19 November, 2024
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L’assessorato regionale del Lavoro ha aggiornato l’elenco degli ammessi relativo all’avviso destinato all’integrazione dell’elenco dei lavoratori del Parco geominerario della Sardegna.

L’avviso è finalizzato a finanziare interventi di politica attiva del lavoro a regia regionale, per sostenere i livelli occupativi dei lavoratori socialmente utili provenienti dal progetto interministeriale interregionale denominato ”Parco Geominerario”, alla scadenza delle convenzioni già stipulate per la stabilizzazione occupazionale dei medesimi.

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8 luglio.
Torneremo nel Sulcis e a Carloforte, in settembre.
#ChiaraBaschetti

Con questo brevissimo post pubblicato nel suo profilo Facebook, Gianni Morandi ha annunciato ieri la conclusione della prima parte delle riprese della seconda serie della fiction TV di Canale 5 “L’Isola di Pietro“, dando appuntamento per il prossimo mese di settembre. Già dai prossimi giorni si dedicherà alla tourneè dei concerti estivi.

Non è ancora certo, ma è assai probabile che, come due anni fa, anche al termine delle riprese della seconda serie de “L’Isola di Pietro”, Gianni Morandi faccia uno straordinario regalo alla comunità tabarchina e sulcitana più in generale, con un concerto gratuito sul palco del lungomare di Carloforte. Se il concerto venisse confermato, la data verrebbe scelta probabilmente tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.

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«Capiamo bene che RWM nel Sulcis significa occupazione, così come prendiamo atto dell’impossibilità di progetti di riconversione dichiarata dall’azienda, ma ciò non toglie il fatto che non vogliamo che la Sardegna sia identificata come terra da cui partono armamenti utilizzati in scenari di guerra nei quali si coinvolgono popolazioni civili e che nulla hanno a che fare con le esigenze di difesa del nostro Paese o dei nostri alleati occidentali. Anche la produzione e l’uso di armamenti deve aver luogo nelle consapevolezza che i diritti umani vengono prima di qualunque altra cosa. Per questo è necessario che si trovino soluzioni che destinino la produzione di armi localizzata in Sardegna a finalità coerenti con la nostra Carta Costituzionale in generale, e con le risoluzioni adottate dal Parlamento europeo in tema di esportazioni di armamenti verso l’Arabia Saudita in particolare.»
Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru in relazione alla questione RWM ripresa oggi dagli organi di stampa.
«Ricordo, infatti, che il Parlamento europeo ha più volte indicato l’Arabia Saudita come un Paese verso il quale adottare un embargo all’esportazione di armi da parte degli Stati europei», aggiunge il presidente Pigliaru facendo riferimento a una serie di risoluzioni adottate a partire dal 2015, reiterate nel 2016 e ribadite il 13 settembre 2017. In particolare con quest’ultima, il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione il potenziamento del controllo sull’esportazione delle armi, la richiesta dell’istituzione di un’autorità UE e la creazione di un meccanismo di sanzioni per gli Stati membri che non rispettano la posizione comune. Secondo il Parlamento europeo le esportazioni verso l’Arabia Saudita violano la posizione comune dell’UE, e da qui l’invito all’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, per l’imposizione di un embargo sulle armi nei confronti del Paese.
«Alcuni Paesi hanno comunque deciso di non aspettare – sottolinea ancora Francesco Pigliaru – e hanno attivato autonomamente l’embargo. Tra questi c’è la Germania, l’azionista di RWM. Chiediamo che ora lo faccia anche il Governo italiano. Per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro in un territorio che di lavoro ha estremo bisogno, non ci limitiamo a rivendicare generiche forme di riconversione, ma chiediamo l’impegno specifico del Governo italiano a favorire la ricollocazione dell’intera produzione localizzata in Sardegna avendo come riferimento l’importante mercato rappresentato dai Paesi europei e dai nostri più stretti alleati e dalla loro necessità di rinnovare e adeguare i propri stock di armamenti ai fini della difesa dei propri confini. Chiediamo cioè che venga garantita la capacità produttiva e quindi l’occupazione dello stabilimento di Domusnovas. Lo chiediamo al Governo, ma lo chiediamo anche al nostro Parlamento, che ogni anno riceve una relazione sull’esportazione di armi. Ogni partita va giocata dentro le regole – conclude il presidente della Regione – e quelle più importanti sono scritte nelle Costituzione italiana, che ci impegna a ripudiare la guerra.»

