22 December, 2024
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Interventi mirati all fonte per arginare l’emergenza provocata dal fenomeno del randagismo. È il tema affrontato nel corso del seminario promosso da Legacoop Cagliari ieri sera alla fondazione di Sardegna. «L’annosa questione randagismo in Sardegna occorre risolverla con azioni mirate alle fonti che lo generano piuttosto che pensare ai canili – dice Daniela Schirru, presidente di Legacoop Cagliari -. La gestione degli stessi, importante per la gestione del problema, deve essere affidata agli enti del terzo settore anziché ad imprese che hanno come obiettivo il business ottenuto dalle tariffe giornaliere che i comuni erogano». Non solo, un altro elemento indispensabile riguarda la “mappatura”. O meglio, come chiarisce Daniela Schirru «occorre puntare sulle campagne di microchip e educazione al possesso responsabile, lotta al l’abbandono e sterilizzazioni». Particolare importanza poi alla voce e alle richieste presentate dal mondo associativo che ha lanciato un appello proprio ai rappresentanti delle istituzioni regionali. «Le associazioni chiedono al l’assessorato, ringraziando per i contributi erogati negli ultimi anni (bando per le associazioni e bando per i comuni), dei programmi di sterilizzazione con contributi annuali – aggiunge la presidente Schirru -. La gestione dei canili affidati al massimo ribasso anziché con l’offerta economicamente più vantaggiosa, impedisce di salvaguardare il benessere degli animali, esseri senzienti, indifesi e sensibili». Da qui la proposta della Legacoop e delle associazioni e coop sociali impegnate in questo settore. «Il nostro obiettivo è la diminuzione dei cani randagi attraverso buone pratiche – conclude Daniela Schirru -. L’anagrafe canina, utile per la contezza del fenomeno, è ancora inefficiente. Troppi punti deboli. Auspichiamo che il nuovo sistema di banca dati regionale, di cui ha parlato l’assessore Arru, possa superare i limiti attuali e che incentivi l’iscrizione di tutti i cani padronali. La parola comune in tutti gli interventi è stata: Collaborazione, Fare sistema, Sinergia. Fra le parti che la legge, buona ma mal applicata, coinvolge nella gestione del randagismo.»

 

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Pigliaru-Dessena Premiazione scuole progetti Commissione pari opportunità

L’Istituto di Istruzione Superiore ITI di Tortolì e l’Istituto Comprensivo San Giovanni Suergiu Giba si sono aggiudicati il primo posto, rispettivamente nei progetti ‘Linguaggio di genere’ ed ‘Educazione scolastica’, banditi dalla commissione regionale per le Pari opportunità. La premiazione si è svolta nell’aula magna del liceo classico ‘Siotto Pintor’ di Cagliari, alla presenza del presidente della Regione Francesco Pigliaru, degli assessori dell’Istruzione e degli Enti locali, Giuseppe Dessena e Cristiano Erriu, e della Commissione con le componenti esterne di valutazione Grazia Maria De Matteis e Flavia Corda. Ciascuno dei due istituti ha ricevuto un premio di mille euro da destinare a progetti scolastici sulle pari opportunità. Al termine della cerimonia sono stati consegnati gli attestati a tutti gli istituti partecipanti.

La commissione regionale per le Pari opportunità si ritiene pienamente soddisfatta del lavoro svolto da tutte le scuole sia per l’impegno, sia per il messaggio trasmesso e pienamente recepito in ordine all’importanza dell’uso del linguaggio di genere e del superamento degli stereotipi di genere.

Al liceo Siotto si è celebrata la fase conclusiva di un articolato percorso avviato dalla stessa Commissione e che ha visto coinvolti quattordici istituti scolastici dislocati in tutto il territorio regionale. «Con questo percorso è stata avviata un’importante attività di prevenzione del fenomeno di discriminazione di genere attraverso il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse, nelle azioni di contrasto agli stereotipi e alla promozione dell’uso del linguaggio di genere», hanno dichiarato le commissarie durante le premiazioni.

Le scuole che hanno partecipato al bando ‘Educazione scolastica’, dedicato alle scuole secondarie di primo grado, sono state: l’Istituto Comprensivo G. Cima di Guasila – sede di Selegas e Samatzai, l’Istituto Mezzocapo di Senorbì, l’Istituto Comprensivo G. Marconi di San Giovanni Suergiu – Sede di Giba, l’Istituto Comprensivo Don Milani di Carbonia, l’Istituto di Santu Lussurgiu, l’Istituto Comprensivo 2 di Tortolì, l’Istituto Comprensivo di Fonni e l’Istituto Comprensivo di Bono.

