20 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato le norme per la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali.

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Il Consiglio regionale ha approvato le norme per la lavorazione, la trasformazione ed il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali e le disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con gli articoli della Pl n. 506 (Lotto e più) – “Norme per la lavorazione, la trasformazione ed il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali”.

Il Consiglio ha approvato in sequenza gli articoli e la legge all’unanimità (con 42 voti) apportando solo lievi modifiche al testo. La prima riguarda il comma 1 dell’art. 1 (oggetto) dove è stata eliminate la parola “prevalente”. La seconda, all’art. 6 (direttive di attuazione) delega alla Giunta il compito di fissare i quantitativi massimi di prodotto oggetto di lavorazione e trasformazione.

Dopo il voto finale il capogruppo del Pd Pietro Cocco, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto una breve sospensione della seduta, che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori il Consiglio ha iniziato la discussione della proposta di legge n. 434/A (Lotto e più) – “Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali”.

Il relatore Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, ha affermato che la norma riguarda «la regolarizzazione di una serie di situazioni di immobili appartenenti all’agenzia Laore in uso a famiglie cui sono stati assegnati a suo tempo molti anni fa, o occupati abusivamente e contrattualizzati successivamente dall’ex Etfas e mai rinnovati, in altri alcuni casi ristrutturati a spese dei possessori che hanno regolarmente pagato canoni di affitto, ma comunque con titoli scaduti o considerati addirittura abusivi». Una situazione paradossale, ha sintetizzato Lotto, «che va risolta anche perché i privati non possono nemmeno esercitare il diritto di prelazione in caso di vendita, zone di riforma agraria, e consente di risolvere il problema annoso di numerose famiglie, avviando un percorso gestionale virtuoso del patrimonio regionale, che sarà seguito da un provvedimento più organico della Giunta».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha messo in luce che «rispetto alla proposta originaria la proposta in esame è senz’altro peggiorativa, perché con la prima la Regione aveva la possibilità di regolarizzare situazioni dubbie con alcune eccezioni, liberandosi di immobili non più utili, ai privati di regolarizzarsi, ed alla stessa Regione di incassare risorse importanti». «Ma così non è stato – ha lamentato Marco Tedde – perché questo provvedimento è parziale ed insufficiente, non si capisce per quali motivi, e restano fuori dalla sua portata molti immobili della stessa Laore nel tempo oggetto di trasformazioni come ad esempio le ex colonie penali; insomma avevamo l’occasione per affrontare a tutto campo il problema degli immobili regionali da mettere a reddito ma l’abbiamo mancata». «E’ giusto, dunque – ha concluso – riportare la legge in commissione per aprire una pausa di riflessione senza trattare situazioni analoghe in modo differenziato».

Per i Riformatori sardi il consigliere Luigi Crisponi ha detto che «per la prima volta introduciamo una discussione sui fattori matematici delle equazioni e delle sperequazioni, in altre parole è corretto che Laore imponga vincoli di uso civico su beni pubblici adibiti ad abitazioni private ma è sbagliato indurre il Consiglio a regalare altri immobili, in alcuni casi detenuti da privati da 25 anni, beni legati ad aziende agricole delle quali l’abitazione è una pertinenza, con rapporti che hanno attraversato lunghe vicende in capo all’ex Etfas che ora dobbiamo regolarizzare e spacchettare, con incognite sul destino finale di tanti fabbricati». Tutto questo non è normale, ha protestato Crisponi, «come non sono normali colpi di spugna su siti di grandissimo pregio a prescindere dal loro mancato trasferimento alla Conservatoria delle coste; meglio una discussione più attenta con il ritorno in commissione».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, dopo aver ricordato di aver letto due volte i nomi dei presentatori, ha espresso stupore per le firme apposte ad una legge «incomprensibile oltretutto in assenza dell’assessore dell’Agricoltura, cui fa capo l’agenzia Laore». Ma la cosa più grave, ha aggiunto, «è la sollecitazione occulta a sanare l’abusivismo di chi ha occupato abitazioni e fabbricati, con la foglia di fico di non aver commesso reati ed illeciti, cosa impossibile». Stiamo parlando, ha ricordato il capogruppo dell’Udc, «di 144 beni detenuti senza titolo con la possibilità di sanarli dimostrando, non so come, di sanarli dopo soli 5 anni di occupazione abusiva; è uno scandalo anche affermare che la sanatoria si estende a fabbricati con valori tripli di quelli residenziali favorendo quindi abusivi e delinquenti che non c’entrano niente con l’agricoltura». «Stiamo parlando – ha ripetuto Gianluigi Rubiu – di case con vista mare e villette in campagna, è una porcheria invotabile da riportare in commissione tornando a privilegiare le vere destinazioni agricole».

Il capogruppo di Fdi Paolo Truzzu ha ripercorso l’iter della legge in commissione dove molte preoccupazioni del dibattito erano già emerse. Questa legge, ha affermato, «rispetto alla prima formulazione cerca di mettere un limite non risolvendo però le forti criticità di abitazioni in pieno centro e località di pregio che potranno passare ai soggetti detentori a vario titolo». Se c’è un pregio in questa norma, ha sostenuto Truzzu, «è quello di richiamare l’attenzione dell’Aula sul problema della gestione del patrimonio regionale, che è del tutto negativa, un patrimonio che potrebbe essere una risorsa se si decidesse di alienarlo e regolarizzarlo con concessioni e che oggi invece è un fardello». Questa situazione va assolutamente riordinata, ad avviso di Truzzu, «ma la soluzione prescelta comporta grossi rischi con situazioni non tanto chiare senza valutazioni caso per caso e poi lascia irrisolti problemi come quelli di fabbricati per uso abitativo dimenticandone altri occupati da oltre 50 anni in attività commerciali senza alcun diritto finendo per mettere in difficoltà gli stessi Enti locali; capisco la finalità della legge ma bisogna evitare le bucce di banana con una riflessione più attenta». 

Dopo l’on. Paolo Truzzu ha preso la parola anche il capogruppo del Pds, on. Piermario Manca, che ha sostenuto le ragioni del provvedimento. «Questa legge non ha pretese particolari – ha detto – se non risolvere il problema delle tipologie abitative. Eppure, certe posizioni mi ricordano il cane dell’ortolano, che non mangiava e non lasciava mangiare. Piaccia o meno ma la Sardegna non è fatta soltanto di coste e la maggior parte di questi immobili è nelle zone interne. Non nella zona di Alghero o  di Cagliari, non sulle coste. Stiamo andando a perseguire l’obiettivo di chi reclama oggi il diritto di abitare case che sono state da quelle famiglie ristrutturate e abitate nelle zone interne e nelle borgate. Come mai Laore non ha finito in dieci anni il censimento? Queste sono le domande alle quali bisognerebbe dare risposta: non c’è speculazione in questa legge e non è bello fare i bulli con i poveri».

Della stessa opinione l’on. Pietro Cocco, capogruppo del Pd, che ha detto: «La proposta è rimasta in commissione Terza per più di un anno ed evidentemente c’è stata un riflessione articolata sulla tipologia di questi immobili. Siamo arrivati al testo odierno perché gli immobili di cui parliamo sono 437 e tutti abitati da persone residenti che hanno esercitato il possesso e ne hanno fatto l’abitazione principale. I colleghi dell’opposizione non possono dire che non è chiaro quali sono le finalità e i destinatari di queste norme perché invece i requisiti sono chiarissimi ed evitano fenomeni di speculazione».

Per l’on. Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, «meno male che ci siamo limitati alle proprietà abitative di Laore ma consentiteci di dire che sulla politica del patrimonio questa giunta e questa maggioranza non hanno fatto un lavoro né compito né attento. Eppure era una delle priorità da voi annunciate per questa legislatura. Noi non intendiamo prenderci la responsabilità di una legge così e dunque ci limiteremo all’astensione: questa non è nemmeno una legge ma uno strumento gestionale e non di più».

Per la Giunta l’assessore Cristiano Erriu ha parlato di «discussione realistica sui beni ex Laore e non solo, visto che ci sono i beni ferroviari e quelli ceduti dal demanio dello Stato. La via giudiziaria non porterebbe da nessuna parte e sarebbe più che altro problematica. Abbiamo predisposto un disegno di legge sulla gestione del patrimonio in genere e la settimana prossima sarà approvata dalla Giunta e poi arriverà in Consiglio. Questa leggina, invece, sistema la questione del patrimonio abitativo di Laore evitando le speculazioni».

Per l’on. Amtonio Solinas (Pd) «non è possibile considerare più abusivo chi paga da anni un affitto». Favorevole anche l’on. Gianmario Tendas (Pd), »secondo cui arriveremo così a una regolarizzazione contrattuali di 400 e più stabili di Laore e mi sembra un risultato, tanto più che si tratta di immobili ubicati in zona di riforma agraria. Presenteremo poi due emendamenti per allungare i tempi di queste operazioni e li annuncio sin d’ora».

Ha annunciato il voto di astensione l’on. Valerio Meloni (Pd), secondo cui «questa legge trascura una’altra serie di fattispecie che andavano considerate. Si crea discrimine e attesa con questa legge, che non è politicamente appagante. Non mi sento di condividere questo disegno di legge».

Per l’on. Marco Tedde (FI) «siamo davanti a una detenzione, più che a occupazioni abusive. E le detenzioni possono essere regolarizzate, le occupazioni abusive no» mentre per l’on. Luigi Crisponi «il rischio che non ci sia equità tra destinatari del provvedimento non va bene. E il fatto che anche dentro la maggioranza ci sono voci preoccupanti di dissenso dovrebbe farvi riflettere».

L’on. Gianni Lampis (FDI) ha detto: «Per la seconda volta nella stessa giornata questo Consiglio ha costruito norme di legge preferenziali e questo non va bene. Noi riconfermiamo la richiesta di fermare il provvedimento e di rivederlo in commissione, in modo che non ci siano discriminazioni e nuove guerre tra poveri».

Anche l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha confermato il suo voto contrario: «Non tutto è autorizzabile e sanabile, questa situazione è paradossale e mostra tutti i limiti dell’azione della Regione. Come si sentiranno tutti quelli che hanno partecipato ai bandi di gara e li hanno persi? Commenteranno dicendo che invece di fare le gare è meglio sfondare le proprietà della Regione».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) «più volte il Consiglio regionale ha regolarizzato negli anni la posizione di chi ha occupare i beni di Area. Noi non stiamo facendo altrettanto ma consentendo a 400 famiglie che hanno redditi bassi di regolarizzare posizioni incerte che durano anche da sessant’anni. Io ci metto la faccia e anche la minoranza dovrebbe mettercela».

Dai banchi dei Riformatori l’on. Attilio Dedoni ha detto: «Il Consiglio regionale si sta occupando di una cosa impropria sanando le mancanze dei funzionari di Laore, che non hanno fatto evidentemente il loro lavoro. Stiamo facendo una cosa grave con questa legge».

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha rinnovato il voto di astensione e ha aggiunto che «non sono chiare le procedure amministrative e mi risulta che Laore abbia addirittura costruito in terreni privati. C’è tanto da verificare e non mi pare che tutto sia chiaro».

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli e ha presentato gli emendamenti ammissibili sui quale si è poi espresso il relatore Luigi Lotto e la Giunta.

Respinti gli emendamenti soppressivi totali e parziali all’articolo 1 (Regolarizzazione dell’occupazione di immobili provenienti dal patrimonio dell’Agenzia LAORE). L’on. Marco Tedde (FI) ha sollecitato il voto favorevole all’emendamento 3 all’articolo 1: «La gente ricorderà questo Consiglio regionale per quel che sta approvando». Anche l’emendamento 3 è stato respinto e così il 4, 5, 6, 7, 8, 9, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 22, 24, 25, 26, 27, 29, 30, 31,

Sull’emendamento 10 l’on. Marco Tedde (FI) è intervenuto e ha detto: «Sbagliato parlare in legge di occupazione ma meglio parlare di semplice detenzione. Bisogna impedire che si regolarizzino le occupazioni abusive e sostenere le ragioni di chi ha continuato a occupare la casa con un titolo un tempo legittimo e poi scaduto».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd), invece, «non è possibile utilizzare il termine detenzione perché ci possono essere dei casi di occupanti abusivi che però hanno pagato il canone in questi anni. Credo che anche questa categoria debba trovare ragione e spazio nella legge, sempre che non ci siano contenzioni pendenti o definiti con la Regione».

Respinto l’emendamento 10. Sull’emendamento 11 l’on. Marco Tedde (FI) ha detto: «Che cosa intendente per giudizi pendenti o definiti? E voi volete andare avanti con una legge che tiene conto di cause dove gli occupanti potrebbero prevalere?». Anche l’emendamento 11, 12, 13, 20, 23, 32.

Approvati gli emendamenti 36 e 37, a firma Gianmario Tendas (Pd) e più, che prevedono l’autorizzazione per la Regione «a completare le procedure di rinnovo delle concessioni già avviate dall’Agenzia Laore riferite ai beni immobili provenienti dalle leggi di riforma agraria, sempre che il detentore risulti in regola con i pagamenti dovuti a Laore». 

L’emendamento 1 bis (entrata in vigore) è stato approvato e a seguire il testo della legge è stato messo in votazione dal presidente Gianfranco Ganau. Per l’on. Marco Tedde, che si è detto contrario, «state votando una legge che impedisce a chi ha vinto una causa con la Regione non potrà ottenere la regolarizzazione. Siamo legislatori, non carri armati».

Il Consiglio regionale ha approvato la legge e il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta dopo aver comunicato la prossima convocazione: martedì 24 luglio, alle 11.00.

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