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A Uta cresce l’attesa per Ballus – Incontro Internazionale del folklore, in programma dal 31 luglio al 4 agosto. L’evento, organizzato dall’associazione turistica Pro Loco di Uta, è quest’anno giunto alla sua 18ª edizione e, come ogni anno, si prepara ad accogliere gruppi provenienti da ogni parte del mondo. Un arcobaleno di mille colori tra le culture dal mondo per vivere il folklore a 360°. È una delle manifestazioni internazionali dedicate al folclore più apprezzate e conosciute della Sardegna e accoglie ogni anno migliaia di spettatori che, non solo possono assistere ad un grande spettacolo di danze e colori dal mondo, ma possono godere, allo stesso tempo, dello splendido santuario di Santa Maria di Uta, scenario dell’evento.

Quest’anno a portare le loro usanze, danze, tradizioni, i loro colori e costumi saranno i gruppi provenienti da Armenia, Ucraina, Taiwan, Argentina, Paraguay, Serbia, oltre a gruppi e maschere isolane, che entreranno a contatto tra loro e con il numerosissimo pubblico presente arricchendo così i loro bagagli culturali in un’atmosfera di pace e serenità ed unione tra portatori di culture diverse. Ed è proprio l’amicizia tra i popoli l’obiettivo principe di Ballus, che fa di fratellanza, armonia e condivisione i suoi valori cardine.

Ulteriore obiettivo dell’evento riguarda la promozione e alla valorizzazione delle espressioni tradizionali e popolari della nostra isola, tramite l’esibizione di alcuni gruppi folk regionali che si esibiranno nelle stesse giornate degli ospiti stranieri e, soprattutto, la serata di “Pichiàdas – suoni e voci del ballo popolare” in cui i protagonisti saranno i musicisti della musica popolare sarda, accompagnati da coppie in abito tradizionale che mostreranno i passi tipici delle varie aree geografiche sarde.

Una giornata, dedicata alla musica sarda rivisitata quasi in chiave più moderna, denominata “Ballus in festa” vedrà esibirsi importanti artisti sardi come Giuliano Marongiu, Laura Spano, Gianbattista Longu, Peppino Bande, Lucia Budroni, il gruppo Incantos ed Angelica Ibba di Uta.

«Ballus è ormai giunto alla diciottesima edizione, si può dire che, in un certo senso, diventa maggiorenne – afferma il presidente della Pro Loco e direttore artistico di Ballus, Romano Massa -. Se guardiamo indietro alle passate edizioni possiamo affermare con orgoglio che Ballus non ha mai conosciuto cali: è cresciuto anno dopo anno, sia per quanto riguarda il numero di gruppi e artisti partecipanti e l’organizzazione degli spettacoli che per quanto riguarda la quantità delle persone presenti. Ormai, infatti, arrivano qui a Uta in migliaia e questo ci rende orgogliosi non solo perché la manifestazione è sempre più amata e seguita ma anche perché la nostra cittadina viene invasa da persone provenienti da ogni parte della regione, d’Italia e anche del mondo che hanno la possibilità, in quei giorni, di conoscere anche le bellezze del Paese. Ballus è una manifestazione che vale davvero la pena vivere perché oltre al contesto musicale vi è un contesto ambientale suggestivo. La festa si svolge nella piazza antistante il santuario di Santa Maria, risalente al XII secolo, in una cornice architettonica unica nel suo genere e di assoluto prestigio.”

A dare all’evento un’atmosfera magica sarà infatti lo scenario principale dell’evento: il Santuario romanico di Santa Maria di Uta risalente al XII secolo. Location unica tanto amata dagli abitanti di  Uta ed apprezzata dai visitatori.

Utesi e non aspettano trepidanti l’evento e partecipano ogni anno in migliaia, senza andare via fino all’ultimo minuto, ad un grande e suggestivo spettacolo minuziosamente organizzato dalla Pro Loco e da un esercito di collaboratori che ruotano attorno all’infaticabile Romano Massa, direttore artistico e presidente dell’Associazione turistica.

