23 December, 2024
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L’editore Carlo Delfino rilancia la collana che racconta i 377 comuni della Sardegna e che si propone non solo come tradizionale guida cartacea ma come un vero e proprio portale on line che «racchiude il patrimonio di storia, identità, saperi e cultura della nostra Sardegna».

Ad incoraggiare lo storico editore sassarese «nella sua monumentale impresa», il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, che nei locali del Transatlantico in Consiglio regionale ha presentato questa mattina l’opera, insieme con  l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu; il direttore dell’Anci, Umberto Oppus; il presidente dell’Unione delle Pro Loco, Raffaele Sestu; i sindaci di Allai, Antonio Pili, e quello di Castelsardo, Franco Cuccureddu.

Sono 53 le guide dei singoli paesi già pubblicate (Allai è il centro più piccolo tra quelli editati mentre Castelsardo è l’ultima guida che è stata data alle stampe) e la collana potrebbe essere ultimata entro il 2022, grazie al contributo dei Comuni (acquistano mille copie al costo complessivo di 4.500 euro direttamente dalla casa editrice) ed all’impegno e agli investimenti della Delfino editore che, con il curatore Salvatore Tola, garantisce la salvaguardia del progetto editoriale caro al compianto Manlio Brigaglia e che si sviluppa con i seguenti tematismi: geografia e storia, economia e personaggi, feste, ricorrenze e costume tradizionale, gastronomia, piccola antologia, l’itinerario e informazioni utili.

«Un progetto pensato per i sardi – ha dichiarato Carlo Delfino – ma che offriamo a chi arriva nella nostra Isola per riscoprirne tradizioni e fascino». Una vetrina dell’identità che valorizza i nostri piccoli centri, l’ha definita Umberto Oppus, mentre l’assessore Erriu, nel ribadirne l’importanza e l’interesse anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento, ha evidenziato il rischio che in tempi di crisi, soprattutto nelle amministrazioni locali, troppo spesso «si trascurino colpevolmente cultura e bellezza».

L’attenzione delle istituzioni, ad incominciare da quella del Consiglio regionale, è stata assicurata dal presidente Gianfranco Ganau che ha sottolineato l’unicità della collana (in nessuna delle Regioni italiane è stato sviluppato un progetto di cosi ampia portata) e la strategicità della proposta multimediale con il portale “Sardegnaincomune.it”.

Le singole guide sono distribuite in 1.100 edicole ed in 40 librerie della Sardegna, nonché negli aeroporti dell’Isola, nei circoli dei sardi in Italia e nel Mondo e offerte alle Pro-loco, alle amministrazioni locali ed alle biblioteche comunali.    

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Sarà un tavolo tecnico-politico ad occuparsi in tempi brevissimi di effettuare una dettagliata ricognizione dello stato dei debiti/crediti fra Regione ed Aias per consentire il sollecito pagamento delle retribuzioni arretrate dei lavoratori.

Lo hanno annunciato i presidenti delle commissioni Bilancio Franco Sabatini e Sanità Raimondo Perra al termine della riunione congiunta delle due commissioni alla quale hanno partecipato anche l’assessore della Sanità Luigi Arru, il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano ed i tecnici dell’assessorato.

Lo strumento del tavolo tecnico – politico, è stato ricordato, era stato individuato dal Consiglio regionale in una mozione del 2017 approvata all’unanimità e riguarderà soprattutto la parte delle prestazioni Aias (fatto 100 il costo di una prestazione il rapporto Ats – politiche sociali è circa di 60 e 40) che viene coperta dal settore politiche sociali attraverso erogazioni dirette ai Comuni. In termini numerici dovrebbe trattarsi di una somma attorno ai 5 milioni di euro che, altra decisione delle commissioni congiunte Bilancio e Sanità, saranno resi disponibili immediatamente dall’assessorato della Programmazione.

Per quanto riguarda la parte a carico dell’Ats il Dg Fulvio Moirano ha chiarito che, a fronte di un importo “teorico” complessivo di 15.5 milioni (che comunque l’Azienda ha corrisposto provvisoriamente pur ritenendo che non siano interamente dovuti secondo i pareri dei suoi legali), sono stati pagati circa 8.6 milioni mentre altri 6.9 milioni circa non sono stati ancora formalmente riconosciuti.

