24 December, 2024
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Dopo il Museo di Mineralogia, l’Esposizione Multimediale del Breve di Villa di Chiesa e la mostra permanente Iglesias in miniatura, sarà inaugurato domani, 14 giugno, alle 18.00, il Museo Remo Branca, nei locali delle ex Scuole Maschili.
Parteciperà alla cerimonia il prof. Francesco Paolo Branca, cittadino onorario di Iglesias e figlio dell’artista che ha donato generosamente la collezione.
L’Amministrazione comunale ringrazia Paolo Branca, la Fondazione di Sardegna per aver finanziato il progetto e l’Associazione Remo Branca per aver creduto nel progetto iniziato sotto la Giunta guidata da Pierluigi Carta.

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ricevuto oggi a Strasburgo il Primo Ministro olandese, Mark Rutte. L’incontro si è svolto nel quadro dell’iniziativa promossa dal presidente Tajani di invitare i Capi di Stato e di governo dell’Ue a dibattere in plenaria sul futuro dell’Europa.

A conclusione dell’intervento di Rutte, il presidente Tajani ha dichiarato:

«Le nostre sfide comuni vanno oltre le frontiere nazionali, e hanno una dimensione europea. Contiamo sull’Olanda perché svolga un ruolo di primo piano per dare risposte efficaci ai cittadini su sicurezza, immigrazione, disoccupazione, cambiamento climatico. Voglio ringraziare il Primo Ministro Rutte per la sua partecipazione al dibattito odierno.

Sulla gestione dell’immigrazione è in gioco la sopravvivenza stessa dell’Unione europea. Dobbiamo essere molto chiari: i singoli paesi da soli non possono risolvere il problema. Quindi serve una strategia a breve, a medio e a lungo termine. La prima urgenza è impedire le partenze dal Nord Africa e le morti in mare e nel deserto. A medio termine bisogna lavorare sulla stabilizzazione della Libia con l’obiettivo di dare vita a uno stato che possa essere un interlocutore dell’Europa; in parallelo serve una strategia che dovrà essere parte anche del prossimo bilancio dell’UE e che preveda più investimenti nel continente africano. A luglio andrò in Niger e se possibile in Libia. Il Parlamento europeo deve essere protagonista nella soluzione di questo problema storico per l’Unione europea.

Il Parlamento europeo, che rappresenta mezzo miliardo di cittadini, ha approvato a larga maggioranza una riforma delle regole di Dublino già a novembre 2017. Non abbiamo scelto l’opzione più debole, ma abbiamo conciliato fermezza e solidarietà. Quindi si tratta di una solida base di partenza. Siamo disposti a discutere e a trovare compromessi. Il prossimo Consiglio europeo non potrà non decidere perché ne va dell’intero assetto dell’Unione europea.

Per far fronte alle sfide di oggi, il budget dell’Unione europea deve disporre di risorse proprie. Il Parlamento europeo ha una sua proposta perché questo avvenga. Vogliamo che le aziende che pagano le tasse e creano posti di lavoro qui e quelle che generano enormi profitti spedendoli al di fuori dell’Unione europea giochino con le stesse regole. Una ‘web tax’ sulle piattaforme online permetterebbe di generare miliardi di euro senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.»

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Il Consiglio regionale ha rinviato in Commissione il Testo Unico sulla lingua sarda.

La 302esima seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, che concluse le formalità di rito, ha dichiarato aperta la discussione dell’articolo 1 e degli emendamenti presentati al testo unificato sulla disciplina della politica linguistica regionale (TU 36-167-228). Prima del parere agli emendamenti da parte del relatore Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp), i capigruppo di Fdi, Paolo Truzzu e del Pd, Pietro Cocco, hanno polemizzato sul ritardo con il quale si è proceduto all’apertura dei lavori del Consiglio.

Acquisiti i pareri di relatore e Giunta, agli emendamenti presentati all’articolo 1 del testo unificato, si è sviluppato un acceso dibattito sull’opportunità di procedere con l’esame e la votazione del provvedimento o sul rinvio in commissione del testo in materia di lingua sarda.

Il primo ad intervenire è stato il consigliere del Pd, Roberto Deriu, che ha criticato la proposta normativa ed anche il lavoro conclusivo svolto dalla commissione Cultura, rivolgendosi direttamente al vice presidente facente funzioni, Alfonso Marras (Udc). L’esponente della maggioranza ha parlato delle difficoltà emerse nel considerare il catalano o il tabarchino come ricompresi nel sardo ed ha evidenziato una serie di incongruenze fino ad affermare che «alcune proposte correttive presentate sconvolgono le teorie sulla lingua degli ultimi 50 anni». «Non ci sono le condizioni per incominciare l’esame dell’articolato – ha concluso il consigliere dei democratici – né è ammissibile un’approvazione per pezzi della norma e quindi propongo che il testo venga riportato in commissione per gli opportuni approfondimenti».