Al bando ‘Linguaggio di genere’, riservato alle classi quarte degli istituti superiori, hanno aderito:’Istituto Tecnico Industriale Statale Othoca di Oristano, l’Istituto d’istruzione Superiore ITI di Tortolì (Istituto Tecnico Commerciale e Liceo classico), l’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Gramsci-Amaldi’ di Carbonia e l’Istituto Liceo delle Scienze Umane e Musicale Satta di Nuoro.

Gli elaborati sono stati giudicati da una commissione valutatrice composta dalle stesse componenti della Commissione regionale e da tre esperte esterne: Cristina Cabras, docente del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Università degli Studi di Cagliari; Grazia Maria De Matteis, Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza; la giornalista della RAI Flavia Corda.

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«La contrarietà del territorio ai tagli selvaggi dei servizi sanitari è un segnale da non sottovalutare per la Regione.» Il vicepresidente della commissione salute Edoardo Tocco (FI) rilancia la battaglia sullo smantellamento della sanità nel Sarrabus-Gerrei. Il messaggio, inviato in occasione del sit-in promosso dal Comitato “Salviamo l’ospedale San Marcellino” – in programma giovedì 7 alle 9.30 (partenza da viale Rinascita) – rimarca il lento sgretolamento del sistema sul territorio: «Il riordino della rete ospedaliera – aggiunge Edoardo Tocco – sta producendo lo smantellamento dei servizi all’interno del nosocomio di Muravera».

Troppe le criticità: dalla carenza di anestesisti che blocca l’attività chirurgica al depotenziamento del reparto di radiologia e del laboratorio analisi sino al progressivo declassamento del pronto soccorso. «Auspichiamo che il grido d’allarme dei sindaci del distretto possa portare un dietrofront della Regione, con una rivisitazione della geografia della sanità isolana. L’ospedale San Marcellino, una volta eccellenza del territorio, si sta ormai rivelando inadeguato alle richieste dei pazienti. E, con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento dei turisti, saranno inevitabili i disagi per gli accessi nel presidio sanitario – conclude Edoardo Tocco -. Questa riforma sta relegando i territori periferici, già isolati, alla desertificazione dei servizi, senza la giusta attenzione alle necessità dei cittadini».

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usi civici

«Ci sono le condizioni perché la nuova organizzazione unitaria che accorpa pesca e agricoltura, con tutto il peso degli occupati dei due settori, possa imporre al dibattito politico la dovuta attenzione per le vostre rivendicazioni.»

Lo ha detto l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu nel corso dell’assemblea costituente di FedAgriPesca Sardegna, emanazione della Confcooperative, svoltasi a Senorbì.

«Il settore agricolo – ha detto ancora Cristiano Erriu – ha rappresentato, per il mondo della cooperazione, un traino per tutte le imprese. Tuttavia, dobbiamo mettere le imprese e gli operatori del settore nelle condizioni reali di poter tornare al settore primario e all’industria basata sull’agricoltura, se vogliamo cambiare la tendenza della situazione.»

L’assessore Erriu ha poi parlato di demanio. «La Sardegna non incassa neppure un euro dalle concessioni demaniali. Il gettito va infatti ad alimentare le entrate dello Stato e non quelle della Regione. In Sicilia accade il contrario. Per quanto riguarda le lagune, esiste una norma che consente di dare la priorità alla concessione mineraria – in Sardegna gestita dall’assessorato dell’Industria – legata alla produzione di sale marino, anche in presenza di situazioni che potrebbero evolvere verso forme virtuose di gestioni imprenditoriali per una pesca sostenibile e controllata. Dobbiamo poi ragionare sulla proposta di considerare le terre e le lagune ad uso civico come sottratte alla disciplina concessoria: è un’idea che può essere girata al nuovo Governo e al Parlamento nazionale. Il mio Assessorato – ha concluso Cristiano Erriu – cercherà nel frattempo di organizzare al più presto alcune iniziative sugli aspetti del demanio che vanno ridiscussi».

