16 November, 2024
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Il progetto “CALME” monitorerà l’impatto acustico nella “Secca del Papa” nei fondali dell’isola di Tavolara.

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La voce del mare parla a chi ha strumenti per ascoltarla. L’Area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo ha deciso di sposare il progetto “CALME”, per una rete acustica di sorveglianza dei fondali marini. Un progetto che nasce insieme all’istituto di ricerca CHORUS, che ha base in Francia, cofinanziato dall’Agenzia delle acque francese, come garante della qualità delle acque a terra e sulle coste. L’Amp di Tavolara, partner privilegiato della Francia in materia ambientale, ha aderito alla creazione di una rete di sorveglianza acustica che è iniziata nel 2015 con il posizionamento di tre registratori acustici subacquei per tutto l’anno a Marsiglia, a Calvì in Corsica e Cala Gonone. Pochi giorni fa un nuovo registratore acustico è stato posizionato nelle acque di Tavolara. Uno strumento ad alta tecnologia che consente di registrare i suoni dei fondali sottomarini, che comprendono sia quelli umani, che naturali e biologici. Uno spettro acustico fondamentale, che consente di studiare anche le dinamiche sul carico antropico in determinate aree sottoposte a tutela assoluta. Il registratore fisso è stato posizionato nei fondali della “Secca del Papa” a Tavolara, una zona biologicamente molto interessante, con formazioni coralligene e un habitat molto particolare, dove si è potuto individuare un punto di aggregazione delle cernie.

«L’obiettivo del programma CALME è quello di utilizzare tutti i dati ricavati per la misurazione dell’impatto antropico – spiega Lucia Di Iorio, la referente scientifica del gruppo di ricerca francese CHORUS che ha svolto gli studi sui fondali di Tavolara -. I dati dell’isola saranno inseriti all’interno del progetto “Marine strategy”, che si propone l’obiettivo di ricavare gli indici acustici sulla qualità di habitat sottomarino e acqua e creare, quindi, un sistema di sorveglianza che valuti, nel modo meno impattante possibile, la qualità biologica e il livello di protezione dell’area a seconda dei suoni». Quello che si chiama “effetto riserva acustica”, che individua zone più protette rispetto a zone più antropizzate, individuate attraverso i suoni dei pesci. La “Secca del Papa” a Tavolara, da questo punto di vista, rappresenta un punto di raccolta di dati privilegiato, per la diversità delle tipologie sonore rilevabili: dai rumori dei gommoni, ai pescherecci, ai traghetti e al traffico esterno delle navi. «Dal 18 al 25 luglio 2016 si svolsero i campionamenti dei paesaggi sonori dell’Amp di Tavolara, iniziando il monitoraggio pluriennale previsto dal programma CALME per la rete di sorveglianza acustica del Mediterraneo occidentale – sottolinea la Di Iorio -.  Il mare, in particolar modo il litorale, è ricco di suoni biologici, principalmente emessi da invertebrati e pesci e da attività umane: imbarcazioni, pesca, prospezione petroliera, lavori e altro. L’ascolto di questi suoni funge da stetoscopio delle attività o comportamenti animali, fornendo informazioni sulla vita di vari organismi marini. Questi paesaggi sonori possono anche servire per stabilire lo stato di salute degli ecosistemi marini. La diversità dei suoni dei pesci, ad esempio, o le caratteristiche acustiche di cori di pesci o di crostacei, ci indicano livelli di protezione e stato di salute degli habitat,»

Giovedì sera, alla Casa delle farfalle di Mare, durante il secondo appuntamento informativo del progetto Tavolara Lab, è stato trasmesso un video con la riproduzione dei suoni sottomarini. Tra i protagonisti delle riprese c’era anche la Cernia bruna, specie a rischio e per la cui tutela l’Amp di Tavolara ha dato vita ad una serie di iniziative scientifiche. È stata anche l’occasione per presentare i primi risultati dell’azione specifica che ha coinvolto un numero importante di subacquei chiamati a condividere le loro foto di Cernia bruna per la foto-identificazione. In poco più di un mese, anche grazie al coinvolgimento dei centri diving autorizzati a operare all’interno dell’Amp e alla promozione massiccia dell’iniziativa, sono state raccolte circacento foto. A illustrare il primo risultato è stata la dottoranda Elena Desiderà che sta conducendo una importante analisi all’interno di un lavoro scientifico che punta a monitorare la presenza e il numero di cernie brune presenti nello spazio dell’Area marina protetta di Tavolara. Durante l’incontro si è parlato anche dell’azione “la Foresta sottomarina” per i conteggi della posidonia oceanica. Le attività sono iniziate in maniera spedita: alle quattro uscite eseguite nel corso della settimana se ne aggiungeranno altre programmate per il fine settimana e così a seguire fino al raggiungimento dei dati necessari per avere una fotografia reale della situazione.

Sabato sera, a Corto
Il sindaco di Iglesi

giampaolo.cirronis@gmail.com

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