24 November, 2024
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Ieri pomeriggio, alle 15.00, la pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Cp. di Quartu Sant’Elena è stata inviata in località Geremeas, agro di Maracalagonis, poiché, sull’utenza 112, era pervenuta la segnalazione telefonica da parte di una turista (classe 1972) francese, che insieme ai due figli non ancora maggiorenni (2003 e 2004) e a bordo dell’autovettura, avevano perso l’orientamento nelle vie di penetrazione agraria del promontorio di Geremeas.
Le articolate ricerche eseguite anche con l’ausilio di operatori di centrale conoscitori (certificati) delle principali lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo) e dei sistemi di localizzazione gps, che si sono protratte sino alle ore 18.00, coordinate dalla Centrale Operativa de Comando Provinciale di Cagliari, hanno consentito di rintracciare il nucleo familiare nei pressi dell’agriturismo Sa Mindula, sito in località Medau Abruxiau.

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Sono stati consegnati questa mattina dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, e dalle monache clarisse del monastero del Buon Cammino, i “Testimonium” ai 37 giovani pellegrini che hanno percorso 100 km del Cammino Minerario di Santa Barbara diretti verso Roma, dove domani sera, verranno ricevuti da Papa Francesco.

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La città di Guspini dal 30 agosto al 2 settembre ospiterà la VI edizione del FestivalBAB. Il Festival o, come preferisce l’organizzazione, la Festa Bimbi a Bordo, figlia dell’associazione culturale Incoro, avrà luogo per le vie del centro di Guspini dal prossimo 30 agosto al 2 settembre, e nonostante la sua giovane età ha già conquistato meritatamente il suo spazio, nel panorama nazionale, tra i festival di letteratura per bambini e ragazzi.

L’edizione di quest’anno ha come titolo Attraversare il Mondo. Sentieri e Labirinti dell’Immaginario, un tema elaborato che come sfondo ha la fiaba e la leggenda, le quali – come premesso da Mara Durante direttrice scientifica del festival – agiscono come chiave d’interpretazione del mondo e veicoli di significati universali per i bambini e le bambine, in quanto non negando la complessità del reale, li guidano nella rielaborazione della realtà e la decifrano per loro. Fiabe, miti, leggende e letteratura per ragazzi sono da considerarsi, in questa manifestazione, e così in generale, del materiale narrativo di alta letteratura, in quanto non esiste una letteratura che si possa definire “per ragazzi”, esiste una sola letteratura, universale, e a questa fa riferimento il FestivalBAB. Il labirinto del Minotauro, illustrato magistralmente nella locandina da Sonia Maria Luce Possentini, accompagnata dall’intensa grafica di Fausta Orecchio, diventa quindi, in maniera molto naturale, emblema e simbolo di questa edizione del festival, che porterà i più piccoli, ma anche i più grandi, in una serie di settantuno tra eventi, incontri e laboratori divisi per fasce d’età. Le iniziative del FestivalBAB copriranno, dopo l’apertura serale del giovedì 30 agosto, le intere giornate dal venerdì alla domenica; ci sarà uno spazio apposito anche per le mamme e i papà in attesa, e tra le novità di quest’anno vi è il protocollo d’intesa con gli istituti comprensivi della zona per la formazione docenti: infatti i quattro incontri di formazione saranno certificati e seguiti da attestato di frequenza per chi parteciperà.

Presenti, tra gli autori e illustratori confermati per questa edizione, l’illustratore Roberto Innocenti, pluripremiato in Italia e all’estero, artista importante nel panorama internazionale e unico italiano ad aver vinto l’Hans Christian Andersen Award per il contributo alla letteratura per ragazzi; Beniamino Sidoti, il giornalista fiorentino, tra le altre cose fondatore del Lucca Comics & Games, ha ricevuto nel 2016 il premio alla carriera; Matteo Razzini, scrittore emergente, emiliano, vince  nel 2010 il premio H. C. Andersen Baia delle Favole con l’opera “Esco così mi perdo”; Alessandro Sanna, illustratore di Mantova, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, illustra libri per bambini e adulti per importanti case editrici (Nuages, Einaudi, Kite Edizioni etc.), tra le sue varie collaborazioni ci sono anche Vanity Fair France e Il Sole 24 Ore. Questi sono solo alcuni degli ospiti che saranno presenti ad animare la vita del paese centro del Medio-Campidano questa fine estate