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La Giunta regionale ha dato il via libera al programma di interventi per qualificare la filiera dell’istruzione, rivolto nello specifico agli Istituti Tecnici superiori, che favoriscono il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, è stato deliberato di potenziare, con 2 milioni 224mila euro, le Scuole speciali di tecnologia della Sardegna (ITS) esistenti e di dare vita a nuove fondazioni, entro il 2019, con indirizzi tecnologici mirati e già specificati nelle Linee guida. In particolare, con 1 milione e 443.470 euro si rafforzano gli Its esistenti, mentre 780.530 euro sono destinati al finanziamento dei percorsi formativi che porteranno avanti le nuove fondazioni.
Inoltre, quasi un milione di euro (973.075 euro) è stato destinato alla promozione della lettura e dei festival letterari di rilevanza regionale, nazionale e internazionale realizzati in Sardegna da soggetti pubblici e privati. Le risorse saranno così ripartite: 768.800 euro andranno a sostegno di progetti proposti da associazioni, 50.000 euro finanziano i progetti realizzati da cooperative e 154.275 euro quelli organizzati da enti locali.
La Giunta ha nominato i componenti dell’Organo d’indirizzo dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari: si tratta di Massimo Occhiena, Giuseppe Passiu, Antonio Succu, Francesca Piras, Antonio Balata. Confermato inoltre Luigi Floris quale commissario straordinario dell’Istituto dei ciechi della Sardegna Maurizio Falqui.
Approvata, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, l’adesione della Regione Sardegna al Piano attuativo 2018-2019 del Comitato Permanente per i Sistemi Geografici, nell’ambito dell’Accordo quadro di cooperazione interregionale permanente per lo sviluppo di iniziative volte al rafforzamento della società dell’informazione e dell’e-government stipulato con il Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici. La Regione è da tempo impegnata nella realizzazione di banche dati territoriali fruibili, attraverso il geoportale regionale, aperte anche agli utenti esterni quali enti pubblici, privati, imprese, professionisti e cittadini in genere.

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Mentre in 38 comuni sardi si vivono gli ultimi giorni di campagna elettorale in vista delle elezioni in programma domenica per l’elezione di Sindaci e Consigli comunali, cinque Comuni nei quali non sono state presentate liste, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – ai sensi del combinato disposto dell’art. 85, comma 3, del D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 e degli articoli 2, comma 1, e 5 bis della legge regionale 7 ottobre 2005, n. 13 e successive modificazioni ed integrazioni – ha nominato oggi i commissari straordinari.
Putifigari: Giovanna Dedola, dirigente della Regione in quiescenza;
Ortueri: Giovanni Maria Retanda, attuale commissario del comune di Chiaramonti;
Magomadas: Paolo Puddu, attuale commissario dello stesso Comune;
Austis: Maria Domenica Porcu, attuale commissario dello stesso Comune;
Sarule: Felice Corda, già commissario straordinario di Orgosolo.
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru disporrà con propri decreti le nomine dei cinque commissari straordinari, che saranno effettive a decorrere dall’11 giugno 2018 e sino all’insediamento degli organi ordinari a norma di legge.

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La Regione Sardegna ha pubblicato un avviso destinato alle aziende agricole sarde dichiarate dall’Autorità Sanitaria sede di focolaio di febbre catarrale degli ovini (blue tongue) nel 2017 e, per la stessa ondata epidemica, fino al 28 febbraio 2018.

Gli allevatori potranno presentare le domande di aiuto dalle ore 10.00 di lunedì 11 giugno fino alle ore 12.00 di mercoledì 11 luglio al Comune nel quale è censito l’allevamento tramite posta elettronica certificata o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure consegnate a mano all’Ufficio Protocollo sito in piazza Roma 1.

«L’epidemia della lingua blu ha causato ingenti danni nel nostro territorio comunale – spiega l’assessore delle Attività produttive del comune di Carbonia Mauro Manca -. A confermarlo sono anche i dati diffusi qualche mese or sono dal Dipartimento di Sanità Animale dell’Assl di Carbonia. I nostri allevatori sono stati fortemente penalizzati dalla perdita di numerosi capi di bestiame e adesso potranno beneficiare di un intervento compensativo da parte della Regione, con il Comune di Carbonia che curerà tutta la fase istruttoria necessaria al fine dell’erogazione del contributo.»

L’aiuto è stabilito dalle direttive regionali in un importo forfettario di compensazione per l’aggravio dei costi sostenuti a causa della malattia, quantificato in 3 euro per ogni capo presente in azienda all’apertura del focolaio, detratti prima i capi morti, ed un indennizzo forfettario di 50 euro da applicare ad ogni capo morto a causa della blue tongue.

Il numero dei capi per singola impresa è certificato dai Servizi di Sanità Animale della ASSL di Carbonia ed i dati sono a disposizione delle aziende interessate presso il Comune in cui è censito l’allevamento.