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Una nuova importantissima operazione di mercato è stata ufficializzata questa sera dal Carbonia Calcio. Dopo l’attaccante Christian Cacciuto ed il difensore Fabiano Todde, nel prossimo anno vestirà la maglia biancoblu anche Nicola Lazzaro, 24 anni (è nato il 1° settembre 1993), nelle ultime stagioni alla guida dell’attacco del Carloforte. Nel campionato 2017/2018 ha messo a segno 13 reti (una su calcio di rigore).

Se nella stagione appena conclusa la mancanza di un bomber è stato l’handicap principale che ha impedito alla squadra, finalista in Coppa Italia, di ambire alle prime posizioni in campionato, il nuovo tecnico Fabio Piras avrà a disposizione una coppia d’attacco completamente nuova di primissima qualità.

Con le tre operazioni di mercato già messe a segno, la società conferma grandi ambizioni che, a questo punto, non possono che essere orientate a tentare il salto di categoria, per iniziare il rilancio della squadra nel panorama del calcio regionale.

Giampaolo Cirronis

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«Una seduta del Consiglio regionale dedicata al rischio di depotenziamento del Cto di Iglesias. E’ necessario che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore della sanità ospedale Luigi Arru riferiscano in aula sul possibile declassamento del pronto soccorso all’interno del presidio.»
E’ la richiesta urgente firmata dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu.

«Secondo le ultime notizie all’interno della struttura sarebbero stati respinti i pazienti gravi, arrivati con codice rosso e giallo – aggiunge Gianluigi Rubiu – per essere poi dirottati al Sirai di Carbonia. Un segnale che andrebbe a decretare una retrocessione della struttura sanitaria. Una vergogna senza precedenti che non solo produce disagi seri sui cittadini di Iglesias e dintorni, ma sancisce un impoverimento dal punto di vista delle prestazioni sanitarie. Il territorio del Sulcis Iglesiente, già penalizzato dalla chiusura di altri servizi, non può certo subire passivamente queste decisioni – conclude Gianluigi Rubiu -. Non consentiremo che questo progetto di declassamento passi sotto silenzio.» 

 

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Il 16 luglio il nuovo sindaco di Iglesias, Mauro Usai, incontrerà il direttore della ASSL di Carbonia, Maria Maddalena Giua, per un esame della situazione in cui versa la sanità del territorio e, in particolare, dell’ultima emergenza e inevitabili polemiche, che si è venuta a determinare all’ospedale CTO di Iglesias, dove al Pronto Soccorso non verranno più accettati pazienti in codice giallo o rosso, che verranno dirottati all’ospedale Brotzu di Cagliari o all’ospedale Sirai di Carbonia, eccezion fatta per i casi urgenti di Ginecologia e Ostetricia.

Mauro Usai ha chiesto immediatamente un incontro con i vertici dell’ATS Sardegna, che si terrà il 16 luglio. «Avevamo detto che ci saremmo occupati della Sanità – ha scritto in un post su Facebook Mauro Usai -. Bene, lo faremo con decisione e determinazione. Iglesias è una città che ha bisogno di un ospedale che funzioni e niente e nessuno potrà negarci questo diritto.»

 

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La direzione sanitaria dell’AREUS ha diramato un protocollo sperimentale per i trasporti primari urgenti ATS/AREUS da condividere con l’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, l’azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e l’azienda ospedaliera universitaria di Sassari.

«Al fine di garantire al massimo la sicurezza dei pazienti e l’appropriatezza delle cure – si legge nel protocollo – stante l’attuale assetto organizzativo di AREUS e ATS, si conviene quanto segue:

• i soccorsi primari per di codici di elevata gravità (rossi e gialli) vengono indirizzati prioritariamente presso i Pronto Soccorsi dei centri Hub e Spoke (DEAI di II e I livello) che saranno di seguito elencati;

• i soccorsi per patologie di bassa gravità (codici verdi) sono indirizzati presso i Pronto Soccorsi di base e dei presidi di Area disagiata oltre che naturalmente ai centri Hub e Spoke di competenza territoriale.

Tali disposizioni valgono per i mezzi di soccorso avanzato. Per i mezzi di soccorso di base per i codici verdi vale il Pronto Soccorso dello stabilimento ospedaliero più vicino, mentre per i codici rossi e gialli valgono le indicazioni da parte della centrale operativa del 118 privilegiando l’ospedale più idoneo.

Definizione degli ospedali:

• Area Centrale Operativa Cagliari.

