Il presidente del Consiglio regionale e l’assessore della Sanità hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni delle pazienti oncologiche.
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«Non calcoli ragionieristici ma la volontà di concretizzare una riforma sanitaria che punti a modelli gestionali e organizzativi in grado di garantire la migliore assistenza possibile alle pazienti oncologiche.»
Lo ha detto l’assessore della Sanità, Luigi Arru, nel corso dell’incontro, in Consiglio regionale tra le rappresentanti delle associazioni Fondazione Taccia ricerca sul cancro, Fidapa Cagliari, Socialismo diritti e riforme onlus, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e il presidente della Commissione Sanità Raimondo Perra. Al centro della riunione la richiesta avanzata dalle stesse associazioni di affrontale le problematiche femminili relative all’oncologia con particolare riferimento alla situazione assistenziale del presidio ospedaliero Businco.
«Abbiamo concordato – aggiunge Luigi Arru – di indire, in tempi brevissimi, una conferenza regionale che riunisca le associazioni delle pazienti oncologiche insieme ai professionisti della sanità per condividere soluzioni alle problematiche segnalate. Alcune di queste soluzioni possono essere realizzate in tempi rapidi intervenendo nell’immediato su aspetti organizzativi orientati a garantire una assistenza più confortevole nei percorsi di cura – ricordo a questo proposito il piano di investimenti per l’acquisto di presidi e attrezzature che darà risposte anche alle pazienti oncologiche, la delibera sulle liste di attesa che eviterà ai pazienti di passare per il CUP una seconda volta per il follow-up oncologico. Altre soluzioni richiedono un impegno più ampio nel lungo termine. Ed è questo uno dei punti fondanti della riforma in corso: abbiamo realizzato una rete oncologica che garantisca le cure appropriate e nei tempi più brevi individuando nell’ospedale Businco il Centro di riferimento regionale, collegato agli altri nodi della rete teso ad assicurare una assistenza di prossimità ai pazienti oncologici evitando sovraffollamenti nella struttura di riferimento. Tutto richiede un forte cambiamento di mentalità e di approccio da parte di tutti gli operatori sanitari e su questo lavoriamo con convinzione.»
«Questa riforma richiede un approfondimento culturale e di formazione per far sì che l’integrazione dei servizi funzioni davvero», ha sottolineato il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau che sui tempi di attesa per ottenere una diagnosi ha detto che «60 giorni sono davvero troppi ed è certamente necessario un intervento di chiarimento da parte nostra, tramite la direzione generale dell’Azienda Ospedaliera Brotzu che deve garantire la puntuale osservanza delle leggi in vigore che prevedono la presa in carico della paziente oncologica da parte del sanitario e della struttura anche per quanto riguarda la prenotazione delle visite e dei controlli diagnostici, affinché le donne non debbano subire anche questo ulteriore carico. Servono evidentemente anche degli interventi di tipo strutturale per limitare i tempi di attesa sugli interventi chirurgici per questo ci impegniamo a studiare tutte le soluzioni possibili da mettere in campo».
«Non si può non concordare su molte delle questioni che avete sollevato – ha dichiarato il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra – questo Consiglio regionale ha approvato una riforma poderosa che ora deve essere applicata. Nell’immediato per alleviare le sofferenze delle pazienti oncologiche si possono ad esempio acquistare cinque poltrone in più per fare la chemioterapia e definire meglio la programmazione delle terapie.»
«Abbiamo concordato – aggiunge Luigi Arru – di indire, in tempi brevissimi, una conferenza regionale che riunisca le associazioni delle pazienti oncologiche insieme ai professionisti della sanità per condividere soluzioni alle problematiche segnalate. Alcune di queste soluzioni possono essere realizzate in tempi rapidi intervenendo nell’immediato su aspetti organizzativi orientati a garantire una assistenza più confortevole nei percorsi di cura – ricordo a questo proposito il piano di investimenti per l’acquisto di presidi e attrezzature che darà risposte anche alle pazienti oncologiche, la delibera sulle liste di attesa che eviterà ai pazienti di passare per il CUP una seconda volta per il follow-up oncologico. Altre soluzioni richiedono un impegno più ampio nel lungo termine. Ed è questo uno dei punti fondanti della riforma in corso: abbiamo realizzato una rete oncologica che garantisca le cure appropriate e nei tempi più brevi individuando nell’ospedale Businco il Centro di riferimento regionale, collegato agli altri nodi della rete teso ad assicurare una assistenza di prossimità ai pazienti oncologici evitando sovraffollamenti nella struttura di riferimento. Tutto richiede un forte cambiamento di mentalità e di approccio da parte di tutti gli operatori sanitari e su questo lavoriamo con convinzione.»
«Questa riforma richiede un approfondimento culturale e di formazione per far sì che l’integrazione dei servizi funzioni davvero», ha sottolineato il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau che sui tempi di attesa per ottenere una diagnosi ha detto che «60 giorni sono davvero troppi ed è certamente necessario un intervento di chiarimento da parte nostra, tramite la direzione generale dell’Azienda Ospedaliera Brotzu che deve garantire la puntuale osservanza delle leggi in vigore che prevedono la presa in carico della paziente oncologica da parte del sanitario e della struttura anche per quanto riguarda la prenotazione delle visite e dei controlli diagnostici, affinché le donne non debbano subire anche questo ulteriore carico. Servono evidentemente anche degli interventi di tipo strutturale per limitare i tempi di attesa sugli interventi chirurgici per questo ci impegniamo a studiare tutte le soluzioni possibili da mettere in campo».
«Non si può non concordare su molte delle questioni che avete sollevato – ha dichiarato il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra – questo Consiglio regionale ha approvato una riforma poderosa che ora deve essere applicata. Nell’immediato per alleviare le sofferenze delle pazienti oncologiche si possono ad esempio acquistare cinque poltrone in più per fare la chemioterapia e definire meglio la programmazione delle terapie.»
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