Michele Cossa (Riformatori sardi): «In Sardegna è emergenza diabete, un caos senza precedenti».
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«In Sardegna è emergenza diabete, un caos senza precedenti.»
Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa punta il dito contro quello che definisce «il caos che da anni regna nell’organizzazione delle politiche sanitarie del diabete culminate con le dimissioni in massa delle tre Associazioni che rappresentano i pazienti nella Consulta regionale della Diabetologia».
«Numerosi i problemi strategici mai risolti: PDTA, la Gestione Integrata, la Rete Diabetologica, le liste d’attesa, l’informatizzazione e il riordino dei Servizi di diabetologia, l’ammodernamento di processi e procedure fortemente burocratizzate, la mobilità e la già scarsa capacità finanziaria delle persone, i farmaci e gli strumenti innovativi nelle disponibilità delle altre Regioni d’Italia ma non in Sardegna, l’educazione terapeutica strutturata e finanziata, l’informazione concreta e capillare per una prevenzione efficace, e la tutela del bambino diabetico a scuola. Queste criticità – aggiunge Michele Cossa – erano già state denunciate più di un anno fa dal sottoscritto e da altri consiglieri regionali ma ad oggi nulla è stato fatto. Non si può definire, infatti, l’ASL unica come panacea di tutti i mali, se poi i pazienti devono attendere più di un anno per una visita specialistica.»
«Se dalla sua costituzione della Consulta avvenuta nell’ottobre del 2014, ci sono stati solo cinque incontri, di cui appena uno lo scorso anno, è evidente che esiste un problema di efficienza e di efficacia di questo Organismo che doveva garantire una più stretta relazione tra Istituzioni e pazienti diabetici – sottolinea ancora Michele Cossa -. Il sistema sanitario sardo sta crollando sotto i colpi dell’inadeguatezza dell’assessorato regionale. Chiedo uno scatto d’orgoglio da parte dell’assessore Luigi Arru affrontando con decisione il problema e, anziché negare l’evidenza, mettere mano a un sistema sanitario pagato a caro prezzo dai contribuenti che viene percepito come ostile, arrogante, sgarbato, a volte privo di umanità – conclude Michele Cossa -, predisposto ad aggravare, non ad alleviare una malattia come quella del diabete.»
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