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La commissione speciale «sulla grave situazione delle imprese attive nell’artigianato, nel commercio al dettaglio e sulle politiche commerciali della grande distribuzione», presieduta da Roberto Deriu (Pd), ha audito questa mattina l’assessore regionale, Barbara Argiolas, per compiere una prima valutazione in ordine alla generale situazione di crisi che interessa i due comparti.

In apertura del suo intervento, l’assessore Barbara Argiolas, ha ricordato i numeri delle imprese artigiane in Sardegna censite al 31 dicembre 2017 (35.562) e al 31 marzo 2018 (35.277) per evidenziarne una riduzione nel trimestre (0.73%), in linea con la diminuzione delle imprese attive che caratterizza l’andamento del settore negli ultimi anni. «L’artigianato è un comparto complesso – ha precisato l’assessore – dove sono ricomprese le imprese del settore dell’edilizia, manifatturiere, dell’artigianato artistico ma anche dell’agroalimentare, con caratteristiche di impresa e di mercato completamente differenti».

Per le imprese edili di dimensioni piccole e medio piccole (la cui crisi è rappresentata anche dalla impossibilità di aggiudicarsi bandi pubblici a vantaggio di aziende che arrivano da oltremare) – a giudizio di Barbara Argiolas – positive ricadute potrebbero derivare dall’approvazione della legge urbanistica, mentre molte imprese del manifatturiero  sono maggiormente interessate da una più semplificata, snella ed efficiente gestione dei bandi regionali di agevolazione ad incominciare dal cosiddetto bando “T1”. Un’azione particolarmente incisiva riguarda il settore dell’artigianato artistico interessato dalla valorizzazione del marchio storico dell’Isola, anche nell’ottica dell’entrata a regime della “vetrina dell’artigianato artistico” a cui aderiscono circa duecento aziende sarde.

Il problema comune a tutte le realtà dell’artigianato è rappresentato dal fenomeno dell’abusivismo e da sempre crescenti forme di concorrenza sleale, per combattere le quali è necessaria una nuova disciplina che regolamenti il settore. Mentre per ciò che riguarda le leggi di incentivazione, è atteso il ripristino delle agevolazioni di settore quali quelle disciplinate dalla legge regionale n. 51\1993, anche alla luce dei più calzanti e celeri meccanismi di erogazione in favore delle piccole imprese. 

Discorso analogo vale per il commercio, dove la crisi degli ultimi anni, unitamente alla crescente concorrenza degli acquisti on line, ha messo a dura prova la tenuta delle attività commerciali che, in aggiunta alla competizione tra le attività dei diversi centri storici e dei centri commerciali, si trovano a fare i conti con il web e gli acquisti a portata di click. «È necessario – ha dichiarato Barbara Argiolas – la modifica della ormai obsoleta legge regionale n. 5/2006, e ragionare sul supporto formativo nel comparto del commercio e dell’artigianato».

Su sollecitazione dei consiglieri Piero Comandini (Pd), Luigi Crisponi (Riformatori), Gianni Lampis (FdI), Raimondo Cacciotto (Pd) e Pierfranco Zanchetta (Upc), l’assessore ha svolto alcune considerazioni in ordine all’ambulantato e al cosiddetto “hobbismo” («serve un riordino complessivo delle norme e misure adeguate a fronteggiare l’abusivismo in materia di commercio su area pubblica») e ai “saldi”. «I saldi – ha affermato l’assessore Barbara Argiolas – sembrano essere superati e le grandi catene commerciali, con le carte e i programmi fedeltà, aggirano di fatto la stagione dei prezzi scontati, con iniziative ad hoc che non possono essere sostenute invece dalle botteghe storiche. Forse è arrivato il momento di fare una riflessione sull’opportunità di tenerli ancora in vita».

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Il Consiglio regionale ha approvato misure in favore dei lavoratori ex Saremar, modifiche alla legge regionale contenente disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana e la mozione che censura Abbanoa per l’azione legale intrapresa nei confronti dell’on. Marco Tedde (Forza Italia).

In apertura di seduta il presidente Ganau ha comunicato la decisione della Conferenza dei Capigruppo di inserire all’ordine del giorno, con procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del Regolamento interno, la proposta di legge n. 518 “Misure a favore dei lavoratori ex Saremar”.