A favore del il rinvio in commissione si è espresso il consigliere di Fi, Stefano Tunis, mentre il consigliere dell’Udc, Alfonso Marras, ha spiegato all’Aula la difficoltà della commissione Cultura nel procedere con correttezza ed efficacia nei suoi lavori «vista la mancata indicazione, da parte della maggioranza, di un nuovo presidente della commissione, in seguito alle dimissioni del neo deputato Gavino Manca».

Marco Tedde (Fi) ha affermato: «Il collega Deriu ha dato il crisma dell’ufficialità ai problemi della maggioranza ed è riuscito a far capire all’Aula che questa proposta di legge nasce malata e piena di lacune». L’esponente della minoranza ha difeso l’operato del vice presidente della commissione, Marras, ed ha concluso dichiarando sostegno alla proposta del rinvio nel parlamentino della Cultura.

Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso “perplessità sul testo unificato” e dichiarandosi contrario alla “lingua sarda comune” ha affermato: «Sostengo che si debba parlare di lingue sarde, compreso il gallurese, e non di lingua sarda e voterò dunque per il rinvio in commissione della proposta di legge». A favore del rinvio anche i Riformatori con Luigi Crisponi («assistiamo al campionato di sardo a ostacoli») e col capogruppo, Attilio Dedoni, che ha svolto un puntuale intervento sulla opportunità di riconoscere una sola lingua ufficiale per i sardi («corriamo il rischio di fare un errore storico, riconoscendo più lingue, dividendo così la Sardegna e negando il principio identitario di una lingua, un popolo, un’isola»). Pierfranco Zanchetta (capogruppo Upc) ha svolto il suo intervento concentrandosi sulla necessità di garantire salvaguardia e tutela a tutte le minoranze linguistiche della Sardegna, ricomprendendo tra le lingue oltre al gallurese anche l’isolano della Maddalena. L’esponente della maggioranza ha quindi proposto come modello di riferimento quello elvetico dove coesistono 4 lingue ufficiali.

Il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, ha ribadito l’opportunità del rinvio in commissione («non ci sono le condizioni per discutere una legge che dovrebbe unire i sardi ed invece rischia di dividerli») mentre Gianfranco Congiu (Pds) ha evidenziato il persistere in Sardegna di sistemi linguistici plurimi insieme con la necessità che tale peculiarità trovi pieno riconoscimento nella legge sulla lingua.

Dopo l’on. Gianfranco Congiu ha preso la parola l’on. Paolo Zedda, che ha parlato in sardo e ha detto: «La questione della lingua accende gli animi, non soltanto in Sardegna. E’ successo in Friuli, per i ladini e non solo. A parte questo, devo dire che la commissione ha lavorato per due anni e ha lavorato bene, con trenta audizioni e ha preso in esame parecchi documenti. Chi dice che c’è una gerarchia nelle lingue e io sono costretto a rileggere questo testo che abbiamo in esame: non c’è traccia di una gerarchia. Alla luce di queste norme mi sembra dunque difficile affermare che le lingue parlate in Sardegna non siano considerate nello stesso modo da questa proposta legislativa. Non è vero nemmeno  che la lingua deve essere organizzata in vari standard: su questo nulla ha mai detto la Corte costituzionale. Non credo sia utile dunque che questa legge torni in commissione perché questo testo è scritto bene, secondo me».

Per l’on. Alessandra Zedda (FI) «stiamo parlando di un argomento che dovrebbe vederci uniti e accogliere tutte le diversità. Ma su una cosa sono d’accordo con l’on. Deriu: che è necessario vedere la legge in tutte le sue complessità e alla luce delle proposte di modifica giacenti. Dunque, per quanto ci riguarda siamo dell’opinione che sia giusto tornare in commissione».

