18 July, 2024
Home2018Giugno (Page 8)

[bing_translator]

Una Protezione civile regionale ancora più efficiente grazie a un Sistema regionale all’avanguardia che ha ridisegnato il complesso delle sale operative rendendole più tecnologiche e funzionali. La nuova logistica, entrata in operatività lo scorso febbraio, è stata inaugurata oggi, a Cagliari, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dall’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano in occasione della visita in Sardegna del capo del Dipartimento di Protezione civile Angelo Borrelli, alla presenza delle autorità e degli amministratori locali.
Nei locali di via Vittorio Veneto il presidente della Regione ha sottolineato che l’operazione di adeguamento, per una cifra parti a 1.160.000 euro, evidenzia la chiara visione della Giunta in termini di gestione delle emergenze e tutela della cittadinanza.
È stata Donatella Spano, assessora delegata alla Protezione civile dal presidente Francesco Pigliaru, a illustrare il serrato cronoprogramma che ha permesso alla Sardegna di mettersi al pari delle altre regioni, a partire dal Centro funzionale decentrato, che ha inserito l’isola nella rete della Protezione civile nazionale, e dall’entrata in vigore del Manuale operativo delle allerte sino al nuovo sistema di avvisi meteo e di rischio idrogeologico, al potenziamento della rete di monitoraggio e sorveglianza, alla rete radio digitale, al sofisticato radar inaugurato ad aprile a Monte Rasu e all’applicazione delle novità della recente normativa nazionale.
A presentare il nuovo allestimento delle sale è stato il direttore regionale della Protezione civile, Graziano Nudda. Il sistema comprende la Sala operativa regionale integrata (Sori), il Centro funzionale decentrato (Cfd) con le due componenti Idro e Meteo, la Sala radio del Sistema Regionale e la Sala decisioni. Inoltre, durante la campagna Anticendio boschivo, la Sori è in grado di ospitare la sezione Soup, cioè la Sala operativa unificata permanente che coordina le operazioni di spegnimento con la flotta aerea regionale e nazionale e monitora le squadre d’intervento a terra, garantendo il coordinamento delle strutture operative regionali e statali. Ogni sala ha in dotazione appositi sistemi di visualizzazione, videowall, corredati di relativi sistemi di controllo, software di gestione e di tutti gli accessori essenziali alla corretta messa in servizio dell’intero sistema.
SORI. Fulcro delle comunicazioni e del monitoraggio delle attività di emergenza, la Sori è dotata di un videowall con 8 display ad altissima risoluzione e 18 postazioni destinate ai funzionari delle strutture regionali (Corpo forestale, Forestas, Enas Lavori pubblici e Sanità) e delle componenti e strutture operative nazionali (Vigili del fuoco). La sala opera per supportare le Autorità di protezione civile, ossia i sindaci, il sindaco metropolitano e il presidente della Regione, e per l’azione di coordinamento di enti e strutture operative regionali e del volontariato di Protezione Civile iscritto all’Elenco regionale. È la Sori a monitorare le attività e coordina gli interventi anche dei flussi di comunicazione provenienti dai diversi Coc, i Centri operativi comunali, e i Ccs, i Centri di coordinamento soccorsi, eventualmente attivati.
Accanto alla Sori è stata predisposta la Sala radio, testata in occasione delle allerte di maggio, quando è stata sperimentata anche l’applicazione del nuovo codice di protezione civile. Vertice delle comunicazioni radio regionali la sala, dalle sue quattro postazioni di controllo, permette di mettere in comunicazione diretta punto-punto i diversi apparati, portatili e fissi, oltre che di monitorare i flussi di comunicazione tra operatori sul campo, enti territoriali ed eventuali disposizioni della Sori o del Comitato operativo regionale. Gli operatori del volontariato specializzati nelle comunicazioni radio, coordinati dai tecnici ed esperti della Direzione generale Settore Infrastrutture e Reti, turnano per garantire in vigenza di allerta.
Diciotto le postazioni collegate a un sistema audio di registrazione e videoconferenza anche per la sala che ospita, in caso di crisi o emergenza rilevante il Comitato operativo regionale, le autorità regionali (presidente, assessore delegato, commissari straordinari) e i sindaci interessati dalla situazione di crisi, il prefetto e/o i suoi delegati e i dirigenti, consulenti e funzionari che per loro competenza possono coadiuvare le scelte o le decisioni in funzione dell’emergenza in corso.
Il centro funzionale decentrato è organizzato nel settore Meteo, che ha sede nel Dipartimento Meteoclimatico dell’ARPAS di Sassari, e il settore Idro/effetti a terra, incardinato a Cagliari nella Direzione generale della Protezione civile. Qui la sala è dotata di 9 postazioni e due videowall, uno per il monitoraggio e l’altro per la previsione. Il Cfd fornisce un servizio continuativo (365 giorni l’anno e, se necessario, sull’arco delle 24 ore) di supporto alle decisioni delle autorità competenti per le allerte e per la gestione dell’emergenza e di assolvimento delle necessità operative dei sistemi di protezione civile.
Allagamento ed evacuazione in tre centri abitati del Cagliaritano: questo lo scenario ipotizzato nelle due giornate, ieri e oggi, dedicate all’esercitazione regionale, conclusa positivamente, per testare in condizioni di massimo realismo possibile, l’organizzazione, il coordinamento e la prontezza della risposta all’evento emergenziale. È stato simulato l’allagamento di alcuni centri abitati del Cagliaritano dovuto al rilascio d’acqua dalla diga Genna Is Abis a causa del malfunzionamento di una paratia. Nell’esercitazione sono stati attivati la Sori, con le componenti della Direzione del Corpo forestale, dell’agenzia Forestas, di Enas, dei Lavori pubblici dei Vigili del fuoco e delle associazioni di volontariato, il Cfd, con le componenti di Protezione civile, dell’Arpas e dell’Enas, il Centro servizi di Macchiareddu con i mezzi di Protezione civile, il Ccs, cioè il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura, e il Coc (Centro operativo comunale), con i referenti dei Comuni di Assemini, Uta e Villaspeciosa e delle organizzazioni di volontariato. In particolare sono stati misurati gli strumenti a disposizione della Sori, del Ccs e dei Coc per la gestione degli eventi emergenziali. Inoltre sono state messe alla prova le procedure operative al fine di evidenziare eventuali criticità e il coordinamento delle attività di gestione dell’emergenza. Infine la capacità, in termini qualitativi e qualitativi, della risposta operativa e in generale l’intero flusso delle comunicazioni.

