22 December, 2024
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Il festival Time in Jazz al via domani, mercoledì 8 agosto, con una giornata densa di eventi.

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Prima giornata densa di musica domani, mercoledì 8 agosto, per Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, ma con tappe anche in altri centri del nord Sardegna, che, dopo l’anteprima a Sassari, prosegue fino a giovedì 16, con un calendario fitto di eventi. L’inaugurazione, di buon mattino, è prevista in territorio berchiddese, ed è anche la prima della serie di produzioni originali proposte da questa edizione di Time in Jazz: protagonista solitario, alle 9.00, al Demanio Forestale Monte Limbara Sud, William Greco. Classe 1987, dopo gli studi classici e una carriera che lo ha portato, giovanissimo, a vincere numerosi premi e riconoscimenti, il pianista salentino si è dedicato con successo alla musica jazz, arrivando ad esibirsi al fianco di artisti come Paolo Fresu, Giuliano Sangiorgi, Peppe Servillo, Fiorella Mannoia, Roberto Vecchioni, Luca Aquino ed Attilio Zanchi, solo per citarne alcuni. È dell’ottobre 2015 “Corale”, primo lavoro discografico a suo nome in cui ha creato una sintesi naturale di tutte le sue esperienze. L’anno scorso ha preso parte al progetto discografico “Lumină”, prodotto dalla TǔK Music, con cui sarà di scena venerdì 10 al Museo del Vino di Berchidda in un concerto inserito nel progetto “Mediterranea”, realizzato nell’ambito del Bando SIAE Sillumina, con il coinvolgimento di giovani artisti under 35. Cambio di scenario e di atmosfere, a mezzogiorno, per concludere la mattinata al Nuraghe Albucciu di Arzachena con il talento del giovane batterista Giovanni Gaias: berchiddese, ventidue anni compiuti a gennaio, guiderà il suo trio con Jim Solinas (Hammond, piano, synth, basso) e Giuseppe Spanu (chitarra), per presentare in anteprima le sonorità blues e funk del suo album d’esordio “Nannigroove Experience”. Un lavoro che si annuncia nel segno di un sound trasversale a diverse correnti della black music, partendo dalla matrice blues e passando per tutti i suoi derivati, specialmente il funk.

Nel tardo pomeriggio, alle 18.00, il festival si sposta ad Erula, piccolo paese dell’Anglona, per un altro progetto originale: di scena (alla Chiesa del Cuore Immacolato di Maria) un trio composto da Enrico Zanisi – classe 1990, uno dei più interessanti pianisti emersi di recente dalla scena jazzistica nazionale -, Gabriele Evangelista – nato nel 1988 e già dal 2010 contrabbassista nel gruppo Tribe di quel talent scout dal fiuto infallibile che è Enrico Rava -, e il più “anziano” dei tre, Emanuele Maniscalco (1983), artista poliedrico, pianista e batterista (ma anche fotografo) con nove album a suo nome, dal piano solo al quartetto, di cui due per l’etichetta ECM con il trio Third Reel. Il concerto rientra nel programma delle iniziative per il trentennale del Comune di Erula, e fa anch’esso parte del progetto “Mediterranea”.