Da parte nostra, ha assicurato l’assessore della Sanità Luigi Arru, «non c’è nessuno chiusura o pregiudizio nei confronti dell’azienda e lo dimostra il fatto che, dall’insediamento di questa amministrazione nel 2014, i pagamenti sono stati effettuati con regolarità secondo i termini di legge». «Resta – ha ricordato – un rilevante contenzioso, che ammonterebbe a 40 milioni, precedente a quella data ed in molti casi risalente alla fine degli anni’80 ma su quello non si può prescindere da un rigoroso e puntuale percorso di accertamento cui è obbligata la pubblica amministrazione, anche per valutare eventuali ipotesi di transazione».

«Ricordo infine – ha concluso Luigi Arru – la recente sentenza del Tar Sardegna che, in un passaggio molto significativo, ha tassativamente escluso che la presenza di un contenzioso contrattuale possa ostacolare il pagamento degli stipendi.»

Nel lungo dibattito hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi dell’Udc, Alessandra Zedda, Marco Tedde ed Edoardo Tocco di Forza Italia, Pietro Cocco, Valerio Meloni e Valter Piscedda del Pd, Augusto Cherchi del Pds, Emilio Usula del Misto -Rossomori, Daniele Cocco e Luca Pizzuto di Art. 1 – Mdp, Michele Cossa dei Riformatori e Domenico Gallus del Psd’Az – La Base.

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Ex manifattura tabacchi, Paci

È stato pubblicato da Sardegna Ricerche il bando per la concessione di 4 lotti, duemila metri quadri di spazio, dell’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari per l’insediamento stabile di imprese che da fine anno in poi opereranno all’interno della struttura, finora occupata periodicamente con importanti eventi temporanei (oltre 200 appuntamenti per un totale di 80mila presenze). Il bando, presentato lo scorso aprile quando è stato aperto a un confronto pubblico per poter ricevere indicazioni e suggerimenti, chiude oltre un anno di duro lavoro, necessario per completare tutte le procedure di messa in sicurezza e dotazione di impianti.
«La Fabbrica della creatività, splendido spazio nel cuore di Cagliari, è pronta dunque a vivere pienamente, con l’insediamento permanente di imprese culturali, creative, delle piattaforme digitali, dei settori complementari e della cosiddetta experience – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Dopo il bando per il bar e il manager culturale, e dopo tutte le attività propedeutiche necessarie a renderla pienamente agibile e piena di vita, continua il percorso per rendere l’ex Manifattura uno spazio sempre più vivo e vissuto, dagli operatori ma anche dai cittadini.»
La durata della concessione prevista dal bando è di 6 anni prorogabili per altri 6, mentre altri 4.000 metri quadri restano disponibili per gli eventi temporanei. Nel frattempo, si comincerà a recuperare l’altra parte, altrettanto grande, della Manifattura non ancora ristrutturata. Ai partecipanti al bando è stato chiesto di proporre un progetto di gestione per uno o più lotti in concessione, che sviluppi modelli innovativi di collaborazione sociale e professionale. Il progetto dovrà essere capace di generare aggregazione tra imprese dei settori innovativi e imprese culturali, nel rispetto dell’idea di Manifattura come luogo di trasformazione, di produzione di servizi e di attività creative. Sono ammessi alla gara tutti i soggetti “profit” e “no profit” (associazioni senza scopo di lucro, onlus, cooperative sociali, fondazioni con finalità sociali, imprese sociali), raggruppamenti temporanei e consorzi ordinari di concorrenti. L’affidamento degli spazi ai vincitori sarà completato entro l’anno.
«È una parte dell’identità della città e della Sardegna, una fabbrica che dava lavoro a centinaia di persone: lo stesso accadrà ora, non ci saranno più le tabaccaie ma tanti giovani. Diventerà sempre più un punto di attrazione delle imprese, dei giovani, della contaminazione, un punto di riferimento per tutta la città e tutta la regione», conclude Raffaele Paci.