[bing_translator]

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216874106512875/

Questa mattina l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il direttore generale dell’Ats Sardegna, Fulvio Moirano, hanno illustrato gli interventi sulla fase della prescrizione e della prenotazione, pulizia e trasparenza delle agende, diversificazione tra prima visita e visite successive per abbattere le liste d’attesa.
Tra le principali, si prevede l’introduzione e la corretta utilizzazione da parte dei Medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei prescrittori in generale, dei codici U-B-D-P (Urgente-Breve-Differita-Programmata). Sono previste agende esclusive solo per prenotare prestazioni di 2° accesso (le visite di controllo), un aumento di volume delle prestazioni più critiche sino al raggiungimento di tempi di prenotazione vicini allo standard. I macchinari di diagnostica pesante (Tac e Risonanza Magnetica) dovranno funzionare h 16 almeno sei giorni su sette, verrà concordata una maggiore quota di orario di lavoro dedicato a prestazioni ambulatoriali per dipendenti e piena saturazione delle agende per i convenzionati. Le visite per i pazienti cronici (affetti da diabete di tipo 1 e 2, da scompenso cardiaco, da broncopneumopatia cronica ostruttiva e da malattia oncologica) gradualmente non passeranno più dal Cup.

[bing_translator]

Altri cinque lavoratori saranno impiegati nella miniera di Olmedo. Salgono così a 17 le unità lavorative attualmente in forza a IGEA che ha in carico le attività di manutenzione e messa in sicurezza del sito. «C’è l’impegno mio personale e della società in house della Regione per arrivare alla ricollocazione di ulteriori cinque lavoratori che dal 18 luglio prossimo usciranno dal sistema degli ammortizzatori sociali e che rischierebbero perciò di trovarsi in una situazione di forte disagio», afferma l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. Oggi a Cagliari si è svolto un incontro tra lo stesso assessore, l’amministratore unico di Igea, Michele Caria, i sindacati e una delegazione dei lavoratori della miniera di Olmedo per un esame della vicenda che riguarda il sito produttivo.
La riunione è servita per fare una verifica a tutto campo sul verbale d’accordo siglato nello scorso mese di aprile in merito all’andamento delle attività nel sito dopo l’assunzione a tempo determinato in IGEA di 12 minatori. Gli ulteriori cinque lavoratori da inserire nell’ambito delle attività affidate a IGEA verranno scelti attraverso una selezione pubblica. Dall’incontro, inoltre, è emerso che si attendono le verifiche per incrementare ulteriormente i livelli occupati con i progetti del programma Lavoras in capo alle amministrazioni comunali. Per quanto riguarda il futuro del sito, invece, è in pieno svolgimento l’avviso di procedura a evidenza pubblica, pubblicato il 6 giugno scorso, per il conferimento della concessione di coltivazione del giacimento di bauxite nella miniera. La scadenza del bando è fissata per il 5 novembre di quest’anno e l’auspicio è che eventuali soggetti imprenditoriali interessati possano presentare quanto prima le istanze per la concessione.