L’on. Pietro Cocco ha preso la parola come capogruppo del Pd: «Teniamo i nervi a posto, la materia è delicata e dobbiamo ragionare. Non è un caso che da tantissimo tempo cerchiamo di metterci mano e ancora non lo abbiamo fatto. Dagli interventi dei colleghi appare chiaro che sia necessario approfondire e i trecento emendamenti presentati stanno a testimoniarlo. Non dobbiamo approvare una legge qualunque ed è giusto sospendere i lavori oggi consentendo alla commissione di verificare se l’Aula è in grado di esitare il testo. Non faremo una legge a colpi di maggioranza ma una legge condivisa da tutti e se abbiamo bisogno di qualche giorno in più prendiamocelo».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione la proposta del capogruppo del Pd, per un rinvio del testo alla commissione. L’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp) ha ricordato che già i capigruppo si erano espressi in tal senso.

L’Aula ha votato all’unanimità per il rinvio della proposta di legge in commissione ed il presidente Ganau ha convocato il Consiglio per martedì 19 giugno alle 10.30.

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Venerdì 15 giugno, a partire dalle ore 9.30, nella sala riunioni del T-Hotel, a Cagliari, si svolgerà l’assemblea regionale, elettiva, dell’Alleanza delle cooperative, l’organismo nato dall’unione tra la Legacoop, Agci e Confcooperative.

Coordinerà i lavori Sergio Cardia (copresidente dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna). Dalle 9.30, le relazioni introduttive verranno svolte da Fabio Onnis (Presidente dell’Alleanza Cooperative Sardegna): comunicazioni e relazione sull’attività svolta dall’Alleanza delle Cooperative della Sardegna nel primo anno di attività; e Claudio Atzori (copresidente dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna); alle ore 10.30, gli interventi programmati di Virginia Mura, assessore regionale del  Lavoro; Raffaele Paci, vicepresidente della Giunta regionale ed assessore della Programmazione; alle ore 11.30, il dibattito; alle ore 13.00, l’elezione del Presidente e degli organi dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna. 

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«Un contributo indispensabile per tante famiglie della nostra città che, nonostante siano fortemente gravate dalla crisi economica, fanno di tutto per assicurare ai propri figli il diritto allo studio. Le borse di studio e il rimborso per le spese relative ai libri rappresentano anche un sostegno all’inclusione e un fattore di contrasto alla dispersione scolastica, che in Sardegna fa registrare numeri da record.»

Così il sindaco Paola Massidda si è espresso a proposito della pubblicazione da parte del comune di Carbonia delle graduatorie provvisorie relative alle “Azioni di sostegno al diritto allo studio per l’anno 2017”, consistenti in borse di studio – a favore degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado – e nel cosiddetto “buono libri”, il cui fine è rimborsare le spese maturate per l’acquisto dei testi scolastici da parte di allievi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado. «I contributi previsti rappresentano uno strumento essenziale per favorire il diritto allo studio dei tanti alunni della nostra città», ha spiegato l’assessore alla Pubblica istruzione Valerio Piria.
L’elenco provvisorio degli studenti ammessi ed esclusi è stato pubblicato sull’Albo pretorio comunale, presso l’Ufficio Pubblica istruzione di via XVIII Dicembre e le sedi istituzionali di Bacu Abis e Cortoghiana, nonché sul sito internet www.comune.carbonia.ca.it (Sezione Servizi Comunali-Servizio Pubblica istruzione) al seguente link: 
http://www.comune.carbonia.ci.it/urbiportal/content/it_IT/10779.html

Il termine ultimo per presentare ricorso avverso le graduatorie, o eventuali osservazioni in merito, scade improrogabilmente il 26 giugno 2018.

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«La Giunta nella seduta del 12 giugno 2018, su proposta dall’assessore Cristiano Erriu, ha approvato la modifica della delibera n. 15/7 del 21 marzo 2017, nella parte che riguarda la fissazione del punteggio minimo che le Compagnie barracellari devono ottenere per accedere al premio annuale previsto dall’articolo 29 della L.R. n. 25 del 1988, portandolo da 24 a 20 e di lasciare invariate tutte le altre disposizioni e criteri.»

Lo scrive, in una nota, Daniele Cocco, capogruppo Art. 1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso.

«Nell’esprimere soddisfazione per l’approvazione di questa importante delibera che valorizza le azioni di qualità svolte dalle Compagnie barracellari impegnate nello svolgimento dei compiti istituzionali assegnati, tra i quali la preziosa collaborazione nella prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, ringrazio l’assessore Cristiano Erriu per la sensibilità dimostrata nel riconoscere un fondamentale ed indispensabile servizio nei territorio – aggiunge Daniele Cocco -. Auspico inoltre che il lavoro quotidiano svolto dalle Compagnie barracellari venga ulteriormente agevolato innanzitutto con una celere approvazione, mi auguro entro l’estate, del disciplinare degli strumenti operativi e delle uniformi, ma anche migliorando i canali comunicazione tra gli uffici dell’assessorato regionale e le Compagnie barracellari al fine di semplificare ulteriormente le procedure relative all’erogazione dei contributi e dei premi annuali.»

