Gianluigi Rubiu (Udc): «La Regione apra un confronto con il Governo sulle nuove politiche industriali sul fronte energetico».
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Una nuova strategia per il settore energetico del Sulcis Iglesiente. Il ridimensionamento deciso dall’Enel in Sardegna, con la chiusura della direzione di Cagliari e dell’unità operativa di Macomer, lascia presagire un futuro incerto anche per la centrale “Grazia Deledda” del polo di Portovesme. La denuncia arriva dal capogruppo in Consiglio regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, che mette in guardia su possibili ricadute negative sull’occupazione.
«Sono in gioco circa 500 di posti di lavoro – spiega Gianluigi Rubiu -. La situazione è simile ad un castello di carte in precario equilibrio che può crollare da un momento all’altro. Occorre una pianificazione seria da parte dell’Enel, con una politica energetica che guardi al futuro, e non solo ai dividendi degli azionisti, che abbia come fulcro la sinergia con gli altri stabilimenti presenti nell’area industriale del Sulcis Iglesiente, ma anche quelli che sorgeranno con nuove iniziative imprenditoriali. In questa logica la Regione non è mai riuscita ad avere un peso significativo in ambito nazionale, riducendosi per l’indole dei suoi politici a ratificare quanto deciso in sedi non istituzionali e sempre esterne all’Isola medesima. Auspichiamo un cambiamento radicale nei confronti del Governo, con l’apertura di un tavolo istituzionale per esorcizzare l’abbandono dell’Isola da parte dell’Enel, con impatti pesantissimi sull’economia del territorio. La Sardegna, come altre aziende sembra abbiano compreso, costituisce il naturale laboratorio di sperimentazione tecnologica grazie alle sue caratteristiche congiunturali, uniche in ambito europeo. L’Enel dovrebbe investire nell’ambito della ricerca e dello sviluppo delle smart grid in Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu -, fino a realizzare un centro pilota internazionale in cooperazione con le Università isolane, sul piano progettuale e della realizzazione.»
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