la maggioranza dei consiglieri a desistere». Secondo Stefano Coinu, il tema in discussione avrebbe meritato un trattamento diverso: «Sono certo che le buone intenzioni non bastano per produrre buone cose. Esitare per forza e a qualunque costo questa legge può provocare un aborto. Ciò che uscirà da quest’Aula sarà negativo, apprezzo l’impegno del relatore ma quando si arriva a trattare un argomento di questa portata a fine mandato si produce solo un danno».

Prima della votazione, l’emendamento n. 126 è stato ritirato.

Successivamente è stato messo in votazione l’emendamento n. 377 che è stato respinto con 28 no e 19 sì.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento all’emendamento n396 che sostituisce totalmente il testo dell’art. 9. La proposta correttiva prevede l’istituzione di una Consulta regionale che avrà il compito di individuare un’unica norma linguistica di riferimento e una norma ortografica che tenga conto delle macrovarietà linguistiche e letterarie campidanese e logudorese e delle parlate diffuse nelle singole comunità locali. 

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, pur  apprezzando lo sforzo dei proponenti (Pinna-Deriu-Zedda P.) li ha invitati a un ulteriore riflessione sul contenuto dell’emendamento. «Il testo ripropone quanto espunto in precedenza con la soppressione dell’art. 2 – ha sottolineato Attilio Dedoni – meglio sopprimere i punti 4 e 9 che fanno riferimento a macrovarianti e a standard delle parlate alloglotte.. Se così fosse l’emendamento si potrebbe votare. Altrimenti ritengo sia divisivo del popolo sardo. Serve una lingua ufficiale, tutte le altre possono essere parlate. Quanto alla Consulta mi sembra una nuova pletora di nominati. Se l’articolo resta tale non lo votiamo. State obbligando il popolo sardo a dividersi anche sulla lingua».

Stefano Coinu (Forza Italia), dopo aver annunciato il suo voto contrario, si è soffermato sulla Consulta per la lingua proposta dalla norma: «Qui dentro siamo 60 consiglieri e stiamo discutendo da giorni – ha detto Stefano Coinu – pensate davvero che una Consulta di 28 esperti possa decidere all’unanimità? Questo emendamento non mette d’accordo chi d’accordo non è. Meglio fare un passo indietro in favore della lingua e dell’unità linguistica».

Rossella Pinna (Pd), prima firmataria dell’emendamento, ha difeso l’impianto della norma. «Voglio tranquillizzare chi esprime dubbi – ha detto Pinna – non c’è né l’intento di dividere né quello di prevaricare la volontà del popolo sardo. Parliamo di una comunità regionale che ha il dovere di partecipare alla definizione della grafia e dello standard linguistico della lingua sarda. C’è rispetto nei confronti di una Consulta numerosa in cui tutti sono rappresentati. Il comma 4 prevede una proposta che non è vincolante ma tiene conto non solo delle macrovarietà del sardo ma di tutte le parlate locali e tiene conto del lavoro fatto in questi anni».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha espresso apprezzamento per la collega Pinna ma, allo stesso tempo, ha manifestato forti perplessità sul metodo seguito nella discussione della legge: «Proponendo una nuova norma ortografica rischiamo di aggravare la situazione oltre che procedere in modo antidemocratico. L’individuazione di una norma linguistica e ortografica doveva essere fatta dal Consiglio ma non ci sono le condizioni. Stiamo andando avanti a tentoni. Il rischio è dividere un popolo anziché unirlo».

Roberto Deriu (Pd) ha invece difeso il contenuto dell’emendamento: «Sono d’accordo con Attilio Dedoni e Stefano Coinu, le motivazioni esposte sono quelle che ci hanno indotto a presentare l’emendamento – ha spiegato Roberto Deriu – dobbiamo fare in modo che su questa legge confluisca il dibattito di 30 anni, un dibattito che non si esaurisce qui dentro. Mi pare giusto individuare un organismo ristretto, rispetto alla complessità del tema e alla ricchezza delle posizioni, per elaborare una proposta. In questo modo parteciperanno anche le comunità locali. Esprimo il mio voto favorevole ed invito a non ostacolare questo processo».