Ha quindi preso la parola per l’illustrazione il primo firmatario del provvedimento, il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta. «C’è la necessità di riprendere in mano un problema complesso che riguarda i lavoratori ex Saremar, vittime di un disagio sociale ed occupazionale – ha detto Pierluigi Zanchetta – la Regione per porre rimedio a questa situazione ha avviato un programma finalizzato alla salvaguardia delle professionalità e dei livelli occupazionali. Questa proposta di legge integra quel programma ed autorizza la spesa di 2,5 milioni di euro per l’attuazione di alcuni interventi. I lavoratori potranno fruire di diverse misure alternative: un contributo economico una tantum e l’impiego nei cantieri comunali come richiesto dai comuni di Carloforte e La Maddalena».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato all’unanimità.

L’Aula, sempre all’unanimità, ha poi approvato in rapida successione i due articoli della legge ed il testo finale.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione il secondo punto all’ordine del giorno: il Testo unificato sulla lingua sarda. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu che ha chiesto un rinvio della legge alla prossima settimana. «Abbiamo dato disponibilità per discutere la proposta di legge ma crediamo sia meglio rimandare l’esame del provvedimento per consentire ai consiglieri di impegnarsi nella campagna elettorale in vista del voto di domenica per le elezioni amministrative – ha detto Gianluigi Rubiu – i tempi per gli emendamenti sono ristretti. Vista l’importanza della legge sarebbe meglio rimandare di qualche giorno la discussione.»

Contro la richiesta di rinvio si è schierato Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp). «I capigruppo hanno deciso di portare oggi in Aula la legge e di rimandare a lunedì prossimo la presentazione degli emendamenti – ha detto Eugenio Lai – ci sono già stati dei rinvii, abbiamo avuto tutto il tempo per approfondire».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione la richiesta di rinvio della legge che è stata accolta dal Consiglio.

Gianfranco Ganau ha quindi sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente ha comunicato la decisione di capigruppo di anticipare la discussione del disegno di legge n. 513 “Modifiche alla legge regionale n.34/2014 sull’eradicazione della peste suina”.

Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire la consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda: «E’ successo un fatto grave, la minoranza ha deciso di indire per domani una conferenza stampa per stigmatizzare una situazione grave che vede coinvolto il collega Marco Tedde denunciato dai vertici di Abbanoa per aver espresso le proprie opinioni nei confronti della società di gestione del servizio idrico. Sono state lese le prerogative di un consigliere regionale».

Anche per Stefano Tunis (Fi) la questione è delicata e merita attenzione. «Il tema della tutela delle prerogative dei consiglieri è tutto in capo all’Assemblea e alla sua presidenza. Esprimo solidarietà a Marco Tedde, è in discussione la legittimità dell’intero Consiglio. Chiedo al presidente Gianfranco Ganau di farsi carico di questa tutela».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha parlato di «fatto di una gravità inaudita» che offende tutto il Consiglio regionale. L’esponente della minoranza ha chiesto di occupare simbolicamente l’Aula per un’ora in segno di solidarietà all’on. Marco Tedde.

Una presa di posizione forte ha invocato anche Annamaria Busia (Campo Progressista): «Quando non c’è la politica interviene la giustizia ma in questo caso la politica c’è. Quanto accaduto è grave, non soltanto la minoranza deve chiedere e sollecitare una presa di posizione del Consiglio ma lo dobbiamo fare tutti insieme. La politica faccia sentire la sua voce, l’intervento della magistratura deve essere l’ultima ratio. Noi abbiamo diritto di intervenire, ispezionare e criticare ovviamente nei termini consentiti ma non si può contrapporre alle nostre richieste una minaccia grave».

Per il capogruppo del Pd Pietro Cocco la questione riguarda tutti. «E’ grave limitare le prerogative di un Consigliere regionale – ha detto Pietro Cocco – vale la pena far suonare un campanello d’allarme per dire che non va assolutamente bene. Oggi è capitato a Tedde, domani capiterà a qualche altro. Con forza occorre dire che bisogna abbassare i toni. Se Abbanoa ritiene di aver subito un torto e si rivolge a un magistrato è assolutamente sbagliato. Intervengo a difesa di un’istituzione che non può essere messa sotto scacco».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi: «L’istituzione consiliare è stata vilipesa. Questo accade perché l’autonomia non viene difesa, è già capitato in più di una circostanza. E’ ora di riaffermare la dignità dell’istituzione autonomistica. E’ tempo di dire basta».