L’anteprima del festival, Aspettando Bimbi a Bordo, sarà una proiezione aperta a tutti e tutte e per tutte le fasce d’età, si terrà giovedì 30 agosto alle ore 21,30 presso piazza Sa Mitza Santa Maria. Verrà proposto il film di animazione “Ernest e Celestine” (del 2012), regia di Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner, e sarà una serata a cura del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano.

Da quel momento, e per quattro giorni consecutivi, inizierà il percorso all’interno di un labirinto in cui tutti e tutte saranno accompagnati dal Minotauro e supportati dal filo d’Arianna, che guiderà il pubblico tra lettura, sapere e voglia di crescere insieme.

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Questa mattina, a Sardara, personale del dipendente Norm-Aliquota Radiomobile, nel corso di un normale servizio di controllo del territorio, ha proceduto all’arresto in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, R.F.C., 59 anni, operaio di Mores.

L’uomo, sottoposto ad un controllo durante un normale posto di controllo eseguito sulla SS 131, direttrice Cagliari-Sassari, all’altezza del km 52, in territorio del comune di Sardara, mentre si trovava alla guida della sua vettura Nissan XTrail, è stato trovato in possesso di un involucro contenente 40 grammi di cocaina e 1.500 euro in contanti.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato trattenuto nella camera di sicurezza della Compagnia dei carabinieri di Villacidro, in attesa di essere trasferito nella mattinata di domani, 11 agosto, davanti all’Autorità giudiziaria per la prescritta udienza di convalida.

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Militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Quartu Sant’Elena, in collaborazione con personale della Stazione temporanea CC di Flumini di Quartu Sant’Elena, nell’ambito delle attività finalizzate a frenare il fenomeno del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, da attività info-investigativa hanno appreso che in un appezzamento di terreno ubicato in agro di Flumini di Quartu, era stata impiantata una coltivazione di marijuana.
Sulla scorta di quanto appreso, sono stati predisposti mirati servizio di osservazione che hanno confermato la presenza di una piantagione di cannabis alta circa 2 metri, insistente su un appezzamento di terreno fertile di circa mq 2.000, sito in via Mar Artico del litorale quartese.
Gli accertamenti successivi hanno permesso di risalire ai locatari del fondo che sono stati identificati e poi denunciati, una coppia di ragazzi, Z.F. 36enne di Assemini e F.A. 34enne di Elmas, che di fatto, sono risultati irreperibili presso le loro residenze.
Solo dopo diverse ore, gli stessi sono stati rintracciati e sentiti presso la caserma CC di Flumini di Quartu ove hanno ammesso di avere la disponibilità del terreno e che nello stesso era insita un’azienda intestata alla ragazza, destinata alla coltivazione autorizzata di cereali, legumi da granella, semi oleosi e canapa. Nell’ambito degli accertamenti, pur emergendo la chiara intenzione da parte dei due giovani di dimostrare la legalità della piantagione, è apparsa chiara la volontà di omettere il loro attuale domicilio.
Tale condotta, finalizzata presumibilmente a depistare l’attività di indagine, ha insospettito i militari che sono riusciti, comunque, solo dopo diverse ore, ad individuare la loro effettiva dimora, localizzata nel promontorio montuoso della limitrofa località di Terra Mala. Avendo fondato motivo che presso tale abitazione vi fossero occultati materiali e/o cose pertinenti i reati oggetto di indagine, i militari hanno proceduto a perquisizione locale che ha consentito di rinvenire:
– kg 1,130 di inflorescenza essiccata di sostanza stupefacente del tipo marijuana di qualità light e, pertanto, ritenuta dagli interessati “marijuana legale”,
– Alcuni grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana contenuta in un barattolo in vetro spontaneamente consegnato dagli interessati e detenuto per uso personale non terapeutico;
– locali adibiti a:
· laboratorio per la coltivazione in vaso, dotato di coimbentazione con pannelli riflettenti, impianto di riscaldamento, illuminazione e areazione, vasi, concime e strumenti per il controllo elettronico dell’umidità;
· lavorazione dello stupefacente con presenza di bilancino, vari contenitori, bustine ed etichette per il confezionamento in dosi.
La perquisizione, estesa all’azienda agricola ubicata in Quartu San’Elena consentiva di rinvenire e sottoporre a sequestro:
– n. 224 piante di cannabis sativa light presumibilmente di tipo “carmagnola”, in buono stato vegetativo, alte mediamente 2/2,5 metri, in principio di infiorescenza, coltivate a terra di cui veniva fornita la certificazione;
– n. 41 piante di cannabis sativa light presumibilmente di tipo “finola”, in buono stato vegetativo, alte mediamente 0,5 metri, in fase di piena infiorescenza, coltivate a terra e poste in un filare periferico del fondo, a ridosso di un canneto e quindi non facilmente individuabili.
Peraltro, della varietà in esame, non è stata fornita la prevista certificazione incorrendo, quindi, nella violazione dell’articolo 3, della legge n. 242 del 2016, che prevede la conservazione del cartellino della semente certificata e la relativa documentazione di acquisto, per un periodo non inferiore a 12 mesi, e, in ogni caso, per tutta la durata della permanenza della semente stessa presso l’azienda vivaistica di produzione.
Al fine di verificare l’analisi qualitativa e quantitativa dello stupefacente rinvenuto, l’esatta natura delle piante messe a dimora, il rispetto dei parametri ai fini della coltivazione con espresso riferimento al tasso di THC il cui limite rimane invariato a 0,2% e la regolarità delle operazioni di commercializzazione in laboratorio esterno all’azienda, il tutto è stato posto in sequestro al fine di consentire l’esecuzione di opportuni campionamenti a cura del consulente tecnico che verrà nominato dall’Autorità giudiziaria procedente.

