25 December, 2024
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«Una straordinaria vetrina per promuovere e valorizzare il ricco patrimonio architettonico, storico, culturale e paesaggistico della città di Carbonia attraverso una trasmissione televisiva in onda in prima serata su un’emittente nazionale. Il modo migliore per ripercorrere le origini della nostra gloriosa città che si appresta a compiere il suo 80° compleanno.»

Con queste parole, il sindaco Paola Massidda ha annunciato che venerdì 15 giugno, alle ore 21.15, su Rai 3 è prevista una puntata del documentario intitolato “Città nuove”, dedicato alle città di fondazione e, in particolar modo, a Carbonia. Il documentario, prodotto nell’ambito del famoso programma “La Grande Storia”, racconta le vicende di alcune città italiane fondate durante il Ventennio fascista. È un viaggio che si snoda tra ieri e oggi, tra la ricostruzione della storia attraverso le immagini di repertorio di Archivi nazionali e internazionali e la voce narrante dell’autore Enzo Antonio Cicchino, che ci guida nell’attualità. 

Nelle riprese video, girate a Carbonia e frazioni nel mese di marzo scorso, è presente anche l’assessore della Cultura e del Turismo Sabrina Sabiu, la quale ha messo in luce quanto «questo progetto sia in linea con le attività che l’Amministrazione comunale sta mettendo in campo nel settore turistico-culturale, basti pensare alla recente adesione di Carbonia alla rotta ATRIUM (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Europe’s Urban Memory), l’Associazione transnazionale costituita il 15 Giugno del 2013 con l’obiettivo valorizzare il patrimonio urbano ed architettonico dei regimi totalitari del XX secolo».

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Il capogruppo Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu sollecita un progetto per la stabilizzazione degli operai semestrali dell’Agenzia Forestas. 

«Basta con le ambiguità e le incertezze – dice Gianluigi Rubiu -. Sono maturi i tempi per avviare un dialogo con lo Stato per trovare una soluzione alla vertenza dei lavoratori semestrali dell’Agenzia Forestale. Oltre 1.600 dipendenti stagionali dell’ente attendono che venga attuato il riordino del comparto – aggiunge Gianluigi Rubiu – con la fine del precariato per i lavoratori assunti per appena sei mesi. Un balletto che diventa un incubo, visto che gli operai solo per un periodo sono impiegati sotto le insegne dell’agenzia Forestas per poi tornare nel tunnel della disoccupazione. Una situazione che suona come una beffa per l’universo di addetti, che fornisce un servizio indispensabile alla nostra Isola.»

«L’apparato degli operai forestali consente di monitorare interi territori boschivi, promuovendo la prevenzione contro le fiamme ed un accurato compito di informazione. Un sistema sempre più organico chiamato ad affrontare un’emergenza che ogni anno infesta la Sardegna. Spesso sono costretti a lavorare in condizioni di disagio, senza gli strumenti adeguati per il rischio dei roghi. Ecco perché – conclude Gianluigi Rubiu – occorre riconoscere l’importante ruolo svolto da questi operai con una stabilizzazione che preveda l’utilizzo dei dipendenti per attività connesse alla salvaguardia delle ricchezze naturali e paesaggistiche.»

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Con la conferenza storica Pro patria mori. Il culto dei caduti dalla Grande Guerra alla guerra del Vietnam”, tenuta da uno dei più eminenti storici italiani prof. Emilio Gentile, introdotto dal generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, si è conclusa sabato 9 giugno 2018, presso il Centro Culturale “Giovanni Lilliu” di Barumini, la rassegna cinematografica “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media”.

Sei mesi di proiezioni, incontri, dibattiti e riflessioni, con al centro i temi relativi al centenario dalla fine della Grande Guerra e al 70° anniversario dalla dichiarazione universale dei diritti umani, raccontati e rivisitati attraverso lo strumento cinematografico ed integrati con una didattica interattiva che ha dato risalto alla conoscenza diversificata di relatori di primissimo piano.

Una kermesse prestigiosa, che ha visto la partecipazione dei più illustri storici del panorama italiano, quali i professori Alessandro Barbero, Gregory Alegi, Michele D’Andrea, Mauro Canali ed Emilio Gentile, che hanno incentrato i loro interventi sulla trama di nove  film storici riguardanti la prima e seconda guerra Mondiale.

