20 November, 2024
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A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Ddelibera del Comitato interministeriale per la Programmazione economica (Cipe) dell’Addendum al Piano operativo per le infrastrutture in data 9 giugno 2018, esprimo vivo compiacimento per l’incremento delle risorse stanziate e finalmente a disposizione dell’ANAS per l’adeguamento della Strada Statale 130 e per l’eliminazione degli svincoli ed incroci a raso nei comuni di Decimomannu, Assemini ed Elmas.

«Questo ulteriore stanziamento corona un lavoro che ho iniziato a svolgere già dieci anni fa da sindaco di Elmas – spiega Valter Piscedda, consigliere della Città Metropolitana di Cagliari con delega dei Lavori pubblici e consigliere regionale -, ed è proseguito durante i cinque anni di impegno in Consiglio regionale quale rappresentante del territorio.

L’urgenza degli interventi è dettata da diversi motivi:

  1. essi favoriranno i collegamenti tra il Sulcis Iglesiente ed il Cagliaritano, consentendo di abbreviare i tempi di percorrenza tra tutte le aree interessate, condizione indispensabile per il loro sviluppo economico;
  2. su alcuni tratti della SS 130 viaggiano circa 52mila veicoli giornalieri.»

«Gli interventi – aggiunge Valter Piscedda – concorreranno a garantire la sicurezza della viabilità mediante la chiusura degli svincoli e incroci a raso – per i pendolari e per tutti coloro che viaggiano su questa arteria ad alta intensità di traffico, fondamentale per la Sardegna; avranno una ricaduta positiva in particolare in favore delle comunità di Elmas, Assemini e Decimomannu, che verranno liberate dalla congestione del traffico creato dagli svincoli e dai semafori.

La collaborazione della Giunta con il Governo ha portato al risultato di incrementare il totale delle risorse a disposizione per gli interventi dagli iniziali 30 milioni (previsti dal mutuo infrastrutture 2015) fino agli attuali 140 milioni di euro, a seguito dell’inserimento dapprima di ulteriori 50 milioni di euro di finanziamento provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione nel Patto per lo Sviluppo della Sardegna, ed infine dei 60 milioni di euro aggiuntivi con la Delibera CIPE pubblicata in Gazzetta ufficiale il 9 giugno 2018.»

«Ho presentato in data 6 luglio 2018 un’interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru, ed all’assessore Edoardo Balzarini – sottolinea ancora Valter Piscedda -, chiedendo che la questione delle infrastrutture interne, ed in particolare della Strada Statale 130, venga posta con urgenza tra le tematiche prioritarie nel Dossier Sardegna che verrà sottoposto all’attenzione del nuovo Governo, ed in particolare al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, affinché venga data indicazione all’ANAS di accelerare con la progettazione, che ci risulta essere ancora ferma allo stadio della fattibilità tecnica ed economica, dunque in forte ritardo rispetto a quanto previsto, e l’esecuzione dei lavori. Auspico – conclude Valter Piscedda – che sarebbe importante che il coordinamento di tutte le fasi di progettazione ed esecuzione dell’intervento venga affidato alla Città Metropolitana di Cagliari, la quale avrà cura di farlo di concerto con le amministrazioni comunali interessate, così come da me richiesto con lettera del 4 luglio 2018.»

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Hanno recuperato gli anni scolastici persi e, dopo un grande impegno, si sono diplomati, in media, con un voto di 70 su 100. Sono gli studenti che hanno frequentato i corsi che, avviati dal Comune in collaborazione con l’Istituto Europa, si sono svolti dal 2015 a oggi. Corsi extrascolastici che hanno permesso ai sette studenti, età media 35 anni, di conseguire tra il 2017 e il 2018 il diploma di geometra e la maturità di liceo linguistico. In venti, invece, hanno conseguito le patenti a motore e a vela in corsi istituiti dal Comune.

«Una bella soddisfazione – commenta l’assessore comunale della Pubblica istruzione Antonella Mariani – abbiamo permesso a nostri concittadini di frequentare le lezioni e raggiungere un traguardo per loro importantissimo. Non è da tutti rimettersi in gioco a quasi 40 anni per ottenere il diploma. Si tratta di persone, uomini e donne, che in parte sono già inseriti nel mondo del lavoro.»

Se il Comune da una parte ha finanziato il loro studio, pagando il corso e le tasse, gli studenti da parte loro hanno messo una buona dose di costanza e tanta volontà. E alla fine il risultato è arrivato. Nel 2015 erano partiti in 20 e adesso, nel 2018, ad arrivare a chiusura di corso sono stati in sette. Di questi uno ha conseguito il diploma di geometra e gli altri sei la maturità di liceo linguistico.

