Il governatore Francesco Pigliaru a Nuoro per l’inaugurazione del programma Talent Up.
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Alcuni vivono all’estero dove si sono laureati, altri nei principali capoluoghi del Nord Italia, la maggior parte in Sardegna. Sono i 50 candidati ammessi alla prima fase del programma Talent Up, fortemente voluto dalla Giunta Pigliaru e attuato dall’Aspal, con l’obiettivo di formare i nuovi imprenditori del futuro. Questa mattina a Nuoro ha preso il via il percorso di formazione che per quattro settimane vedrà i partecipanti frequentare lezioni nella sede del consorzio universitario nuorese UniNuoro, scelto per portare tali opportunità anche nei territori in cui la densità imprenditoriale è più bassa, e che proseguirà con tre mesi di formazione all’estero. A salutare i giovani partecipanti, e discutere con loro, sono stati il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi, insieme con il sindaco di Nuoro Andrea Soddu ed il commissario di UniNuoro Fabrizio Mureddu.
Francesco Pigliaru ha ricordato come Talent Up derivi dal confronto con importanti economisti sulla creazione di impresa: «Sappiamo che serve talento, propensione al rischio e capacità ma che il contesto fa la differenza. Talent Up nasce per compensare le difficoltà della nostra regione, derivanti da una bassa intensità imprenditoriale, creando sinergie, formazione e contaminazione». Sull’avvio delle attività di formazione a Nuoro, Francesco Pigliaru ha commentato: «E’ un ulteriore segnale al territorio, per dire che si può fare impresa ovunque. È certo che dove ci sono poche imprese ci sono molte opportunità e spazi non sfruttati e noi facilitiamo la possibilità di coglierli. Ai ragazzi qui selezionati dico: se siete qui è perché avete superato una difficile selezione e siamo contenti di vedervi così forti e motivati. Lo sviluppo e il lavoro lo creano soprattutto le imprese, siete la nostra grande speranza».
«Progetti come questo servono per traghettarci nel futuro, per portarci al passo con quello che richiede il mercato del lavoro in particolare sul digitale, basti pensare che al momento nel mercato del lavoro internazionale il 40% delle professionalità richieste dal mondo delle imprese non esiste – spiega Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal -, oggi non è più possibile dire che l’alternativa alla disoccupazione è il lavoro dipendente, bisogna creare impresa e creare imprese innovative, focalizzate sul digitale, con Talent Up puntiamo a questo obiettivo.»
Tra i cinquanta partecipanti che hanno superato la selezione sul totale delle 110 domande presentate, in cui uno dei requisiti fondamentali era la conoscenza della lingua inglese ma nessun limite di età, il 58% ha tra i 30 e i 39 anni, il 28% tra i 20 e i 29, il 12% tra i 40 e i 49 anni, mentre è alta la partecipazione femminile, rappresentata dal 49% dei partecipanti. Una decina, tra questi, ha partecipato in precedenza al programma Master & Back specializzandosi in sedi universitarie estere.
Turismo, servizi per migliorare le performance delle imprese, applicazioni, mobilità sono i settori principali delle idee imprenditoriali che ciascun aspirante imprenditore doveva presentare in fase di selezione: in particolare il 20% delle domande arrivate riguardava servizi di informazione e comunicazione, il 19% alloggio e ristorazione, il 12% servizi di supporto alle imprese. Ma non mancano commercio, agricoltura, ambiente e gestione dei rifiuti.
Dopo il percorso di formazione, un mese in Sardegna (pre-tratment) il cuore della misura si svolgerà all’estero, per un totale di 12 settimane in aree ad alta intensità imprenditoriale e strutture di eccellenza e sarà divisa in due momenti. Il primo, di apprendimento sul campo attraverso il confronto con le esperienze di chi ha già sviluppato un’idea imprenditoriale, si svolgerà in uno dei primi 20 ecosistemi imprenditoriali a livello mondiale individuati dalla classifica “Global Startup Ecosystem 2017” (tra i quali la Silicon Valley, New York City, Londra, Pechino, Tel Aviv, Shanghai, Los Angeles, Seattle, ecc.).
Il momento successivo è finalizzato alla trasformazione dell’idea in attività imprenditoriale: i partecipanti saranno formati sulle tecniche di presentazione dell’idea al mercato e di gestione dell’avvio e della fase di crescita in una delle migliori business school a livello mondiale.