Il relatore della legge Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp) ha spiegato le ragioni che hanno convinto i proponenti a presentare l’emendamento: «I motivi sono due: il primo è la ricerca di una koinè del sardo a seguito di decine di incontri sulla standardizzazione, il rispetto delle varietà che hanno dato vita a un dibattito amplissimo, a tratti infuocato. L’altra ragione è rappresentata dalla decisione di rinunciare all’istituzione dell’Agenzia sarda delle lingue. I suoi compiti sono affidati in questo emendamento a una Consulta che lavorerà a titolo gratuito per individuare le norma linguistiche ed ortografiche tenendo conto delle varietà del sardo ma con lo scopo di produrre norme unificanti valide per tutti».

Posto in votazione l’emendamento all’emendamento n. 396 è stato approvato con 25 voti a favore e 14 contrari. A seguito del via libera all’emendamento sostitutivo totale sono stati dichiarati decaduti tutti gli altri emendamenti.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’art. 10 “Certificazione linguistica”. Dopo aver ottenuto i pareri della Commissione e della Giunta sugli emendamenti, il presidente ha messo in discussione l’emendamento n. 5=206=289=378 che è stato respinto.

Approvato invece l’emendamento all’emendamento n. 395 che sostituisce il comma 5 dell’art. 10. Il nuovo testo stabilisce che «nelle more dell’adozione del sistema di certificazione linguistica la conoscenza della lingua sarda e del catalano di Alghero è certificata in via provvisoria dall’assessorato competente in materia, previa valutazione da parte di una commissione nominata a tale scopo». L’emendamento introduce inoltre il comma 5 bis che recita: «Tali certificazioni possono essere utilizzate per le finalità previste dalla presente legge solo fino alla messa a regime delle modalità di rilascio della certificazione prevista dal presente articolo».

Disco verde anche per l’emendamento n. 239 che estende le modalità di certificazione previste dal comma 5 dell’art.10 anche per il sassarese, gallurese e tabarchino.

Successivamente il Consiglio ha approvato con 28 voti a favore e 17 contrari, il testo dell’art. 10.

Cancellato, invece, con la votazione dell’emendamento soppressivo totale n. 210 (Deriu-Cocco Pietro) l’articolo 11 della legge che prevedeva l’istituzione della Agenzia sarda per le lingue.

Stessa sorte per l’articolo 12 “Statuto, struttura organizzativa e personale dell’Agenzia Sarda per le lingue”, eliminato con l’approvazione dell’emendamento soppressivo totale n. 211 ( Deriu-Cocco).

E’ quindi intervenuto il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni che ha chiesto chiarimenti sul contenuto degli articoli precedentemente approvati lamentando un modo di procedere confusionario.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Stiamo facendo l’esatto contrario di ciò che si dovrebbe fare nella formazione di una legge. Si procede in modo schizofrenico. Si cassano articoli che potrebbero aver una utilità successiva».

Critico anche Marco Tedde (Forza Italia): «E’ un modo di lavorare singolare. Abbiamo censurato il metodo che ha prodotto una babele di linguaggi. Siamo passati da un’esplosione di particolarismi a un accentramento verso una fonte unica.  Tutto questo all’interno di un percorso pasticciato. Abbiamo chiesto di arrivare alla massima condivisione. Il fatto che vengano proposti emendamenti soppressivi che vengono condivisi è la prova che l’impianto della legge è un fallimento totale. La maggioranza sta destrutturando un provvedimento che essa stessa ha proposto. Questo perché il progetto aveva necessità di una ristrutturazione totale. Non lo avete voluto fare, avete preferito scomporlo e decomporlo. Alla fine sarà un risultato negativo che non accontenterà nessuno».

Il relatore Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp) ha spiegato i motivi della cancellazione dell’Agenzia sarda per le lingue: «La decisione di sopprimere l’agenzia è arrivata dopo una riflessione meditata – ha detto Zedda – ci sono due ragioni: la prima è che si aveva paura di un nuovo carrozzone. L’altra è rappresentato dai tempi. Non si può fare un Agenzia in questa legislatura. Così abbiamo deciso, anche a malincuore, di procedere con uno strumento più agile come la Consulta. Su questo punto c’è l’impegno della Giunta».

All’articolo 13 è stato presentato l’emendamento 212 ed altri aggiuntivi.

