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Il Consiglio regionale, su proposta del consigliere Piero Comandini (Partito Democratico), ha approvato la legge in materia funebre e cimiteriale.
«Il risultato – dice Piero Comandini – costituisce un indubbio passo avanti nel processo di semplificazione e professionalizzazione delle attività funebri, ma anche e soprattutto nel rispetto della dignità, delle convinzioni religiose e culturali e del diritto di ognuno di poter scegliere liberamente la forma di sepoltura, la cremazione e la destinazione delle ceneri. La Sardegna è la penultima regione italiana che ha legiferato in materia, con un vuoto normativo che risale agli anni ’90. Questa proposta si allinea alla normativa nazionale di settore ed è stata elaborata, con 54 articoli, con l’obiettivo di disciplinare il settore con regole certe e valide per tutti, che garantiscano il diritto dei più deboli ad avere assicurata una sepoltura dignitosa e nel contempo salvaguardare il settore da speculazioni economiche di qualsiasi natura. La legge mira, inoltre, a disciplinare l’intero comparto in tutte le sue fattispecie concrete stabilendo: i compiti della Regione, degli enti locali e dell’Azienda per la Tutela della Salute (ATS) come garanti dell’applicazione delle norme proposte, ma che a loro volta sono destinatari di regole ben precise da osservare.»
«L’articolo 5 – aggiunge Piero Comandini – rappresenta un contenuto importante della legge, disciplina l’attività funebre, chiarisce la sua definizione e gli operatori che possono esercitarla. Detta regole certe e chiare che opereranno a livello regionale in modo omogeneo, al fine di superare la confusione esistente nel settore, che crea enormi problemi di distorsione del mercato e di incertezza e possibilità di frode nei confronti del consumatore finale, in un momento delicato della propria vita. Si definisce, quindi, con precisione l’attività funebre, come servizio pubblico garantito da operatori professionalmente preparati dotati di autorizzazioni all’esercizio dell’attività, nonché alla disponibilità di mezzi, risorse e organizzazione adeguati, al fine di evitare eventuali danni ai consumatori che vi si rivolgono.»
«Con questa legge si intende, quindi, disciplinare in modo dettagliato tutti gli aspetti della materia funeraria relativi al decesso delle persone, nel rispetto della dignità di ognuno, indipendentemente dalla fede religiosa e dall’appartenenza culturale, allo scopo di garantire a tutti il diritto di scegliere liberamente la forma di sepoltura o la cremazione – sottolinea ancora Piero Comandini –. Inoltre, considerando che in Sardegna, negli ultimi 5 anni, le richieste di cremazione sono aumentate del 41 per cento, si è avvertita la necessità di istituire, in ogni Comune, il registro delle cremazioni, ed è giusto che le ceneri possano essere assegnate anche al convivente dell’unione civile, infatti all’articolo 7 è stata riportata la definizione di coniuge che, ai sensi dell’art. 1, comma 40, lett. b), della L. 20 maggio 2016 n. 76, la dicitura ricomprende le parti di un’unione civile, equiparate ai coniugi, e i conviventi di fatto.»
Piero Comandini conclude toccando un tema, anche questo sempre più attuale, quello della cremazione e alla destinazione finale delle ceneri nonché alla loro dispersione, la materia, nella sezione V, viene approfondita ed ampliata tenendo conto delle diverse sfaccettature socio-economiche e culturali, «in particolare si disciplina la consegna e la destinazione finale delle ceneri, nonché la loro dispersione, sempre nell’ottica di tutela della salute pubblica e delle ultime volontà espresse dal defunto».