Il progetto scolastico, denominato “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media. 1914-1945”, elaborato dall’istituto superiore  Bacaredda-Atzeni di Cagliari e Capoterra, patrocinato dal Comando Militare Esercito Sardegna, ha partecipato al bando sulla didattica del cinema 2017 pubblicato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dedicato al 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, risultando  prima tra tutti progetti presentati.

Allo stesso hanno aderito l’istituto comprensivo La Marmora di Monserrato, le medie di Capoterra, l’istituti comprensivo statale Villamar, l’istituto “Gramsci” di Monserrato, il comitato sardo per il Centenario della Grande Guerra, l’Università degli Studi di Cagliari e l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, nonché i comuni dell’hinterland cagliaritano di Monserrato, Villamar, Capoterra e Barumini.

La giornata di Barumini si è conclusa con il saluto ed il ringraziamento del generale Pintus a professori, studenti e autorità Comunali che hanno sostenuto il progetto, consentendo la piena riuscita della complessa organizzazione estesa al territorio metropolitano.

Ciò, frutto di un’attività sinergica tra tutte le istituzioni che, rendendo protagonisti gli studenti, ha ripercorso attraverso il cinema i più importanti eventi che dall’inizio del ‘900 hanno segnato la società del tempo, cambiando radicalmente il corso del XX secolo.

Entro il mese di giugno, sempre nell’ambito del progetto, si concluderà il concorso indetto per gli studenti, denominato L’esercito italiano nelle missioni nazionali ed internazionali, che prevede la realizzazione e l’elaborazione di un cortometraggio, con didascalie, immagini e filmati autentici o di repertorio, volto a far conoscere alle nuove generazioni il ruolo fondamentale svolto dalle Forze Armate italiane in favore della pacificazione e stabilizzazione internazionale.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia prosegue, con un ampio dispiegamento di risorse, messo in campo da So.Mi.Ca, la società in house del comune di Carbonia, e da De Vizia, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il programma di interventi per il diserbo del territorio comunale. «A partire dalle scorse settimane hanno preso parte alle attività di sfalcio erba anche i lavoratori in forza al Cantiere comunale di Carbonia che, proprio a tal fine, lo scorso anno hanno svolto un corso di informazione, formazione e addestramento per l’utilizzo di attrezzature come motosega e decespugliatore», ha affermato l’assessore alle Manutenzioni con delega So.Mi.Ca. Gian Luca Lai, il quale ha precisato che «la quantità di pioggia caduta sulla nostra città negli scorsi mesi è stata elevatissima e ha assunto dimensioni eccezionali tali da richiedere frequenti interventi di diserbo su tutto il territorio comunale, spesso anche ripetuti più e più volte nelle stesse aree interessate. Per comprendere il diverso carico di lavoro legato al periodo particolarmente piovoso, basti citare che nel periodo gennaio-maggio di quest’anno si sono prodotti 292.290 kg di verde (sfalci e potature) rispetto ai 226.070 dello scorso anno».

Nella giornata di ieri, lunedì 11 giugno, gli operai della So.Mi.Ca. sono intervenuti nella frazione di Barbusi ed hanno completato l’area cittadina che insiste su via Brigata Sassari. Per quanto concerne i medaus, si è arrivati fino a Is Perdas, mentre oggi i lavori di diserbo interesseranno l’area di Is Gallus.

De Vizia sta invece operando sulle aree pavimentate della città, in particolare a Serbariu (via Pascoli, via Bellini e zone limitrofe) e a Bacu Abis. Risulta ormai in fase di completamento la frazione di Is Gannaus, mentre nel pomeriggio i lavori proseguiranno in via Coghinas e via Sarrabus.

Nella giornata di domani, mercoledì 13 giugno, So.Mi.Ca. e De Vizia interverranno congiuntamente su via Don Luigi Orione.