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Si è svolta nella tarda mattinata, nel medau di Is Serafinis, la cerimonia commemorativa delle vittime della tragedia dell’ERLAAS. Sono passati 68 anni dal terribile incidente che il 26 giugno del 1950 costò la vita a 16 operai dell’Ente Regionale per la Lotta Antianofelica in Sardegna. L’iniziativa è stata organizzata dai Comuni di Carbonia e Gonnesa, in collaborazione con il Circolo Acli di Cortoghiana. In quella tragica giornata partì dal centro gonnesino il camion che stava conducendo a lavoro gli operai, prima di capovolgersi, in un terribile incidente stradale, sulla strada statale 126, all’altezza del Medau di Is Serafinis, luogo in cui stamattina, presso la stele commemorativa, il vicesindaco Gian Luca Lai, il sindaco di Gonnesa Hansal Cristian Cabiddue ed il prof. Gaetano Ranieri, presidente del Rotary Club di Iglesias, hanno deposto una corona d’alloro per ricordare le 16 vittime che perirono in quella situazione fatale.
«Esprimiamo solidarietà e vicinanza a tutti i parenti delle vittime per una ricorrenza tragica alla quale l’Amministrazione Comunale di Carbonia partecipa attivamente per ricordare le tante azioni positive compiute dagli operai dell’ERLAAS, capaci di debellare – grazie anche al supporto della Fondazione Rockefeller – una malattia che stava decimando la popolazione sarda nell’immediato secondo dopoguerra – ha detto il vicesindaco Gian Luca Lai -. L’ERLAAS operò dal novembre 1946 al dicembre 1950, riuscendo a realizzare l’obiettivo della totale sconfitta dell’endemia. Un risultato straordinario per Carbonia e per l’intera nostra regione.»

Caduti che sono i martiri, forse gli unici, ma certamente i più numerosi, di quell’esercito di liberazione della Sardegna dalla malaria, dalla dittatura di Is Tintulas (l’Anopheles Labranchiae), che ha fatto sì che dagli 80.000 casi di malaria riscontrati fra il 1943 ed il 1945, con 150 morti, si è passati ai 341 casi del 1948 ed all’eliminazione totale della malaria dopo il 1950.

La cerimonia ha avuto il suo commovente apice nel racconto di Bruno Rigato, con ogni probabilità l’unico testimone vivente dei tentativi di salvataggio di coloro che erano rimasti schiacciati sotto il camion e che ancora vivi chiedevano aiuto.

 

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L’unita navale dei carabinieri dislocata a Sant’Antioco, nella giornata di domenica, ha soccorso un battello pneumatico da diporto che, a causa di un’avaria al motore fuoribordo stava andando alla deriva, al largo delle acque del Golfo di Palmas. Era in corso la manifestazione del campionato assoluti di pesca in apnea quando l’equipaggio nautico dell’Arma, nel corso del servizio perlustrativo e di vigilanza delle acque interne, si è accorto di un natante con tre persone a bordo che tentavano, a fatica, di far ripartire il motore dell’imbarcazione. Tuttavia, non riuscivano a rientrare in riva a causa del guasto meccanico e della corrente che li facevano allontanare dalla costa. I militari sono immediatamente intervenuti mettendo in sicurezza i passeggeri e trainando fino al porto di Sant’Antioco il battello.

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Penny Market Italia, che fa parte del gruppo tedesco REWE, è uno dei gruppi leader sul mercato tedesco ed europeo nel settore della Grande Distribuzione Organizzata. Apre il primo punto vendita in Italia, precisamente a Cremona, nel 1994 grazie ad un processo di espansione internazionale in collaborazione con la catena Esselunga. L’unione tra questi 2 gruppi leader si rivela un grande successo grazie alla grande varietà e qualità dell’assortimento che comprende non solo una vasta gamma di prodotti alimentari, ma anche prodotti per la casa e per la pulizia, a prezzi bassi e competitivi. Negli anni successivi riesce a consolidare la sua presenza non solo in Europa aprendo punti vendita in Germania, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca, ma soprattutto in Italia. Infatti, oggi l’azienda possiede oltre 360 punti vendita distribuiti in 18 regioni italiane presso i quali lavorano oltre 3.000 dipendenti, che svolgono mansioni di addetti vendita, …

L’articolo completo è consultabile nel sitohttp://www.suntini.it/diariolavoro_penny.html )  

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Drammatici gli effetti sui campi del nubifragio che nel fine settimana ha colpito il Sulcis Iglesiente. Le piogge inattese ed il clima impazzito di inizio estate hanno piegato il settore agroalimentare, con diversi ettari di vigneti distrutti, poderi coltivati con ortaggi compromessi e foraggiere rovinate. Un grido d’allarme che è arrivato anche dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu: «La tempesta che si è riversato sui poderi del Sulcis Iglesiente – spiega Gianluigi Rubiu – ha piegato le coltivazioni sparse tra Domusnovas, Musei, Villamassargia e Iglesias. Non è andata meglio nel triangolo compreso tra Narcao, Villaperuccio e Nuxis. Le produzioni cerealicole di grano ed orzo sono andate letteralmente in fumo. L’uragano si è dimostrato dannoso per i vigneti, producendo il rischio della peronospora. Un rovescio climatico che prefigura strascichi negativi sulla stagione della prossima vendemmia. E’ un durissimo colpo – conclude Gianluigi Rubiu – per l’economia rurale del territorio. E’ necessario che la giunta regionale si attivi per adottare provvedimenti risarcitori alle aziende colpite da questi eventi temporaleschi fuori stagione.»