[bing_translator]

«Le strade di nessuno» è lo striscione nero su bianco esposto questo pomeriggio all’incrocio tra la strada statale 195 e la strada provinciale n° 73, all’altezza di Villarios, dai promotori dal coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente, nel corso di un sit-in organizzato per denunciare la situazione delle strade e richiedere i necessari interventi. Hanno partecipato alla manifestazione il Movimento delle Partite Iva, con il presidente Elio Cancedda; il Partito sardo d’Azione, con Aurelio Fadda; i consiglieri comunali di Carbonia Michele Stivaletta e Daniela Garau.

Per alcune ore, sotto l’attenta osservazione dei carabinieri e degli agenti del commissariato di Polizia di Carbonia guidati dal dirigente Gabriella Comi, hanno distribuito volantini agli automobilisti di passaggio, nei quali sono state sintetizzate le motivazioni della protesta e le richieste avanzate alle amministrazioni competenti, provincia del Sud Sardegna e Regione Sardegna.

Su queste motivazioni abbiamo intervistato Peppino La Rosa, dirigente dei Riformatori Sardi, e Michele Stivaletta, consigliere comunale di minoranza di Carbonia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216873768984437/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216873942908785/

 

        

[bing_translator]

«Quali saranno i criteri di distribuzione dei dispositivi per il controllo del diabete? L’assegnazione degli strumenti avverrà tenendo in considerazione l’età o la provenienza dei pazienti?»

Sono gli interrogativi lanciati dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu. «In Sardegna ci sono circa 50mila sofferenti per la patologia – spiega il il capogruppo dell’Udc – classificata come diabete di tipo 1. La nostra Isola detiene il triste primato mondiale di incidenza della malattia, con 50 diabetici ogni 100mila abitanti. La sensazione è che anche l’ultimo provvedimento approvato dall’esecutivo non si riveli utile per la grande fetta dei pazienti – aggiunge Gianluigi Rubiu, che rilancia il dilemma – traducendosi così nella solita operazione di marketing».

La delibera prevede un milione e 800mila euro per l’acquisto dei Flash Glucose Monitoring, dispositivi per il monitoraggio in continuo del glucosio. Il Flash sarà utilizzato, in questa prima fase, per 2.699 pazienti in età adulta e 500 pazienti in età pediatrica. Troppi i punti controversi . secondo Gianluigi Rubiu – e la conseguente inquietudine per i criteri di distribuzione dei sensori. «Una misura che non basta certo a incrociare le esigenze dei diabetici – conclude Gianluigi Rubiu -. In tanti resteranno privi degli strumenti per il controllo dei valori. Occorre investire risorse ingenti per venire incontro ai disagi dei pazienti alle prese con una patologia sanitaria molto diffusa in Sardegna».

 

[bing_translator]

«Il bando europeo per garantire la continuità territoriale rischia di lasciare la Sardegna dal mese di ottobre priva di collegamenti aerei, con grave danno per l’economia. Per questo occorre dare esecutività alla Risoluzione sull’insularità del 4 febbraio 2016, secondo cui il Parlamento Europeo chiede che la Commissione avvii una analisi approfondita sui costi supplementari che la condizione di insularità determina a livello dei sistemi dei trasporti di persone e merci e dell’approvvigionamento  energetico, nonché di accesso al mercato, in particolare per le piccole e medie imprese.»

Lo ha affermato oggi, nell’aula di Palazzo Madama, il senatore del Movimento Cinquestelle Gianni Marilotti, che ha preso la parola questo pomeriggio nel dibattito seguito alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sui lavori del prossimo Consiglio europeo.

Per Gianni Marilotti «non si tratta di avanzare una richiesta a Bruxelles di condizioni di favore, bensì di un diritto sancito dalle norme europee per riequilibrare una situazione chiara di svantaggio. Anche questo è un tema di rilevanza nazionale, un’occasione non solo per la Sardegna ma per tutto il nostro Paese che deve unire le sue energie migliori per raggiungere l’obiettivo. La UE, sempre pronta ad intervenire e a imporre severe prescrizioni in settori quali agricoltura e allevamento che interessano Paesi forti, continua a far finta di niente e a non riconoscere il diritto al riequilibrio nelle Regioni che essa stessa definisce sfavorite, il gioco l’abbiamo capito: l’UE è fortemente matrigna e fa molti pesi e molte misure». 