 

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Un calendario denso di eventi per la stagione estiva al Teatro Centrale di piazza Roma. «L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è arricchire l’offerta di spettacoli estivi con proposte di alta qualità presentate dall’ampio circuito di compagnie locali», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

Una di queste è senza dubbio “La Clessidra Teatro” di Anna Pina Buttiglieri, che ha cominciato sabato 2 Giugno la sua tradizionale rassegna, giunta all’ottava edizione e intitolata “Tutti in scena”, il cui spettacolo d’esordio, “Il Viaggio del Piccolo Principe”, ha raccolto giudizi positivi e l’apprezzamento del folto pubblico presente in sala. 

Sabato 16 giugno è previsto il secondo appuntamento organizzato da “La Clessidra Teatro” con il patrocinio del comune di Carbonia. Si tratta di “Oliver”, un musical di Lionel Bart, tratto dal romanzo “Oliver Twist” di Charles Dickens. Lo spettacolo inizierà alle ore 21.00.

Di seguito il calendario completo delle prossime opere teatrali:

• Sabato 16 giugno “Oliver” di Lionel Bart;

• Domenica 24 giugno “Il Signore di Pourceaugnac” di Molière;

• Sabato 7 luglio “Le Donne di buon umore” di Carlo Goldoni;

• Martedì 31 luglio “Festa in famiglia” di Alan Ayckbourn.

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La prossima settimana il Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia ospiterà per cinque giorni (18-22 giugno) la sesta edizione della Scuola estiva internazionale sulle tecnologie di separazione, riutilizzo e confinamento della CO2 – International Sulcis CCUS Summer School.

Lo sviluppo delle tecnologie di Cattura, confinamento e riutilizzo della CO2, visto il peso ancora prevalente dei combustibili fossili nella produzione di energia elettrica, è una delle principali azioni previste dal governo italiano nel documento di Strategia Energetica Nazionale, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione del continente europeo definiti, in occasione del Cop 21, nell’Accordo sul clima di Parigi.

Temi che verranno approfonditi nella Scuola organizzata da Sotacarbo, Enea e Università di Cagliari con la partecipazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA Clean Coal Centre), del consorzio internazionale CO2GeoNet e del progetto europeo ECO Base.

La cinque giorni verrà aperta lunedì 18 giugno, alle 13.45, dal presidente Sotacarbo Alessandro Lanza. Alla Scuola parteciperanno circa 25 studenti e giovani ricercatori di diverse nazionalità: Algeria, Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Egitto, Etiopia, India ed Iran, oltre a una nutrita rappresentanza italiana.

Il profilo internazionale della Scuola è assicurato, oltre che dalla provenienza degli studenti, dalla partecipazione di alcuni dei più prestigiosi relatori a livello mondiale sui temi delle tecnologie di separazione, riutilizzo e confinamento dell’anidride carbonica. Anche quest’anno la Scuola vedrà la partecipazione, in qualità di docenti, di numerosi esperti di chiara fama internazionale. Particolarmente noti nella comunità scientifica internazionale: Bhima Sastri, direttore di alcuni programmi di sviluppo tecnologico del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti, Bill Rogers e Mehrdad Shahnam, esperti di modellistica avanzata presso i laboratori NETL di Morgantown (Stati Uniti), Serge Perineau, presidente dell’associazione internazionale World Carbon-to-X e il prof. Kang-Kun Lee, docente presso l’Università di Seoul, in Corea. 

La partecipazione all’evento è gratuita, grazie ai contributi della Regione Autonoma della Sardegna (nell’ambito del progetto “Centro di Eccellenza sull’Energia Pulita – fase II”) e del ministero dello Sviluppo Economico (nell’ambito della Ricerca di Sistema). 

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«Oggi abbiamo compiuto un gesto importante, siamo usciti dalle nostra case, dalle nostre parrocchie, dai nostri Comuni per andare in un luogo che segna e trasmette il senso dell’unità e dell’appartenenza reciproca. Qui davvero Maria, che ci sta accanto ricordandoci il cammino, è la Vergine della difesa. Il mio invito è che possiamo cooperare reciprocamente, perché il territorio viva un cammino interiore rinnovato». Così l’arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba si è rivolto ai tanti fedeli, stintinesi e non solo, che ieri si sono ritrovati nella piccola chiesa di Cala d’Oliva, sull’isola dell’Asinara, in occasione del pellegrinaggio organizzato dalla Confraternita della Beata Vergine della Difesa, con il priore Gavino Assaretti, che ha portato con sé il simulacro della Madonna.

Quello stesso simulacro che, 133 anni fa, con l’esodo forzato per la realizzazione di un lazzareto e di una colonia penale, aveva lasciato l’isola trasportato e custodito dai confratelli del sodalizio “asinarese”. La Confraternita era nata proprio sull’isola dell’Asinara il 24 dicembre 1864, quando la piccola statua della Vergine era stata portata per la prima volta nella chiesa di Cala d’Oliva. Da quel momento divenne la Protettrice dell’isola e dei pescatori. Una storia che l’amministrazione comunale di Stintino ha riconosciuto, realizzando a proprie spese, la sede che a Stintino da dieci anni ospita il sodalizio.

E ieri, lunedì 11 giugno, sulla motonave Delphinus il simulacro ha raggiunto Cala d’Oliva mentre in mare la scortavano le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza di Porto Torres. Nel viaggio di andata e ritorno a rappresentare l’amministrazione è stata l’assessore della Cultura Francesca Demontis. Antonio Diana, in qualità di presidente del Parco nazionale, ha atteso sulla banchina di Cala d’Oliva l’arrivo della motonave.

Per molti quello di ieri è stato un viaggio alle scoperta delle proprie radici, nel ricordo del proprio passato e della propria storia. La piccola chiesa dell’Immacolata Concezione di Cala d’Oliva ha ospitato tanti pellegrini, riuniti per rendere omaggio alla Madonna.

«Un pellegrinaggio che porta alle sorgenti di una comunità ma anche alle origini di una fede che l’ha sostenuta – ha detto l’arcivescovo di Sassari, Gianfranco Saba -. Trovo bello che si siano ritrovate qui le due comunità di Porto Torres e Stintino. Questo ritrovarci assieme ci inviata a riflettere sul bisogno dell’uomo di interrogarsi sul proprio passato perché sia fonte di vita nuova.»

Le due comunità erano rappresentate dal sindaco di Stintino Antonio Diana, dal primo cittadino di Porto Torres Sean Wheeler quindi ancora dal parroco stintinese don Andrea Piras e della parrocchiale di San Gavino, all’interno della quale ricade anche la chiesetta di Cala d’Oliva, don Mario Tanca. A concelebrare con l’arcivescovo ed i due parroci, c’era anche don Ambrogio Lecca, cappellano sull’Asinara. Ad accompagnare la funzione religiosa, con i loro canti gregoriani, in sardo e in latino, ci hanno pensato i componenti della confraternita della Santa Croce di Castelsardo. Numerose poi le autorità militari che hanno partecipato all’evento, Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Capitaneria di porto e Guardia costiera. Ad accompagnare la processione anche i rappresentati dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Marco Cantori e Leonardo Tilocca.

«Una bellissima occasione di incontro – ha commentato il sindaco Antonio Diana – che conferma la forte amicizia tra Stintino e Porto Torres e le comuni radici. Tanti abitanti dell’Asinara si distribuirono nella Nurra e tanti andarono anche a Porto Torres. La presenza del sindaco Wheeler, in veste ufficiale con la fascia tricolore, riconosce allora il legame storico tra Stintino e l’Asinara.»

Toccanti, infine, le parole del presidente della confraternita, Giuseppe Benenati, che nel ricordo del nonno e di quanti dovettero abbandonare l’isola, ha sottolineato che quel viaggio vuole «rappresentare una sorta di esodo in senso inverso, volto a rimarginare quella ferita, con una fondamentale costante, rappresentata dal tesoro più prezioso che i nostri avi portarono con sé: la Madonna che, allora come oggi, ci regala la confortante percezioni di non essere mai soli».

Dopo la messa, il corteo si è recato al cimitero di Cala d’Oliva per rendere omaggio ai defunti che riposano ancora sull’isola. Quindi sulla banchina del porticciolo di Cala d’Oliva, non è mancato il classico rinfresco alla “stintinese” per tutti i partecipanti.

