25 November, 2024
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L’iniziativa dell’UGL “Lavorare per Vivere” arriva a Marcinelle, in Belgio, per commemorare le 262 vittime, di cui 136 italiani, che persero la vita l’8 agosto 1956.

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L’iniziativa dell’UGL “Lavorare per Vivere” arriva a Marcinelle, in Belgio, per commemorare le 262 vittime, di cui 136 italiani, che persero la vita nell’incendio in miniera, l’8 agosto del 1956. È questo il tema scelto dal sindacato che, dopo l’Italia, oltrepassa i confini nazionali per sensibilizzare le autorità europee sul fenomeno delle “morti bianche” Inoltre, in virtù di questa ricorrenza l’8 agosto è stata proclamata la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. 

«Il dramma di Marcinelle, avvenuto 62 anni fa, invita a riflettere sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un impegno prioritario anche in ambito europeo con il fine di contribuire al miglioramento delle condizioni lavorative – ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, presente all’evento che si sta tenendo a Marcinelle in Rue du Cazier -. Mentre si parla di robot pronti a sostituire gli operai, si continua a morire nelle fabbriche e sui cantieri, soprattutto perché la formazione rimane, spesso, solo sulla carta e, a causa della crisi, le imprese hanno sempre meno fondi da investire in sicurezza. Anche per tale ragione, e con l’obiettivo di divulgare una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro, il sindacato UGL quest’anno ha ricordato i 1029 decessi del 2017 con due manifestazioni, svoltesi a Roma e Milano, con l’installazione di altrettante sagome di cartone per commemorare le ‘morti bianche’. Oggi siamo a Marcinelle con 262 sagome bianche, in ricordo dei minatori che persero la vita, a causa di un incendio in una miniera di carbone. Investire nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro è un dovere civico a livello globale, che deve coinvolgere le Istituzioni, le parti sociali, le aziende e i loro dipendenti. Infatti, con la condivisione e la diffusione di best practice, si può salvare la vita ai dipendenti, soprattutto di chi svolge lavori a rischio.»

 

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