«Vogliamo competere alla pari e questo è un diritto sancito, oltre che dalla nostra Costituzione, dalle norme europee. La Sardegna guarda con grande speranza il proposito dichiarato da questo Governo di rinegoziare quelle politiche europee che deprimono la nostra economia e di battersi per promuovere quelle azioni che consentano la crescita. Noi sardi tutto vogliamo sentirci dire tranne che problemi più urgenti incombono noi non siamo né ci vogliamo sentire figli di un Dio minore costretti a chiedere eternamente assistenza», ha aggiunto Gianni Marilotti.

Nel suo intervento il senatore Cinquestelle ha inoltre caldeggiato un impegno del Governo perché venga realizzato nella miniera di Sos Enattos a Lula l’Interferometro Virgo per lo studio e la misurazione delle onde gravitazionali. «È essenziale che il progetto rientri ufficialmente nella road map ESFRI (European Strategic Forum for Research Infrastructures) poiché nell’agosto 2019 sarà scelto quello migliore, e il progetto italiano, che ha individuato come localizzazione ideale quella di Lula, certamente lo è»”. 

Per Gianni Marilotti “è essenziale avere il coinvolgimento del Governo, poiché la candidatura di questa importantissima infrastruttura di ricerca viene effettuata dagli enti proponenti (Università, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Istituto Nazionale di Astrofisica) col supporto di almeno tre Governi, di cui uno si proponga come guida e capofila. I nostri competitori sono due: da una parte Olanda, Germania e Belgio che hanno individuato un sito in una striscia di terra confinante tra le tre nazioni, e dall’altra il progetto ungherese. Le caratteristiche del progetto italiano sono, a detta degli esperti, di gran lunga migliori sotto ogni punto di vista. Ciò nonostante, signor Presidente, non vorremmo assistere ancora una volta impotenti a logiche lobbistiche – ha concluso Gianni Marilotti – che poco hanno a che fare con la qualità dell’iniziativa e finiscono solo col mortificare la comunità scientifica italiana».

 

 

[bing_translator]

Nel corso della notte i carabinieri della stazione di Stampace della compagnia CC di Cagliari, unitamente ai carabinieri della stazione di Pirri, hanno arrestato per il reato di rapina impropria un cuoco classe 1980 di nazionalità indiana che, intorno alle 22.00 circa, dopo essere entrato presso il money transfer di via Napoli, ha rubato circa 500 € in contanti dal registratore di cassa e, vistosi scoperto, si è dato subito alla fuga, spintonando violentemente il titolare dell’attività commerciale di nazionalità pakistana che provava a bloccarlo. Il rapinatore, dopo qualche minuto, è tornato nei pressi dell’attività commerciale con in mano un lungo coltello da cucina di circa 20 cm, al fine di impossessarsi del rimanente contante del registratore di cassa ma, incrociato dai militari operanti intervenuti Immediatamente sul posto, si è dato alla fuga a piedi ed è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri che lo hanno bloccato nella vicina via Sicilia, ammanettandolo e arrestandolo. I carabinieri pertanto hanno tradotto il rapinatore presso gli uffici della stazione, dove gli hanno sequestrato il coltello ed hanno poi tradotto l’arrestato presso il domicilio, in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
 

[bing_translator]

Si è svolto il 16 e 17 giugno scorsi, nella palestra comunale di Narcao, uno stage regionale di ju jitsu. L’organizzazione è stata curata dalla A.S.D. Gong-Fu Tao School del maestro Alessandro Santacroce, responsabile regionale Ju Jitsu Csen per la Sardegna, e dal comitato provinciale Csen Carbonia-Iglesias rappresentato da Antonio Medda, sempre molto attivo per il settore arti marziali Ju Jitsu e dall’assessore dello Sport del comune di Narcao.

E’ stata una due giorni di grande ju jitsu, sia tecnico che agonistico, con la partecipazione di ben oltre 100 jutsuka provenienti dall’isola, nelle categorie bambini, ragazzi, adulti, tecnici, cinture colorate e cinture nere.

Sotto la guida dei maestri Giuliano Spadoni, coordinatore nazionale del settore Ju Jitsu Csen e del maestro Gerardo Vallone, responsabile nazionale arbitri, è intervenuto anche il maestro Claudio Atzeni che ha impartito nozioni di seconda fase per il Fighting System.

Al termine dello stage di domenica, il maestro Spadoni ha conferito il diploma di 6° dan al maestro Alessandro Santacroce, con tanta emozione e commozione, augurandogli un buon lavoro per il proseguo, cercando di fare sempre meglio per il ju jitsu e per lo Csen.

[bing_translator]

Giovedì sera, alle ore 21,30, alla Vecchia Tonnara di Portoscuso, andrà in scena lo spettacolo “Scavi, storie di miniere”, di Mariangela Sedda, con Simonetta Soro, Mauro Palmas e Silvano Lobina. Nato dall’esigenza di rappresentare sotto forma di recital le vicende e le storie umane della gente di miniera, questo recital si articola attraverso brevi scene, presentate da una narratrice ormai adulta come una sorta di memoria collettiva. Sullo sfondo la grande Storia filtrata attraverso la quotidianità di piccole esistenze. I flash – back accendono singole storie individuali, storie comuni, private, che fanno rivivere il clima di quegli anni. Ogni ricordo si porta dietro storie di lavoro, di lotte, di amori e di feste, che hanno riempito di vita e di fervore villaggi oggi desolati dall’abbandono. La musica, strettamente legata alla narrazione e che di quel mondo cattura suoni, voci e sentimenti, renderà possibile il dialogo tra realtà diverse, transitando fra tradizione e innovazione e incontrando tempi musicali che daranno vita a vividi orizzonti sonori.

La rassegna proseguirà venerdì 29, alle ore 18,30, Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu terrà una masterclass a cui seguirà, alle 21,30, il concerto di Canti Sacri, presso la Chiesa della Vecchia Tonnara. A chiudere la serata sarà il doppio concerto di Duo Bottasso e Gigi Biolcati – One man band. Il percussionista piemontese presenterà il suo disco di debutto omonimo “Da Spunda”, un disco funambolico suonato esclusivamente da solo, accompagnando la propria voce con una pluralità di percussioni (includenti anche vassoi metallici, damigiane, giocattoli), sintetizzatori, kalimba, piano elettrico, chitarra classica, la “fast-foot” – cassetta di legno suonata a piedi nudi da lui creata – ed una chitarra autocostruita con materiali di recupero, percossa da una bacchetta del ristorante cinese. Per l’occasione verrà presentato il progetto speciale “Da Spunda Si Colora” con il live painting di Emanuela Scotti.

[bing_translator]

Il Consiglio regionale ha approvato il testo unico sulla lingua sarda ed il rendiconto 2017, ed ha ricordato con un minuto di silenzio l’ex consigliere regionale Raffaele Farigu.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno il Testo Unico sulla lingua sarda. Il presidente ha messo in discussione l’articolo 41 “Entrata in vigore” che è stato subito approvato. 

Si è quindi passati alle dichiarazioni finali sulla legge. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere Mario Tendas (Pd) che ha annunciato il suo voto favorevole: «E’ una legge frutto del lungo lavoro portato avanti dalla Commissione Cultura  rispetto al quale l’Aula ha apportato delle correzioni intervenendo su alcuni punti critici – ha detto Mario Tendas – la difficoltà maggiore che incontra oggi la lingua è la trasmissione intergenerazionale. Con questo provvedimento si cerca di intervenire su quel fronte. Oggi solo il 3% delle scuole fa progetti di didattica in sardo, la legge cerca di quintuplicare la quota di insegnamento del sardo nelle scuole. Ci sono tutte le ragioni per credere che questo obiettivo possa essere raggiunto».

Soddisfazione per l’approvazione della legge ha espresso il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco: «La legge ha avuto un iter complicato ma alla fine si è raggiunta una sintesi è un punto qualificante di questa legislatura per il quale ringrazio l’on. Paolo Zedda».

Critico invece il consigliere Fabrizio Anedda (Gruppo Misto) che ha annunciato la sua astensione: «Il dibattito non mi ha coinvolto così come non è riuscito a coinvolgere i sardi – ha detto Fabrizio Anedda – la proposta di legge è una distrazione dai problemi del lavoro, la vertenza Aias è solo un esempio con i dipendenti che lamentano il mancato pagamento di 11 stipendi. Preferisco rispondere alla richiesta di aiuto di questi lavoratori, alle richieste delle partite Iva trascurate da tempo. Le priorità sono altre».