(1) Hub AO Brotzu

(2) Spoke San Martino di Oristano, Nostra Signora di Bonaria di San Gavino Monreale: SS Trinità – Marino di Cagliari (traumi minori), Policlinico Universitario dell’AOU Cagliari, Sirai di Carbonia, CTO di Iglesias (Ginecologia e Ostetricia)

(3) altri stabilimenti (gestione di soli codici verdi) San Giuseppe di Isili, San Marcellino di Muravera e Mastino di Bosa

(4) Punto di primo intervento diurno: stabilimento di Ghilarza (No urgenze)

• Area Centrale Operativ Sassari

(1) Hub SS Annunziata AOU Sassari

(2) Spoke San Francesco di Nuoro (DEA di I livello con funzioni di Hub per alcune specialità di riferimento). Civile di Alghero, Segni (solo codici verdi) di Ozieri, Giovanni Paolo II di Olbia, Nostra Signora della Mercede di Lanusei

(3) altri stabilimenti (gestione di soli codici verdi): Dettori di Tempio Pausania, Paolo Merlo di La Maddalena, San Camillo di Sorgono

(4) Punto di primo intervento diurno: Marino (No urgenze) di Alghero.

In casi eccezionali e particolari (es. difficile intubazione delle vie aeree), previo allerta da parte della Centrale Operativa i Pronto Soccorsi di tutti gli stabilimenti ospedalieri collaborano col personale dei mezzi di soccorso ai fini di stabilizzare il paziente e reindirizzarlo all’ospedale più idoneo.

Tale protocollo sarà oggetto di revisione successivamente alla piena implementazione del servizio di elisoccorso.»

Il protocollo della direzione sanitaria dell’AREUS è datato 20 aprile 2018.

Le reazioni nei centri interessati, nello specifico a Iglesias, non si sono fatte attendere.

«La decisione di chiudere il pronto soccorso di Iglesias è racchiusa in un provvedimento dell’azienda del 118 – denuncia l’ex deputato Mauro Pili, leader di Unidos -. Disposizione folle: tutti i codici rossi e gialli da Buggerru sino al Basso Sulcis vengano trasferiti al Sirai di Carbonia. Con questa scandalosa decisione non solo si mette a repentaglio la vita di tutti coloro che orbitano nel bacino iglesiente ma finirà per congestionare in modo gravissimo il già sovraccarico Pronto Soccorso di Carbonia. Un provvedimento che ha un solo obiettivo: risparmiare sulla pelle dei cittadini. La disposizione diramata qualche giorno fa e già operativa e le ambulanze medicalizzate possono trasportare pazienti al CTO solo per le emergenze ginecologiche ed ostetriche. Quella che viene definita un’operazione sperimentale non è altro che la prova generale della chiusura del pronto intervento dell’ospedale iglesiente. Ancora una volta si registra un provvedimento teso a ridurre la sicurezza e la salute dei cittadini mettendo a repentaglio in questo caso proprio la vita umana. È semplicemente inaccettabile che questa Giunta regionale – aggiunge Mauro Pili – continui a tagliare elementi essenziali come il pronto soccorso e il primo intervento. Tutto questo compare in un quadro d’insieme che in tutta la Sardegna mina alla radice la vita dei pazienti. Questo provvedimento va revocato immediatamente senza ulteriori perdite di tempo. Si abbia il coraggio di riconoscere il fallimento e ripristinare i servizi essenziali come l’assistenza ai codici rosso e giallo. Solo una Giunta regionale di incapaci e i responsabili può aver deciso una follia simile. Ci sono gli elementi per far venir meno il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e pertanto la violazione dei diritti fondamentali dei pazienti. Se non ci sarà l’immediata revoca di questo il responsabile provvedimento – conclude Mauro Pili – mi farò carico di promuovere azioni anche in altre sedi per contrastare questa grave violazione dei diritti del malato.» 

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Il neo sindaco Mauro Usai, ha convocato la prima seduta del Consiglio comunale di Iglesias eletto il 10 e 24 giugno, per la giornata di giovedì 12 luglio, alle 18.30.

I punti all’ordine del giorno della seduta d’insediamento sono sette. Al primo punto figura l’esame delle condizioni di eleggibilità del sindaco e dei consiglieri comunali. Seguirà il giuramento del sindaco, Mauro Usai.