Per l’on. Stefano Coinu (FI) «i colori del tabellone cambiano anche su proposte identiche, a secondo di chi è il proponente. Non ho scoperto l’acqua calda: mi sembra di essere finito in un romanzo di Kafka, in una babele legislativa che invito a demolire prima che ci caschi addosso. Abbiamo una atavica tendenza alla divisione e dobbiamo contrastarla per garantirci un maggiore peso politico anche in Europa. Da Abbasanta a Zerfaliu tutti i dialetti vanno difesi: ci manca solo che venga nominato un commissario per la lingua sarda».

Ha preso poi la parola l’on. Paolo Zedda, che ha detto: «Una norma ortografica può essere capace di rappresentare tutte le varietà del sardo e l’articolo 13 e anche l’articolo 19 con la rete degli sportelli linguistici sono norme fondamentali per ravvivare e diffondere la lingua nelle istituzioni. Sarà la Sardegna con la Regione, non più il ministero, a gestire gli sportelli»”.

Per il Pd è intervenuto l’on. Roberto Deriu (Pd), che ha risposto all’on. Coinu: «Sono importanti le sue considerazioni ma io non sono d’accordo sul fatto che il Consiglio non debba più svolgere il suo ruolo perché siamo vicini alle elezioni. Ogni nostra valutazione risente sempre di cosa succede nella società sarda, anche se le elezioni sono vicine. Noi possiamo avviare una procedura di riesame dell’esperienza pregressa per non fare quegli errori che paventava l’onorevole Coinu. Oggi noi facciamo passi avanti e questa legge è davvero condivisibile: mi fa piacere che stiano arrivando segnali favorevoli anche dall’opposizione. E non è un male, anzi: vuol dire che questo testo lo si sta capendo davvero».

L’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha preso la parola e ha detto: «Questo testo è soltanto l’inizio ma l’impianto normativo è criticato da più parti, non solo da noi. Non è una legge che convince:questo testo nega l’unitarietà della lingua sarda. Sarà necessario proseguire nel percorso iniziato, anche con interventi scientifici sulla lingua sarda e scongiurando la divisione localistica che porta al blocco dei processi di modernizzazione e standardizzazione del sardo».

L’Aula ha poi approvato un pacchetto di emendamenti di maggioranza: si tratta del 390 (Zedda); 382 (Usula sui corsi alla cittadinanza e sul sostegno alle imprese nella comunicazione in lingua sarda); 388 (Congiu sugli sportelli linguistici a Carloforte, in Gallura, a Sassari e Alghero); 389 (Cacciotto – Tedde sullo sportello linguistico nel territorio di Alghero) e il 212 (Deriu) sull’attività e sul funzionamento degli sportelli linguistici.

Esaminato l’articolo 14, l’Aula ha approvato l’emendamento soppressivo totale 213.

All’articolo 15 sono stati presentati l’emendamento soppressivo totale 214 (col parere favorevole del relatore on. Paolo Zedda) ed il 347 (invito al ritiro). Il 214 è stato approvato mentre il 347 è decaduto.

All’articolo 16 il relatore ha dato parere favorevole agli emendamenti 215 (soppressivo totale), 348, 78; parere contrario agli emendamenti 312, 271, 89, 79, 90.

Sull’emendamento 215 l’on. Marco Tedde (FI) si è lamentato «per la quantità di emendamenti soppressivi che vanno in direzione contraria al lavoro fatto in commissione». Il vicecapogruppo del Pd, on. Roberto Deriu, ha replicato così: «E’ del tutto normale che si modifichi un testo in Aula, soprattutto quando ce n’è bisogno. Altrimenti, che ci stiamo a fare noi qui? A passare le carte?».

Della stessa opinione l’on. Piermario Tendas (Pd): «Una volta che abbiamo fatto decadere l’articolo 12 e l’Agenzia della lingua sarda è chiaro che decadono tutte le norme collegate come il direttore dell’agenzia. Per due anni la commissione ha fatto il suo lavoro e le sue audizioni e mai una volta l’opposizione ha avuto da lamentarsi, se non per l’idea dell’agenzia della lingua sarda».

Sempre per il Pd l’on. Rossella Pinna ha aggiunto che «proprio il contenuto dell’articolo 16 è riportato nell’emendamento 396. Sarebbe il caso che qualcuno abbandonasse i preconcetti».

Per il relatore on. Paolo Zedda «il comitato tecnico scientifico confluisce nella Consulta e non decade mentre sull’Agenzia abbiamo tenuto conto delle obiezioni dell’opposizione».

L’emendamento 215, soppressivo dell’articolo 16, è stato approvato.

Anche l’articolo 17 è stato soppresso con l’approvazione dell’emendamento 216. E così l’articolo 18 per effetto dell’approvazione del soppressivo totale 217.

All’articolo 19 sono stati presentati emendamenti. Il 349 (Congiu e più) è stato respinto mentre è stato approvato il 222 (soppressivo del comma 3 dell’articolo 19).

Approvato anche l’emendamento 397 (Zedda e Cacciotto) sulle lingue delle minoranze storiche.

Sì dall’Aula all’emendamento 260 e anche al 259 e il 258 (Tedde e Cacciotto). Il presidente Ganau ha messo in votazione il testo dell’articolo 19, che è stato approvato. Respinto invece l’emendamento 141 (Fuoco). La Commissione e la Giunta hanno espresso il parere sull’articolo 20 e sugli emendamenti. Approvato l’emendamento 223 (Deriu), soppressivo del comma 5 dell’articolo 20; respinto il 35 (Contu). Approvato il 272 (Cacciotto, Tedde) sulle minoranze storiche nella politica linguistica regionale.

L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 20.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’art. 21 (Toponomastica e cartellonistica in lingua sarda) il cui testo è stato integrato dai seguenti emendamenti: 225 (soppressione comma 4). 273 (inserimento di catalano di Alghero, sassarese, gallurese e tabarchino). 224 (catalogazione, in collaborazione con le autonomie locali, del patrimonio linguistico e toponomastico storico). 230 (denominazione della toponomastica di Alghero a cura del Comune). 80 (specifici accordi con Anas, province e comuni per la segnaletica stradale bilingue). 

L’art. 22 (Comunicazione eventi culturali e promozione del territorio in lingua sarda) è stato modificato dai seguenti emendamenti: 229 (soppressione del comma 2) .274 (inserimento del catalano di Alghero, del sassarese e del tabarchino)

L’art. 23 (Quota regionale dei piani di studio) è stato integrato dai seguenti emendamenti: 275 (inserimento del catalano di Alghero). 391 (inserimento di catalano di Alghero, sassarese, gallurese e tabarchino).

Sull’articolo, il relatore Paolo Zedda ha sottolineato che si tratta di una competenza importantissima che consentirà di studiare la storia sarda nelle scuole grazie alla c.d. legge Moratti che assegna alle Regioni la facoltà di indicare i contenuti del 20% dei programmi.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha osservato che la quota regionale del  20%  esiste da sempre ed è stata riconosciuta anche dalla Corte costituzionale, aggiungendo che evidentemente «gli assessori regionali succedutisi del tempo non se ne sono occupati».

L’art. 24 (Coordinamento dei compiti in materia di uso e insegnamento della lingua sarda) è stato modificato dai seguenti emendamenti: 226 (soppressione della lettera E del comma 2) 267 (soppressione dell’aggettivo “sarda”), 276 (inserimento della dizione “lingue delle minoranze storiche”), 257 (inserimento della dizione “lingue delle minoranze storiche”), 128 (aggiunta della dizione “pianificazione del percorso educativo partendo dalla parlata locale”), 392 (inserimento della dizione “di apprendimento”).

L’art.25 (Insegnamento della lingua strada e utilizzo veicolare) è stato integrato dai seguenti emendamenti: 278 (inserimento della dizione “delle lingue delle minoranze linguistiche e quello nelle lingue delle minoranze storiche”), 279 (idem), 256 (idem) ,281 (idem) ,255 (idem), 240 (inserimento della dizione “al sassarese, gallurese e tabarchino”), 280 (inserimento della dizione “catalano di Alghero”).

L’art. 26 (Insegnamento della storia e della letteratura della Sardegna) è stato modificato dal seguente emendamento: 241 (abrogazione del comma 3), 358.

L’art. 27 (Laboratori didattici extracurriculari in lingua sarda) è stato modificato dai seguenti emendamenti: 242 (soppressione del comma 4), 282 (inserimento della dizione “catalano di Alghero, sassarese, gallurese e tabarchino”).

L’art. 28 (Docenti di lingua sarda) è stato integrato dai seguenti emendamenti: 283 (soppressione della parola “sarda”), 58 (soppressione della parola “prioritariamente”), 284 (soppressione della parola “sarda”), 285 (idem), 60 (reclutamento di docenti esterni qualificati nelle istituzioni scolastiche) 393 (soppressione della dizione “qualora non via sia disponibilità di docenti”), 227 (inserimento al comma 2 della dizione “assicura la tenuta”).