Le lezioni, coordinate dall’insegnante Marisa Zuddas, si sono svolte tra la biblioteca comunale di piazza dei 45 e il centro culturale di via Marco Polo e hanno consentito la frequenza anche di non residenti nel territorio comunale.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle politiche di sostegno alle famiglie e ai giovani avviate dall’amministrazione comunale. «Con questi corsi – spiega il sindaco Antonio Diana – vogliamo dare ai nostri concittadini un’opportunità per completare la loro formazione che, per vari motivi, non hanno potuto portare a termine nei tempi canonici».

Per Stintino si è trattato di una vera e propria novità che, in questi anni, si è aggiunta ai corsi di lingua, a quelli per barman, del brevetto di bagnino, quindi della patente di guida, ai corsi di formazione per l’utilizzo dei pc e software e per il conseguimento della patente nautica. E proprio quest’ultimo corso, istituito sempre dal Comune, ha fatto registrare un’alta adesione, circa 20 allievi che nel 2017 hanno conseguito prima la patente a motore entro le 12 miglia quindi quest’anno quella a vela.

E se i primi risultati sono arrivati, l’ammmistrazione nell’ottica di un obiettivo di medio e lungo termine, pensa di ripetere questi corsi nel tempo.

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Si è conclusa con 300 incontri nei territori con sindaci, assessori comunali e responsabili degli uffici tecnici, la fase di consultazione che precede la programmazione dei nuovi interventi nell’ambito di Iscol@, il piano straordinario per l’edilizia scolastica promosso, dalla Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru.
L’Unità di Progetto, che si occupa di Iscol@, ha raccolto le istanze e le esigenze degli Enti locali con riferimento agli assi 1 e 2 (rispettivamente “Scuole del nuovo millennio e interventi di messa in sicurezza e manutenzione delle strutture”) e al bando per gli arredi e le attrezzature tecnologiche.
Ora le amministrazioni comunali hanno tempo sino al prossimo 21 luglio per la presentazione delle domande in cui devono formalizzare il tipo di intervento, l’ammontare del finanziamento e le priorità progettuali. Subito dopo si aprirà la fase istruttoria nella quale l’Unità di Progetto, entro dieci giorni, dovrà verificare l’ammissibilità delle richieste.
Tutti i progetti, secondo la filosofia che sin dall’inizio ha caratterizzato Iscol@, si svilupperanno sulla base delle reali esigenze manifestate dalle comunità in dialogo continuo con i rappresentanti della Regione. Nella nuova programmazione, i cui criteri sono stati definiti dalla Giunta lo scorso 22 giugno, confluiranno risorse statali, europee e regionali.
A quattro anni dall’avvio del primo piano operativo, promosso dalla Giunta Pigliaru, nell’ambito del programma strategico “Iscol@”, sono stati stanziati circa 300 milioni di euro.
Sono stati avviati 24 concorsi di progettazione per uno stanziamento regionale di oltre 84 milioni. Per un progetto i lavori sono già conclusi, mentre per altri 10 interventi sono in fase di conclusione le attività di progettazione. Per 14 concorsi sono in via di espletamento le procedure di valutazione. Attualmente sono 17 i documenti di indirizzo alla progettazione (DIP) su cui sono state già avviate le interlocuzioni. Sono stati presentati ulteriori 10 progetti per i quali sono in fase di avvio le necessarie procedure.
Sono, inoltre, proseguite le attività dell’Asse 2 di Iscol@. Ad oggi con uno stanziamento di oltre 170 milioni di euro sono stati avviati 1.300 interventi tra manutenzione straordinaria e arredi. Ciascun intervento ha prodotto l’avvio di cantieri con evidenti ricadute per la filiera dell’edilizia.
La Regione ha inoltre promosso il bando per gli arredi e le attrezzature tecnologiche con un finanziamento di 30 milioni che consente a 400 scuole della Sardegna di dotarsi di sistemi e soluzioni più moderne e in sintonia con le mutate esigenze della didattica.

L’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena.

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Con Salvatore Cubeddu, a  Meolo (Venezia), presso Palazzo Cappello, sabato 23 giugno 2018, ho dato vita a un piccolo convegno  sul tema: “Attilio Deffenu (Nuoro, 28 dicembre 1890 – Croce di Musile di Piave, 16 giugno 1918): intellettuale, giornalista, esponente del sindacalismo e dell’autonomismo sardo”. L’occasione è stata offerta dalle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra. I luoghi della memoria: “Battaglia del Solstizio 15-22 giugno 1918”, organizzate dalla F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia presieduta da Serafina Mascia), dai comuni di Fossalta di Piave, di Meolo, di Musile di Piave e dal Circolo culturale sardo “Ichnusa” di Mestre-Venezia, in collaborazione con Coldiretti Nord Sardegna – Associazioni Combattentistiche e Protezione Civile – Campagna Amica, e con il patrocinio della Regione del Veneto, della Regione Autonoma della Sardegna e della Città Metropolitana di Venezia.

Salvatore Cubeddu, da storico particolarmente esperto del sardismo e dei sardisti, ha ben ricostruito, con il sussidio di ampi documenti e delle autorevoli pagine commemorative scritte da Camillo Bellieni, il percorso biografico del giovane nuorese e l’evoluzione del suo pensiero riguardo alle sorti della Sardegna: da socialista e sindacalista rivoluzionario a teorico dell’antiprotezionismo; da nemico ideologico della guerra a fervente interventista, allo scoppio di quella che sarà la Prima guerra mondiale, essendosi convinto  della «necessità del conflitto in nome della civiltà europea e dell’avvenire della classe operaia, contro l’imperialismo dei tedeschi».

Da parte mia ho innanzitutto ricordato che Salvatore Murgia, nella quinta  puntata del suo scritto “Storie nostre. Francesco Dore (1860-1940), un medico olzaese prestato al giornalismo e alla politica” (ci si colleghi al link: http://www.labarbagia.net/notizie/attualita/8963/storie-nostre-francesco-dore-un-medico-olzaese-prestato-al-giornalismo-e-alla-politica-5-puntata), ha sottolineato la preoccupazione di Attilio Deffenu che gli fosse negata la partenza per il fronte dati i suoi trascorsi rivoluzionari e ha precisato come Attilio Deffenu riuscì a ottenere l’agognato arruolamento in prima linea: «Francesco Dore ebbe un ruolo decisivo, si può dire “fatale”, nell’aiutare Attilio Deffenu a raggiungere il fronte, da cui era tenuto lontano perché il Governo “temeva che egli vi volesse andare per farvi propaganda sovversiva contro lo Stato e la monarchia”. Nel febbraio 1916 Attilio Deffenu è, infatti, bloccato nell’Ospedale di Cagliari, dove divide la stanza con Carmelo Floris che “vorrebbe lavorare per la Sardegna”. A Cagliari ritrova anche il suo concittadino Francesco Ciusa “che mi sembra lavori, ma anche senta il peso della stanchezza”, e Mario Delitala “giovine e ardente, soldato di sanità”. In una lettera del giugno 1917 Attilio Deffenu chiede a Francesco Dore, “stimatissimo amico” delle antiche battaglie, “di fare qualche pratica perché quei precedenti non abbiano a costituire un ostacolo alla nomina” di aspirante ufficiale: egli voleva essere poi inviato “lassù dove farò con molto piacere alle schioppettate con gli austriaci”. E, alla fine, Francesco Dore riesce a convincere il generale Alfieri – allora sottosegretario al ministero della Guerra – “soltanto dopo avergli fatto garanzia che Attilio Deffenu avrebbe fatto al fronte il suo dovere di soldato, di patriota, e non la propaganda di un sovversivo”».

Sul ruolo del giovane Attilio Deffenu, che, raggiunto finalmente lo stato maggiore della Brigata “Sassari”, viene incaricato del servizio  propaganda, è fondamentale il  libro (quasi 400 fitte pagine)  sulla storia della Brigata curato da Giuseppina Fois nel 1981 per le Edizioni Gallizzi di Sassari (ripubblicato presso Della Torre nel 2006, riproposto in versione non integrale, in due volumi, dal quotidiano “La Nuova Sardegna” nel 2014). Alle pagine 169-172 la Fois pubblica la Relazione sui mezzi più idonei di propaganda morale da adottarsi fra le truppe della Brigata scritta dal sottotenente Attilio Deffenu nell’aprile 2018 e sottolinea che in essa viene «affermata la specificità del soldato sardo, che Attilio Deffenu tende a consolidare anche attraverso l’apprestamento di forme stabili di comunicazione sia all’interno della Brigata (un bollettino) sia  fra i sardi della Brigata e i sardi rimasti in Sardegna (un notiziario)».

Sul coraggio di Attilio Deffenu, che chiede di essere esonerato dalla carica di ufficiale addetto alla propaganda e all’assistenza presso il comando del 152° reggimento della Brigata “Sassari” perché vuole che gli sia affidato un plotone, e sulle ultime ore della sua giovane vita – cade valorosamente a Croce (frazione di Musile di Piave), al mattino del 16 giugno 1918 – il riferimento d’obbligo è al volume di Leonardo Motzo (che era stato comandante della compagnia d’assalto della “Sassari”), intitolato “Gli intrepidi Sardi della Brigata Sassari“, prima edizione 1930: si vedano le pagine 223-224 della terza edizione (Della Torre, 2007).

Il C.A. (aus) Enrico Pino, nel suo prezioso volumetto su “La Brigata ‘Sassari’ sul Piave  nella Battaglia del Solstizio”, opportunamente ristampato dalla F.A.S.I. per le manifestazioni del Centenario di quella battaglia dalle quali abbiamo preso le mosse, così racconta: «Alle ore 5,30 le prime pattuglie del 152° reggimento arrivano a nord di Croce, che trovano apparentemente sgombro e si dirigono verso Case Gradenigo. Alle ore 6,30 il 2° battaglione del 152° ha il primo contatto con il nemico a nord di Croce. Dopo un breve combattimento in cui fa prigionieri, continua il suo movimento, ma la resistenza degli austriaci, che possono usufruire anche dei nostri reticolati che erano stati posti a difesa del caposaldo, aumenta. Contemporaneamente, il movimento del 3° battaglione trova maggiori ostacoli e resistenza sulla destra del dispositivo del reggimento. Unità esploranti  sono state inviate in ogni direzione per frugare ogni casa, per individuare dove sono nascoste le mitragliatrici nemiche che sparano da ogni dove. Una di queste unità è agli ordini di Attilio Deffenu, il quale giunge con i suoi uomini davanti a Croce ma si rende immediatamente conto che il reparto è accerchiato; sente, però, che dietro di sé il battaglione ha preso contatto con il nemico ed ha iniziato il combattimento. La situazione è difficile ed il cerchio si sta stringendo. La pattuglia reagisce con violenza per sganciarsi, combattendo contro ingenti forze nemiche. Attilio Deffenu dirige gli uomini nel combattimento, ma una bomba raggiunge l’ufficiale che, ferito, in più parti del corpo, muore; è il primo degli ufficiali caduti nella giornata».

Ritornando alla Relazione sui mezzi più idonei di propaganda morale da adottarsi fra le truppe della Brigata, c’è solo un cenno ad uno “strumento” sul quale può far leva questa propaganda che Attilio Deffenu – ho scoperto, grazie alla collaborazione di Salvatore Tola, esperto ed appassionato di poesia in lingua sarda – tratta con ben più ampio approfondimento in un documento, che, salvo errore, può essere considerato fino ad oggi inedito.

Attilio Deffenu nella sua Relazione scrive: «Il vero figlio  dell’Isola – per qualunque causa si batta – sente il dovere di fare, come comunemente si dice, bella  figura, di non parer vile, mai, di fronte a qualsiasi pericolo. Una popolare canzone dialettale nata dalla guerra esprime assai bene questo diffuso stato d’animo quando dice, rivolgendosi al Sardo combattente: “Non solo i tuoi genitori, la tua donna, i tuoi parenti, la tua gente, ma anche i  sassi delle tue rocce si rivolteranno contro di te, se tornerai all’Isola con in fronte il marchio dell’infamia  e del disonore”».

Di che si tratta? 

Salvatore Tola sia  nel volume “La poesia dei poveri” (Cagliari, AM&D, 1997) sia nel saggio-antologia “La letteratura in lingua sarda” (Cagliari, CUEC, 2006) cita alcune frasi di un documento senza data intitolato “La canzone popolare sarda strumento di propaganda fra le truppe della Brigata ‘Sassari'” (depositato in “Fondo Deffenu” presso la Biblioteca “Satta” di  Nuoro). 

Escluso evidentemente, in base alle brevi citazioni pubblicate da Salvatore Tola, che potesse trattarsi di una copia con altro titolo della Relazione sopracitata, gli ho chiesto se poteva farmi avere il documento integrale. Così è avvenuto, e grazie alla cortesia di Salvatore Tola, è possibile pubblicare in questo sito l’interessantissimo documento. 

Paolo Pulina

La canzone popolare sarda strumento di propaganda fra le truppe della Brigata “Sassari”

di Attilio Deffenu

Una delle forme più efficaci di propaganda per i soldati sardi potrebbe essere costituita dalla canzone dialettale popolaresca.

Il sardo è per natura poeta: seguendo attraverso le desolate pianure del Campidano o pei sentieri erbosi nelle sterminate tanche fiorite il suo gregge randagio, accarezza con l’anima ingenua i sogni della sua nomade vita. Allora la fantasia si impenna ai voli e il canto sgorga appassionato e nostalgico dal suo cuore primitivo. La donna, le gioie della famiglia, i sacri doveri dell’amicizia, l’odio per il nemico, le gesta del pastore destro e forte, le opere dell’aratura e della vendemmia, le prodezze degli antenati gloriosi, il sogno della redenzione dell’Isola: tutto offre materia al sardo pastore. 

Nelle feste paesane poi – dove i costumi tradizionali e l’anima della primitiva terra trovano occasione di affermarsi attraverso una serie di usanze strane e pittoresche – il canto ha uno svolgimento ed un posto grandissimo. Si canta a gara, e la poetica tenzone acquista talvolta un carattere di asprezza e di vivacità che impressionano lo spettatore forestiero non prevenuto, perché attorno ai poeti si raccolgono e si formano due opposte schiere di partecipanti che stanno di fronte come due cani pronti alla zuffa; si canta da una voce di tenore isolata con accompagnamento dell’antica fisarmonica, si canta finalmente in coro. Niente v’ha di più caratteristico del canto corale sardo, strana monodia di voci gutturali che danno un senso di nostalgica melanconia che ricorda le nenie arabe.

Le tradizioni e le virtù poetiche dei sardi si sono conservate ed affermate anche attraverso la guerra attuale. C’è tutta una fioritura di canzoni dialettali nate dalla guerra, alcune delle quali – di notevole efficacia e ricche di concetti fortemente patriottici – hanno avuto un grande successo di diffusione e di popolarità.

Naturalmente il valore guerriero dei Sardi, le gesta gloriose della Brigata “Sassari” – che hanno avuto il meritato onore del riconoscimento ufficiale ripetute volte – costituiscono il tema quasi esclusivo del poetare dei sardi combattenti. Di tali componimenti è un saggio la canzone che si unisce (il testo di questa canzone non è presente, NdR). In essa un soldato dell’ottava compagnia descrive le ultime fortunate azioni della Brigata sugli Altipiani, alle quali egli stesso prese parte. La forma è primitiva, rozza, ma di indiscutibile efficacia e, nella sua ingenuità, il racconto risulta pieno di movimento e l’esaltazione finale del valore sardo sa trovare accenti di notevole eloquenza.

Il sottoscritto ne propone la stampa e la diffusione larga fra le truppe del Reggimento, convinto che ai fini di tenere alto il morale dei soldati ed accrescerne lo spirito combattivo gioverebbero tali pubblicazioni più che comuni pubblicazioni di propaganda, che non  arrivano – il più delle volte – a toccare il cuore e a far penetrare un’idea persuasiva nel cervello del nostro soldato.

Lo scrivente è convinto dell’opportunità di dare a tale forma di propaganda il più largo sviluppo: a tal fine propone di indire delle gare fra i poeti sardi del Reggimento per la compilazione di brevi componimenti dialettali di carattere guerriero ed improntati ai sensi del più ardente patriottismo. I componimenti giudicati migliori da una speciale commissione dovrebbero essere stampati e diffusi, e gli autori premiati con piccoli premi in danaro.

Tutto ciò che è gara stimola l’amor proprio del soldato, ne eleva il morale, ne accresce e lo spirito e l’energia.

Il sottoscritto non insiste sull’utilità di simile iniziativa: la Francia ha promosso in modo meraviglioso lo sviluppo della canzone popolare ai fini della propaganda di guerra: i più famosi poeti dialettali, per iniziativa dei comandi, circolano fra le truppe di prima linea per cantarvi le loro canzoni, tener lieto l’animo dei soldati, compiere opera salutare di resistenza e di incitamento.

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Dal 1° al 31 luglio è in corso di svolgimento in tutta Italia l’iniziativa dedicata alla lettura ad alta voce di libri per l’infanzia, intitolata “Flashbook Letture a ciel sereno”. Il comune di Carbonia ed altri centri del territorio aderiscono all’evento attraverso il Sistema Interbibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS). L’appuntamento è per la giornata di domani, martedì 17 luglio, alle ore 17.00, nel Parco di Villa Sulcis, con ingresso da via Napoli.
«Si tratta di un’iniziativa importante nell’ambito della promozione della lettura. Una pratica che dovrebbe cominciare fin dall’infanzia – ha detto il sindaco Paola Massidda -. L’Amministrazione Comunale è pienamente consapevole dell’importanza che riveste la lettura, intesa come elemento determinante nella crescita personale, culturale e civile dei giovani.»
Il “Flashbook Letture a ciel sereno”, organizzato dalla Biblioteca di Carbonia, in collaborazione con ATS Sardegna-Distretto Socio-sanitario di Carbonia, vedrà la partecipazione delle associazioni locali Mamme x Mamme Onlus Carbonia, Progetto 21 onlus ed Esplorare LiberaMente.

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Dal 17 al 21 luglio ritorna il Gallura Buskers Festival Internazionale Artisti di Strada. Un esercito di diciotto compagnie internazionali si appresta a colorare di allegria, fantasia, sogni e magia il borgo incantevole di Santa Teresa Gallura.

L’arte dell’intrattenimento, per sorridere e far sognare ad occhi aperti. La piazza e i vicoli storici, si vestono di mille colori, musica, allegria, risate, magia, follia. Ritorna il Gallura Buskers Festival Internazionale Artisti di Strada, dal 17 al 21 luglio: un plotone di giocolieri, acrobati, trampolieri, mimi, clowns, personaggi fantastici, maghi, illusionisti, tra i più richiesti nel mondo, sta per sbarcare a Santa Teresa Gallura per trasformare le sue piazze e il centro storico in un incantevole set animato della fantasia e della creatività. Diciotto compagnie internazionali provenienti da Italia, Ucraina, Francia, UK, Nuova Zelanda, Giappone, Spagna e Brasile, invaderanno il suggestivo borgo di cinquemila abitanti, gioiello esclusivo popolato d’estate dal passaggio di decine di migliaia di turisti, con il suo mare cristallino e le spiagge bianchissime, incastonato nel promontorio che si affaccia sulle Bocche di Bonifacio. Un salto nel pianeta del buonumore tra gag esilaranti, magiche, vulcaniche e coinvolgenti, e ancora la mostra fotografica di Paolo Laconi, visita guidata a Lu Brandali e degustazioni, nella natura incontaminata della Gallura.

Organizzata dall’associazione “Dietro Le Quinte” con la direzione artistica e organizzativa di Alberto Pisu, la sesta edizione del Gallura Buskers Festival, citato nel sito di viaggi expedia.it tra i quindici migliori festival di artisti di strada in Europa, si appresta a inondare il paese di saltimbanchi bizzarri e parate musicali, per conquistare adulti e bambini con i loro numeri spettacolari. Anche quest’anno il palcoscenico a cielo aperto si articolerà tra la frazione di San Pasquale e il Cinema Arena Odeon per le anteprime del 17 e 18 luglio, mentre dal 19 al 21 luglio l’appuntamento è nel centro storico di Santa Teresa (piazza Vittorio Emanuele I, Via XX Settembre, Via Cavour) con una puntata anche nella Torre Spagnola di Longosardo, tra le poche torri visitabili, edificata nella seconda metà del Cinquecento.

Si parte la sera del 17 luglio da San Pasquale, frazione di Santa Teresa Gallura, con un piccolo assaggio delle performance degli artisti del Gallura Buskers Festival, a partire dalle ore 21.30. Inaugurazione ufficiale invece mercoledì 18 luglio alle ore 22.00 al Cinema Arena Odeon in via Capo Testa, 6. Ad aprire l’edizione 2018 sarà la comicità ed il talento di Matteo Galbusera con il suo personaggio esilarante MaicolGatto, un umanoide risvegliato non decifrabile: un omaggio agli anni ‘70 dei Kraftwerk e all’immaginario fantascientifico di film come Metropolis; a seguire Dekru, la compagnia ucraina di mimi straordinari con uno spettacolo elegante, divertente e fortemente evocativo; e, infine, il celebre duo comico italiano Lucchettino, formato da Luca Regina e Tino Fimiani (collaborazioni tra le tante con Zelig e Arturo Brachetti). Una serata speciale in cui gli artisti proporranno alcuni dei loro spettacoli inediti. Ingresso € 10,00 compresa degustazione di vini della cantina Piero Mancini a cura della CoolTour Gallura. I posti per la serata inaugurale sono limitati, si consiglia la prenotazione tramite la biglietteria del Cinema Arena Odeon dalle ore 21.00 e il numero di telefono: 347/5849719.

Da giovedì 19 a sabato 21 luglio performance degli Artisti del Gallura Buskers Festival per le vie del centro storico del paese. Gli orari delle esibizioni variano dalle 21.00 alle 24.00; sabato 21 luglio la performance dei buskers si sposta nel sito della splendida Torre Spagnola in occasione della iniziativa “Estate Degustando” a cura della Cooltour Gallura. Posti limitati, per info: 347/7412166. Sempre il 21 luglio alle 23.00 l’atteso gran finale in Piazza Vittorio Emanuele, tra musica, colori e tante sorprese. Nella stessa piazza anche una mostra fotografica con i dipinti dell’artista cagliaritano Paolo Laconi (autore tra l’altro dei disegni della locandina di questa edizione), dallo stile unico, allegro, e dalle tonalità intense e vivaci. I volti-maschera, si rifanno alla tradizione dei Mamuthones, alludono in maniera raffinata a relazioni più interiori, i colori e i paesaggi evocano atmosfere di una vita intrisa di simbolismi arcani e allegri di un tempo, gli oggetti si fanno vivi. Tutti gli eventi del GBF a Santa Teresa Gallura sono liberi e gratuiti.

Il 20 luglio, alle 18.30, si potrà inoltre visitare con una guida esperta il sito archeologico Lu Brandali, animazione finale con un artista del GBF. Biglietto € 5,00.

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Domani, martedì 17 luglio, alle 10.00, il gruppo del Partito dei sardi, illustra ai giornalisti, nella sala stampa del Consiglio regionale, la proposta di legge n. 525 “Testo unico della normativa in materia di sport”.

Alle 10.30 si riunisce, invece, l’assemblea regionale per discutere il seguente ordine del giorno:

MOZIONE N. 439. COCCO Pietro e più, sulla sottoscrizione congiunta da parte del Consiglio regionale della Sardegna e dell’Assemblea di Corsica della “Carta europea per l’eguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”.

PROPOSTA DI LEGGE N. 495/A. LOTTO – COCCO Pietro – COLLU – COMANDINI – COZZOLINO – DERIU – FORMA – MANCA Gavino – MELONI Giuseppe – MORICONI – PINNA Rossella – PISCEDDA – SABATINI – SOLINAS Antonio – TENDAS – GAIA – CRISPONI – RUBIU – LEDDA. Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda. Relatore: LOTTO

PROPOSTA DI LEGGE N. 506/A. LOTTO – CRISPONI – LEDDA – TEDDE – ANEDDA – COMANDINI – CONTU – DESINI – GAIA – LAMPIS – MORICONI – RUBIU – TENDAS – DESSÍ – MELONI Valerio – USULA – SABATINI – MANCA Pier Mario – LAI – DEDONI – COLLU – COCCO Daniele Secondo – SOLINAS Antonio – MELONI Giuseppe – COCCO Pietro – ZANCHETTA. Norme per la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento di prodotti agricoli esclusivamente aziendali. Relatore: LOTTO

PROPOSTA DI LEGGE N. 434/A. LOTTO – MANCA Gavino – SABATINI – COCCO Pietro – TENDAS – DEMONTIS – PIZZUTO – SOLINAS Antonio – DERIU – COLLU – LAI – MELONI – COMANDINI – MORICONI – PISCEDDA – GAIA – PINNA Rossella – COZZOLINO – COCCO Daniele Secondo – UNALI – MANCA Pier Mario – DESINI – ANEDDA – USULA – BUSIA. Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali. Relatore: LOTTO

TESTO UNIFICATO N. 223-466/A. Norme in materia funebre e cimiteriale. Relatore: COMANDINI.

PROPOSTA DI LEGGE N. 481. LAI – COCCO Daniele Secondo – PIZZUTO – ZEDDA Paolo Flavio. Disposizioni in materia di personale della categoria “assuntori” operante in Sardegna in base alla legge n. 14 del 1965 e costituzione della “Lista ad esaurimento assuntori” (ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento).

PROPOSTA DI LEGGE N. 268/A. SABATINI. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 giugno 2010, n. 13 (Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12). Relatore di maggioranza: SABATINI / Relatore di minoranza: DEDONI

PROPOSTA DI LEGGE N. 472/A. ZEDDA Alessandra – PITTALIS – RUBIU – DEDONI – CARTA – ORRÙ – COCCO Pietro – COCCO Daniele Secondo – ZANCHETTA – BUSIA – CONGIU – CAPPELLACCI – CONTU – FASOLINO – PERU – TEDDE – TOCCO – TUNIS – SABATINI – FORMA – PINNA Rossella – TRUZZU – OPPI – COSSA – CRISPONI – PINNA Giuseppino – SATTA – GALLUS – LEDDA – DESSÍ – AGUS – MARRAS – ZEDDA Paolo Flavio – USULA – ANEDDA. Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza. Relatore: ZEDDA Alessandra.

Mercoledì 18 luglio, alle 10.00, è convocata la commissione Urbanistica per l’esame del testo unificato sul governo del territorio (i lavori proseguiranno anche giovedì 18 luglio) mentre alle 16 è convocata la commissione Cultura e Lavoro per l’elezione del presidente e di un segretario. All’ordine del giorno anche audizioni sulle problematiche causate dall’affidamento dei servizi integrati di vigilanza e portierato.

Sempre mercoledì, alle 16.00, si riunisce la commissione Attività produttive per le audizioni sul testo unificato in materia di birre artigianali (PP.LL. 350, 505) e l’esame del testo unificato PP.LL. 437-469-497 (cooperative di comunità).

La commissione speciale sulla crisi dei settori dell’artigianato e del commercio è convocata mercoledì 18 luglio, alle 15.00, per le audizioni di Federdistribuzione e di una serie di soggetti operanti nel mondo del credito.

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A seguito dell’incontro tenutosi a Roma lo scorso 23 giugno 2018 con il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, 20 rappresentanti del Gremio dei sardi di Roma, della FASI e del Circolo dei sardi di Madrid ha percorso ieri mattina una breve tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara nei pressi della miniera di Montevecchio.
Con questa iniziativa, che fa parte del progetto “I Cammini dell’Identità”, sostenuto dalla Regione Sarda, il Gremio dei sardi ha dato avvio ad un campagna promozionale diretta a valorizzare il Cammino Minerario di Santa Barbara.
Nella bella chiesa di Santa Barbara di Montevecchio i pellegrini/escursionisti romani sono stati accolti dai sindaci dei comuni di Guspini e Arbus, anche nella loro qualità rispettivamente di componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e del Consiglio Direttivo del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. E’ stata l’occasione per ribadire la grande sinergia che occorre dispiegare affinché il Cammino Minerario di Santa Barbara diventi una grande infrastruttura del Parco capace di valorizzare il suo immenso patrimonio storico, culturale, ambientale e religioso, attraverso la pratica delle diverse tecniche di mobilità dolce e sostenibile, a piedi, in bicicletta e a cavallo.

