19 November, 2024
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Dal 26 luglio 2018 è possibile richiedere alla ASSL di Olbia e alla ASSL di Carbonia il contributo regionale istituito a favore delle partorienti residenti nelle isole di La Maddalena e di San Pietro. L’iniziativa è frutto della recente disposizione con cui la Regione Sardegna ha inteso mitigare il disagio dovuto dalle condizioni di insularità e dalle difficoltà dei trasporti via mare.

Più precisamente i requisiti indispensabili sono:

a) residenza nel comune di La Maddalena o nel comune di Carloforte da almeno 12 mesi antecedenti la data del parto;

b) non essere domiciliate in altro Comune della Sardegna al momento dell’evento di cui al successivo punto c);

c) aver partorito in un punto nascita del Servizio Sanitario Regionale pubblico o privato accreditato anche nell’ipotesi di bambino nato morto o deceduto dopo un breve lasso temporale.

Il requisito ricorre anche nel caso di interruzione di gravidanza dopo il 180° giorno dall’inizio della gestazione presso una struttura del Servizio Sanitario Regionale, pubblica o privata accreditata (al di fuori del Comune di residenza).

Per le partorienti che hanno maturato i requisiti nel periodo compreso tra il 12 gennaio 2018 (data di entrata in vigore della L.R. 1/2018), e il 26 luglio 2018 (data di pubblicazione del decreto 20/2018 sul Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna), potrà essere presentata domanda di concessione del contributo entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dello stesso Decreto;

La modulistica e la modalità di presentazione della domanda sono pubblicate sul sito www.atssardegna.it e sui siti delle ASSL di Carbonia e di Olbia.

I distretti, verificata la legittimità della richiesta, provvederanno all’erogazione del contributo tramite bonifico sul conto corrente indicato dalla partoriente. Il contributo sarà erogato dall’ufficio competente in un’unica soluzione entro il termine di 60 giorni dalla presentazione.

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Sassari e i suoi abitanti, i suoi personaggi più caratteristici di un’epoca lontana descritti sapientemente e inseriti nel loro contesto temporale ma con la capacità di poter essere tranquillamente catapultati anche nei giorni nostri. È questo essere senza tempo a rendere “Pebaru in curu – Romanzo sensazionale” uno spettacolo imperdibile per chi vive e ama la nostra città ma anche per chi arrivando a Sassari vuole prendere contatto con la nostra realtà più genuina, con le nostre tradizioni, con il nostro modo di essere.

EstaThearOn, la rassegna organizzata da MAB Teatro, dopo aver approfondito il felice connubio tra la musica e le parole di “Oltre il Confine” ritorna a Sassari, sia dal punto di vista logistico che per quanto riguarda la scelta artistica. Lo fa prendendo spunto da “I racconti di Zirottu” di Anonimo Sassarese, al secolo Antonino Saba. Romanzi che trovavano spazio nei periodici “L’ingranaggio” e “La Gaita” e che oggi ritornano sul palco grazie agli attori Daniele Monachella, Carlo Valle e Daniela Piretta, Mario Spanu. Anche in questo caso la musica avrà una parte importante nello spettacolo grazie alle chitarre di Gavino Ruggiu e di Pinuccio Cossu del Gruppo Ruseddu. Una proposta adatta ad un pubblico di tutte le età, a chi vuole trascorrere due ore all’insegna del divertimento ma anche della sassareseria più pura.

Lo spettacolo, realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Sassari, sarà proposto in unica data domani, sabato 28 luglio, alle 21,00, nella bellissima cornice di Palazzo di Città.

