23 November, 2024
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«Chiediamo al Consiglio regionale di intervenire. Il direttore generale dell’ATS deve rispettare le indicazioni dell’Assemblea.» Una rappresentanza dei lavoratori dell’Aias che oggi hanno manifestato davanti al Consiglio regionale, è stata ricevuta questa sera, dai capigruppo. Una vertenza infinita quella dell’Aias che da ieri rischia ulteriormente di acuirsi. Nonostante le chiare indicazioni da parte del Consiglio regionale e della commissione Sanità, l’ATS ieri ha inviato una nota nella quale comunica all’AIAS la risoluzione del contratto e la prosecuzione dell’attività, fino al 31 dicembre, per ragioni di pubblica utilità. «Ci sentiamo presi in giro – hanno detto i lavoratori – e pretendiamo il rispetto degli accordi».

Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha promesso un ulteriore approfondimento con l’assessore della Sanità che domani sarà in aula alle 16.00. Il capogruppo del PD Pietro Cocco ha detto che è necessario  trovare una soluzione per salvare i posti di lavoro e salvaguardare i pazienti; la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha parlato di “errore” dell’ATS e ha chiesto ai colleghi di intervenire  per accelerare i pagamenti dovuti all’AIAS; Giovanni Satta, capogruppo PSd’Az-La Base ha auspicato l’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia finalmente luce sulla vicenda.

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Doveva essere un’edizione importante per il Birralguer Sardinian Craft Beer Festival, quella della doppia cifra, la decima edizione, e il risultato è andato addirittura oltre le aspettative. Aprire le porte del mondo brassicolo sardo all’incontro con birrifici artigianali della Penisola e di altre nazioni, la Riviera del Corallo si è trasformata per tre giorni in un ponte immaginario fatto di malti e luppoli tra la Sardegna e l’Europa. Questa era la volontà degli organizzatori, l’associazione culturale BeachGroup Alguer e l’obbiettivo è stato raggiunto appieno. Il tutto in un periodo in cui mettere in piedi eventi di questo tipo è,dal punto di vista normativo,sempre più complesso e prevede impegni straordinari sia dal punto di vista organizzativo che economico. 

Erano quasi quaranta le diverse birre a disposizione dei visitatori, dalle tipologie più particolari e realizzate con materie prime provenienti da vari Paesi, sapori, gusti e profumi adatti ad ogni palato. Stessa cosa per la musica dal vivo, ritmi e sonorità diverse hanno richiamato un pubblico eterogeneo anche dal punto di vista generazionale, venti ore di spettacolo all’interno del meraviglioso scenario del Forte della Maddalena trasformato in coreografia a cielo aperto dai giochi di luci. Non solo, gli stand dei prodotti tipici e della tradizione gastronomica algherese e sarda rielaborata in chiave street food, anche attraverso la novità della truck zone, sono stati molto apprezzati. Così come è accaduto per gli artigiani che hanno esposto i prodotti del loro ingegno nella rambla cittadina di via Garibaldi.

La soddisfazione degli organizzatori è tanta e gli stessi ringraziano tutti coloro che hanno collaborato. I proprietari e i mastri di tutti i birrifici, Nora di Oliena, Dolmen di Uri, Isola e Seddaiu di Thiesi, Bam di Mogoro, Lara di Tertenia, gli ospiti Toccalmatto dall’Emilia Romagna, Guineu dalla Catalogna e l’italotedesco Kühbacher, quest’ultimo anche nella veste di main sponsor. L’organizzazione di OldaV Eventi Culturali, il service audio e luci di Antonio Maciocco e il suo staff, i vari progetti musicali che si sono esibiti: Clan Banlieue, Scacco Matto, Jah’ l Sas Sound, Chichimeca, Cover Garden, Addi General ft. Paolinho, I Timidi Ubriachi, Carletto e i suoi mostri e Tasinantska. Tutti gli artigiani, gli operatori del food & beverage e le attività presenti. I partner pubblici, Comune di Alghero e Fondazione Alghero, quelli privati, Mouse ADV, Confalonieri Auto, Mondo Convenienza, l’hotel Corte Rosada, il Centro Commerciale Naturale “Al centro storico” e tutti gli sponsor che hanno reso possibile il festival.

Con questa decima il Birralguer Sardinia Craft Beer Festival da un lato si conferma l’evento di cartello dell’estate algherese e dall’altra mira ad essere tra le più rilevanti manifestazioni dedicate al mondo brassicolo di tutto il Sud Italia.

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Il Consiglio regionale ha approvato provvedimenti urgenti per l’impiantistica sportiva e l’abbattimento dei costi delle trasferte nelle isole minori, ha prorogato la commissione speciale d’inchiesta sulla crisi del commercio e dell’artigianato ed ha approvato misure di sostegno per le cooperative di comunità.