Di avviso diverso Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) che invece ha espresso piena soddisfazione per l’approvazione della legge. «Oggi si compie un passo importante, non è vero che nessuno è interessato alla lingua – ha sottolineato Lai – è vero invece che ci sono problemi seri ma non esiste un popolo senza lingua. Oggi il Consiglio compie un passo importante per affermare la propria identità. Non è di seconda importanza il fatto che venga disciplinato l’insegnamento del sardo a scuola che consentirà alla futura classe dirigente di avere più consapevolezza. Si è compiuto un passo importante».

D’accordo con l’on Lai anche il consigliere del Pd Luigi Lotto: «E’ stato conseguito un buon risultato. E’ chiara a tutti la valenza della lingua per il popolo sardo. Se si considera l’iter della legge, con decine di audizioni in Commissione, si capisce che il lavoro è stato molto complesso. Oggi si fa un passo avanti rispetto a quanto fatto dalla Giunta 13 anni fa. Dalla sperimentazione si passa alla pratica. Si sono create le basi perché il passo in avanti si faccia davvero». Secondo Luigi Lotto occorrerà in futuro mandare avanti i progetti di valorizzazione del sardo, del catalano e delle altre parlate alloglotte. «Abbiamo fatto in modo che il problema non si risolvesse oggi. Tutti quelli che guardano con attenzione alla lingua sanno che la questione potrà essere risolta positivamente. Serviva la massima condivisione».

Raimondo Cacciotto (Pd) ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto: «La discussione ampia che ha caratterizzato l’esame della legge è rappresentativa della varietà del patrimonio linguistico della Sardegna. Anche ad Alghero è nata la Consulta del catalano, è un contributo alla varietà di questo patrimonio linguistico. La legge può fornire un nuovo strumento per la valorizzazione delle parlate isolane e del sistema culturale dell’Isola».

Il relatore Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp), intervenendo in sardo, ha ribadito la validità della legge: «E’ un provvedimento che porta grosse novità e corregge un peccato grave dello Statuto dove manca un riferimento al sardo. Con questa legge approviamo le norme di attuazione e il sardo entra finalmente nello Statuto – ha rimarcato Paolo Zedda – per chi ha ancora dubbi, dico che tutti i finanziamenti per la lingua si traducono in lavoro. Una buona legge promuove anche il turismo e influisce sul dimensionamento scolastico». Paolo Zedda, infine, ha ringraziato gli ex consiglieri regionali Efisio Arbau, Modesto Fenu e Gavino Sale per le proposte di legge presentate e poi confluite nel Testo Unico, l’ex presidente della Commissione Cultura Gavino Manca e la funzionaria Cristina Caria per il lavoro svolto.

Voto favorevole ha annunciato anche Augusto Cherchi (Pds): «Il Partito dei Sardi ha consapevolezza che la Sardegna è una nazione e ha il dovere di perseguire l’unità su un elemento come la lingua – ha detto Augusto Cherchi – siamo stati irremovibili quando abbiamo proposto una sintesi nella ricerca di uno standard unico che considerasse le diverse esperienze territoriali e storiche. Non siamo caduti nel tranello dello scontro, abbiamo sommato le esperienze e siamo arrivati all’ipotesi di una norma linguistica e ortografica unica. Si è fatto un importante passo in avanti».

A favore della legge si è schierata anche Rossella Pinna (Pd): «Avrei voluto pronunciare la mia dichiarazione in campidanese ma purtroppo appartengo a quella generazione di persone a cui è stato negato il diritto di parlare in sardo – ha detto Rossella Pinna – a scuola mi veniva impedito di parlare la mia lingua, ho recuperato da mia nonna che mi parlava di nascosto in sardo perché aveva capito l’importanza della conoscenza della lingua materna. Sono favorevole a questa legge, una buona norma sulla quale la commissione ha lavorato per due anni. Non sono d’accordo con chi ritiene, anche all’interno della maggioranza,  che sia un problema di poco conto e che ci fosse qualcosa di più urgente della lingua. Serviva un intervento che superasse la legge 26, c’è la necessità di diffondere l’uso della lingua, elemento fondamentale della nostra identità. Invito insegnanti e genitori a tramandare e insegnare la lingua. Si torni alle radici perché senza radici non si vola».

In sardo è intervenuto il consigliere dei riformatori Luigi Crisponi: «Quando tu puoi parlare la tua lingua non solo a casa ma tra la gente provi grande soddisfazione, quando lo fai in consessi importanti come questo ti senti libero – ha detto Luigi Crisponi – peccato che però la legge che andiamo ad approvare presenti diverse lacune». Secondo l’esponente della minoranza la norma poteva essere definita meglio ascoltando le raccomandazioni provenienti dai territori: «E’ una mancanza alla quale non si può porre rimedio – ha concluso Luigi Crisponi – siamo andati di fretta, serviva una riflessione più approfondita».