Il consigliere Gianni Lampis, a nome del gruppo Fratelli d’Italia, ha espresso solidarietà nei confronti di Marco Tedde contro un’aggressione “da muretto a secco”. Gianni Lampis ha richiamato l’art 25 dello Statuto che garantisce i consiglierei regionali per le opinioni espresse nell’esercizio delle proprie funzioni. «Sono d’accordo con l’on. Gianluigi Rubiu e dichiaro la disponibilità del mio gruppo ad occupare per un’ora l’Aula».

Secondo Angelo Carta (Psd’Az), le dichiarazioni dell’amministratore di Abbanoa Alessandro Ramazzotti sembrano una difesa nei confronti dell’operato della Giunta regionale. «Per questo motivo credo che  sia il caso che intervenga la Giunta regionale per dire che l’esecutivo si tutela da solo e non ha bisogno di nessun avvocato difensore. Alessandro Ramazzotti ha fatto di tutto per mettere Abbanoa al centro del bersaglio».

Il consigliere dell’Upc Antonio Gaia ha espresso solidarietà a Tedde e ha denunciato il mancato rispetto delle norme che regolano i rapporti tra i diversi organi istituzionali della Regione. «La Giunta ha il dovere di rispondere alle interpellanze e interrogazioni presentate dai consiglieri regionali, non devono farlo gli uffici amministrativi. Gli atti ispettivi sono legittimi ma spesso mancano le risposte da parte della Giunta e degli assessori. Presidente Ganau, sta a lei fare rispettare le norme di funzionamento ed evitare interferenze esterne sull’attività ispettiva e di controllo. Non è ammissibile che risponda il soggetto che si vuole controllare».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha chiesto al presidente Ganau di informare l’Aula sui dettagli della vicenda appresi durante la Conferenza dei Capigruppo. «Esisterebbe un atteggiamento che travalica le prerogative proprie del consigliere. Lei ha parlato di affermazioni che vanno oltre l’esercizio delle proprie funzioni, di denuncia prudenziale perché si paventava ipotesi di falso in bilancio da parte di Abbanoa. Lei si è speso per favorire un chiarimento. Prima di invischiarci in questo ragionamento occorre riflettere. L’Aula disinformata dove arriva?»

Ha quindi preso la parola Marco Tedde: «Non intendevo intervenire ma sono stato tirato per la giacchetta. Le spiegazioni agli atti di sindacato ispettivo le deve dare la Giunta che ha il dovere di rispondere soprattutto di fronte a casi gravissimi. Abbanoa è una Repubblica indipendente: l’amministratore nomina il direttore generale per tre anni senza selezione. Potrei parlare per ore di ciò che fa e non fa. L’ultima perla è lettera ai dipendenti in cui si parla di una mozione sottoscritta da 24 consiglieri piena di calunnie. Ringrazio i colleghi che sono intervenuti in mia difesa ma si tratta di un attentato nei confronti di questo consesso. Se iniziamo con queste intimidazioni non lavoreremmo più serenamente. Io sono attrezzato per difendermi potrebbe esserci però qualche altro meno attrezzato. Noi dobbiamo lavorare senza pressioni, la Costituzione e lo Statuto ci tutelano. Il Regolamento dice che Lei, presidente Gianfranco Ganau, deve tutelare le prerogative dei consiglieri. Chiedo anch’io che lei intervenga con forza nei confronti di questi signori».

Il consigliere Stefano Tunis (Fi) ha invocato un intervento formale del Consiglio. «La discussione sta mantenendo toni civili. L’intervento dell’on. Gianfranco Congiu evita un processo sommario. Credo sia necessario procedere con un atto di censura del Consiglio nei confronti di Abbanoa altrimenti rimarrà una discussione che non lascerà traccia».

L’on. Giuseppe Fasolino (FI) ha detto: «Mi chiedo perché la politica si trovi a questo livello e l’antipolitica ha preso il sopravvento su tutto. Il collega Marco Tedde si difende da solo ma se capitasse a una persona normale, dovrebbe rivolgersi a un avvocato per difendersi dopo aver fatto il suo dovere. E allora mi chiedo: qual è il nostro ruolo?».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) «sarebbe utile che il presidente della Regione si facesse dare gli atti del personale di Abbanoa negli ultimi tre anni, per verificare chi ha perso il lavoro e perché». Sulla proposta dell’on. Gianluigi Rubiu, ossia sospendere i lavori per un’ora e occupare l’Aula, l’on. Gianfranco Congiu (PDS) ha dato parere contrario mentre l’on. Stefano Tunis (FI) ha suggerito la redazione di un documento come «un ordine del giorno che metta insieme le posizioni emerse». Anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) si è associato alla proposta di redigere un ordine del giorno mentre l’on. Antonio Solinas (Pd) ha aggiunto: «Stiamo rasentando il ridicolo con la proposta di occupare l’Aula, veda la conferenza dei capigruppo se è possibile votare un ordine del giorno condiviso». Favorevole anche l’on. Francesco Agus (Cps). Il presidente Ganau ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo e definire il proseguo dei lavori.