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L’Asd Antiochense calcio è al lavoro per programmare la stagione sportiva 2018/2019.
La prima squadra, dopo il 3° posto nel campionato di 2ª categoria, presenterà 3-4 nuovi innesti di qualità, per sostituire qualche atleta che abbandonerà per motivi di lavoro o di studio.
Il direttore sportivo Mariano Gala evidenzia anche i buoni piazzamenti ottenuti nei campionati regionali Allievi e Giovanissimi ed il florido movimento della scuola calcio, affiliata all’Academy del Cagliari calcio.
Nel settore giovanile, il direttore sportivo Pietro Garau sarà il supervisore di tutte le categorie, curando in particolare le attività di base.
I tecnici sono tutti abilitati con patentino:
Allievi regionali: Graziano Milia e Fernando Fois.
Giovanissimi regionali: Tore Marroccu.
Esordienti: Alessandro Scanu e Massimo Loddo.
Pulcini: Simone Sotgiu e Luca Locci.
Primi calci: Pierpaolo Iesu, Andrea Garau, Matteo Frau.
Preparatori portieri: Tore Unali, Corrado Calabrò, Maurizio La Noce.
Per il campionato dilettanti confermati i tecnici Alessandro Perra e Tore Unali.
«Abbiamo partecipato ai ripescaggi per la 1ª categoria e conosceremo l’esito ad inizio agosto – spiega Mariano Gala -. Il nostro progetto triennale di riportare il calcio di livello in città èarrivato alla conclusione del triennio, speriamo di raccogliere quest’anno i primi frutti del duro lavoro di tutta la nostra società,degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti. Personalmente – aggiunge Mariano Gala – penso sia indispensabile per il futuro unire gli intenti formando un’ unica società con l’Isola, che probabilmente e meritatamente sarà ripescata in prima categoria grazie al bel campionato disputato perso solo nello spareggio. Sono fermamente convinto – conclude Mariano Gala – che sia la condizione ideale per ottenere una crescita concreta del movimento calcistico antiochense ad iniziare dal settore giovanile che da anni ci vede protagonisti a livello regionale , ma anche dal settore dilettanti che ha visto ha visto uno spreco di energie con i nostri cugini secondi e noi terzi, comunque due grandi risultati.»

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Ieri mattina, a Portovesme, nella sede del Consorzio Industriale, il sindaco di Carbonia Paola Massidda e l’assessore alle Attività produttive Mauro Manca hanno partecipato a un incontro organizzato dalla Regione Sardegna in merito alla proposta di istituzione delle Zone economiche speciali (Zes) della Sardegna. 

Le ZES interessano aree collegate a zone portuali, destinatarie di semplificazioni amministrative e fiscali per consentire lo sviluppo di imprese già insediate o che si insedieranno.
«L’incontro è stato proficuo perché ci ha consentito di dialogare con gli interlocutori regionali per poter studiare le misure più opportune per il rilancio e il sostegno delle imprese del nostro territorio, che sovente risultano gravate dal fardello della tassazione alle quali esse sono soggette», ha detto il sindaco Paola Massidda.
In questo contesto, le Zone economiche speciali rappresentano uno strumento di incentivazione all’investimento che si sta diffondendo in tutto il mondo, dove se ne contano già 4.500. In Polonia, ad esempio, sono sorte 14 Zes che hanno prodotto 296.000 posti di lavoro, con investimenti per 25,5 miliardi, producendo benefici economici per 162 città.
«La tipologia che si intende implementare è quella caratterizzata da una semplificazione amministrativa per le imprese che presenteranno progetti di investimento a valere sulla Zes – ha spiegato l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca -. È previsto anche un beneficio nella misura del credito d’imposta (legge 208/2015), con elevazione dell’investimento massimo da 15 a 50 milioni di euro in relazione agli investimenti effettuati dalle stesse aziende, le quali dovranno restare nella ZES per almeno 7 anni. Naturalmente occorrerà monitorare e guidare questo strumento per evitare che venga utilizzato in modo distorto e contrario alla sua natura.»

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Un forte e sincero grazie, rivolto a tutti gli operatori sanitari del Centro ustioni del Santissima Annunziata per l’assistenza e le cure. È quello arrivato questa mattina dalla donna che, ieri sera, è stata ricoverata nella struttura al quinto piano dell’ospedale sassarese per le ustioni provocate dall’esplosione di alcune bombole di gas all’interno del suo locale, un noto ristorante-pizzeria a Castelsardo.