La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza di Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno il disegno di legge 519 “Provvedimenti urgenti in materia di impiantistica sportiva e per l’abbattimento dei costi per la partecipazione alle trasferte sportive nelle isole minori della Sardegna. Modifiche all’articolo 38 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna)”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola al relatore, Lorenzo Cozzolino (Pd), per l’illustrazione del disegno di legge. L’esponente della maggioranza ha spiegato che il provvedimento della Giunta ha l’obiettivo di promuovere lo sport come valore  sociale, educativo, di prevenzione della salute. La legge prevede due punti fondamentali: contribuire economicamente, con 45mila euro, a costi per la partecipazione delle trasferte da e per le isole minori della Sardegna di Carloforte e La Maddalena, «che sono isole nell’isola», e consentire agli enti locali, cui sono state concesse nell’anno 2011 risorse finanziarie per l’impiantistica sportiva, di utilizzarle per la realizzazione o la conclusione di interventi già programmati.

Lo sport, ha spiegato Lorenzo Cozzolino, incentiva il confronto, il dialogo ed è formativo per i nostri giovani. Per questo motivo bisogna adottare norme che aiutino a far crescere lo sport in tutta l’Isola, perché non ha solo una funzione ludico-ricreativa, ma ha fondamentali e insostituibili funzioni pedagogiche, sociali e sanitarie.

Edoardo Tocco (Forza Italia) ha confermato il voto favorevole. Il consigliere  ha affermato che il  disegno di legge arriva a ridosso dell’inizio delle competizioni sportive e aiuta le società sportive, così come il completamento dell’impiantistica affronta un problema legato agli spazi e alle strutture vecchie. Non è una situazione che si risolverà dall’oggi al domani, ma sarà comunque una boccata d’ossigeno per il settore. Tocco ha chiesto all’assessore che la Regione si faccia garante presso gli istituti di credito affinché si possano evitare le fideiussioni personali dei dirigenti delle società sportive per far fronte alle spese sostenute dalle squadre.

Roberto Desini (Pds) ha affermato che questo«disegno di legge certifica la morte della politica» perché cerca di ovviare alla non applicazione della legge di una anno fa, che riconosceva al Coni i fondi da destinare ai costi di trasferta delle società sportive delle isole minori. «Il presidente del Coni ha deciso di non applicare questa legge regionale e ognuno è libero di fare quel che vuole». Per Roberto Desini è una vergogna e visto che il Coni ha rendicontato soltanto una piccola parte di quanto ricevuto l’anno scorso, «forse sarebbe più opportuno rivedere il dispositivo della legge n. 17 che destina il 6 per cento al Coni».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso) ha ringraziato l’assessore Giuseppe Dessena per la sua perseveranza. «Il problema vero è che la Regione paga il servizio diurno e notturno a un armatore con 16 milioni di euro, che potrebbe fare tariffe più basse a squadre e bambini e non lo fa. E’ un atto grave». Secondo il consigliere la Regione dovrebbe avere un peso maggiore su società da lei finanziate. Luca Pizzuto ha affermato di aver presentato un emendamento per supportare economicamente i Comuni che dovranno gestire le pratiche e che hanno poco personale.

Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc) ha detto che voterà a favore della legge, che tratta dello sport come elemento aggregante, istruttivo e sociale. «Però rilevo – ha detto – la lentezza con cui è stato portato in aula questo testo, visto che arriva dopo un anno dall’approvazione della legge dello scorso agosto che non è stata applicata. Queste sono le tempistiche della Giunta Pigliaru». E ha aggiunto: «Ancora una volta abbiamo una prova che la maggioranza è bravissima nelle dichiarazioni di intenti ma non nell’attuare i provvedimenti».

Alessandra Zedda (capogruppo FI), annunciando il voto favorevole, ha affermato che «lo sport è vita per i nostri giovani». Secondo l’esponente della minoranza la legge 17 è stata una buona legge, ma va rivista almeno per quanto riguarda i fondi per l’impiantistica, visto che stiamo rimodulando finanziamenti del 2011 e nel frattempo chiudono palestre non a norma e spariscono le società. Alessandra Zedda ha appoggiato la proposta del collega Tocco sulla possibilità che la Regione dia garanzie agli istituti di credito supportando le società sportive.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiesto il parere della Giunta e ha dato la parola all’assessore dello sport Giuseppe Dessena, il quale ha condiviso gli interventi dei consiglieri sull’importanza dello sport dal punto di vista sociale, educativo e di prevenzione e cura della salute. Secondo l’esponente dell’Esecutivo questa legge è uno dei tasselli del supporto allo sport e ha ricordato che con la 17 sono disponibili 8,6 milioni di euro e che molte regioni prendono ad esempio la legge regionale del 1999. Questo disegno di legge, ha spiegato, interviene su una precedente norma che non ha funzionato. L’assessore ha detto di aver avuto più volte interlocuzioni con il Coni e che, dopo varie sollecitazioni, i responsabili del comitato hanno detto di non avere una struttura amministrativa capace di gestire un avviso pubblico. Siccome lo spirito della norma, ha proseguito, è di favorire lo sviluppo dello sport per tutti, l’assessore ha parlato con i due enti locali di Carloforte e La Maddalena per trovare una soluzione e li convocherà a un tavolo per fare una delibera che supporti anche la gestione amministrativa delle pratiche. Per quanto riguarda l’impiantistica, Dessena ha spigato che i fondi non sono stati spesi per ragioni legate alla burocrazia, ma ha rassicurato l’aula che nello scorso anno sono stati fatti importanti interventi finanziati con il Fsc (Fondo per lo sviluppo di coesione). L’assessore si è poi impegnato a studiare la proposta dei consiglieri Zedda e Tocco in merito a una interazione con gli istituti di credito.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato (53 sì). Via libera con 53 voti favorevoli anche all’articolo 1 (Risorse finanziarie degli enti locali per l’impiantistica sportiva ai sensi del titolo II della legge regionale n. 17 del 1999).