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Prende il via alle 19.00, a Cagliari, la seconda edizione dell’Hop Summer Fest, organizzato dall’associazione Corso Vittorio, che oggi e domani vedrà 8 produttori di birra animare il corso Vittorio Emanuele dalle ore 19.00 alle 24.00.
Otto realtà produttive della provincia di Cagliari: 5 birrifici artigianali come Birrificio Mediterraneo, Gattarancio, 4 Mori, Chemu, Birrificio di Cagliari e 3 brewfirm, cioè produttori che affittano un impianto altrui per produrre ricette proprie, come Brewbay, Scialandrone e Terrantiga.
«Il corso Vittorio come cornice cittadina di eventi per tutta l’estate – ha sottolineato l’assessore delle Attività produttive Marzia Cilloccu -, in modo particolare per il settore enogastronomico che attira migliaia di cittadini e turisti. Un modo per premiare progetti validi di associazioni che operano sul territorio e partecipano ai bandi pubblici:»
«Non sarà una festa della birra – ha chiarito Emanuele Frongia presidente dell’Associazione Corso Vittorio -, ma una manifestazione sobria con un basso impatto. Così come non ci saranno stand gastronomici. Cittadini e turisti avranno la possibilità di degustare ottime birre negli stand e approfittare delle innumerevoli offerte di buon cibo dei locali di Corso Vittorio.»
Questa edizione avrà una novità importante a tutela dell’ambiente: l’uso di contenitori biodegradabili per la degustazione, evitando in tal modo di utilizzare materiali inquinanti e difficili da smaltire.
La raccomandazione, come per le altre iniziative svolte nel Corso Vittorio, è utilizzare i mezzi pubblici in modo da evitare di congestionare il traffico, evitare lunghe code e l’estenuante ricerca di un parcheggio.

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Da lunedì 13 a mercoledì 15 agosto, a Carbonia, si svolgerà la Festa Liturgica di San Ponziano, organizzata dal parroco don Amilcare Gambella. Sono previste iniziative che coniugheranno gli aspetti prettamente religiosi con quelli civili in un connubio che verrà sicuramente apprezzato dalla cittadinanza.