L’Aula è ripresa con l’esame del disegno di legge 513 in materia di eradicazione della peste suina africana. L’on. Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia, ha predisposto un emendamento sul personale chiamato a lavoro straordinario in occasione delle tornate elettorali. Il presidente Gianfranco Ganau ha giudicato inammissibile l’emendamento e ha invitato l’oratore alla presentazione di una proposta di legge.

 L’on. Piermario Manca (PDS) ha detto con riferimento all’articolo 1 della disegno di legge: «Qual è la motivazione che possa consentire a ciascun lavoratore del campo dell’eradicazione della peste suina a fare ottanta ore di straordinario ogni mese? Noi diamo lo straordinario sempre ai soliti: che razza di organizzazione è questa?».

Della stessa opinione l’on. Augusto Cherchi (PDS) mentre per l’on. Crisponi (Riformatori sardi) «è impensabile che l’obiettivo dell’eradicazione possa essere raggiunto con l’attività ordinaria di un ufficio. Mi pare che il corpo forestale abbia faticato non poco in alcune circostanze per eseguire l’attività e non vedo perché essere contrari alla proposta della Giunta.  Siamo davanti a uno straordinario impegno lavorativo di ordine pubblico e di protezione civile che deve essere riconosciuto, anche per il passato».

Per l’on. Pietro Cocco (capogruppo del Pd) «da anni lottiamo per eradicare la peste suina africana e questa battaglia sembrava non risolvibile. Quest’anno invece abbiamo contato appena tre, quattro focolai. E sono risultati che non si raggiungono per caso ma perché uomini competenti si sono dati da fare. Non deve essere messo in discussione il fatto che si debba pagare qualche ora di straordinario, visti gli obiettivi dell’Ue e i risultati che stiamo raggiungendo».

L’assessore del personale Filippo Spanu ha affermato che «il provvedimento all’attenzione del Consiglio si inquadra in una serie di atti finalizzati a dare accelerazione al contrasto della peste suina africana. Siamo ad un momento di svolta, ha sostenuto, dopo una battaglia quarantennale di cui ora abbiamo trovato la chiave decisiva; nel 2018 ad oggi sono segnalati solo 3 focolai, nel 2017 erano 17 e la tendenza è molto chiara, ora è necessario dare il colpo giusto in termini organizzativi». «E’ importante sottolineare – ha proseguito l’assessore – che la condivisione con la popolazione ha determinato, dopo un periodo iniziale complesso, una vera e propria inversione di tendenza, con attività massicciamente presidiate con continuità a seconda esigenze, un impegno che rendeva problematica la rotazione difficile del personale; di qui problema di far operare queste squadre con un sistema collegato a specifiche funzioni (ed altri incarichi) fino al limite di 80 ore, secondo lo schema della protezione civile, all’interno dei vincoli per gli straordinari fissati dalla Ue».

Per dichiarazione di voto il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto (Pd) ha affermato la correttezza del provvedimento ricordando soprattutto la grande difficoltà incontrata sia nell’organizzazione delle squadre che nella costruzione di un apparato di grande efficienza, prova ne sia che nei giorni scorsi focolaio sviluppatosi all’interno di una azienda regolare scongiurato immediatamente. «Insomma – ha concluso – un approccio molto diverso che ha dato grandi risultati e fra qualche mese le squadre di emergenza non serviranno più».

Il consigliere Augusto Cherchi (Pds) ha ribadito di non aver mai voluto mettere in discussione mezzi e fini del progetto, precisando che a suo avviso restava da chiarire il suo inquadramento all’interno della normativa europea che fissava un tetto per gli straordinari settimanali. In conclusione il consigliere ha annunciato la sua astensione.

Piermario Manca, sempre del Pds, si è detto invece soddisfatto della risposta dell’assessore, anche se ha osservato che a suo giudizio sarebbe bastata una relazione di accompagnamento. Voterà a favore.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli con 44 voto e, a seguire i tre articoli che la compongono.