Sull’art. 2 l’on. Roberto Desini (PDS) ha presentato un emendamento orale all’emendamento 1 a firma dell’on. Luca Pizzuto, con l’obiettivo di ridurre la quota da destinare ai comuni di Carloforte e la Maddalena (dal 25 al 20 per cento) e dunque avere nelle casse della Regione una massa maggiore per il fabbisogno delle trasferte delle società.

Per l’on. Luigi Ruggeri (Pd)  «il percorso più lineare sarebbe stato ottenere uno sconto per le società sportive dal gestore marittimo per le società sportive in occasione delle trasferte verso le isole minori. Messa così, forse saremo costretti a ritornare su questa norma».

L’on. Giorgio Oppi (Udc) è intervenuto e ha detto che «gli articoli 1 e 2 non dicono nulla. Vorrei sapere quanto serve davvero per consentire alle società sportive di Carloforte e di La Maddalena e a quelle che invece vano in trasferta a Carloforte e a La Maddalena di svolgere la loro attività sportiva. Serviva maggiore precisione ma voterò comunque a favore».

L’emendamento orale dell’on. Roberto Desini non è stato ammesso e l’articolo 2 è stato approvato all’unanimità con l’emendamento aggiuntivo 1 Luca Pizzuto (Sinistra), che stanzia il 20 per cento per i due comuni sardi.

Approvato anche l’articolo 3, l’articolo 4, il 5 e in occasione del voto finale della legge l’on. Roberto Desini si è rivolto all’assessore allo Sport e ha caldeggiato l’applicazione immediata delle norme «in modo da consentire alle società sportive di ricevere il contributo per la stagione 2017-2018».

Per dichiarazione di voto anche l’on. Pierfranco Zanchetta ha detto: «Finalmente si attua con legge una risposta a una oggettiva necessità».

L’Aula ha approvato la legge.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato poi la parola all’on. Roberto Deriu (Pd), che ha richiesto al Consiglio una proroga di tre mesi a nome della commissione speciale di inchiesta sulla crisi del commercio e artigianato. «C’è una grande attesa per una proposta di questo consiglio, che vorremmo unitaria e capace di tenere conto delle audizioni fatte finora e delle riflessioni maturate».

Per l’opposizione la richiesta è stata caldeggiata anche dall’on. Gianni Lampis (FDI) e il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che dispone la prosecuzione del mandato della commissione speciale per i prossimi tre mesi.

L’Aula è passata poi all’esame del Testo unificato 437, relativo alle coop di comunità, primo firmatario l’on. Gianmario Tendas (Pd). Ma l’on. Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha chiesto il rinvio.

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «è opportuno procedere con la discussione generale della legge, perché una legge importante».

Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) si è associato «perché il testo unificato ha già avuto una lunga discussione in commissione e non ci sono state contrapposizioni. E’ utile licenziarlo oggi».

Contrario l’on. Paolo Truzzu (FDI): “Ho ricevuto in tarda mattinata il testo e anche se fosse la legge migliore del mondo non ho fatto a tempo a esaminarlo. Non morirà nessuno se lo approveremo la prossima volta o a settembre».

Per il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, «il testo è stato inserito durante la seduta dei capigruppo. Perché non sono emerse in quella sede le perplessità?».

L’Aula ha deciso poi di proseguire con la discussione del testo unificato 437/469/497 A che disciplina le azioni regionali a sostegno delle coop di comunità, “uno strumento operativo che sappia intercettare meglio i bisogni dei cittadini appartenenti a una data comunità locale”.

Il relatore Gianmario Tendas (Pd) ha illustrato il testo unificato, ringraziando in apertura “tutti i componenti della Quinta commissione per il contributo e l’impegno profuso su questo testo. Il testo nasce da tre distinte proposte: 437 (Solinas), 469 (Ledda) e 497 (Tedde) e se è vero che il testo definitivo è stato licenziato ieri sera è anche vero che il confronto su questi temi è durato mesi e il Consiglio delle autonomie locali ci invita a una rapida approvazione di queste norme. Nei Comuni piccoli le amministrazioni comunali faticano a soddisfare i bisogni delle comunità e le coop di comunità servono a riconoscere e valorizzare il capitale umano con le risorse pubbliche messe a disposizione dalle comunità come vaucher o spazi. Si tratta di un percorso democratico e paritario per rilanciare se non salvare le piccole comunità sarde”.

L’on. Antonio Solinas (Pd) ha aggiunto: «E’ una legge che nasce nella passata legislatura dall’esperienza vissuta da altre regioni come l’Umbria e le Marche, con poca popolazione come la nostra isola. Nelle zone interne della nostra isola c’è grande aspettativa per la legge sulle coop di comunità e se è vero che non risolverà i disastri della Sardegna certamente metterà un freno al fenomeno dello spopolamento delle zone interne. Sarà il Comune il cardine, con le associazioni di volontariato, intorno al quale si formerà la cooperativa di comunità ma è chiaro che su tanti settori, come i trasporti, sarà necessario pensare a nuove forme collettive per i nostri piccoli centri».

Per l’on. Gaetano Ledda (Psd’Az-La Base) «la tutela delle fasce deboli della popolazione delle piccole comunità è l’obiettivo prioritario e può portare a produrre e erogare servizi sanitari, sociali ma anche a produrre beni rispetto alle loro esigenze di soci utenti, oltre che di soci lavoratori.  In più possono essere soci delle coop di comunità tanto le persone fisiche quanto quelle giuridiche».

Ha preso poi la parola l’on. Angelo Carta (Psd’Az – La Base) che ha detto: «Lo strumento della coop è stato abbondantemente usato a Dorgali sia per il vino e il latte che per l’edilizia  ma io ritengo che sia limitante consentire soltanto alle organizzazioni del Terzo settore che abbiano sede legale in quel territorio far parte della struttura di una coop di comunità».

Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) ha preso la parola a favore del testo unificato: «E’ un contributo ad arginare il fenomeno dello spopolamento nelle piccole comunità rurali, non l’unico. E ci sono borgate urbane a carattere agricolo, a Sassari ma anche a Cagliari, che devono essere tutelate».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp) «va modificato l’articolo 6 di questa buona legge, perché è necessario garantire i finanziamenti agevolati della Regione. In difetto, cosa cambia rispetto alle cooperative di tipo B già in funzione? Nulla»

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 38 voti favorevoli e 3 contrari.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.1 “Finalità” e dell’unico emendamento presentato sul quale Commissione e Giunta hanno espresso parere favorevole.  Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha proposto un emendamento orale all’emendamento sostitutivo parziale (Ledda e più) che estende i benefici del provvedimento alle borgate rurali dei centri urbani maggiori.

Il relatore della legge Mario Tendas ha espresso parere positivo.

Il capogruppo del Psd’Az-La Base Gaetano Ledda ha quindi illustrato il contenuto dell’emendamento sostitutivo parziale: «Occorre specificare che il sostegno della Regione debba andare alle comunità rurali che hanno problemi di spopolamento. E’ un provvedimento diretto ai piccoli comuni disagiati. Occorre fare chiarezza. Per fare un esempio concreto il comune di Galtellì potrebbe essere individuato come comunità rurale ma è anche un centro balneare che non subisce il fenomeno dello spopolamento». Messo in votazione l’emendamento sostitutivo parziale emendato dalla proposta dell’on. Alessandra Zedda è stato approvato all’unanimità. Via libera anche all’articolo 1 con 45 voi favorevoli su 46 votanti.

Approvati in rapida successione anche gli articoli 2 “Definizione” e 3 “Comunità di riferimento”

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 4 per il quale è stato presentato un emendamento sostitutivo parziale al secondo comma (Anedda e più). La proposta di correzione prevede che possano diventare soci delle cooperative di comunità  le persone fisiche, gli enti locali nel cui territorio operano le cooperative e le organizzazione del terzo settore a patto che abbiano la sede legale nella comunità interessata e dichiarino di svolgere in maniera prevalente la loro attività nella comunità stessa. L’emendamento e l’articolo sono stati approvati per alzata di mano.

Disco verde anche per l’articolo 5 “Attività”. Sull’articolo 6 “Sostegno regionale all’attività delle cooperative di comunità”, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha proposto un emendamento orale che al comma 1 modifica la dicitura “la Regione può supportare l’attività” in “la Regione supporta l’attività” e, al comma 3, sostituisce  la frase “i contributi possono consistere” in “i contributi consistono”. L’articolo 6 così emendato è stato approvato. Via libera, per alzata di mano, anche agli ultimi due articoli: il 7 “Clausola di neutralità finanziaria” e l’8 “Entrata in vigore”.

Il presidente Ganau ha quindi annunciato la votazione elettronica sul testo finale della legge che è passato con 37 voti a favore e 2 contrari.

Al termine del voto ha chiesto la parola il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda per proporre la sconvocazione delle sedute delle commissioni in programma domani mattina. «Abbiamo l’esigenza di esaminare le mozioni che saranno all’ordine del giorno del Consiglio di domani pomeriggio – ha detto Alessandra Zedda – per questo chiediamo di avere a disposizione la mattinata di domani per un incontro delle opposizioni». 

Contrario all’ipotesi di sospendere il lavoro delle commissioni si è dichiarato il consigliere del Pd Valerio Meloni: «Siamo in prossimità di Ferragosto. Ci sono scadenze importanti. In particolare in Quarta Commissione che discute la legge urbanistica – ha affermato Valerio Meloni – la Commissione deve essere convocata».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è detto d’accordo «a patto però che si convochi alle 9 e non si interrompa alle 11 per la riunione di maggioranza».

Il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas (Pd), dopo aver ricordato di essere sempre venuto incontro alle esigenze della minoranza, ha chiesto di confermare la seduta del parlamentino: «La riunione si terrà alle 9.00, sarà poi la Commissione a deciderà come lavorare».

Il presidente Gianfranco Ganau dopo aver confermato la seduta di domani mattina della Quarta Commissione ha chiuso i lavori e convocato la Conferenza dei capigruppo per un incontro con i dipendenti dell’Aias.

Il Consiglio si riunirà domani pomeriggio alle 16.00.

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Domani, giovedì 2 agosto, alle 10.00 nella sala stampa del Consiglio regionale, sarà presentata la proposta di legge “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della Fibromialgia o Sindrome Fibromialgica”.

La proposta di legge è firmata dai consiglieri Augusto Cherchi (Partito dei sardi), Gianfranco Congiu (Partito dei sardi), Roberto Desini  (Partito dei sardi), Piermario Manca (Partito dei sardi), Alessandro Unali (Partito dei sardi) e Lorenzo Cozzolino (Partito democratico).

 

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La commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale conferma il suo sostegno ai lavoratori Aras e Apa impegnati in una dura vertenza in difesa del loro posto di lavoro. Nella tarda serata di ieri ha incontrato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Confederdia che hanno illustrato i contenuti dell’incontro avuto in mattinata con gli assessori all’Agricoltura e al Personale Pier Luigi Caria e Filippo Spanu. I sindacati hanno espresso soddisfazione per il percorso avviato dalla Regione con il Ministero per ottenere l’applicazione della legge 3 del 2009 che prevede l’assorbimento del personale Ara all’interno dell’Agenzia Laore. «Auspichiamo una risposta in tempi brevi da parte del Governo – hanno detto Raffaele Lecca (Cgil), Bruno Olivieri, Gaia Garau (Uil) e Osvaldo Ibba (Confederdia) – la situazione di incertezza sta mettendo a dura prova i lavoratori e, a lungo andare, potrebbe mettere a rischio la qualità dei servizi erogati». Dopo la decisione dei vertici di Aras di mettere in liquidazione la società, nonostante il parere contrario della Regione, i lavoratori lamentano il mancato pagamento di due stipendi e della quattordicesima. «Nonostante questo i dipendenti Aras continuano a svolgere il proprio lavoro pagando di tasca le spese per gli spostamenti nelle aziende zootecniche – hanno sottolineato i sindacati – questa situazione non è più sopportabile». I sindacati chiedono l’applicazione della legge 3 a tutto il personale Aras, compresi i lavoratori a tempo indeterminato che hanno maturato tre anni di anzianità, e garanzie sulla prosecuzione delle attività finora svolte a favore di oltre 10mila azienda agropastorali.

«Siamo alla ricerca della migliore soluzione possibile per tutti i lavoratori – ha detto il presidente della Commissione Luigi Lotto – la Commissione lavora fianco a fianco con la Giunta perché il percorso previsto dalla legge n.3/2009 si concluda nel più breve tempo possibile. Oggi è necessario assicurare ai lavoratori il pagamento delle spettanze arretrate ma ancora più importante è lavorare perché gli stipendi vengano pagati anche in futuro e per garantire alle aziende sarde un servizio essenziale.»

Critiche all’operato della Giunta e dell’Agenzia Laore sono state invece espresse dai consiglieri Antonello Peru (Fi), Gianni Lampis (FdI) e Marco Tedde (Fi): «Ci sono forti ritardi – hanno detto gli esponenti della minoranza – la responsabilità è tutta della Giunta che non ha dato seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale lo scorso mese di marzo. Quel documento dava 45 giorni di tempo all’esecutivo per predisporre un disegno di legge ad hoc. Sulla mancata applicazione della legge del 2009 non si può negare il ruolo decisivo giocato dall’Agenzia Laore». Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha invece sollecitato una soluzione rapida come quella trovata per i precari dell’Ats: «I soggetti in campo sono gli stessi (Regione, sindacati e Ministero) – ha affermato Luigi Crisponi – non si capisce perché in un caso si procede alle stabilizzazioni e nell’altro si frappongono tutti questi ostacoli».

Dubbi sul percorso individuato dalla Regione sono stati manifestati anche dal consigliere di maggioranza Antonio Gaia (Upc): «Sull’applicazione della legge del 2009 non possono esserci tempi certi – ha detto Antonio Gaia – il rischio è trovarsi tra qualche mese a discutere delle stesse cose. Ci sono altri strumenti tecnico-legislativi per risolvere la questione».

Un plauso all’azione della Giunta è stato invece rivolto da Fabrizio Anedda («La Regione è parte lesa») ed Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «Non esistono altre soluzioni all’applicazione della legge n. 3 – ha sottolineato Eugenio Lai – bene ha fatto la Giunta a seguire questo percorso affiancata dall’Agenzia Laore che da tempo è impegnata per dare una prospettiva di lavoro ai dipendenti Aras».

Il presidente Luigi Lotto, a conclusione dei lavori, ha invitato i lavoratori a fare fronte comune con la Regione: «Non siamo noi la controparte. Siamo in attesa di una risposta del Governo. Per il momento non c’è una soluzione alternativa all’applicazione della legge n.3, se arriverà una risposta negativa dal Governo penseremo a una soluzione diversa. Intanto occorre spingere per la nomina di un commissario ad acta che superi gli ostacoli rappresentati dalla procedura di liquidazione e garantisca la prosecuzione dei servizi assicurati da Aras e dia una prospettiva futura ai lavoratori».

 

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La seconda commissione ha proseguito il ciclo di audizioni sulle problematiche conseguenti alla procedura di affidamento dei servizi integrati di portierato e vigilanza armata in tutte le amministrazioni della Regione, con particolare riferimento alle questioni inerenti i servizi resi all’Ats e all’Aou di Sassari.

Nella riunione dello scorso 18 luglio una delegazione dei lavoratori aveva, infatti, denunciato irregolarità nel cosiddetto cambio appalto e il mancato rispetto delle clausole sociali per ciò che attiene il mancato riassorbimento di circa 50 lavoratori precedentemente in servizio nel Gruppo Secur. I lavoratori avevano inoltre evidenziato l’assenza di intese sindacali e la chiamata in servizio di nuovo personale da parte del raggruppamento vincitore della gara (Coopservice, Vigilpol, la Nuorese, Italpol, Alarm system) a discapito del personale Secur. La responsabile della centrale di committenza, insieme ai vertici di Aou e Ats, avevano invece ridimensionato le denunce dei lavoratori e nel ribadire la correttezza delle procedure avevano fornito alla commissione i verbali degli accordi sindacali con l’impegno di procedere in una puntuale verifica del personale impiegato dalle imprese aggiudicatrici.

Nell’ultima riunione del parlamentino del Lavoro presieduto da Piero Comandini (Pd) sono intervenuti i rappresentanti dei sindacati Ugl sicurezza (Federica Bandinu e Claudia Garau), Filcams-Cgil (Maria Teresa Sassu e Simona Panzecco), Confintesa-Tucs (Anna Rita Canu) e Mariangela Campus (federazione sindacale indipendente) che hanno sottolineato la mancata sottoscrizione da parte della Cgil dell’accordo per il personale da impiegare nell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, mentre hanno riconosciuto la validità di quello siglato con l’Azienda Tutela della salute. La segretaria generale di Sassari della Filcams-Cgil ha motivato la mancata intesa definendo «illegittimo, non trasparente e corretto il verbale di accordo».

La rimodulazione dei servizi a favore della vigilanza armata e a discapito del portierato è stato, dunque, evidenziato da tutte le rappresentanze sindacali che hanno in sostanza confermato l’impiego, da parte della società aggiudicatarie, di nuovo personale senza che siano stati richiamati in servizio  i 50 addetti della Secur che risulterebbero attualmente esclusi.

Sollecitati anche dalle richieste di chiarimento e dagli interventi dei consiglieri Antonello Peru (Fi), Angelo Carta (Psd’Az- La Base), Valerio Meloni (Pd) e Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp) le rappresentanze sindacali hanno confermato anomalie nelle varie procedure del cambio appalto e incongruenze nella organizzazione dei servizi di vigilanza armata.

Il presidente della commissione, Piero Comandini, a conclusione dei lavori, ha quindi preannunciato la convocazione dei rappresentanti delle imprese che si sono aggiudicate il bando per i servizi del Nord Sardegna e per con confermare l’attenzione e l’impegno politico del Consiglio sui temi dei diritti e del lavoro, ha ricordato l’approvazione nell’assemblea sarda della risoluzione del maggio 2015, finalizzata al riconoscimento della salvaguardia sociale nelle procedure del cambio appalto.

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Dopo la rescissione del contratto tra Regione Sardegna ed AIAS annunciata oggi in una conferenza stampa dall’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e del direttore generale dell’ATS Sardegna Fulvio Moirano, ora è attesa la reazione dell’AIAS.

Ieri, presso la struttura AIAS di Cortoghiana, si è tenuta l’assemblea dei dipendenti organizzata dai sindacati CSS – UGL – FIALS – ISA – CONFINTESA, e dal Comitato spontaneo dipendenti AIAS, firmatari dell’accordo del 24 luglio scorso, che – si legge in una nota -, «dopo essere stato illustrato e a lungo dibattuto con moltissimi interventi è stato approvato con voto unanime dai lavoratori e collaboratori AIAS presenti.

L’Assemblea ha sottolineato che ora la vertenza si deve focalizzare sui due punti principali dell’accordo:

– Proroga della convenzione ATS/AIAS almeno fino al 31 dicembre 2018;

– Rispetto degli impegni assunti dall’Assessore on. Arru e dal Direttore Generale ATS dr. Moirano con la delegazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali il 19/07/2018 su:

– pagamenti delle quote sociali dovute dai comuni;

– pagamento quote relative alle prestazioni già effettuate dai lavoratori e dovute dall’Azienda Tutela Salute, che sbloccherebbero di fatto il pagamento degli stipendi di tutti i dipendenti AIAS attualmente senza retribuzione da circa 9 mesi.

L’Assemblea ha votato all’unanimità la partecipazione alla manifestazione che si è tenuta a partire dalle ore 9.00 ad oltranza fino alla certezza delle determine richieste – sotto il palazzo della direzione ATS-Sardegna in Via Pier della Francesca, 1 Selargius»

Il 27 luglio i segretari regionali di FP CGIL Roberta Gessa, CISL FP Davide Pateri e UIL FPL Fulvia Murru, hanno inviato una lettera-diffida al presidente dell’AIAS di Cagliari, Anna Paola Randazzo, invitandola a non applicare l’accordo sottoscritto dalla stessa AIAS con le organizzazioni sindacali autonome.

Lunedì, 30 luglio, la presidente dell’AIAS di Cagliari, Anna Paola Randazzo, ha inviato una contro-diffida alle stesse organizzazioni sindacali, pubblicata ieri nel sito aziendale.

«Riscontriamo la Vs. del 27 luglio u.s.. Ne contestiamo integralmente il contenuto. L’accordo sindacale del 24 Luglio 2018 è legittimo, valido ed efficace – scrive Anna Paola Randazzo -. Con riferimento alla Vs. pseudo diffida inviataci in data 28/07/2018, si ricorda ai Firmatari della Stessa che l’AIAS Cagliari è libera di portare avanti consultazioni, trattative e di sottoscrivere accordi con qualsiasi Sigla Sindacale, ancor più se firmataria del CCNL vigente AIAS, quando ritiene, secondo coscienza e conoscenza della propria disponibilità economica, di compiere qualsiasi azione a tutela, salvaguardia e a favore dei propri dipendenti.
Per quanto riguarda le OO.SS. CISL e UIL, abbiamo conferito specifica delega  all’AIAS Nazionale di coinvolgere le Segreterie Nazionali delle Stesse per la “FIRMA PER ADESIONE” dell’Accordo siglato in data 24/07/2018 dalla scrivente Associazione e dalle OO.SS. firmatarie del Contratto (UGL, FIALS e ISA) e da altre OO.SS. autonome, ma che hanno iscritti tra i dipendenti, oltre ai Rappresentanti del Comitato Spontaneo dei Dipendenti a seguito di Loro specifica richiesta di incontro.
Ricordiamo alle OO.SS. in indirizzo e all’AIAS Nazionale, che l’adesione al CCNL vigente AIAS da parte della CISL è avvenuta in costanza di un procedimento ex art. 28, legge n. 300/70 promosso dalla stessa O.S. in Sardegna, conclusosi per Essa negativamente. 
Per quanto riguarda la CGIL non possiamo non rimarcare che quest’ultima Organizzazione Sindacale non è firmataria del CCNL, e, quindi Essa può chiedere un confronto solo su espressa delega del singolo dipendente.
La firma dell’accordo del 24 luglio è solo l’ultimo atto che segue una serie di incontri tra l’AIAS e le OO.SS, comprese CGIL CISL e UIL, che qui ci preme riepilogare.  
Come a Voi ben noto, già in data 06/06/2018, la scrivente Associazione nell’incontro presso l’Hotel Panorama, non solo Vi ha sensibilizzato per trovare una soluzione concreta alla situazione venutasi a creare a causa del “gravissimo” inadempimento della ATS ed, in generale, dell’Amministrazione Sanitaria Regionale,  ma Vi ha anche informato sulla situazione creatasi a seguito delle Vostre richieste alla ATS di revoca delle Convenzioni, datate 10 Aprile e 10 Maggio u.s., e ha proposto, quindi, come a tutti gli altri Sindacati presenti, di concordare insieme un eventuale PIANO DI RIENTRO DELLE MENSILITA’ ARRETRATE con modalità e tempi compatibili con le allora disponibilità finanziarie. 
Al contrario, le Vs. OO.SS. hanno perseverato in un’azione sindacale sostanzialmente priva di contenuti e totalmente scollegata alla realtà dei fatti, che volutamente non avete mai rappresentato in maniera corretta e veritiera anche agli organi di stampa.
Vi ricordiamo di avervi invitato a partecipare all’incontro tenutosi in data 11/06/2018 con le altre OO.SS. firmatarie del CCNL per informarVi di un ipotesi da Noi predisposta per il rientro delle mensilità arretrate,  al quale non avete partecipato e non avete fatto sapere il motivo della Vs. assenza.

Ricordiamo inoltre che dopo tale vostra mancata partecipazione avete continuato le Vs. “interlocuzioni” dirette ed unilaterali con l’assessore alla Sanità e l’ATS senza coinvolgere l’AIAS e le OO.SS. firmatarie del CCNL, UGL FIALS e ISA, ed affermando falsamente di rappresentare tutti i lavoratori per reiterare specifiche richieste di revoca delle convenzioni;  atteggiamento questo che prefigura una chiara e manifesta volontà di “ingerire nella gestione delle attività” dell’AIAS di Cagliari.
Pertanto,
a) Nel frattempo, procederemo, a seconda dei pagamenti che verranno effettuati dai Comuni e dall’ATS, a rispettare il piano di rientro previsto nell’accordo del 24/07/2018.
b) Restiamo in attesa di ricevere Vostre eventuali proposte alternative concrete e attuabili;
nel mentre Vi diffidiamo
– dal portare avanti la Vostra volontà di chiedere la revoca dei Contratti tra l’AIAS e l’ATS;
– di avere interlocuzioni che abbiano quale oggetto l’attività dell’AIAS con qualsiasi Amministrazione Pubblica senza la presenza dei rappresentanti dell’AIAS.»
Oggi nella vertenza si è inserita l’iniziativa dell’ATS Sardegna che ha annunciato la rescissione del contratto tra Regione Sardegna e AIAS. Lo scontro è sempre più duro.

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scuola

Sono 721 le richieste di edilizia scolastica da attuare su tutto il territorio regionale grazie al nuovo Piano di edilizia scolastica Iscol@ per il triennio 2018-2020. Li fissa una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta del presidente della Regione Francesco Pigliaru, di concerto con l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, con la quale si prende atto delle richieste giunte dagli enti locali.
«Il progetto Iscol@ – dice Francesco Pigliaru – continua con grande operatività perché la scuola rimane al centro della nostra strategia: per avere studenti migliori e più preparati e per combattere la dispersione scolastica, dobbiamo garantire anche edifici sicuri, vivibili, dove sia bello fare lezione. In questi primi tre anni abbiamo già programmato 1.300 interventi con un investimento di circa 300 milioni di euro, oggi lanciamo il programma per il prossimo triennio con particolare attenzione per le scuole di proprietà degli enti locali. In questi mesi l’Unità di progetto Iscol@ ha tenuto una fitta serie di incontri sul territorio con gli amministratori locali per condividere il metodo, monitorare l’attuazione del progetto e arrivare a una programmazione di Iscol@ ritagliata sui fabbisogni reali.» 
Sono, dunque, 721 le istanze presentate da Comuni, Province, Città Metropolitana di Cagliari e Unioni dei Comuni, ripartite tra i due Assi di azione del programma straordinario di edilizia scolastica: di questi 93 per l’asse 1, finalizzati alla realizzazione di altrettante “scuole del nuovo millennio”, e 628 interventi di Asse II, per il rinnovo e la messa in sicurezza delle scuole sarde. Inoltre, oltre 400 scuole hanno richiesto anche un intervento di rinnovo di arredi e attrezzature.
Gli interventi previsti dal Piano triennale verranno finanziati per lo più con gli stanziamenti della legge nazionale di Bilancio 2016, che ha destinato 1,7 miliardi di euro per gli interventi di edilizia scolastica. Il riparto di tale cifra tra le Regioni verrà reso noto dal ministero dell’Istruzione entro il prossimo dicembre. Come già avvenuto per il precedente Piano 2015-2017, alle risorse nazionali verranno affiancate le ulteriori risorse regionali, nazionali e comunitarie che si dovessero rendere disponibili per l’edilizia scolastica.
Passaggio fondamentale per accedere ai finanziamenti nazionali, secondo quanto prescritto dal Decreto interministeriale MIUR-MIT-MEF n. 47 del 3 gennaio 2018 e recepito dalla delibera approvata oggi (se ne occuperà l’Unità di progetto), è la trasmissione entro il prossimo 2 agosto al ministero dell’Istruzione e, per conoscenza a quelli delle Finanze e delle infrastrutture, dei Piani regionali triennali di edilizia scolastica, che potranno comunque essere oggetto di aggiornamento annuale per il 2019 e il 2020. Infatti, la programmazione triennale verrà attuata a “slittamento”, ossia da aggiornare ogni anno con l’indicazione delle risorse finanziarie. Il Programma, pertanto, ha da un lato un’impostazione strategica estesa in termini temporali fino al 2020 ed una parte variabile, da aggiornare, cioè, su base annuale con indicazione puntuale degli interventi e delle risorse in modo da riportare in un’unica cornice programmatica i fondi disponibili.

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I biglietti per le tratte in continuità territoriale aerea operate da Alitalia e da Air Italy sono in vendita anche oltre la data del 28 ottobre 2018. Chi volesse prenotare oggi un volo a partire dal 29 ottobre prossimo può farlo, per esempio, sui portali web delle compagnie o attraverso tutti i canali di vendita autorizzati.
«I vettori hanno accolto la richiesta della Regione di mettere in vendita i biglietti oltre la scadenza della stagione aeronautica estiva e di dare seguito quindi alla proroga sino alla fine della successiva stagione invernale a marzo 2019», ha detto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu.
Le tratte interessate dalla proroga sono quelle da e per Cagliari e Olbia verso gli aeroporti di Roma e di Milano. Nei prossimi giorni saranno in vendita i biglietti oltre il 28 ottobre anche per il collegamento Alghero-Roma-Alghero operato da Blue Air.