Questo il calendario degli eventi in onore del santo patrono di Carbonia. Si comincia lunedì 13 agosto, alle ore 7.30, con la Santa Messa, ripetuta la sera alle ore 19.00 con l’omelia del diacono Marco Olianas. Alle ore 20.00, si terrà la presentazione della porta artistica location oli santi, a cura dell’autore Mirko Martiradonna. A seguire si svolgerà la benedizione solenne del tabernacolo degli oli santi. Alle ore 21.00, cena gratuita a base di gnocchetti, accompagnata da balli, canti, musica in piazza e visita guidata all’interno del Campanile di San Ponziano.
Martedì 14 e mercoledì 15 agosto, si festeggerà la Festa dell’Assunta con la Santa Messa la mattina alle ore 7.30, la sera alle ore 19.00. A partire dalle ore 21.00, sono previste le esibizioni dei cantori sardi, i balli di gruppo, la musica dal vivo ed il karaoke.

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Tappa a Villa Verde (OR) per Dromos, il festival itinerante (quest’anno alla sua ventesima edizione) che si muove tra Oristano e altri suoi undici centri fino a Ferragosto. Domani, sabato 11 agosto, nella suggestiva distesa di lecci di Mitza Margiani è di scena il trio Dream Wavers con il sassofonista Gavino Murgia, il chitarrista franco-vietnamita Nguyên Lê ed il percussionista e polistrumentista francese Mino Cinelu.

Appuntamento alle 21.30 (ingresso libero) per un viaggio tra suoni ancestrali e moderne derive jazzistiche, figlie della poliedricità e delle variegate esperienze dei suoi raffinati interpreti, sempre pronti a strizzare l’occhio alla musica improvvisata. Un trio dall’impronta squisitamente jazzistica, quindi, capace di spaziare dalle arcaiche voci della Sardegna alla musica tradizionale del Vietnam, dai canti dell’Egitto ai ritmi gitani, dal rock al fado e al flamenco, dalla musica giapponese alle culture dell’Africa, per trarre ispirazione e creare costanti intrecci e nuove alchimie sonore.

Il festival torna a San Vero Milis il giorno dopo, domenica 12 agosto, dove nel Giardino del Museo Archeologico, verrà proposto l’ultimo dei tre film della rassegna cinematografica “Gli anni ’68” curata dall’Associazione Lampalughis. Proiettori accesi, quindi, per il film di Guido Chiesa “Lavorare con lentezza”, uscito nel 2004 con le scene del regista con Wu Ming, e ambientato a Bologna nel 1976, poco dopo l’inizio delle trasmissioni di Radio Alice, libera emittente di intervento politico militante e di innovazione mediatica.

Dromos continua il suo cammino a Nureci, il piccolo borgo della Marmilla, da domenica con la decima edizione di Mamma Blues: tre intense serate (dal 13 al 15 agosto) più un’anteprima in calendario il 12 agosto (alle 22.00), “Upside down Woodstock”, un’esibizione dei neo diplomati della Music Academy di Isili, giovani talenti musicali alla prova del grande palco, con la speranza di tornare in futuro da veri artisti. Nei giorni successivi il “festival nel festival” vedrà accendere gli amplificatori e surriscaldare le valvole sul palcoscenico dell’Arena Mamma Blues ad artisti del calibro di Roland Tchakounté (13 agosto), Kristin Asbjørnsen (14 agosto) e Seun Kuti & Egypt 80 (15 agosto), con la consueta presenza, come da tradizione, di alcuni tra i più importanti rappresentanti della musica del diavolo in terra sarda (quest’anno al festival il Bob Forte Trio, il duo Don Leone, Malignis Cauponibus ed i South Sardinian Scum.

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Due diverse produzioni originali nel palinsesto della quarta giornata di Time in Jazz, il festival in pieno svolgimento (da mercoledì 8 fino a giovedì prossimo, 16 agosto) tra Berchidda, il paese natale del direttore artistico Paolo Fresu, ed altri sedici centri del nord Sardegna. La prima, alle 11.00, nella chiesa di San Giovanni Battista nelle campagne di Mores, vede in azione il vibrafonista Pasquale Mirra ed il chitarrista Gabrio Baldacci (già impegnati due giorni prima nei ranghi del quartetto di Gabriele Evangelista nel sito archeologico Sa Mandra Manna nei pressi di Tula), stavolta in compagnia del sassofonista Vincenzo Saetta.

La seconda produzione del giorno è invece a Olbia, alle 18.00 nella Chiesa di San Paolo, ed è tutta nel segno di un dialogo tra contrabbassi: quelli di Matteo Bortone (protagonista il giorno prima col suo trio ClarOscuro a Bortigiadas), e di Marco Bardoscia (reduce a sua volta dal concerto col progetto “Lumină” al Museo del Vino di Berchidda); nel curriculum di quest’ultimo tre album a suo nome, una quarantina come sideman, progetti importanti come il B.A.M. con il quartetto d’archi Alborada e Rita Marcotulli, oltre a collaborazioni di rilievo jazzisti come Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Perico Sambeat e Bojan Z, tra gli altri. Un nuovo concerto della serie “Mediterranea”, il progetto che coinvolge musicisti under 35.

Fra i due concerti, alle 15.00, a Berchidda, nello spazio davanti alla Biblioteca Comunale, appuntamento giornaliero con il progetto “Periferie Urbane” organizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. I giovani musicisti under 35 del festival incontrano i migranti, la popolazione ed il pubblico in un dialogo all’insegna dell’arricchimento culturale e, insieme, umano; di scena in questa occasione il batterista Emanuele Maniscalco (anche lui “in prestito” dall’organico di “Lumină”).

Chiusura di giornata alle 21.30 nella necropoli di Museddu, nei pressi di Cheremule, tappa ormai abituale del festival, che farà da suggestiva cornice alla prima uscita in terraferma (dopo il “concerto navale” del giorno prima a bordo del traghetto della Corsica Ferries-Sardinia Ferries da Livorno ai Golfo Aranci) della Fanfaraï Big Band. Con due album all’attivo ed un terzo in lavorazione, questo gruppo tesse i legami tra culture e continenti differenti, fra tradizione e contemporaneità. Dalla strada al palco, la formazione è maturata grazie alla sua ricerca di un suono potente e al suo lavoro scenico, preservando tuttavia una forte capacità di unire e coinvolgere il pubblico. Rivisitando i patrimoni musicali arabo-andaluso, gnawa, berbero o chaâbi, Fanfaraï fa dialogare gli strumenti tradizionali di diverse provenienze – darbouka, guellal, karkabou, oud e guembri magrebini, congas cubane – con una solida sezione di ottoni, basso, e batteria.

 

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Una delegazione del Comitato promotore per l’Insularità, guidata dal presidente Roberto Frongia, ha tenuto stamane una conferenza stampa ad Olbia, per fare il punto sulle iniziative messe in campo.

«Dopo un percorso che da un paio di anni riguarda migliaia di cittadini e di cittadine della Sardegna, nel mese di settembre depositeremo le firme per la proposta di legge sull’insularità – si legge in una nota -. Al di là di disquisizioni e di distinguo da parte di alcuni non vi è più alcun dubbio che l’idea di un riconoscimento costituzionale è la strada necessaria per ottenere pari diritti e pari opportunità. Ogni altra soluzione riconferma uno stato di minorità e di sottosviluppo. Abbiamo consapevolezza, infatti, che l’intervento pubblico in Sardegna, quello a pioggia sempre più attraversato dal risentimento e dall’insoddisfazione, ha minato i fondamentali della cultura di intrapresa produttiva e della responsabilità, rafforzando il clientelismo e la dipendenza dagli aiuti statali e dal ceto politico. Per queste ragioni, oggi, i sardi non chiedono maggiore assistenza pubblica, piuttosto il riconoscimento del “principio di insularità” nella Costituzione Italiana come condizione irrinunciabile ed equa di un pari diritto di cittadinanza attraverso infrastrutturazioni, materiale e immateriale, che offrano, appunto, “pari opportunità” di partenza per tutti e valorizzi le risorse umane ed economiche di cui l’Isola dispone.»

Diversi studi evidenziano tra le altre dimensioni che «in termini monetari, il tempo di percorrenza addizionale necessario per raggiungere il continente via mare costa – rispetto al trasporto via terra – oltre 660 milioni di euro ogni anno per il trasporto passeggeri e merci, compreso del disagio rappresentato dai tempi d’attesa e dai cambiamenti nella frequenza del servizio». Questo solo dato offre la misura della disparità di opportunità tra i cittadini e le imprese sarde rispetto al resto d’Italia e dell’Europa. Ecco perché è arrivato il tempo di un nuovo racconto della Sardegna e sulla Sardegna per riscrivere lo Statuto Sardo con un rapporto dialettico con lo stato centrale e con l’Europa che ponga immediatamente le basi per un futuro che ci emancipi da uno stato di gregarietà ancora una volta stigmatizzato dall’essere ritornati nell’Obiettivo 1.

Immediatamente inizieranno due nuove sfide: verso l’Europa e per la riscrittura della Statuto Sardo.

A 70 anni dal Congresso dell’Aia, premessa per attuare il Manifesto di Ventotene e fondare uno stato federale europeo, e a 60 dal Trattato di Roma che fece dell’Unione europea una praticabile traiettoria, oggi ci interroghiamo se il sogno di Ernesto Rossi e di Altiero Spinelli sia stato una chimera o non invece una pratica che quotidianamente riconosca pari diritti, pari doveri e pari opportunità per tutti i cittadini a qualsiasi nazione, religione, sesso appartengano.  

Nei giorni in cui ricordiamo i martiri di Marcinelle che furono sacrificati ad una visione in cui i diritti civili e sociali erano di là a venire e l’integrazione non era una condivisione di valori ma sottostare a quelli del più forte economicamente, il Comitato dell’insularità in Costituzione interpella le istituzioni sarde, nazionali, europee per verificare se le condizioni ostative per avere pari opportunità anche nelle situazioni geografiche insulari, ivi compresa la Sardegna, siano state superate. 

I padri fondatori ben sapevano quanto le situazioni di partenza erano disomogenee. D’altronde erano state le ragioni dei continui conflitti che per oltre mille anni hanno insanguinato l’Europa e lasciato sul campo milioni di persone. La pace che, per la prima volta nella storia, da oltre 70 anni godiamo in tutti i paesi europei, deve essere riconosciuta come un valore fondante e non surrogabile. Con essa deve diventare effettivamente fondante il riconoscimento di pari responsabilità ma anche di pari benefici in qualsiasi parte dei paesi membri capiti di nascere; superando definitivamente le discriminazioni che permangono e che riguardano tuttora anche la Sardegna.

«È necessario inserire il principio di insularità nella costituzione per poter rendere effettivi i diritti riconosciuti dal trattato di funzionamento dell’Unione europea per le Isole – ha detto Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia -. Non solo proseguiremo la raccolta delle firme, ma chiederò al vice presidente del Consiglio, on. Matteo Salvini, di firmare la proposta di legge, alla luce delle sue odierne sollecitazioni sul cattivo uso della nostra autonomia e nell’ambito di una leale collaborazione.»

«Oggi consegniamo simbolicamente 1.000 firme raccolte in Lombardia. Nelle prossime settimane – ha concluso Stefano Maullu – proseguiremo la raccolta con due iniziative importanti a Torino e Milano.»

Alla conferenza stampa, tenutasi ad Olbia questa mattina, sono intervenuti Roberto Frongia, presidente del Comitato; Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia; Maria Antonietta Mongiu, presidente del FAI Sardegna; Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi; Giovanni Pileri; Francesco Lai, sindaco di Loiri; Andrea Nieddu, sindaco di Berchidda; Antonio Satta, sindaco di Padru; Alessandro Sini consigliere comunale di Oschiri; Anna Paola Isoni consigliere comunale di Tempio Pausania; Matteo Sanna, ex consigliere regionale.