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Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari ha organizzato per domani, giovedì 14 giugno, l’incontro inaugurale del progetto “INNOQUINOA – Valorizzazione e messa a punto della coltivazione della Quinoa per la creazione di prodotti tradizionali da forno innovativi con e senza glutine”. Il progetto collaborativo è promosso e finanziato da Sardegna Ricerche e vede coinvolte al momento 12 imprese. L’incontro si svolgerà nella sede dell’Azienda Sperimentale del Dipartimento, a Ottava (SS), con inizio alle 10.30.

Il progetto parte dalla specifica esigenza delle aziende agrarie isolane di trovare colture alternative che consentano di diversificare l’offerta rispetto a quella tradizionale. Le colture ricercate devono poter essere coltivate utilizzando lo stesso parco macchine usato per i cereali e garantire una migliore remunerazione. Negli ultimi anni infatti, le quotazioni di mercato dei cereali, primo fra tutti il frumento, hanno raggiunto livelli estremamente bassi, tanto che i prezzi non riescono quasi a coprire i costi di produzione, rendendo estremamente incerto il futuro della cerealicoltura in Sardegna. Invece, per la Quinoa (Chenopodium quinoa), la remunerazione per i produttori peruviani è passata da 300 a 2.700 dollari a tonnellata in dieci anni. Anche in Italia la richiesta di questo “pseudo cereale” di alto contenuto proteico ma, soprattutto, privo di glutine, è in costante crescita.

L’obiettivo generale del progetto è, pertanto, la messa a punto delle tecniche di processo dell’intera catena produttiva della Quinoa, al fine di ottenere prodotti da forno innovativi. Tale obiettivo, sarà conseguito attraverso le seguenti attività di progetto:

  1. Valutazione dell’adattabilità della Quinoa in differenti aree della Sardegna e ottimizzazione delle pratiche agronomiche da adottare.
  2. Formulazione di prodotti da forno (pane e dolci) con farina di Quinoa e ottimizzazione del processo produttivo.
  3. Promozione sul mercato dei prodotti da forno innovativi, disseminazione dei risultati e trasferimento delle conoscenze acquisite alle aziende della Sardegna.

All’incontro di giovedì, aperto al pubblico, saranno presenti il responsabile scientifico del progetto, Costantino Fadda, gli esperti che collaborano alle attività, i referenti di Sardegna Ricerche e i rappresentanti delle dodici imprese – agricole, di trasformazione, ristorazione e commercio – già coinvolte nel cluster, che avranno modo di presentarsi e di portare il loro contributo alla discussione.

InnoQuinoa è uno dei 35 progetti cluster promossi da Sardegna Ricerche e finanziati grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per in questo caso vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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È stato  oggi, alla presenza degli organi di stampa e delle numerose autorità locali, il nuovo sportello PID – Punto Impresa Digitale, istituito dalla Camera di Commercio di Nuoro per diffondere la conoscenza sulle tecnologie ed i vantaggi di Impresa 4.0, il piano del ministero dello Sviluppo economico per supportare le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.

Il seminario illustrativo si è tenuto presso il fab-lab Make in Nuoro, il laboratorio di fabbricazione digitale nato nel 2015 per volontà della stessa Camera di Commercio e dell’Ailun, Associazione Istituzione Libera Università Nuorese. Nel corso dell’evento si è parlato delle tematiche relative al nuovo Piano Nazionale Impresa 4.0 e degli strumenti per sostenere e rilanciare la competitività delle imprese italiane attraverso programmi di investimento e di innovazione digitale.

«Il digitale coinvolge ormai qualsiasi tipo di impresa – ha dichiarato il presidente della CCIAA di Nuoro, Agostino Cicalò – ed è nostro dovere sostenere le aziende del territorio in questo processo di cambiamento. La Camera di Commercio ha investito nel fab-lab di Make in Nuoro delle importanti risorse, finalizzate all’acquisto di macchinari industriali, che possano aiutare le imprese a realizzare i loro progetti innovativi e tenersi al passo coi tempi. Il Punto Impresa Digitale che stiamo inaugurando oggi ed i bandi voucher che pubblicheremo nei prossimi giorni saranno lo strumento più adatto per permettere alla MPMI di intraprendere correttamente la strada dell’innovazione»