Se pure in un percorso di soli 5 km, i pellegrini/escursionisti romani, accompagnati dai numerosi volontari che sono stati i protagonisti della costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara, hanno potuto camminare con stupore e ammirazione lungo gli antichi cammini minerari dei cantieri Sanna e Atzuni, perfettamente recuperati e resi fruibili dai lavoratori del progetto Parco Geominerario recentemente assunti dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, grazie ad una specifica legge del Consiglio regionale ed alle conseguenti delibere della Giunta regionale.
Oltre ad ammirare le strutture geologiche e di archeologia industriale realizzate per coltivare il grande filone di Montevecchio e l’imponenza del condotto vulcanico del Monte Arcuento che domina il paesaggio fino al mare, i partecipanti all’escursione si sono fermati nel cantiere Atzuni nel punto in cui hanno perso la vita nel 1871 a seguito di un tragico incidente sul lavoro 11 donne/bambine cernitrici. Un omaggio alla loro memoria.

Al rientro nel villaggio minerario di Montevecchio, particolarmente animato dai tanti partecipanti alla tradizionale Sagra del miele, organizzata dai Comuni, i pellegrini/escursionisti romani e i volontari del Cammino Minerario di Santa Barbara hanno avuto il piacere di incontrare la consigliera regionale Rossella Pinna che ha voluto recarsi nel villaggio minerario per portare i suoi saluti ai partecipanti.
Nel rilevare la concretezza del Cammino Minerario di Santa Barbara con tanti pellegrini italiani e stranieri che lo percorrono, la consigliera regionale del territorio ha voluto confermare il suo totale sostegno alla Fondazione per l’acquisizione e la fruizione dei compendi minerari ancora controllati dall’IGEA, come richiesto al Presidente della Regione in un’interrogazione sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del suo gruppo e della quale la stessa Rossella Pinna è prima firmataria.

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Si rafforza il gemellaggio tra Sant’Antioco e la Municipalità di Tiro (Libano), sottoscritto l’estate scorsa all’insegna della condivisione culturale in un reciproco scambio di professionalità, competenze e conoscenza. E proprio lo scambio culturale in questi giorni inizia a prendere forma, posizionando i primi tasselli di un rapporto destinato a durare nel tempo: Sant’Antioco, infatti, ospita Hassan Badawi, professore della Lebanese University, in visita nella nostra città per donare, personalmente, a nome della Municipalità di Tiro e della Direzione generale delle Antichità del Libano, una ingente quantità di libri che consentiranno la creazione di un Fondo librario comprensivo delle maggiori pubblicazioni scientifiche di ambito archeologico provenienti dal Libano, con un occhio di riguardo verso il legame tra i Fenici e l’Occidente. Il Fondo verrà creato negli spazi del Museo Archeologico Ferruccio Barreca, affinché possano usufruirne gli studenti che operano a Sant’Antioco e nel territorio. Il professor Badawi, inoltre, giovedì 19 luglio, alle 19.00, presso il MAB, nell’ambito delle conferenze rientranti nella Summer School di archeologia fenicia-punica, terrà un intervento su “I Fenici e la città di Tiro nel mediterraneo orientale”.

L’obiettivo delle due realtà (Sant’Antioco e Tiro) è promuovere la conoscenza, favorire il dialogo interculturale e la collaborazione transfrontaliera attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico, sulla scorta del legame antico e profondo che lega Sant’Antioco e Tiro: furono infatti i Fenici provenienti da Tiro, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco. L’accordo tra le due realtà istituzionali era stato patrocinato dal contingente militare italiano impiegato nella missione UNIFIL, in particolare dal generale di Brigata “Granatieri di Sardegna” Francesco Olla, illustre cittadino antiochense, l’estate scorsa comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West.

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Il comune di Carbonia ha pubblicato l’avviso per la concessione in uso per l’anno 2018-2019 di impianti sportivi a favore di società, associazioni ed enti di promozione sportiva.

«La città di Carbonia vanta un vasto patrimonio di impianti sportivi che l’Amministrazione Comunale intende valorizzare e rendere fruibili mettendoli a disposizione delle società che ne faranno richiesta», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«La concessione delle strutture sportive è finalizzata allo svolgimento di campionati nazionali e minori, di gare e manifestazioni, di allenamenti e per l’utilizzo del tempo libero», ha spiegato l’assessore dello Sport Valerio Piria.

Le domande per l’utilizzo delle strutture sportive dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del comune di Carbonia entro lunedì 30 luglio 2018.