Questa mattina il direttore generale dell’Aou, Antonio D’Urso, ha fatto visita alla signora e ha dialogato con i medici che avevano appena terminato la medicazione. La donna, le cui condizioni non sono gravi, ha raccontato brevemente la sua disavventura, il grande spavento ed ha sottolineato il supporto ricevuto dal personale del Centro ustioni. Un ringraziamento per il personale al quale si è aggiunto anche quello del manager dell’Aou che ha ricordato l’impegno e l’attività dell’equipe del Centro diretto dalla dottoressa Alma Posadinu.

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Al cioccolato o alla panna, alla frutta o con ingredienti più ricercati, sempre più legati alle produzioni tipiche sarde, semplice o elaborato. Al gelato, anche in tempo di crisi, in Sardegna, non ci rinuncia quasi nessuno.

Dalla classifica più “dolce” dell’anno, tratta dal dossier “Gelaterie: le imprese artigiane e la spese delle famiglie per i gelati”, realizzata dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT 2017, si scopre come nella nostra regione le gelaterie artigianali siano ben 291, su un totale di 414, impiegano circa 700 persone (quasi 1.000 addetti in totale), con una media di 1 impresa ogni 3.800 abitanti, per un giro d’affari di oltre 41milioni 800 mila euro.

«Ai piccoli piaceri della vita, non si rinuncia, neppure in tempo di crisi – afferma il segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli – anzi, a fronte dell’austerità alla quale si è costretti, statistiche alla mano, si indulge più spesso ai propri capricci

Analizzando meglio i dati nazionali e regionali, scopriamo come la nostra regione sia al 14esimo posto come percentuale di aziende artigiane (70,3%) contro l’86,7% del Trentino, che occupa il primo posto, e una media nazionale 71,5%. Quanto al giro d’affari, i dati dicono come la spesa della Lombardia superi i 344 milioni di euro mentre in Italia si sfonda la quota di 1miliardo e 800 milioni.

Tra i consumatori in Sardegna, secondo il dossier di Confartigianato Sardegna, le famiglie sarde spendono, in media, 58 euro per coni, sorbetti e coppette.

«Da qualche anno registriamo un aumento costante delle gelaterie artigiane e non – aggiunge Stefano Mameli – a conferma di come i sardi continuino a preferire la qualità e la genuinità del prodotto delle nostre imprese e che non esiste limite alla fantasia dei gelatieri artigiani che sono riusciti a inventare centinaia di gusti. Quindi, non si rinuncia alla qualità e genuinità dei prodotti realizzati con materie prime, rigorosamente fresche, senza conservanti e additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela.»

Tra le province, Cagliari-Sud Sardegna ha un giro d’affari di quasi 20 milioni di euro da suddividere in 145 imprese gelatiere. Segue Sassari con quasi 13 milioni, poi Nuoro con 5,3 e Oristano con 3.9.

Anche in questo 2018, nelle gelaterie stravincono i sapori decisamente classici, a fronte dei 600 a disposizione: primeggiano “fragola”, “cioccolato” seguiti da “nocciola”, “limone”, “crema”, “pistacchio” e “stracciatella” anche se non perdono colpi neanche i sempreverdi “tropicana”, “limoncello”, “tè verde”, “arcobaleno” o addirittura “loacker”. Per chi ha problemi di dieta (uno su dieci), ecco il gelato alla soia. Nella nostra isola, invece, crescono anche i gusti sardi come “sebadas”, “mirto” e “pardula” o persino i gusti al formaggio.

Il gelato artigianale rappresenta insomma uno dei simboli del food made in Italy la cui produzione merita di essere sostenuta e valorizzata.

E proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, i gelatieri di Confartiganato sottolineano la necessità di un’adeguata qualificazione professionale per gli operatori del settore.