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È un’estate di grandi nomi quella che sta iniziando in Sardegna. Tra gli appuntamenti sicuramente più attesi c’è il Red Valley, il festival ogliastrino giunto alla sua quarta edizione che si terrà ad Arbatax dall’11 al 14 agosto. Dopo l’annuncio arrivato nelle settimane scorse del primo nome, quello di Gigi D’Agostino, è notizia di queste ore che il 13 agosto davanti agli Scogli Rossi arriveranno i re della trap, la band romana Dark Polo Gang.

Tony, Pyrex e Wayne faranno scatenare il pubblico del Red Valley al ritmo della loro musica. Il trio romano, che recentemente ha aperto il superconcerto a San Siro di J-Ax e Fedez, si esibirà in un live show che raccoglierà tutti i loro brani più noti. Da “Cavallini”, pezzo realizzato con Sfera Ebbasta che li ha consacrati nel panorama musicale italiano (disco di platino), fino all’ultimo singolo “British”, passando per “Sportswear”, brano scelto da Nike per le proprie campagne pubblicitarie in tutto il mondo e con all’attivo più di 26 milioni di visualizzazioni su Youtube. 

La band del “Triplo Sette” – questo il loro motto – è salita alla ribalta nel 2014, ma è attiva da molto più tempo negli ambienti underground dell’hip-hop capitolino. Caratterizzati da musicalità molto attuali, testi snelli e contrassegnati da tematiche quali denaro, lusso, moda e malavita, uno dei loro vanti è quello di essere arrivati al successo senza l’aiuto di nessuna major discografica, producendo brani e video-clip autonomamente. Da qualche tempo sono seguiti da un’etichetta emergente e indipendente la Triplosette Entertainment fondata da alcuni membri della band e da loro amici di lungo corso. 

Di loro si sono accorti anche gli studiosi del prestigioso vocabolario Treccani, che recentemente hanno inserito nell’omonimo dizionario il termine ripreso dallo slang americano “bufu”, utilizzato dai membri della crew come offesa nei confronti dei rivali con il significato di “ridicolo”.

“Dark Polo Gang – La Serie”, la docu-serie che racconta il loro vissuto – artistico e non – è stata un successo clamoroso. Trasmessa da Tim Vision ha fatto la fortuna della piattaforma, facendo registrare un boom di iscrizioni e arrivando a scalare in poche ore dalla pubblicazione la classifica dei contenuti più visti di sempre, con un 42% di pubblico Under 24. E sono proprio i più giovani ad aver certificato il loro successo avendoli seguiti fin dagli esordi. 

«Non ci si rende proprio conto del lavoro che abbiamo fatto – hanno detto i membri della DPG intervistati qualche giorno fa dalla rivista Rolling Stone -. Non l’ha fatto nessun altro, in Italia. Abbiamo creato un format nuovo che adesso tutti quanti cercano di ricopiare. Siamo stati gli artefici di un ricambio generazionale. Abbiamo preso tutto quello che esisteva fino a quel momento nel rap e lo abbiamo rovesciato.»

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La “Festa del gusto” ritorna ad Olbia, per un bis “a tutto divertimento”. Dal 14 al 17 giugno prossimi, tantissimi gli eventi, spalmati su tre delle principali piazze della città. Giovedì 14 l’inaugurazione è in programma alle 18.00, con la sfilata dei Boes e Merdules di Ottana. Un gruppo fantastico che avrà il piacere, a fine esibizione, di chiacchierare e concedere foto a tutti gli ospiti e turisti, che resteranno sicuramente affascinati dalle due maschere della tradizione barbaricina tipiche del periodo di Carnevale e note in tutta la Sardegna. Lungo i quattro giorni, in piazza Mercato ci saranno i maggiori interpreti dello street food internazionale (Brasile, Messico, Argentina, Spagna, Grecia , Usa, Cuba). Con loro i più rappresentativi streetfooders sardi. Nella piazza Matteotti spazio ai prodotti tipici (arancini, cannoli siciliani, porchetta di Ariccia, eccetera), direttamente da Puglia, Abruzzo, Campania, Sicilia e Lazio. L’artigianato è il protagonista indiscusso delle quattro giornate in piazza Regina Margherita. Ogni giorno non solo gusto ma anche spettacoli serali di flamenco, le carioca brasiliane, il viaggio del mondo in 80 strumenti, le maschere di Sardegna dei Boes e Merdules, la musica country Usa ed i balli della tradizione cubana.