Voto contrario ha annunciato il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta: «Questa legge mi pare un matzamurru. Noi consiglieri della Gallura per quanto sia apprezzabile lo sforzo dell’art.9 riteniamo che il gallurese sia stato impoverito – ha affermato Pierfranco Zanchetta – vedremo se la Consulta sarà capace di trovare anche per il gallurese e l’isulanu de la Maddalena una forma di tutela. Ricordo che due delibere del 2010 e del 2012 del Consiglio provinciale di Olbia chiedevano una revisione della legge regionale 26 e della legge nazionale 482 che non considerano lingua il gallurese. Allora si aprivano sportelli linguistici di logudorese a Olbia, una forzatura inaccettabile. Una glottofagia, un cannibalismo linguistico che ci declassa non può starci bene. Mi auguro che la legge possa avere gli effetti indicati dall’art.9. Ci auguriamo un plurilinguismo democratico».

Giudizio condiviso dall’altro consigliere gallurese Giuseppe Meloni (Pd): «A mio parere non esiste una lingua sarda ma diverse lingue sarde. Si sta perdendo un’occasione d’oro per riaprire un confronto con il legislatore nazionale. La legge 482 è ambigua, non riconosce il gallurese e fa confusione. Era dovere della Regione chiedere un’integrazione dell’art.2 della legge 482. Bastava seguire l’esempio svizzero. Con questa legge stiamo ribadendo che esistono lingue di serie A e lingue di serie B. Occorreva più coraggio, per questo voterò contro»

Voto contrario ha annunciato anche Stefano Coinu (Forza Italia): «La legge ha avuto un iter tormentato, ci sono state 100 audizioni e una volta arrivata in Aula quasi 400 emendamenti, alcuni dei quali sostanziali proposti dalla stessa maggioranza come l’abrogazione dell’art. 2 e le correzioni l’art. 9 – ha ricordato Stefano Coinu – la chicca è proprio l’art. 9 che migliora la stesura originaria e demanda a una Consulta, composta da 28 elementi, la definizione di una norma linguistica e ortografica. Gli esperti saranno scelti tenendo conto della loro provenienza geografica. Credo che in cuor suo non sia contento nemmeno Paolo Zedda. Si sta decidendo di non decidere, noi chiedevamo di rinunciare. Il voto è contrario, si sta disgregando il popolo sardo per provare a unire la maggioranza».

Critico anche Gaetano Ledda (Psd’Az – La Base): «Nel dibattito si sono sentite opinioni diverse. La maggioranza per trovare l’unità ha fatto cambiamenti sostanziali. Alla fine è venuta fuori una grande confusione. Ricordo che la lingua sarda è unica, composta da diverse parlate. Oggi diciamo in legge cose non vere. Stiamo modificando la realtà. La lingua sarda è una».

Per Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi «si tratta di un lavoro non finito in Commissione e non trattato nel migliore dei modi dal Consiglio. Manca la base, l’essenza del perché abbiamo una lingua. E’ facile dire che siamo una nazione, ma non capiamo quale sia l’idem sentire di una comunità».

Contro la proposta in discussione anche l’intervento di Giovanni Satta (Psd’Az – La Base). «In questa legge di buono c’è solo l’impegno che vi ha messo Paolo Zedda. Per altro è una legge che evidenzia le divisioni. Io ho imparato il sardo da piccolo poi sono stato a Sassari e Olbia e ho imparato le altre parlate. La legge è stata approvata in fretta per accontentare qualcuno, la maggioranza è obbligata a votarla come ha fatto per la riforma sanitaria e per i soldi dei pastori. Dispiace perché si poteva trovare l’unità. La lingua non è né di destra nè di sinistra. Riportatela in Commissione».

Marco Tedde (Forza Italia) ha ribadito il giudizio negativo sulla legge espresso a più riprese nel corso della discussione. «C’è stato un lungo braccio di ferro all’interno della maggioranza tra chi parteggiava per i localismi e chi invece puntava a una lingua standard la proposta iniziale è stata destrutturata, i valori di riferimento sono venuti a mancare. Questa è una legge inadeguata rispetto agli obiettivi strategici. Unico lato positivo è l’inserimento della valorizzazione della lingua catalana di Alghero che ha pari dignità rispetto al sardo. Questo era stato ignorato all’inizio. Grazie a noi oggi il catalano ha un ruolo. Ciò non toglie che nel suo complesso la proposta sia negativa».