L’Associazione ribadisce come le produzioni di generi alimentari debbano essere realizzate in piena conformità alle norme di igiene, sicurezza e qualità degli alimenti in funzione della tutela del consumatore ed è, pertanto, assolutamente necessario garantire una professionalità adeguata ed un piena conoscenza delle complesse tecniche produttive e delle metodologie di autocontrollo del ciclo di produzione.

«A tutti i clienti, ricordiamo che – conclude Mameli – proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, Confartigianato gelatieri ha creato Artigelato, il marchio di garanzia che certifica l’adozione, da parte degli artigiani gelatieri, di un disciplinare di produzione che prevede l’impiego prevalente di materie prime naturali, fresche, selezionate direttamente presso il produttore

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Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Wwf e Lipu Sardegna nei giorni scorsi sono intervenute con motivate osservazioni nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa alla “Metanizzazione della Sardegna – tratto Nord” proposta dalla società Snam Rete Gas S.p.a chiedendo che il provvedimento conclusivo del procedimento di V.I.A. dichiari l’improcedibilità dell’istanza per la parzialità del progetto in quanto non è stato esaminato l’impatto ambientale cumulativo dell’intera opera della rete metanifera sarda, oltreché per l’eccessivo costo ambientale richiesto dall’infrastruttura rispetto agli scarsi benefici derivanti alla comunità e agli obbiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti.

In sintesi le Associazioni Italia Nostra, Wwf e Lipu hanno evidenziato che:

• Rispetto ad un proliferare di infrastrutture per la metanizzazione dell’isola è del tutto assente un’analisi costi benefici e una seria valutazione tecnica della  sostenibilità dell’impianto in relazione alla triplicità degli aspetti ambientale, sociale ed economico delle opere e la valutazione cumulativa degli impatti ambientali di tali opere sull’ecosistema sardo;

• In una fase di transizione dall’attuale sistema energetico mondiale quasi esclusivamente basato sulle fonti fossili ad un auspicabile sistema futuro basato sulle fonti rinnovabili, la realizzazionedi una infrastruttura fortemente impattante per il trasporto del gas naturale non rappresenta una possibile soluzione di transizione, anche per gli eccessivi costi da sopportare;

• La proposta di una dorsale, idonea per una capacità di trasporto notevole di metano, risulta poco utile in aggiunta ai depositi costieri, che sarebbero comunque in grado di soddisfare la domanda di metano, anche grazie alla loro localizzazione in prossimità dei maggiori centri di consumo;

• La Sardegna presenta un surplus di produzione di energia elettrica pari a un terzo di quella prodotta;

• Nella documentazione presentata è del tutto assente una seria valutazione tecnica della sostenibilità dell’impianto in relazione alla triplicità degli aspetti ambientale, sociale ed economico.

«Purtroppo, l’assenza di programmazione in campo energetico – sostengono Italia Nostra, Wwf e Lipu Sardegna – ha lasciato l’isola in balia di un mercato fortemente condizionato da tutta una serie di fattori negativi quali i lauti incentivi statali elargiti agli speculatori delle rinnovabili, lo spopolamento delle campagne e la sostituzione delle produzioni agricole tradizionali con biomasse o biocombustibili, i bassi costi delle royalties e le generose franchigie elargite all’estrazione degli idrocarburi etc.. Gli speculatori si sono sostituiti ai decisori pubblici.

Il progetto di metanizzazione della Sardegna presenta inoltre una obsolescenza tecnologica ed economica determinata dalla stessa rapidità con cui evolvono i mezzi di produzione e di accumulo delle fonti rinnovabili. L’irrazionalità di una tale scelta non solo si riverbererà sul futuro energetico dell’Isola, ma diventerà di fatto l’ostacolo principale alla ricerca di uno sviluppo alternativo.