«La Camera di Commercio avrà un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione digitale – ha spiegato il Digital Coordinator del PID, Roberto Sauper supportare i processi di digitalizzazione del nostro tessuto imprenditoriale nell’ambito del Piano Nazionale Impresa 4.0, diffondere le conoscenze sui servizi informativi e formativi per le MPMI e sostenere gli investimenti tecnologici tramite i voucher di prossima pubblicazione

«Nei due anni di Make in Nuoro siamo arrivati a conoscere e collaborare con oltre 300 imprese, abbiamo ospitato quasi 600 studenti degli istituti scolastici del territorio in numerosi progetti e ora siamo pronti alla nuova sfida del PID – ha rimarcato Alessandro Lutzu, coordinatore Make in Nuoro e Digital Promoter del PID – . L’innovazione 4.0 non consiste nell’introdurre un macchinario all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma nel sapere combinare diverse tecnologie, nell’integrare il sistema di fabbrica e le filiere produttive, in modo da renderle un sistema integrato e connesso in cui macchine, persone e sistemi informativi collaborano fra loro per realizzare prodotti più intelligenti, servizi più intelligenti e ambienti di lavoro più intelligenti.»

Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, ha visitato per la prima volta gli spazi di Make in Nuoro, con una positiva impressione sul fab-lab e sulla sua sfida innovativa nel territorio: «L’innovazione può attecchire al tessuto imprenditoriale nuorese, accrescere la consapevolezza delle imprese e orientarle verso i servizi tecnologici offerti dalle Camere e dagli altri attori del Network Impresa 4.0. Nel mondo di oggi fare impresa non può prescindere dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica. Innovazione, ricerca e start up sono gli elementi essenziali per lo sviluppo delle imprese».

È stato infine il momento delle testimonianze di due giovani imprenditori digitali che hanno illustrato le proprie esperienze relative alla tematica del digitale per fare impresa e hanno mostrato al pubblico le proprie creazioni digitali, realizzate anche tramite l’ausilio delle macchine e dei tecnici di Make in Nuoro. I due ragazzi hanno in comune la giovane età e due solide aziende familiari, una a Posada e una a Nuoro: Stefano Carta, designer vincitore del Satellite Award 2018 al Salone del Mobile di Milano, e Nicola Delogu, orafo digitale che ha proseguito nella strada intrapresa oltre 40 anni fa dal padre, apportando alla tradizionale attività le innovazioni e le tecnologie moderne.

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Sarà pubblicata domani da Insar, soggetto attuatore del programma LavoRas Cantieri, la manifestazione d’interesse destinata ai Comuni che per i prossimi 30 giorni (o 45 in caso di richiesta da parte di Comuni in forma associata) potranno presentare i loro progetti. LavoRas stanzia 45,2 milioni per i cantieri di nuova attivazione per creare oltre 4.000 posti di lavoro.
Una volta ricevuto il progetto, Insar ha 30 giorni di tempo per validarlo e mandare la bozza di convenzione ai Comuni che in 15 giorni devono firmare. A quel punto inizia la terza fase che coinvolge Aspal e i Centri per l’impiego sulle liste dei disoccupati che vengono inviate dagli enti locali. È stato specificato che la tempistica è scandita su giorni solari e non lavorativi, per accelerare al massimo.
Sono 6 le tipologie di cantiere previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali. Il soggetto gestore sarà Insar, che avrà funzioni di coordinamento operativo, l’assistenza tecnica è affidata ad Aspal tramite i Centri per l’Impiego che hanno il compito di compilare gli elenchi dei disoccupati per i Comuni. Il ruolo di soggetto attuatore dei cantieri è affidato ai Comuni che possono procedere con assunzioni dirette o attraverso le cooperative sociali, agricole e forestali. Un Osservatorio, composto da tre rappresentanti ciascuno per Giunta, Consiglio, Enti locali, sindacati e datoriali, verificherà il rispetto del cronoprogramma e l’efficacia di LavoRas. La durata dei cantieri sarà di 8 mesi, ai quali può seguire l’indennità mensile di disoccupazione per altri 4. LavoRas offre un’occasione a tutte le tipologie di disoccupati: ai più giovani e a quelli avanti con gli anni, alle donne, a chi non ha professionalità specifiche e ai laureati, a chi non ha mai avuto un’occupazione e a coloro che invece sono fuoriusciti dal mercato del lavoro.