La Regione si dota di nuovi e più agili strumenti per ottimizzare l’amministrazione dei numerosi beni immobili di sua proprietà.
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La Regione, con l’approvazione del disegno di legge ‘Gestione e valorizzazione del patrimonio regionale’, si dota di nuovi e più agili strumenti per ottimizzare l’amministrazione dei numerosi beni immobili di sua proprietà, in modo tale da avere maggiori benefici e ricadute in termini economici, culturali e sociali. Il Testo Unico semplifica le procedure: in tal modo i possibili fruitori potranno calibrare i propri investimenti e piani economici previsti per le varie tipologie di beni e destinazioni.
«Il disegno di legge – spiega l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – si propone di assicurare la gestione del patrimonio immobiliare secondo i principi di efficacia, trasparenza, economicità, produttività, redditività e razionalizzazione delle risorse disponibili; promuove il recupero e la riconversione del patrimonio in un’ottica di rilancio economico e dell’imprenditoria, specie quella giovanile, di inclusione sociale e di sostegno alle Autonomie locali, alle organizzazioni no profit e del terzo settore; infine, valorizza le misure a sostegno della creazione di cooperative di comunità e di servizi di prossimità negli enti locali. Il recupero produttivo e la creazione di nuove opportunità di lavoro, specialmente per le nuove generazioni, è garantito mediante il ricorso a forme particolari di affidamento e gestione dei fabbricati e delle aree agricole, con metodologie di riuso finalizzate a conservare i valori fondativi di paesaggio.»
Sulla base dei dati riportati nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2017, la Regione risulta proprietaria di 12.682 cespiti del valore complessivo di un miliardo 135 milioni 680mila 162 euro, come di seguito meglio ripartiti:
Fabbricati
Numero beni: 3.831
Valore in euro: 872.153.540
Terreni
Numero beni: 8.851
Valore in euro: 263.526.622
Le tipologie dei beni sono le più variegate: abitazioni, uffici, terreni agricoli, aree urbane edificabili, aree verdi, foreste, fortini, chiese, scuole, depositi, magazzini, impianti sportivi, strutture alberghiere, capannoni industriali. Nel patrimonio figurano strutture che rappresentano testimonianze del passato, più o meno recente, e costituiscono beni di interesse culturale, ambientale e paesaggistico quali, a titolo esemplificativo, le ex fortezze militari di La Maddalena, l’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, l’ex Carcere di Castiadas, la Colonia penale di Tramariglio, Villa Pozzo a Sassari, le isole dell’Asinara e di Caprera.
La dislocazione diffusa e capillare degli immobili sul territorio regionale costituisce un valore aggiunto poiché la relativa riqualificazione e messa a reddito può costituire un volano per l’economia isolana ed una opportunità di rilancio, specialmente per i territori dell’interno.
La legge principale in materia di patrimonio regionale è la n. 35/1995, ormai obsoleta, che si occupa esclusivamente delle alienazioni e delle cessioni in favore degli enti locali. Il DDL racchiude tutti gli strumenti di gestione e valorizzazione del patrimonio, regolamentando le modalità e le procedure connesse a:
– assegnazione per usi istituzionali agli enti del sistema Regione;
– trasferimenti;
– cessione in favore di altre Amministrazioni pubbliche;
– alienazioni;
– conferimento in fondi immobiliari;
– sdemanializzazioni finalizzate all’acquisto;
– concessioni e locazioni a canone ordinario, agevolato e di valorizzazione;
– permuta;
– concessioni a titolo gratuito, usufrutto e comodato per finalità di pubblico interesse;
– valorizzazione e salvaguardia dei beni ferroviari dismessi, della rete regionale della mobilità verde e dell’archeologia industriale.
Il disegno di legge, inoltre, introduce una serie di atti pianificatori per la più efficace gestione e valorizzazione dei beni, tra cui: Piano di razionalizzazione; Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni; Programmi unitari di valorizzazione territoriale.
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