L’ultima fase del bando riguarda il rientro in Sardegna. Il programma prevede l’accompagnamento attraverso percorsi individuali di screening dell’idea imprenditoriale, e di orientamento verso gli strumenti regionali più idonei tra quelli disponibili a favore della creazione d’impresa. Questa fase sarà gestita dal Centro regionale di Programmazione e da Sardegna Ricerche che, in base allo stadio di sviluppo dell’idea imprenditoriale, individueranno gli strumenti più adatti.
Francesco Pigliaru ha ricordato come Talent Up derivi dal confronto con importanti economisti sulla creazione di impresa: «Sappiamo che serve talento, propensione al rischio e capacità ma che il contesto fa la differenza. Talent Up nasce per compensare le difficoltà della nostra regione, derivanti da una bassa intensità imprenditoriale, creando sinergie, formazione e contaminazione». Sull’avvio delle attività di formazione a Nuoro, Francesco Pigliaru ha commentato: «E’ un ulteriore segnale al territorio, per dire che si può fare impresa ovunque. È certo che dove ci sono poche imprese ci sono molte opportunità e spazi non sfruttati e noi facilitiamo la possibilità di coglierli. Ai ragazzi qui selezionati dico: se siete qui è perché avete superato una difficile selezione e siamo contenti di vedervi così forti e motivati. Lo sviluppo e il lavoro lo creano soprattutto le imprese, siete la nostra grande speranza».
«Progetti come questo servono per traghettarci nel futuro, per portarci al passo con quello che richiede il mercato del lavoro in particolare sul digitale, basti pensare che al momento nel mercato del lavoro internazionale il 40% delle professionalità richieste dal mondo delle imprese non esiste – spiega Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal -, oggi non è più possibile dire che l’alternativa alla disoccupazione è il lavoro dipendente, bisogna creare impresa e creare imprese innovative, focalizzate sul digitale, con Talent Up puntiamo a questo obiettivo.»
Tra i cinquanta partecipanti che hanno superato la selezione sul totale delle 110 domande presentate, in cui uno dei requisiti fondamentali era la conoscenza della lingua inglese ma nessun limite di età, il 58% ha tra i 30 e i 39 anni, il 28% tra i 20 e i 29, il 12% tra i 40 e i 49 anni, mentre è alta la partecipazione femminile, rappresentata dal 49% dei partecipanti. Una decina, tra questi, ha partecipato in precedenza al programma Master & Back specializzandosi in sedi universitarie estere.
Turismo, servizi per migliorare le performance delle imprese, applicazioni, mobilità sono i settori principali delle idee imprenditoriali che ciascun aspirante imprenditore doveva presentare in fase di selezione: in particolare il 20% delle domande arrivate riguardava servizi di informazione e comunicazione, il 19% alloggio e ristorazione, il 12% servizi di supporto alle imprese. Ma non mancano commercio, agricoltura, ambiente e gestione dei rifiuti.
Dopo il percorso di formazione, un mese in Sardegna (pre-tratment) il cuore della misura si svolgerà all’estero, per un totale di 12 settimane in aree ad alta intensità imprenditoriale e strutture di eccellenza e sarà divisa in due momenti. Il primo, di apprendimento sul campo attraverso il confronto con le esperienze di chi ha già sviluppato un’idea imprenditoriale, si svolgerà in uno dei primi 20 ecosistemi imprenditoriali a livello mondiale individuati dalla classifica “Global Startup Ecosystem 2017” (tra i quali la Silicon Valley, New York City, Londra, Pechino, Tel Aviv, Shanghai, Los Angeles, Seattle, ecc.).
Il momento successivo è finalizzato alla trasformazione dell’idea in attività imprenditoriale: i partecipanti saranno formati sulle tecniche di presentazione dell’idea al mercato e di gestione dell’avvio e della fase di crescita in una delle migliori business school a livello mondiale.
L’ultima fase del bando riguarda il rientro in Sardegna. Il programma prevede l’accompagnamento attraverso percorsi individuali di screening dell’idea imprenditoriale, e di orientamento verso gli strumenti regionali più idonei tra quelli disponibili a favore della creazione d’impresa. Questa fase sarà gestita dal Centro regionale di Programmazione e da Sardegna Ricerche che, in base allo stadio di sviluppo dell’idea imprenditoriale, individueranno gli strumenti più adatti.
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