Al terzo e al quarto punto figurano le proposte di elezione del presidente e del vicepresidente del Consiglio comunale. Il Consiglio procederà poi all’elezione della commissione elettorale comunale.

Il sindaco comunicherà quindi al Consiglio comunale i nominativi degli assessori che faranno parte della sua Giunta. In caso di inserimento nell’Esecutivo di consiglieri eletti, per l’incompatibilità tra i due incarichi prevista dal Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali, gli stessi dovranno dimettersi dal Consiglio comunale e subentreranno loro i primi dei non eletti nelle rispettive liste.

All’ultimo punto dell’ordine del giorno, figura la comunicazione relativa alle deliberazioni della Giunta comunale su “variazione fra microaggregati all’interno dei medesimi missione programma titolo, e rettifica alle previsioni di cassa al bilancio 2018-2020” e prelevamento dal fondo di riserva straordinario 2018.

Ricordiamo la composizione del nuovo Consiglio comunale di Iglesias.

Maggioranza: 16 consiglieri.

Partito democratico 7 consiglieri: Francesco Melis 468 preferenze, Daniele Reginali 417, Marco Loddo 325, Monica Marongiu 242, Franca Maria Fara 227, Carlotta Scema 207, Ubaldo Scanu 136. Primo dei non eletti: Diego Rosas 110.

Piazza Sella 4 consiglieri: Ignazio Mocci 462, Eleonora Deidda 381, Vito Didaci 153, Nicola Concas 106. Primo dei non eletti: Federico Casti 97.

Rinnova Iglesias con Mauro Usai 3 consiglieri: Alessandro Pilurzu 172, Claudia Sanna 165, Matteo Demartis 126. Primo dei non eletti: Federico Marras 116.

Il tuo segno per Iglesias 1 consigliere: Simone Pinna 198. Primo dei non eletti: Gianluca Tocco 131.

Adesso Iglesias: Carlo Murru (candidato alla carica di sindaco eletto consigliere che subito dopo il ballottaggio ha annunciato la sua adesione alla coalizione di maggioranza).

Minoranza: 8 consiglieri.

Candidati alla carica di sindaco eletti consiglieri: Valentina Pistis, Federico Garau.

Movimento 5 Stelle 2 consiglieri: Francesca Tronci 388, Bruna Moi 231. Primo dei non eletti: Sandro Giordano 218.

Forza Italia 2 consiglieri: Luigi Biggio 276, Simone Saiu 242. Primo dei non eletti: Gianfranca Mannu 240.

Riformatori Sardi 1 consigliere: Roberto Frongia 220. Primo dei non eletti: Luisella Corda 67.

Iglesias in Comune 1 consigliere: Alberto Cacciarru 224. Primo dei non eletti: Matteo Medda 124.

Giampaolo Cirronis

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L’Azienda per la Tutela della Salute della Sardegna avrà presto quattro nuovi mammografi digitali con tomosintesi – apparecchiature di ultima generazione ad alta capacità diagnostica – che saranno destinati rispettivamente alle Unità operative di Radiologia degli ospedali Binaghi di Cagliari, Cto di Iglesias, San Martino di Oristano e Segni di Ozieri.

La Direzione ATS, con deliberazione n. 798 del 15 giugno 2018, ha approvato la fase conclusiva della procedura volta all’acquisizione della nuova strumentazione per un importo di circa 700 mila euro, finanziata in gran parte con i progetti di screening oncologici: il costo di ogni apparecchiatura oscilla tra i 190 e i 150 mila euro secondo le caratteristiche e i servizi aggiuntivi richiesti. Si tratta della prima importante tranche di un intervento complessivo di implementazione e ammodernamento del parco macchine disposto dall’ATS per il biennio 2018-2019, che prevede l’acquisto di nuove strumentazioni per la diagnosi del tumore al seno per una spesa stimata intorno ai 2 milioni di euro.

I nuovi mammografi permetteranno di compiere un salto di qualità rispetto a quelli tradizionali in quanto utilizzano la tomosintesi, una tecnologia che consente una ricostruzione stratificata e tridimensionale della mammella, grazie alla quale è possibile scoprire e localizzare in maniera estremamente accurata le lesioni mammarie anche in fase precoce, migliorare la valutazione nelle donne più giovani, abbattere il numero delle false diagnosi positive ed evitare il ricorso a ulteriori accertamenti.