Continuano ad essere distanti, sulla vertenza Aias, le posizioni tra le organizzazioni sindacali confederali e alcune organizzazioni sindacali autonome.
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Continuano ad essere distanti, sulla vertenza Aias, le posizioni tra le organizzazioni sindacali confederali e alcune organizzazioni sindacali autonome.
Dopo l’intervento fatto ieri dalle organizzazioni sindacali CSS, UGL, FIALS, ISA e CONFINTESA, da noi pubblicato, sull’approvazione unanime deii risultati della trattativa svolta con l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il Direttore generale dell’ATS dott. Fulvio Moirano, oggi tornano sull’argomento CGIL, CISL e UIL e altri dipendenti AIAS e Fondazione Randazzo.
«Non è cambiato nulla relativamente alle decisioni prese alcuni mesi fa dall’Assessorato e dall’Ats in seguito alla possibile risoluzione del contratto tra Aias/Regione (per ritardato e recidivo pagamento degli stipendi ai dipendenti) – si legge in una nota -. Il D.G. Moirano ha, infatti, sottolineato che senza adeguate garanzie si procederà al rispetto della mozione (del Consiglio regionale) recepita da una delibera di Giunta attraverso adeguati atti amministrativi.
Non ci vuole una mente superiore per comprendere la situazione reale e non c’è neanche bisogno di un interprete. Basterebbe solamente non omettere ad hoc situazioni emerse dalle parti in causa.
Tornando ai soldi come sapevamo da oltre 2 settimane, vi sono alcuni decreti ingiuntivi esecutivi per un totale di circa 5 milioni. I primi 2 sono stati già trasmessi nelle casse dell’Aias per un totale di 1,9 milioni di euro. I secondi decreti per poco più di 3 milioni di euro sono legati alla clausola da parte del Giudice (non dell’Ats come qualcuno vuole far credere), di una garanzia fideiussoria. Ma questo si sapeva da oltre 15 giorni. Se si fosse immediatamente presentata la fideiussione richiesta dal Tribunale, con tale garanzia i soldi sarebbero già stati erogati dall’Ats e sarebbero da tempo nelle casse dell’Aias.»
«Per essere ancora più chiari senza questa fideiussione, nessun pagamento potrà essere effettuato in favore dell’Aias – si legge ancora nella nota -. È abbastanza ridicolo oltre che disonesto intellettualmente far credere cose diverse ai dipendenti. Si potrebbero alimentare false speranze. Detto questo ci auguriamo che questa garanzia sia stata finalmente presentata al fine di poter percepire quanto prima possibile almeno 2 stipendi oltre al saldo di febbraio. Considerati i mesi del 2018 lavorati (6) e il fatto che si sta ultimando il settimo mese, entro il 31 luglio per rispettare la delibera dovremmo percepire 3 mensilità: marzo, aprile e maggio più il 30% a saldo di febbraio. Per il resto l’Assessore ha presentato un prospetto dei pagamenti fatti all’Aias:
– oltre 127 milioni di euro tra il 2014 e il 2018
– 45 milioni trasferiti ai comuni di quote sociali
– Inoltre, nello specifico, da gennaio 2018 a giugno 2018 sono stati liquidati quasi 13 milioni di euro per le quote sanitarie e il 12 luglio scorso altri 6 milioni di euro sono stati trasferiti ai Comuni per le quote sociali.
Insomma, cifre da capogiro già erogate da tempo. Se poi anche in questo caso ai Comuni non corrispondono le cifre che l’Aias ritiene di dover percepire, è un altro problema (vedi Comune di Carbonia).»
«Per concludere l’assessore ha sottolineato ancora che dai prospetti di bilancio presentati dall’Ats verso Aias, non risulta alcuna correlazione tra il mancato pagamento degli stipendi e il trasferimento dei soldi regionali e dell’Ats. Ora attendiamo con ansia la prossima puntata di questa sceneggiata.
Sfruttiamo l’occasione per dissociarci e per condannare quanto accaduto martedì nei confronti dell’assessore Arru. Stendiamo un velo pietoso anche sulle comunicazioni/comizio stile cabaret fatte ieri sotto il Consiglio Regionale da alcuni dei rappresentanti sindacali con tanto di segno della croce alla nomina delle Istituzioni Regionali. Certo non si parlava del presidente della Repubblica – conclude la nota -, ma si poteva comunque evitare di cadere nell’indecoroso. Tutto fuori luogo. La stessa condanna per quanto accaduto martedì pomeriggio avremmo voluto fosse stata fatta dai vertici dell’Associazione. Speranza inutile.»