Per la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, «oggi è un giorno triste perché non abbiamo potuto dare il nostro contributo per unire il popolo sardo, invece di dividerlo. Credo, a giudicare dal risultato arrivato in quest’Aula, che in commissione non si sia lavorato rispettando i canoni di formazione di una legge. Non ho mai pensato di avere il verbo e dunque la lingua per parlare a tutti i sardi ma sono convinta che campidanese e logudorese, come dicono studi scientifici,  derivino separatamente e insieme dal latino».

Si è espresso contrariamente anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), che ha detto: «Questa legge è sbagliata nei tempi e non è pienamente condivisibile nei contenuti. E’ una legge bandierina che non produrrà effetti positivi per la Sardegna, pur riconoscendo noi l’importanza di un testo di legge che affermi l’esistenza di una lingua sarda comune. Altri sono i provvedimenti, però, che i sardi attendono e non possiamo ignorare il momento storico con un 3,3 per cento di aumento della povertà in Sardegna rilevato questa mattina dall’Istat. Il tasso di disoccupazione dei giovani sardi è ormai al 54 per cento e la dispersione scolastica al 33 per cento. Abbiamo bisogno di aggiungere altro? Sì, lo spopolamento delle zone interne e la fuga di cervelli dall’Isola».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI) «abbiamo perso tanto tempo per fare un pasticcio e il Consiglio ha stabilito chi di noi ha la dignità della lingua sarda. Noi galluresi non abbiamo la dignità degli altri. E mi chiedo perché il campidanese non sia considerato una lingua sarda. La verità è che dovevate approvare questa legge per mettere una bandierina ma sapete come me che si tratta di un provvedimento sbagliato. Non è di questi comportamenti che ha bisogno la Sardegna».

A favore del provvedimento in esame si è espresso il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, che ha detto: «In realtà questo testo ha avuto un iter lunghissimo che testimonia la difficoltà della trattazione del tema, sotto il profilo politico, culturale e scientifico. Non si fanno le leggi per mettere le bandierine, come ho sentito: si fanno perché è necessario farle. E una legge sulla lingua sarda andava fatta: potrà essere migliorata, se serve. Ma intanto la facciamo, per la prima volta, e colmiamo un bisogno che esisteva. Torneremo a discuterne, aprendo il dibattito nella società».

Non appena è giunta in Aula la notizia del decesso, il presidente Ganau ha invitato i consiglieri a un minuto di raccoglimento per ricordare l’on. Raffaele Farigu, consigliere regionale del Psi nelle legislature VII X e XII e due volte deputato, venuto a mancare questa mattina. Originario di Capoterra, Farigu era nato nel 1934 e aveva affiancato il suo lavoro in prefettura all’attività politica e a quella sociale ai vertici dell’Uce (Unione ciechi d’Europa) e dell’istituto di formazione professionale Ierfop.

Poi il voto finale della legge sulla lingua sarda, che è stata approvata.

Il presidente Gianfranco Ganau è passato poi all’esame del punto successivo dell’ordine del giorno: il rendiconto del Consiglio regionale per il 2017. L’on. questore Fabrizio Anedda ha illustrato la relazione e lo ha rimesso, con parere positivo, alla valutazione dell’Aula.

Per l’on. Gianni Lampis (Fdi) «da tre mesi mi ritengo molto infastidito per l’atteggiamento del collegio dei questori e non voterò questo rendiconto».

Il rendiconto ed i suoi allegati sono stati approvati dall’Aula. Approvato poi anche il rendiconto dei Gruppi consiliari del 2017 ed il resoconto del Corecom Sardegna 2017.

Il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo che ha convocato il Consiglio per martedì 3 luglio, alle 16,30. Primo punto all’ordine del giorno la proposta di legge 508 (Lotto e più) Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2017, n. 16 (Norme in materia di turismo). Seguirà l’esame della PL 164 (Pinna e più) Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli, della PL 495 (Lotto e più) Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda e della PL 506 (Lotto e più) Norme per la lavorazione, la trasformazione ed il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali.

L’ordine del giorno proseguirà con l’esame della PL 434 (Lotto e più) Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali, della PL 223 (Comandini e più) in materia funebre e cimiteriale. Ex articolo 102 entra in aula anche la proposta di legge 481 (Lai e più) Disposizioni in materia di personale della categoria “assuntori” operante in Sardegna in base alla legge n. 14 del 1965 e costituzione della “Lista ad esaurimento assuntori”.  

Martedì 3 luglio alle 15,30 la Conferenza dei capigruppo incontrerà i presidenti dei comitati provinciali INPS della Sardegna, sulla presenza dell’Istituto sul territorio.