Carbonia ha dato l’ultimo saluto a don Amilcare Gambella, scomparso l’altra notte, per un infarto cardiaco, all’età di 69 anni.
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La cerimonia era stata fissata per le ore 17.00, ma alle 15.30 i banchi della chiesa di San Ponziano erano già pieni. Tanti, tantissimi parrocchiani, ma anche amici e conoscenti, arrivati a Carbonia anche da lontano, non sono voluti mancare all’ultimo appuntamento con Amilcare Gambella, il loro parroco dal 6 ottobre 2013, che in questi quasi cinque anni ha dato tutto se stesso alla parrocchia, alla città e all’intero territorio.
Alle 17.00, quando il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, circondato da tutti i sacerdoti delle chiese della Diocesi, ha dato il via alla cerimonia funebre, la chiesa era piena in ogni ordine di posti e molti che non hanno trovato posto, hanno seguito la cerimonia dal sagrato della chiesa.
Amilcare Gambella, scomparso improvvisamente nella notte tra lunedì e martedì all’età di 69 anni (era nato il 27 dicembre 1948), non era un semplice sacerdote. Uomo di grande cultura e autore di diversi libri, ordinato sacerdote il 30 maggio 1981, in tutte le sue esperienze (le più recenti e lunghe, prima di quella di San Ponziano, sono state quelle trascorse alla parrocchia San Narciso di Serbariu, durata 8 anni, e quella alla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Cortoghiana, durata 12 anni), aveva dedicato tutte le sue risorse (non solo fisiche) ad alleviare le sofferenze dei più deboli e poveri che in città e nel territorio, negli ultimi lustri sono andati via via crescendo. Non a caso, oggi tra i fedeli, erano presenti tanti lavoratori del polo industriale di Portovesme e tante di quelle persone che, in un discreto anonimato, aiutava quotidianamente in tutte le loro necessità primarie. E sono state tante anche le persone che hanno voluto dargli l’ultimo saluto ieri pomeriggio e stamane, fino alle 12.00, nella camera ardente, allestita in chiesa. La sua espressione era assolutamente serena, sembrava riposare, in viso non aveva alcun segno dell’avvenuto trapasso, a conferma della serenità che ha caratterizzato la sua morte, giunta improvvisa, per un infarto cardiaco che lo ha colto nel sonno. È stato uno dei fratelli, Angelo, a trovarlo disteso sul letto della sua casa di via Brigata Sassari apparentemente addormentato, alle 7.30, accorso dopo aver appreso che non era arrivato in chiesa di primo mattino, come faceva ogni giorno. Dopo di lui la sorella ed il cognato. La sua morte, presumibilmente, risale a qualche ora prima, intorno alle 2.00.
Da qualche tempo Amilcare Gambella accusava dei problemi di salute che lo hanno parzialmente debilitato e preoccupato ma non fermato nella sua azione quotidiana a sostegno dei più deboli. Aveva tanti progetti per i quali si è speso fino alla sera prima, anteponendo sempre le esigenze degli altri alle proprie.
Amilcare Gambella lascia tanti segni del suo instancabile lavoro quotidiano che, chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di operare al suo fianco giorno dopo giorno, non potrà mai dimenticare.