L’art. 29 (Docenti di lingua sarda) è stato modificato dai seguenti emendamenti: 243 (soppressione del comma 3), 286 (inserimento della dizione “catalano di Alghero, sassarese, gallurese e tabarchino”).

L’art. 30 (Interventi nei settori dei mass media, dell’editoria, dell’informatica e del web) è stato integrato dai seguenti emendamenti: 244 (soppressione del comma 5), 287 (rimando alla definizione di “lingue” del comma 1), 254 (idem), 253 (idem), 246 (idem), 247 (idem).

L’art. 31 (Contratto di servizio per la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo) è stato integrato dai seguenti emendamenti: 248 (inserimento della dizione “lingue delle minoranze storiche”), 236 (inserimento di “catalano di Alghero, sassarese, gallurese e tabarchino”).

L’art. 32 (Collaborazione con le università della Sardegna) è stato modificato dai seguenti emendamenti: 83 (soppressione delle parole “della Sardegna”), 249 (soppressione delle parole “lingua sarda”), 84 (istituzione della “Academia de su sardu” con il compito di ricerca e consulenza sulle caratteristiche strutturali e funzionali della lingua), 383 (inserimento della dizione “e della sua evoluzione”).

L’art. 33 (Sostegno ad organismi privati) è stato approvato assieme ai seguenti emendamenti: 245 (soppressione del comma 2) 288 (inserimento della dizione “catalano di Alghero, sassarese, gallurese  e tabarchino”).

L’art. 34 (Interventi a favore delle arti proprie della Sardegna) è stato integrato dai seguenti emendamenti: 251/252 (soppressione della parola “sarda”), 394 (inserimento della dizione “catalano di Alghero, sassarese, gallurese a tabarchino”).

Gli articoli (Modalità attuative), 36 (Concessione dei contributi), 37 (Clausola valutativa) e 39 (Abrogazioni e modifiche legislative) sono stati approvati senza emendamenti.

L’art. 40 (Norma finanziaria) è stato completamente sostituito dall’emendamento della Giunta n. 169.

Al termine di questa votazione il presidente ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio per questa mattina alle 10.30. Inoltre ha comunicato l’elenco dei componenti della commissione speciale di inchiesta sul sito industriale di Ottana: Forma, Cozzolino, Deriu, Solinas, Contu, Congiu, Coinu, Gaia, Rubiu, Crisponi, Cocco Daniele, Truzzu e Usula. La commissione si riunirà alle 15.30 per l’insediamento.

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BLACK AS COAL” (Nero come il Carbone) è il quinto album della band del cantante, chitarrista ed autore cagliaritano Salvatore Amara, che ha composto musiche e testi. E’ un concept album che ruota attorno alle miniere ed al mondo che le circonda, per la cui realizzazione l’autore ha tratto ispirazione da Su Gridu de su Minadore (1904), poemetto scritto dal poeta di Tresnuraghes Sebastiano Moretti Pittanu (1868-1932), ambientato nella Sardegna di fine ‘800, rivisto e musicato in chiave rock-blues da Salvatore Amara.

“Il durissimo lavoro in condizioni disumane e deplorevoli dei minatori, le angherie e le difficoltà da questi quotidianamente vissute – spiega Salvatore Amara – ed anche la necessità di ribellarsi e far fronte comune contro sfruttatori ed oppressori; questo è il tema di “BLACK AS COAL“,  Nero come il Carbone”.

Le canzoni vanno dalla title track “Black as Coal”, che apre e chiude l’album in due versioni completamente differenti, a “So far away from home”, una ballad nella quale si intrecciano chitarra elettrica e dobro; “Horses”, che nel suo ritmo ricorda l’incessante galoppo dei cavalli, e “Los Moros” (I Mori), poesia in musica dedicata dall’autore alla nostra isola. La brillante e divertente, almeno quanto a portamento, “Fallin’ down” e, infine, “Let’s fight!”, il cui titolo è già di per sé sufficiente per capire il contenuto del testo. Tutti brani questi firmati da Salvatore Amara, il quale, tuttavia, non ha omesso alcuni i richiami alla tradizione americana, allo spiritual & al country-blues, con i classici “Mary had a little lamb”, “Swing low, sweet Chariot” e “John Henry”, che narra la storia del minatore afro-americano che sfidò, vincendo, i martelli pneumatici e le trivelle, giusto per restare in tema!