Le nostre Associazioni hanno avuto modo di osservare, già in fase di discussione del Piano Energetico Ambientale Regionale Sardo (PEARS), la incongruenza di realizzare una infrastruttura funzionale ad un’economia di transizione da un sistema energetico a forte incidenza di combustibili fossili ad uno scenario di energia da FER. Si ritiene, infatti, che in questa situazione economico-industriale, e considerati i dati sulla produzione da FER nell’isola – concludono Italia Nostra, Wwf e Lipu Sardegna -, si possa saltare a piè pari la fase di transizione per affrontare con coraggio il passaggio diretto della Sardegna verso una economia fondata sulle energie rinnovabili, autoprodotte e diffuse.»

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Il 4 agosto, dalle ore 20.00 fino a tarda notte, sul Lungomare Waikiki Park di Sant’Antioco, si svolgerà la Sagra della pecora.
La manifestazione, organizzata dall’Antiochense con il patrocinio del comune di Sant’Antioco, prevede musica dal vivo con i Wa’n bon’ora.
Cittadini e turisti potranno gustare il seguente menù: malloreddus al sugo, pecora arrosto,pane, vino o acqua al costo di 12 euro, contribuendo ad una sana causa che è li sport.
Si potranno inoltre degustare la birra artigianale del Birrificio Mediterraneo ed i vini della Cantina Sardus Pater di Sant’Antioco.

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Il fisarmonicista e pianista Antonello Salis, in duo con il sassofonista Sandro Satta, e ancora il chitarrista Massimo Ferra, in trio con Massimo Tore e Roberto Migoni. Sono questi domani (sabato 28 luglio) i pezzi forti della seconda giornata di Seui in musica, la tre giorni tra jazz, teatro, mostre e riscoperta del territorio organizzata nel centro della Barbagia di Seulo dall’associazione Kromatica in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari.

La giornata prende il via alle 11.00, nel Centro Polivalente, dove sarà inaugurata la mostra fotografica di Jazz moments, cinque anni di Seui in musica raccontati per immagini. Alle 12.00 l’appuntamento è al Biondo Bar, per l’Aperimusic: aperitivo con la piacevole compagnia della musica suonata da Martina Garau (voce) e Gianluca Tozzi (Chitarra).

Nel pomeriggio (alle 17,30) nel Centro Polivalente sarà presentato il libro di Simone Cavagnino e Claudio Loi “Sardegna, jazz e dintorni”, il panorama sardo del jazz raccontato nelle interviste del giornalista Simone Cavagnino, arricchite dalle splendide immagini di Giulio Capobianco, Flavia Matta e Paolo Piga.

Alle 19.00 si ricomincia a suonare: salgono sul palco gli Angiolini Bros Spiral Quartet (Andrea Angiolini, Alessandro Angiolini, Emanuele La Barbera e Pierpaolo Frailis). Ancora musica per l’aperitivo delle 20, questa volta all’M Cafè: il momento sarà accompagnato dalle note suonate da Federica Dessì ed Alessandro Bardi, mentre alle 21.00 si esibisce il Massimo Ferra Trio. Alle 22.00 chiusura di serata col botto grazie all’attesissimo concerto del duo composto da Antonello Salis e Sandro Satta, seguito alle 23.00 dall’esibizione della formazione cagliaritana BeFunk, gruppo fusion guidato da Andrea Buffa alle tastiere.

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Il Consiglio regionale si riunisce mercoledì 1 agosto alle 10.00. All’ordine del giorno la nomina di un componente della commissione scientifica in materia di beni culturali e di un componente dell’Istituto superiore regionale etnografico. Seguirà l’esame delle mozioni 424 (Cherchi e più) sulla mancata applicazione del documento di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017 e 427 (Cossa e più) sulla procedura di verifica di coerenza da parte del ministero della Salute della riorganizzazione della Rete ospedaliera della Regione. All’ordine del giorno anche la mozione 435 (Tedde e più) sulla discutibile e dannosa gestione delle problematiche sanitarie relative ai diabetici sardi e la richiesta di immediata rimozione dell’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale.