22 December, 2024
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La commissione Urbanistica presieduta da Antonio Solinas ha avviato l’esame della direttiva, contenuta in una delibera della Giunta, che disciplina i cosiddetti “servizi connessi alla residenza”.

Il contenuto del provvedimento, in assenza dell’assessore Cristiano Erriu impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali, è stato illustrato dall’ing. Aldo Vannini, consulente dell’assessorato. Si tratta, ha spiegato Aldo Vannini, «di intervenire su un tessuto urbanistico – commerciale profondamente cambiato e su una materia complessa che, a partire dal decreto Floris dell’89 fino ad arrivare alla legge regionale 11/17, ha determinato interpretazioni piuttosto differenti nei diversi territori, l’aumento delle richieste di pareri rivolte all’assessorato ed in molti casi il rilascio di autorizzazioni ai limiti della legittimità». Di qui, ha aggiunto il tecnico, la necessità di agire in due direzioni: da un lato chiarire la definizione di servizi connessi alla residenza che possono far parte, in una quota massima del 20%, delle lottizzazioni private e, dall’altra, prevedere una procedura semplificata per gli interventi “minori” ad impatto prevalentemente locale e di quartiere.

Fra i servizi connessi alla residenza, la delibera della Giunta inserisce, ad esempio, le strutture ricettive non alberghiere come i Bed&Breakfast, gli studi professionali, le attività artigianali, quelle socio sanitarie e quelle commerciali, limitatamente agli esercizi “di vicinato”. All’interno di queste categorie si potranno operare trasformazioni e cambi di destinazione d’uso non sostanziali, specifica poi la delibera, senza più richiedere l’adozione di varianti urbanistiche sottoposte al voto dei consigli comunali.

E’ stata inoltre introdotta una disciplina particolare per alcune strutture della quali è stata verificata la dimensione minima ottimale in base alle dinamiche del mercato ed alla popolazione insediata. Fra questa rientrano, ad esempio, i cosiddetti mini-market che potranno avere una superficie fino a 500 metri quadri.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri Michele Cossa dei Riformatori sardi, Antonello Peru di Forza Italia ed Alessandro Collu del Partito democratico. Tutti, con sottolineature diverse, hanno sollecitato una ulteriore semplificazione del provvedimento ed una maggiore flessibilità per poterlo applicare compiutamente ed in modo positivo anche in realtà differenziate.

Il presidente Antonio Solinas, nelle conclusioni, ha comunicato che la commissione svolgerà ulteriori approfondimenti su alcuni passaggi della delibera, rinviando il voto sulla stessa ad una seduta successiva.

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Domani 29 giugno, dalle ore 19.30 circa e sino al termine della manifestazione religiosa, avrà luogo nel tratto di banchina denominato “B” del Porto Commerciale di Calasetta, la tradizionale processione a mare con il trasporto del Simulacro di “San Pietro e Paolo”. Di seguito, l’ordinanza emanata dal comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, Maria Teresa Ostuni.

Art. 1 (Generalità)

Nel giorno suindicato fino a conclusione della processione a mare, le unità in transito nella zona di mare interessata, dovranno prestare la massima attenzione, ed in particolare:
– è fatto divieto di attraversare la rotta delle unità partecipanti alla processione e comunque inserirsi tra le stesse, al fine di evitare potenziali pericoli e/o collisioni;

– in prossimità delle unità in processione, le unità in transito dovranno ridurre la velocità al minimo necessario per governare, e se del caso fermarsi, evitando in modo assoluto di avvicinarsi a meno di 100 metri dal convoglio in processione.

Art. 2 (Limitazioni)

La processione in parola dovrà svolgersi secondo le seguenti modalità:
essere effettuata solamente con condizioni meteomarine dichiarate assicurate e favorevoli secondo valutazioni dettate dalla buona perizia marinaresca;
terminare entro il tramonto del sole;

Art. 3 (Dotazioni di salvataggio e dotazioni di sicurezza)
Tutte le unità partecipanti alla processione a mare, compresa quella con a bordo il Simulacro, dovranno imbarcare un numero massimo di persone compreso l’equipaggio, non superiore a quello previsto dalle certificazioni di sicurezza, in possesso all’unità.
Preventivamente a bordo di tutte le unità partecipanti all’evento, dovrà essere verificato a cura dei Comandanti/Conduttori, che vi siano i mezzi di salvataggio individuali e collettivi, previsti secondo la normativa vigente per tutte le persone imbarcate, equipaggio compreso.

Art. 4 (Sicurezza)

Tutte le unità che prendono parte alla processione dovranno mantenere:

  • una velocità massima di 3 nodi e comunque non superiore a quella del convoglio in processione;
  • una distanza minima di 30 metri fra le unità impegnate nella manifestazione, al fine di garantire in ogni momento la manovra di anticollisione nonché quella di uomo a mare;
  • è fatto divieto assoluto di accendere fiamme libere a bordo.Art. 5 (Sanzioni)I contravventori alla presente ordinanza, oltre ad essere ritenuti responsabili di eventuali danni che dovessero derivare alle persone o alle cose, incorreranno, sempre che il fatto non costituisca più grave reato, nelle sanzioni previste dagli Artt. 1164 e 1174 del Codice della Navigazione.
    Inoltre:
    1) se alla condotta di unità da diporto incorreranno nell’illecito amministrativo di cui all’Art.53 del D. Lgs n° 171 del 18 luglio 2005;
    2) negli altri casi, si applica, autonomamente o in eventuale concorso con altre fattispecie, il reato contravvenzionale di cui all’Art. 1231 del Codice della Navigazione.
    Gli organizzatori sono inoltre tenuti alla puntale osservanza delle prescrizioni impartite con l’autorizzazione citata in premessa.

    Art. 6 (Pubblicità)

    È fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare la presente ordinanza, la cui pubblicità verrà assicurata mediante l’affissione all’albo dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, con l’opportuna diffusione agli enti interessati, nonché l’inclusione alla pagina “ordinanze e avvisi” del sito istituzionale: http://www.guardiacostiera.gov.it/sant-antioco/ordinanze-e-avvisi.

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La commissione speciale «sulla grave situazione delle imprese attive nell’artigianato, nel commercio e sulle politiche commerciali della grande distribuzione», presieduta da Roberto Deiru (Pd), in seduta congiunta con la commissione Bilancio, guidata da Franco Sabatini (Pd), nell’ambito delle audizioni finalizzate alla predisposizione di una proposta di legge per fronteggiare la crisi dei due comparti, ha ascoltato in audizione i vertici del Banco di Sardegna (il direttore, Giuseppe Cuccurese ed il presidente, Antonello Arru); il direttore dell’Area imprese di Intesa – San Paolo (Marco Cannas); il direttore e il presidente della Sfirs (Gabor Pinna e Paolo Sestu); il direttore di Confidi, Alessandro Tronci; il responsabile regionale ed il responsabile delle agevolazioni alle imprese di Artigiancassa (Gianfranco Bua e Daniele Sciarrilli).

Al centro dell’incontro le problematiche di accesso al credito delle imprese artigiane e commerciali che, nonostante il generale miglioramento dei consumi hanno visto ridotto il numero degli operatori attivi e lamentano una diffusa situazione di crisi. «Mai come in questi tempi – ha però affermato il direttore del Banco, Giuseppe Cuccurese – sono in essere così numerose azioni di sostegno per le imprese artigiane e del commercio e non corrisponde al vero che, in Sardegna, il credito abbia costi superiori rispetto a quelli sostenuti nel resto dell’Italia, anzi in alcuni casi tassi e condizioni sono di importo inferiore rispetto ad altre aree del Paese». Giuseppe Cuccurese ha quindi evidenziato due misure straordinarie attualmente in vigore, in grado di offrire un consistente aiuto ad artigiani e commercianti: il programma nazionale “Resto al Sud” (35% a fondo perduto e il 65% senza interessi) e il piano regionale “Lavoras” (12mila euro di sgravi nel triennio per le assunzioni).

Di “merito del credito” ha poi parlato il presidente del Banco, Antonello Arru, per riaffermare il ruolo  e il compito dell’istituto di credito che su 14.500 aziende artigiane ne affida 3.800 per complessivi 310 milioni («la metà delle aziende affidate presenta un rischio molto basso») mentre su un totale di 20mila aziende del commercio le affidate sono 7.400 per complessivi 167 milioni di euro («anche in questo caso il rischio è basso per la metà degli affidati»).

La nota dolente, soprattutto con riferimento alle piccole e piccolissime imprese, è rappresentata dai 3 miliardi e 800 milioni di crediti in sofferenza del sistema bancario sardo che si aggiungono a un tasso di morosità delle imprese pari al 27%, superiore cioè di circa sette punti percentuali rispetto al resto dell’Italia. Il presidente del Banco di Sardegna sul punto è stato chiaro: «Chi è in sofferenza deve scordarsi altra finanza da parte del sistema creditizio ed è diseducativo il contributo a fondo perduto promosso dal sistema pubblico».

La Sfirs, che gestisce le pratiche dei bandi di agevolazione alle imprese (T1, T2, etc), con il direttore Gabor Pinna ed il presidente Paolo Sestu ha rassicurato il rafforzamento dell’organico con l’inserimento di professionisti al fine di snellire pratiche e procedure amministrative. Il direttore Gabor Pinna ha quindi sinteticamente esposto i dati relativi al fondo di garanzia per le piccole imprese (commercio: 700 imprese interessate per complessivi 70 milioni di investimenti e 24 milioni di garanzia; artigianato: linee di affidamento per 28 milioni con il ricorso a oltre 13 milioni di garanzia) e del microcredito (1.105 attività finanziate per un importo complessivo di 26 milioni) per il quale si propone l’innalzamento del tetto massimo concedibile da 25mila euro a 50mila euro («la misura che non prevede garanzie reali ha ben funzionato e si può aumentare il limite dell’importo»).

«Serve stimolare le aziende ad intercettare le opportunità offerte per l’accesso al credito – ha dichiarato Marco Cannas di Intesa San Paolo – anche attraverso le attività di formazione, soprattutto digitale, ed è necessario far crescere l’export, così da fare in modo che le aziende crescano per utilizzare al meglio le linee di credito di cui dispongono.»

Per Artingiancassa lo strumento efficace sono le misure contenute nella legge 949/52 finalizzata al sostegno e allo sviluppo delle imprese artigiane («bisognerebbe estendere tali benefici anche al comparto del commercio per avere effetti positivi sui due settori chiave della nostra economia»), mentre il direttore del Confidi, Alessandro Tronci, ha insistito sulla intersettorialità («bene ha fatto la Regione ad istituire il fondo unico di garanzia a disposizione dei consorzi fidi piuttosto che mantenere una pluralità di fondi») ed ha salutato con favore la riproposizione del “voucher garanzia”.

L’assessore della Programmazione ha sinteticamente elencato i principali stanziamenti destinati alle imprese artigiane e del commercio ed ha evidenziato la «molteplicità degli strumenti a disposizione degli operatori” rimarcando la necessità di una “informazione profonda nei confronti delle imprese per favorirne l’utilizzo».

A giudizio dell’assessore, in tale contesto, le difficoltà maggiori sono rappresentate dalle micro imprese che, in alcuni casi, contano sul singolo artigiano o sul singolo commerciante che impegna il suo tempo esclusivamente nel lavoro e trascura bandi e iniziative, a volte complessi e di difficile lettura, promossi dall’amministrazione pubblica.

Su una più efficace e corretta informazione alle imprese e su azioni mirate alla semplificazione delle procedure, ha posto l’accento il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, che, in conclusione del suo intervento, ha invitato il sistema creditizio sardo «a contribuire per far uscire le imprese che vi si trovano, dalla situazione di sofferenza”.

Al termine degli interventi e dei quesiti di chiarimento posti dai consiglieri Fabrizio Anedda (Misto), Luigi Crisponi (Riformatori), Raimondo Cacciotto (Pd), Piero Comandini (Pd), il presidente della commissione speciale Roberto Deriu (Pd) ha illustrato una proposta al vaglio del parlamentino dell’Artigianato e commercio e che riguarda l’istituzione di un fondo (gestito da un operatore bancario da individuare attraverso un bando) finalizzato a garantire la contribuzione previdenziale annua dell’imprenditore in cambio di una percentuale sull’imponibile, senza escludere uno stanziamento regionale ad hoc. «Tale intervento – ha spiegato Roberto Deriu -, aiuterebbe a superare il problema della interposizione tra le piccole imprese e il sistema del credito, della previdenza, del fisco, che rappresenta una delle criticità che compromettono l’intero sistema e il corretto operare delle aziende, spingendo piccoli artigiani e commercianti verso l’economia sommersa».     

 

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Si è conclusa l’esercitazione  aeronavale “Swordfish 2018” organizzata dalla Marina portoghese quale primo evento addestrativo dell’European Maritime Force (EUROMARFOR) e che ha visto la partecipazione della fregata italiana Scirocco.

Durante le attività in mare che hanno coinvolto circa 2.300 militari, il gruppo navale europeo comprendente anche la fregata portoghese Corte-Real, la spagnola Canarias, la rifornitrice francese Somme ed il cacciatorpediniere inglese Duncan, ha operato insieme alle forze armate portoghesi nell’Oceano Atlantico, davanti la costa del Portogallo meridionale con l’obiettivo di incrementare i livelli di efficacia, prontezza operativa e integrazione tra le marine della EUROMARFOR.

EUROMARFOR sotto il comando operativo Portoghese dallo scorso settembre, è una forza navale – non permanente – costituita il 15 maggio 1995 da Francia, Spagna, Italia e Portogallo in grado di assolvere le principali missioni definite nella Dichiarazione di Petersberg, quali il controllo marittimo, assistenza umanitaria e di evacuazione di popolazioni, mantenimento e riacquisizione delle condizioni di pace e di gestione delle crisi.

L’attività di EUROMARFOR è inoltre tesa a rafforzare la cooperazione con le nazioni del Mediterranean Dialogue (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco and Tunisia) e dell’iniziativa 5+5 (che vede coinvolte dieci nazioni del Mediterraneo occidentale: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia).

L’Italia contribuisce in questo periodo con Nave Scirocco dopo aver ceduto il comando del dispositivo a settembre 2017. Durante il biennio di comando italiano, la Forza Navale ha partecipato ad attività addestrative finalizzate al dialogo e alla cooperazione con i paesi del Mediterraneo, in particolare con la Tunisia e il Marocco durante le Multicooperative Exercise 16 e 17.

Nave Scirocco, appartenente alla classe Venti, è stata varata il 17 aprile 1982 nei Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso (GE) e consegnata alla Marina Militare il 28 aprile 1983. 

Il suo abituale porto di assegnazione è La Spezia. L’attività di nave Scirocco è stata fin dal suo ingresso nella Squadra Navale prevalentemente caratterizzata da un impiego in ambito multinazionale.

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«Nonostante  le gravi difficoltà e i limiti dell’Unione Europea, emersi soprattutto negli anni più recenti,  il rafforzamento politico, in una prospettiva federale, dell’Unione europea non ha alternative, se non negative. Sono infatti regressivi i rigurgiti nazionalisti e esclusivisti emergenti in numerosi Paesi europei, Italia compresa: bisogna contrastarli innanzitutto sul piano culturale.»

E’ questo il messaggio centrale emerso in (circa duecento partecipanti) a Cagliari, coordinata da Lucetta Milani e Tore Cherchi, introdotta da tre intellettuali, Gian Giacomo Ortu, Christian Rossi e Andrea Deffenu e che ha visto un dibattito serrato con 13 interventi dalla platea e significative testimonianze con la presenza come quella di Francesco Pigliaru, presidente della Regione, a dimostrazione che il tema è sentito.

Europeisti e federalisti perché? «Senza l’Europa unita – ha detto Gian Giacomo Ortu – non avremmo avuto il lungo periodo di pace vissuto dal 1945 ad oggi e mai conosciuto prima; non avremmo avuto i grandi  progressi ottenuti nell’affermazione e nella tutela dei diritti fondamentali e la formazione di una identità transnazionale permeata di valori umanistici e solidali». A Christian Rossi, storico delle Relazioni Internazionali, è toccato il compito di analizzare la crisi politica in atto, originata da spinte egoiste di taluni Stati e ad Andrea Deffenu argomentare perché l’unione politica e federale sia la strada per superare la crisi e dare una risposta europea, la sola realmente efficace, ai problemi del presente.

“Europa dove vai?” si è chiesto don Ettore Cannavera, indignato per la situazione drammatica dei migranti alla deriva nel Mediterraneo. Un tema, quello delle migrazioni, che è ritornato negli interventi di Giulio Calvisi e della deputata Romina Mura. La politica di cooperazione nord-sud in alternativa ai nuovi muri è la strada indicata da Cristina Zuddas che di cooperazione transfrontaliera si occupa professionalmente e dall’avvocato Patrizio Rovelli. Giulio Lai, Erasmus alle spalle, testimonia lo spirito europeo dei giovani di oggi. Mauro Sarzi illustra un suo lavoro artistico ispirato ad Ernesto Rossi, coautore con Altiero Spinelli del Manifesto di Ventotene. Del linguaggio internazionale dell’arte parla Angelo Liberati. Mauro Pistis ha rivendicato una riforma elettorale che garantisca la  rappresentanza sarda nel Parlamento europeo. Remo Sizza, Benedetto Barranu, Luca Pizzuto ed il segretario della CGIL, Michele Carrus hanno rilanciato la necessità di un profondo cambio della politica economica e di welfare per fare fronte alla disoccupazione ed alle diseguaglianze crescenti: rivendicano un’Europa con un’anima sociale, attenta alle persone e non alle agenzie di rating.

Il populismo è alimentato anche dal disagio sociale. L’Unione europea deve porre al primo punto le questioni del lavoro e dell’equità sociale. Non casualmente, il programma federalista del Manifesto di Ventotene che ha ispirato la discussione, ha una forte caratterizzazione anche sociale perché si propone, oltre che la «definitiva abolizione della divisione dell’Europa in stati nazionali sovrani», anche «l’emancipazione  delle classi lavoratrici e la realizzazione per esse di condizioni più umane di vita». Le prossime elezioni europee saranno un referendum sul futuro dell’Europa: o si va avanti o si regredisce pericolosamente. Non stare alla finestra, è l’invito conclusivo dell’assemblea.

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Sarà una quarta edizione della “Guido Sieni Judo Cup” ricca di contenuti e di novità quella che si aprirà il 30 giugno al PalaSerradimigni per chiudersi il 1° luglio. E il primo fatto nuovo è proprio la durata della manifestazione che da una giornata, così è stato nelle edizioni precedenti, passa a due intensi giorni di combattimenti sui tre tatami che il Centro sportivo “Guido Sieni” si appresta ad allestire proprio in queste ore.

La manifestazione, che ritorna a Sassari grazie all’impegno di Stefano Urgeghe, quest’anno sale ancora di livello e indossa la veste internazionale. Ad affrontarsi sulle materassine, infatti, ci saranno, tra i trecento judoka previsti, anche gli atleti della Francia e della Moldavia. L’evento ha ricevuto il patrocinio del comune di Sassari, della presidenza del Consiglio regionale e dell’assessorato regionale dello Sport, del Coni e della Fijlkam.

L’edizione 2018 della “Judo Cup”, sarà riservata alle giovani leve delle categorie esordienti A e B, maschili e femminili, e Cadetti, maschili e femminili. Per gli atleti sardi in gara, poi, gli appuntamenti del 30 giugno e del 1° luglio saranno anche la terza e ultima fase del Gran prix regionale.

La “Guido Sieni Judo Cup” è stata presentata questa mattina al PalaSerradimigni dal presidente del Centro sportivo “Guido Sieni” Stefano Urgeghe e alla presenza dell’assessora alle Politiche educative e giovanili del comune di Sassari Alba Canu, del presidente regionale Fijlkam Gavino Piredda, del rappresentante provinciale del Coni Lucio Masia e del consigliere regionale Roberto Desini.

A indossare per primi il judogi saranno gli esordienti A (11 e 12 anni) e B (13-14 anni) che si affronteranno sabato 30 giugno, a partire dalle ore 14,30. Dalle 18.00 inizieranno le finali e, a seguire, le premiazioni.

La mattina di domenica 1° luglio, con inizio alle ore 9.00, sarà tutta per i cadetti (15-17 anni). Alle 12.00 le finali e le premiazioni.

Sassari si conferma, così, capitale del judo e la nuova edizione, con carattere internazionale e più lunga, è segno di crescita. Un vero e proprio impegno per gli organizzatori che, così, vogliono tenere alta la memoria del trofeo internazionale “Guido Sieni” e del suo patron, Franco Sieni, scomparso il 6 giugno dello scorso anno.

A caratterizzare la manifestazione è il coinvolgimento delle giovani speranze della disciplina ideata dal maestro Jigoro Kano.

Quattro anni fa il Centro sportivo Guido Sieni aveva organizzato il campionato regionale assoluto che aveva portato sui tatami del PalaSerradimigni oltre 40 società isolane. La prima edizione della “Guido Sieni Judo Cup” nel 2015, invece, dedicata ai pre-agonisti e agonisti ha visto la partecipazione di circa 500 atleti, dai 4 ai 14 anni, sardi, liguri e romagnoli, che hanno dato vita a uno spettacolo di colori e sport. Quella del 2016, dedicata alle due categorie degli Esordienti, A e B, e ai Cadetti aveva visto esprimersi al meglio circa 200 judoka. L’edizione 2016 era “volata” in Sicilia, con le rappresentative organizzate dai maestri Corrado Bongiorno ed Elios Manzi fare manbassa di medaglie. Nel 2017, con l’edizione giocata da 250 atleti sui quattro tatami allestiti al Palasantoru, aveva visto incontri riservati alle categorie esordienti B e cadetti. La coppa era volata in Liguria che quest’anno sarà ospite d’onore.

L’evento di sabato e domenica al PalaSerradimigni diventa per gli atleti sardi un appuntamento imperdibile e di notevole importanza. Per i ragazzi delle scuole isolane di judo sarà un valido banco di prova, che li vedrà contrapposti non solo ad atleti d’oltre Tirreno, che agli ultimi campionati nazionali hanno conquistato medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. I giovani judaka sardi se la vedranno anche con atleti di nazionalità francese e moldava, paesi che hanno tradizione nello judo.

In particolare la Francia la cui federazione nazionale è la più grande in Europa, con oltre 600 mila iscritti e una squadra nazionale tra le migliori al mondo.

Non è da meno la Moldavia che ha espresso atleti del calibro di Eugen Matveiciuc che nel 2017, a Santiago del Cile, nella categoria Cadetti ha conquistato il titolo di campione del mondo. Tra gli atleti moldavi spicca anche Dorin Gotonoaga che è stato nominato il miglior judoka del 2017.

Insomma, per i ragazzi della Sardegna un’opportunità da cogliere al volo.

Due gli eventi legati al “Guido Sieni Judo Cup”.

Il primo precederà la manifestazione internazionale e si svolgerà il 29 giugno alle 19,30, sempre al PalaSerradimigni. Si tratta del passaggio di cintura degli atleti del Centro sportivo Guido Sieni. Saranno coinvolti oltre 100 judoka, categorie bambini, pre-agonisti, agonisti e adulti.

Il secondo evento, invece, si aprirà il 2 luglio, questa volta a Valledoria, nella palestra messa a disposizione dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Spezziga, con l’assessorato allo Sport retto da Mario Serra. È la seconda edizione del “Guido Sieni Training Camp” con due sessioni speciali dal 2 al 6 luglio e dal 9 al 13 luglio.
Alla prima settimana di allenamenti parteciperà il maestro Domenico Paduano, cintura nera VI Dan, pluricampione italiano, oltre che bronzo ai mondiali e agli europei juniores. La seconda settimana di allenamenti vedrà la partecipazione del maestro Sandro Piccirillo, cintura nera VI Dan e allenatore della nazionale italiana giovanile di judo

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Ritorna l’appuntamento con il Sulky Festival, mix di spettacoli itineranti di intrattenimento e musicali. Dopo il successo di giovedì scorso in Via Roma, oggi è il turno di Piazza De Gasperi. Due gli show in programma nel cuore del centro storico di Sant’Antioco. Alle 20.30 si parte con la Compagnia MACCUS in into the box: al centro della scena un box utilizzato come spazio scenico in cui 4 ragazze con maschere, costumi e movenze animalesche daranno vita a una performance che si svilupperà su tre diversi temi musicali portando gli spettatori in universi visivi e sonori dal gusto originario e mitologico.

A seguire, alle 22.00, sarà la volta di Lady Manu DJ e vocalist. Inizia nel 2002 a fare la dj per gioco in alcune feste tra amici. Dopo un paio di mesi sta già suonando in vari locali dell’Isola grazie ai quali fa tanta esperienza ed esattamente un anno dopo inizia a collaborare per “Radio Studione”, occasione in cui perfeziona la tecnica di mixaggio che le consente di fare le prime ospitate nelle discoteche Kilton, Biggest ed Eurogarden. Attualmente collabora per Radiolina nel programma “Radiolina On The Mix”.

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Penultimo appuntamento con JazzAlguer, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu, in corso dallo scorso dicembre ad Alghero. Ed è uno degli eventi più attesi in cartellone quello ospitato domani (venerdì 29 giugno) dalle Tenute Sella&Mosca, tra i principali partner della manifestazione, a una decina di chilometri dalla città di origine catalana in provincia di Sassari: in programma “L’art de l’encontre”, per una serata – con inizio alle 21,30 – che si annuncia ricca di emozioni con due artisti davvero capaci di parlare all’anima dell’ascoltatore con la forza delle parole e della musica: Eugenio Finardi, un cammino lungo oltre quarant’anni nel mondo della canzone d’autore, e Franca Masu, una delle voci più internazionali del panorama musicale mediterraneo.

I due artisti saranno al centro dei riflettori in momenti distinti, ognuno con il proprio gruppo e repertorio; ma il cantautore milanese (accompagnato da Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre, Marco Lamagna al basso, Federica Finardi Goldberg al violoncello e Claudio Arfinengo alle percussioni) e la cantante algherese (con Oscar Del Barba al pianoforte, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Salvatore Maltana al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria) avranno anche modo di incontrarsi sulle note di alcuni brani scelti per l’occasione. Un incontro ideato da Paolo Fresu, direttore artistico di JazzAlguer, sulla scorta di quello avvenuto quattro anni fa a Cagliari quando cantarono insieme “Amore diverso” sul palco di Sardegna chi_ama, il “concertone” dell’iniziativa di raccolta fondi per la ricostruzione delle scuole isolane colpite dall’alluvione del novembre 2013.

Eugenio Finardi fa tappa ad Alghero con il suo tour “Finardimente” che, dopo la stagione invernale nei teatri, si sposta all’aperto, abbracciando il clima più gioioso delle serate estive per accompagnare il pubblico in un percorso di racconti e considerazioni che toccheranno temi universali ma anche aneddoti intimi, generando un’ampia tavolozza di emozioni, dalle risate alla commozione. Uno show tra musica e parole in cui il cantautore, oltre a proporre brani fondamentali della sua lunga carriera, si sentirà anche libero di improvvisare lasciandosi influenzare dall’atmosfera e dalle suggestioni del pubblico.

Gioca invece “in casa” Franca Masu, che proporrà brani tratti in particolare dal suo sesto album, “Almablava”, e due inediti, oltre a una medley di canzoni algheresi. Voce passionale dalla versatile personalità, di formazione proveniente dal jazz, la cantante si è specializzata nel tempo in uno stile personalissimo scegliendo di cantare nella lingua catalana di Alghero una fusione di stili molto suggestiva, tra fado, musica napoletana, tango e sonorità arabeggianti, in un sapiente intreccio artistico tra memoria, poesia ed emozioni. Il suo è un repertorio raffinato che lascia ampio spazio all’interplay con i musicisti e che riesce a coinvolgere l’ascoltatore incrociando terre, storie di vita e mari del mondo.

Eugenio Finardi

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L’Anas ha in carico un volume di lavori di circa 4 miliardi in tutta la Sardegna a fronte di una gestione inefficiente che danneggia imprese e cittadini e, in definitiva, l’economia della Regione.

Partendo da questo dato e da quello del blocco di numerosi interventi, dalle grandi opere alle statali alle strade delle zone interne, il gruppo di Art. 1 – Mdp ha presentato una mozione (primo firmatario l’on. Eugenio Lai) con cui si sollecita la Regione ad attivare un tavolo tecnico con la stessa Anas e gli Enti locali per effettuare un monitoraggio più stringente sulla situazione degli appalti e le attività nei cantieri coinvolgendo inoltre il ministero delle Infrastrutture nelle iniziative più opportune per garantire la celere conclusione dei lavori.

Per favorire azioni sempre più incisive ed accelerare i tempi, ha ricordato in particolare l’on. Eugenio Lai, «ho chiesto in commissione Lavori pubblici una audizione congiunta dei vertici dell’Anas e dell’assessore ma, in prospettiva, ritengo che i tempi siano maturi per una regionalizzazione dell’Anas, tema sul quale il partito è fortemente impegnato attraverso la raccolta di firme che porterà ad un referendum».

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«La priorità assoluta nell’immediato è chiudere le rotte mediterranee, rafforzare le frontiere esterne e riformare il sistema europeo dell’asilo. In parallelo dobbiamo sostenere la stabilizzazione in Libia, finanziare centri di protezione dei rifugiati nei paesi di transito e investire in Africa per dare opportunità ai giovani africani nei loro paesi»: così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha sintetizzato i punti principali del suo intervento al Consiglio europeo sulle urgenze dettate dalla crisi migratoria.

E’ tempo di risposte

«Questa riunione del Consiglio europeo sarà ricordata per lungo tempo, ma non sappiamo ancora se in bene o in male. Questo dipenderà da noi, e dalle risposte che sapremo dare alle preoccupazioni più urgenti dei nostri cittadini sulla crisi migratoria»: ha esordito Antonio Tajani.

Fermare  partenze

«I cittadini europei sono divisi tra lo slancio umanitario e la paura di flussi migratori incontrollati – ha aggiunto – in questa situazione, la prima cosa da fare è fermare le partenze dai paesi di transito e dalle coste africane, facendo arrivare in modo sicuro in Europa solo chi ha davvero diritto all’asilo. La priorità assoluta, quindi, è quella di chiudere le rotte mediterranee. Sull’esempio dell’intesa con la Turchia, che ha permesso di chiudere la rotta balcanica, dobbiamo investire almeno 6 miliardi per raggiungere questo risultato.»

Rafforzare frontiere esterne

«Dobbiamo anche rafforzare le nostre frontiere esterne – ha affermato Antonio Tajani – aumentando gli effettivi della Guardia di Frontiera e Costiera europea, che deve contare su almeno 10.000 uomini. E’ urgente anche trasformare l’Ufficio europeo di sostegno all’asilo (EASO) in una vera e propria agenzia Ue dotata di maggiori risorse umane a finanziarie.»

Riformare sistema europeo asilo

«La riforma del diritto d’asilo resta il punto focale del problema. Occorre prendere atto pragmaticamente del fatto che il sistema di Dublino è stato concepito per situazioni di normalità e non è in grado di reggere ad una pressione migratoria di queste proporzioni. Siamo tutti d’accordo, anche se per ragioni diverse, che vada cambiato rapidamente. Il Parlamento ha già votato a novembre del 2017, a larga maggioranza, una riforma del sistema di asilo europeo che rappresenta un’ottima base di discussione e concilia fermezza e solidarietà.»

Cooperare con paesi di transito

Per il presidente del Parlamento europeo: «È necessario istituire centri di protezione e accoglienza gestiti dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea nel maggior numero possibile di paesi di transito africani, sull’esempio di quanto si sta facendo in Niger. Dobbiamo lavorare con la Libia, naturalmente, ma anche con altri paesi quali Niger, Mauritania, Mali, Ciad, Tunisia, Marocco e Algeria. Per questo servono maggiori risorse per il Trust Fund per l’Africa, le cui risorse sono ormai esaurite. A metà luglio ho intenzione di recarmi in Niger, paese chiave e snodo dei flussi migratori guidando anche una missione di diplomazia economica con imprenditori europei».

Sostenere stabilizzazione in Libia

«Nel medio periodo è indispensabile una azione europea di stabilizzazione della Libia e di assistenza alla ricostruzione di uno Stato col quale trattare. Mi recherò in Libia per discutere il ruolo che il Parlamento europeo può avere in questo processo e nella futura organizzazione di elezioni democratiche. Siamo pronti a mettere a disposizione risorse e competenze, anche nel quadro di una conferenza che riunisca al Parlamento tutte le parti interessate, se necessario», ha affermato Tajani.

Mentre noi discutiamo l’Unione vacilla

Il presidente Antonio Tajani ha concluso con una frase in latino, allertando i leader Ue sull’urgenza di fatti concreti: «Per concludere permettetemi, da romano, una citazione di Tito Livio: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur: mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. Se continueremo a discutere senza trovare soluzioni, saranno l’Unione europea e i suoi valori ad essere espugnati. Non certo dai migranti, ma da coloro che vogliono distruggere tutto ciò che abbiamo faticosamente costruito in 60 anni».