Il poemetto Su Gridu de su Minadore (1904) a cui si ispira l’album BLACK AS COALè stato tradotto grazie alla preziosa collaborazione del poeta cagliaritano Gianni Mascia.

Salvatore Amara & The Easy Blues Band

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Dal 6 al 15 luglio, a Dolianova, torna per la sua terza edizione il festival Street Books, scrittori, lettori e libri. “Le storie siamo noi” sarà il tema della manifestazione che vedrà protagonisti scrittori, musicisti e artisti per dieci serate all’insegna della letteratura, della musica, del teatro, del cibo e del buon vino, organizzate dal Circolo dei Lettori Miele Amaro. 

L’iniziativa verrà presentata nel corso di una conferenza stampa che si terrà giovedì 28 giugno, alle ore 11.00, in piazzetta Savoia, a Cagliari, alla presenza del sindaco di Dolianova Ivan Piras, dell’assessore della Cultura Francesco Fenu e del direttore artistico del festival Gianni Stocchino.

 

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Il cuore dell’Ogliastra si prepara ad ospitare la “Festa del gusto”. A Tortolì, da venerdì 29 giugno a domenica primo luglio, molti stand dedicati allo street food, insieme a hobbisti e artigiani, sono pronti a “illuminare” il Corso Umberto e la via Monsignor Virgilio, in pieno centro città. Non solo sapori nazionali (con cibo tipico di Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania e Sicilia) e internazionali (Argentina, Brasile, Cuba, Spagna e Usa) ma anche gusti cento per cento sardi. Meglio, ogliastrini, come nel caso delle ostriche “Le Fabrizie”, proposte dalla cooperativa dei pescatori di Tortolì.

E, se il cibo è il protagonista principale, c’è spazio anche per un prelibatissimo “contorno” fatto di musica e spettacoli: dagli scatenanti balli latino americani sino al seducente flamenco, con la presenza delle famosissime ballerine brasiliane carioca e con anche la musica country. Il maxi “villaggio” del gusto totalmente gratuito, organizzato dal team di InvitaS con il patrocinio del comune di Tortolì, apre i battenti venerdì 29 giugno alle diciotto. Stesso orario anche per sabato e domenica.

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Il ritorno ufficiale sulle scene musicali di Awana Gana avverrà sabato 30 giugno a Sanremo con lo spettacolo “La Gigante e il Bambino” e con il poliedrico showman (speaker storico di Radio Montecarlo, conduttore, attore) ci sarà la giovanissima diciassettenne Erika Piras, in compagnia dell’inseparabile violino (che suona dall’età di 5 anni), con la sua vocalità intensa e matura, nonostante la sua giovane età. Erika, finalista di Area Sanremo 2017, proprio in questi giorni ha affrontato la prima tappa delle nuove selezioni 2018, superando la prima fase, e ritenterà la scalata verso il palco dell’Ariston per il prossimo Festival 2019.

Lo spettacolo si sviluppa attraverso musica, letture, musical ed intrattenimento ironico, in un crescendo di emozioni dove si intrecciano le 2 voci, quella dell’eterno Peter Pan che vive in Awana (Il Bambino) e quella dell’enfant prodige Erika (La Gigante), in un repertorio internazionale che spazia dalle canzoni di De André a classici francesi rivisitati come “Les Feuilles Mortes” a successi sudamericani come “Besame Mucho”, oltre a brani inediti composti da Igor Nogarotto, produttore ed autore di Erika Piras, nonché direttore artistico e regista dello spettacolo.

Ecco un’anticipazione del concerto, realizzata live durante la presentazione del progetto alla conferenza stampa realizzata al Grand Hotel & Des Anglais, la stessa location che ospiterà l’evento, dalle ore 20, il prossimo 30 giugno. Nel video “Les Feuilles Mortes”: https://youtu.be/MMemON9AXTA.

Il progetto “La Gigante e il Bambino” si avvale del patrocinio della Regione Liguria. Media Partner è LILT “Lega Italiana Per La Lotta Contro I Tumori” per la quale vi sarà una raccolta fondi durante gli spettacoli. Lo show è prodotto da Flying Music e dall’etichetta discografica Samigo.