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La Dinamo Banco di Sardegna ha definito l’arrivo in casa biancoblu dell’atleta Stefano Gentile per le prossime due stagioni. Nato a Maddaloni (Caserta), classe 1989, 191 centimetri per 90 chilogrammi, Stefano Gentile, figlio del grande Nando e fratello di Alessandro, grande talento del basket italiano, è un playmaker che passo dopo passo, partendo dalla Serie B con Trento, è arrivato fino alla Serie A e all’Eurocup con Cantù, conquistando poi anche la massima serie con Bologna. Cuore, grinta e intensità (riassunte nella celebre cazzimma), ma anche mentalità e fisicità sono il suo marchio di fabbrica, per un elemento che sa sia creare per la squadra sia trovare soluzioni offensive individuali.
La scorsa stagione ha condiviso con suo fratello Alessandro l’esperienza dell’annata del ritorno nella massima serie della Virtus Bologna.

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Si rinnova l’appuntamento con la Summer School in Archeologia fenicia e punica 2018, organizzata dall’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della formazione in sinergia con il Mab Museo archeologico Ferruccio Barreca e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco. Un evento fisso nella programmazione estiva, arrivato oramai alla dodicesima edizione: anche quest’anno gli studenti provenienti da Università italiane e straniere saranno impegnati nell’analisi e catalogazione dei reperti archeologici rinvenuti nell’abitato fenicio, punico e romano dell’antica città di Sulky. Accanto alle attività pratiche legate allo studio e all’analisi dei reperti, la Summer School offrirà un ricco programma di conferenze aperte al pubblico, a partire da giovedì 12 luglio alle ore 19.00, presso le sale del MAB, con gli interventi di Piero Bartoloni, direttore dello stesso Museo, e Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Giovedì 19 luglio, dando seguito alle iniziative previste dal protocollo d’intesa siglato lo scorso agosto tra la Municipalità di Tiro ed il comune di Sant’Antioco, sarà ospite del Museo Hassan Ramez Badawi, archeologo libanese che tratterà il tema dei Fenici in Oriente e della città di Tiro, mentre Michele Guirguis illustrerà i progetti di ricerca in corso tra Monte Sirai e Sulky.

Domenica 22 luglio un’intera giornata internazionale di studi, dal tema “Multiculturality in the Phoenician World: Levantine & Autochtonous Interactions in the Mediterranean”, vedrà la partecipazione di numerosi studiosi che offriranno un importante contributo sull’argomento e specifici focus incentrati sulle città di Sulky, Utica e Cadice.

Giovedì 26 luglio, sempre alle 19.00, ultima conferenza con Manuela Puddu ed Araceli Rodríguez Azogueche presenteranno le novità delle indagini presso il nuraghe Candelargiu di San Giovanni Suergiu. Sara Muscuso chiuderà il ciclo di conferenze con un aggiornamento delle evidenze archeologiche presenti sull’isola di Sant’Antioco.

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Il coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente ha convocato per mercoledì 27 giugno, dalle ore 16,30 alle ore 20,00, una manifestazione lungo la SS 195 direttrice Giba al bivio per Villarios e Porto Pino, per denunciare la situazione delle strade e richiedere i necessari interventi. Il coordinamento invita i sindaci, le forze politiche e sociali, i rappresentanti nelle istituzioni e le associazioni del territorio a partecipare con i gonfaloni, bandiere, striscioni, volantini da distribuire. I Riformatori Sardi esporranno uno striscione e distribuiranno dei volantini.

«La manifestazione – spiega il coordinatore territoriale dei Riformatori Sardi Francesco Loi -, sarà di tutti coloro che vorranno partecipare. Siamo convinti che occorra riportare la situazione delle strade in primo piano a distanza di quasi un anno dalla iniziativa che ricordiamo come la pedalata dei sindaci che ebbe un grande risalto mediatico. Noi diamo come titolo “e strade di nessuno” per segnalare l’abbandono e i gravi ritardi per le infrastrutture stradali previste nel Piano Sulcis e deliberate ormai dal 2012. Abbiamo la speranza che ciascuno voglia sentirsi protagonista di questa iniziativa e dare un contributo importante per porre all’attenzione la disastrosa situazione delle nostre strade – conclude Francesco Loi -. Aspettiamo fiduciosi che vogliate comunicare la vostra partecipazione via mail o via telefono a Peppino La Rosa 328 4139420.»