Successivamente la seduta è stata brevemente sospesa per la presentazione di un ordine del giorno (Alessandra Zedda e più) firmato da gruppi di maggioranza ed opposizione con il quale, dopo aver ribadito le prerogative dei consiglieri regionali contenute nell’art. 122 della Costituzione, nell’art.25 dello Statuto e nell’art. 107 del regolamento del Consiglio in relazione «alle opinioni espresse ed ai voti dati nell’esercizio delle loro funzioni», si invita il presidente dell’Assemblea a «prendere atto della censura del Consiglio regionale nei confronti di un atto lesivo delle prerogative degli stessi consiglieri». Il riferimento è alla querela presentata dall’amministratore unico di Abbanoa Spa nei confronti del vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, oggetto di numerosi interventi sull’ordine dei lavori e di un successivo dibattito.

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ribadito la sua decisione di dissociarsi dal documento. «Anzi – ha affermato – esorto il presidente a riferire all’Aula ciò che ha detto alla conferenza dei capigruppo dove i contorni della vicenda sono apparsi diversi; questo non ci consente di partecipare, non siamo in condizioni di esprimere censure e non capiamo come lei abbia valutato la fondatezza di profili lesivi dell’onorabilità di consigliere. Manca poi ogni riferimento al presidente della Regione consentendo di passare all’Aula il cerino per chiedere copertura politica senza poter capire realmente cosa è accaduto». «Ho sempre apprezzato –  ha concluso il capogruppo del Pds rivolto al presidente Ganau – la sua terzietà ma in questo caso, a nostro giudizio, invece ha favorito una deriva verso la censura secondo noi priva dei necessari elementi di valutazione, una pagina non edificante del Consiglio: il Pds abbandonerà l’Aula».

Il consigliere del Pd Antonio Solinas, ricostruendo le interlocuzioni fra i gruppi durante la sospensione della seduta, ha detto di «aver ricavato l’impressione che con ci fossero certezze sulle motivazioni della mozione, suggerirei un ordine del giorno più generale senza espliciti riferimenti alla censura ma, in assenza delle correzioni che auspico, annuncio il mio voto contrario».

Dopo una ulteriore breve sospensione il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 39 voti favorevoli ed 1 contrario.

Successivamente il presidente ha invitato l’Assemblea ad esprimere il voto finale sul DL n. 513, che è stato approvato con 38 voti.

Al termine dello scrutinio ha tolto la seduta. Il Consiglio riprenderà i suoi lavori martedì prossimo, alle 10.30.

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L’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura stamane ha incontrato le organizzazioni sindacali regionali e la Direzione Regionale di Inps, per esaminare la situazione degli ammortizzatori sociali, nelle Aree di crisi complessa della Sardegna.
Nel corso della riunione, la titolare del Lavoro ha comunicato la proroga fino al 31 dicembre dei trattamenti di mobilità in deroga per i lavoratori delle due Aree (Porto Torres e Portovesme) in scadenza nel corso del 2018. La possibilità nasce dal lavoro svolto dalla Regione nelle ultime riunioni tenute al Mise sulla vertenza Alcoa, nel corso delle quali si era constatato l’esaurimento delle risorse a disposizione, e al conseguente impegno di reperire le risorse necessarie per ampliare il periodo di fruizione, assunto dall’ex ministro Carlo Calenda ed onorato dal Governo con l’emanazione di un decreto legge che stanzia, per le sole Aree di crisi complessa della Sardegna, 9 milioni di euro.
Tali risorse consentono la prosecuzione dei trattamenti in corso e il recupero dei lavoratori che, pur avendone diritto, non avevano fatto domanda. In particolare la proroga interessa:
1) i lavoratori delle Aree di crisi complessa della Sardegna per i quali è già stato autorizzato il trattamento sino al 30 giugno 2018. Per tali lavoratori, l’Assessorato procederà direttamente alla determina dell’ulteriore periodo (1 luglio – 31 dicembre 2018);
2) i lavoratori provenienti da un precedente trattamento di mobilità, in scadenza nel secondo semestre 2018. Per costoro il SIL Sardegna verrà riaperto dal 15 giugno al 30 giugno 2018, per la presentazione delle domande da parte di tali lavoratori.
Inoltre, come detto, alla riapertura dei SIL potranno presentare domanda anche quei lavoratori aventi diritto che, a suo tempo, per presumibile carenza di informazione, non avevano presentato domanda e saranno perciò debitamente messi al corrente di tale possibilità per il tramite dei Centri per l’Impiego.
Al termine della riunione, la Regione, le Organizzazioni sindacali e l’Inps hanno sottoscritto un verbale di Accordo.