L’ultimo impegno della giornata inaugurale porta il festival in riva al mare, alla Torre di San Giovanni, sulla costa di Posada: alle 21.00, torna in scena la voce di Greta Panettieri, reduce dal concerto di anteprima di martedì 7 a Sassari, qui con un repertorio diverso e una variazione anche nell’organico, che insieme ad Andrea Sammartino al pianoforte, Daniele Mencarelli al basso e Alessandro Paternesi alla batteria, vede ai sassofoni (alto e soprano) Cristiano Arcelli. Artista eclettica, cantante, compositrice e multistrumentista (suona violino, chitarra e pianoforte) Greta Panettieri è considerata una delle voci più interessanti del panorama italiano e internazionale. Cresciuta artisticamente a New York, è stata consacrata come una delle migliori cantanti jazz italiane dal JazzIt Award 2016, ed è attualmente in tour con il quinto album “Shattered-Sgretolata”. La seconda giornata del festival, giovedì 9, si apre ancora con una produzione originale di Time in Jazz, tutta al femminile e all’insegna degli strumenti ad arco: alle 11.00, a Berchidda, nella chiesa di San Sebastiano, saranno protagoniste la violinista Leila Shirvani, classe 1992, romana di nascita e di origine anglo-persiana, talento precoce che ha iniziato la sua carriera concertistica all’età di dodici anni, e la croata Asja Valcic, violoncellista di formazione e credito in ambito classico, ma che parallelamente si è sempre più dedicata all’improvvisazione e alle nuove forme d’espressione per il suo strumento. Una trentina di chilometri separano Berchidda dal sito archeologico Sa Mandra Manna nei pressi di Tula, dove il pubblico del festival ritrova alle 18.00 il contrabbassista Gabriele Evangelista, stavolta alla guida di un quartetto che si avvale dell’esperienza e dell’apporto creativo di tre musicisti dalla forte identità come Pasquale Mirra al vibrafono, Gabrio Baldacci alla chitarra e Bernardo Guerra alla batteria. Sarà il centro storico di Ozieri, con la sua Piazza San Francesco (invece della Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, dove era inizialmente previsto) a offrire alle 21.30 (e con ingresso a pagamento) la cornice al “Tribute to Jan Johansson”, progetto del pianista svedese Jan Lundgren con il contrabbassista Mattias Svensson ed un quartetto d’archi che schiera Johannes Dickbauer (primo violino), Emily Stewart (secondo violino), Aurore Cany (viola) e la già menzionata Asja Valcic (violoncello), impegnati in un omaggio a uno dei padri del jazz scandinavo, Jan Johansson, scomparso ad appena trentasette anni nel 1968.

Ma, come sempre, Time in Jazz non è solo musica: prende il via Winebook, consueto spazio dedicato agli autori e alle novità editoriali. A inaugurare la serie di incontri nei bar di Berchidda, giovedì 9 alle 12.30, sarà il padrone di casa, Paolo Fresu, con il libro “Time in Jazz”, pubblicato l’anno scorso ad agosto da Franco Cosimo Panini editore: scritto in prima persona dallo stesso musicista, con il corredo di oltre trecento fotografie, gli interventi e le testimonianze di tanti amici e artefici di Time in Jazz, il volume ripercorre le tappe di questo festival che partendo da un piccolo paese ha saputo andare oltre, annullando i confini e avvicinando le distanze, grazie alla musica e alle arti.

Giovedì apre anche i battenti CasArte – Casa d’Arte Time in Jazz, un’esposizione della collezione permanente di opere degli artisti sardi e internazionali frutto delle donazioni raccolte dall’associazione Time in Jazz nei suoi trent’anni di festival: aperta fino al 16 agosto negli spazi della Casara. Novità di questa edizione del festival, il progetto “Mediterranea” realizzato con il contributo del Bando “Sillumina 2018 – Periferie Urbane – Migranti” (sostenuto e promosso da SIAE) che fino a lunedì 13 agosto si sviluppa attraverso attività laboratoriali aperte di scambio e condivisione di saperi, arti e mestieri: la prima, un format ideato dalla compagnia Theatre en Vol, consiste in una “Street Falegnameria”, piccola falegnameria di strada allestita nel centro di Berchidda, in cui un gruppo di ragazzi provenienti da Guinea Bissau, Guinea Conakry, Nigeria, Mali e Senegal, lavora insieme ai volontari del festival per la realizzazione di elementi di arredo urbano creati con materiali di recupero, per realizzare “in progress” un accogliente salotto multicolore. Gli stessi spazi arredati, fanno poi da scenario al cuore del progetto, che vedrà protagonisti, insieme agli ospiti stranieri, alcuni giovani e talentuosi musicisti under 35 presenti al festival, impegnanti in performance musicali partecipate: dopo aver inaugurato la serie di incontri nel pomeriggio di martedì 7, giovedì 9 sarà ancora il pianista William Greco a animare l’incontro (ore 15.00). Con la propria professionalità, creatività e esperienza, questi artisti contribuiranno all’apertura di un dialogo attento ad accogliere la voce dei migranti, dei volontari, della popolazione locale e del pubblico del festival, per favorire la coesione sociale ed il percorso verso l’inclusione e l’integrazione dei cittadini stranieri.

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