Chi pensava di aver già visto e sentito tutto nel panorama politico italiano, dalla 1ª alla 2ª e fino… alla 3ª Repubblica, sarà rimasto sicuramente sorpreso e… deluso, dal caso di Andrea Mura.
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Chi pensava di aver già visto e sentito tutto nel panorama politico italiano, dalla 1ª alla 2ª e fino alla 3ª Repubblica – che secondo alcuni – sarebbe nata con il terremoto politico del 5 marzo che ha portato al Governo M5S-Lega, sarà rimasto sicuramente sorpreso e – a seconda del lato da cui si valuta l’episodio – deluso. Il caso del deputato “grillino” Andrea Mura, 52 anni, skipper di grande prestigio internazionale, presente alle sedute di Montecitorio solo per il 4% delle votazioni, sollevato dal forzista Ugo Cappellacci (con il quale lo stesso Andrea Mura aveva avuto uno scontro al momento dell’accettazione della candidatura alla Camera per il Movimento 5 Stelle, dopo che l’ex presidente della Regione annunciò che Andrea Mura gli aveva chiesto la candidatura per Forza Italia in un collegio sicuro, richiesta non soddisfatta ma poi smentito dal velista), ha raggiunto, com’era prevedibile ed inevitabile, grande clamore a livello nazionale e non solo.
La giustificazione data da Andrea Mura, attraverso un’intervista rilasciata a “La Nuova Sardegna”, alla sua mancata partecipazione alle sedute della Camera, ha lasciato tutti – anche i colleghi del M5S – senza parole. A suo dire, sarebbe stato chiaro ai vertici del M5S fin dal momento in cui ha accettato la candidatura, che la sua interpretazione dell’incarico di parlamentare sarebbe stata assolutamente originale, con rare presenze in Aula, in particolare durante i lavori di Commissione – perché impegnato nelle sue traversate transoceaniche, con l’originale ruolo di “ambasciatore della Camera nella battaglia per la salvezza degli Oceani”.
Su Andrea Mura si è scatenato un vero e proprio terremoto. Inevitabili le critiche delle opposizioni, ma i giudizi più severi sono forse quelli arrivati dai suoi stessi colleghi di partito, ad iniziare dal leader e vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio che ha detto: «Non dovrebbe, doveva già dimettersi». «Le sue sono dichiarazioni – ha aggiunto Luigi Di Maio – non solo sono inaccettabili, ma bisogna considerare che i parlamentari, incluso io, sono dei privilegiati, hanno un lavoro da privilegiati con uno stipendi da privilegiati. Sono i primi che devono stare chiusi lì dentro, alla Camera e al Senato, a lavorare sulle leggi e sui provvedimenti per migliorare la qualità della vita degli italiani.»
Altrettanto duro il commento dell’altro leader del M5S, Alessandro Di Battista.
«Ho apprezzato la presa di posizione del Movimento sul suo parlamentare assenteista che sostiene si possa fare politica in barca. Ci andasse pure in barca, senza essere parlamentare e restituendo gli stipendi che si è preso fino ad oggi senza aver lavorato adeguatamente – ha scritto in un post sul blog delle Stelle -. Difendere la propria forza politica ad ogni costo è da idioti, non da cittadini sovrani.»
Su Andrea Mura sono piovute anche le ire del Codacons che lo ha denunciato alla Procura di Roma con la richiesta di procedere penalmente nei sui confronti, ipotizzando il reato di peculato.
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