«Ringrazio l’associazione Primavera Sulcitana per aver scelto ancora di onorarci con la sua presenza. Far vivere tre piazze del centro storico olbiese sarà fantastico, residenti e turisti potranno vivere il centro cittadino a trecentosessanta gradi – dice l’assessore comunale al Turismo, Marco Balata – qui a Olbia l’estate partirà quindi prima, come amministrazione comunale siamo convinti che porterà tantissimi benefici il confronto tra realtà internazionali e nazionali con realtà locali, visto che si potranno gustare anche prodotti tipici sardi. Olbia non è solo mare, ma anche tradizione.»

Felice Ivan Scarpa, addetto alla comunicazione di Primavera Sulcitana: «Siamo pronti a dare il massimo, ringraziamo a nostra volta il comune di Olbia per la fiducia. Saranno quattro giorni di grandi appuntamenti e la città, ne siamo certi, risponderà con lo stesso affetto e calore dell’anno scorso».

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La società Tirrenia Compagnia Italiana di navigazione, per ragioni esclusivamente tecniche, è costretta a trasferire temporaneamente la sua sede legale da Cagliari a Milano. «In tempi molto brevi e, comunque, entro fine anno – precisa il Gruppo Onorato Armatori in una nota – non solo Tirrenia tornerà a casa ma la Sardegna diventerà la sede legale di tutto il gruppo armatoriale, non limitandosi quindi ad una sola singola compagnia».

Questa decisione avrà riflessi positivi anche dal punto di vista fiscale e di indotto per l’economia della Sardegna, nonché per il riconoscimento dell’Isola come sede naturale della nostra compagnia; ovviamente, il trasferimento temporaneo della sola sede legale, e non dell’operativo, non comporterà alcuna conseguenza di tipo occupazionale.

«Il gruppo oggi impiega in Sardegna 500 addetti ed il piano di investimenti già programmato per il prossimo quinquennio – conclude la nota del del Gruppo Onorato Armatori – aumenterà ancora notevolmente l’occupazione sull’Isola e l’indotto derivante.»

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Costa di Bonifacio

I collegamenti tra Sardegna e Corsica, le prospettive di sviluppo nel cuore del Mediterraneo e la formazione di un organismo giuridico comune di gestione è il tema del seminario che si terrà domani a Olbia, sala Expo del Comune in via Porto Romano 8 a partire dalle 9.00, promosso dall’assessorato dei Trasporti nel quadro del programma “Interreg Italia-Francia marittimo 2014-2020”. L’incontro, aperto dal direttore generale Gabriella Massidda ed al quale parteciperanno dirigenti, esperti e consulenti delle amministrazioni di Sardegna, Corsica, Liguria, Toscana e del dipartimento francese Var, farà il punto sul progetto GEECCTT -Îles, finalizzato alla costituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale per migliorare le connessioni marittime tra le due isole. Il capofila del Gruppo europeo allargato è l’Ufficio dei Trasporti della Corsica (OTC), designato dai partner Regione Sardegna, Liguria, dalle Autorità portuali isolana e della Toscana nonché dalle Camere di Commercio e dell’Industria del Var, dell’Alta Corsica e della Corsica del Sud. La messa in atto e la gestione di una vera e propria continuità territoriale transfrontaliera permanente, sostenibile e innovativa, gestita direttamente da Sardegna e Corsica attraverso l’organismo europeo in fase di costituzione, è quindi il tema in discussione tra tutte le regioni e gli organismi coinvolti. Sarebbe il primo esempio in Europa, un’iniziativa pilota per altri territori transfrontalieri a beneficio di uno sviluppo sostenibile. Lo strumento di gestione congiunta dei servizi di trasporto marittimi e multi-modali che le due regioni insulari vogliono costituire, dotato di personalità giuridica riconosciuta dal diritto europeo, punta a strutturare un bacino economico Corsica-Sardegna in grado di avere maggiore rilevanza e capacità di impatto dinanzi alle istituzioni europee e di intercettare risorse finanziarie. Un’idea forte di assetto territoriale per costruire una entità integrata con i principali flussi continentali, allo scopo di evitare la marginalizzazione e per favorire un destino diverso da quello di mercati di consumo e di destinazioni turistiche stagionali.