Per la prima volta nella storia del comparto ovicaprino sardo si hanno a disposizione i dati sulle produzioni del latte dell’intero settore.
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Per la prima volta nella storia del comparto ovicaprino sardo si hanno a disposizione i dati sulle produzioni del latte dell’intero settore: 331milioni 907mila 381 litri per l’annualità 2015-16 e 317milioni 464mila 776 litri per quella del 2016-17. Il report è stato illustrato oggi durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, i direttori generali dell’Assessorato e dell’Agenzia Agris Sardegna, Sebastiano Piredda e Roberto Zurru, e il presidente dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo (Oilos), Salvatore Pala.
Il singolare risultato è frutto del provvedimento messo in campo lo scorso autunno dalla Regione che, con uno stanziamento di 13euro a capo ovicaprino per un totale di 45milioni di euro, è intervenuta per aiutare le aziende colpite dal calo del prezzo del latte e dalla siccità con danni ingenti alle foraggere in primavera ed estate. Nella presentazione della domanda per il finanziamento dei 13euro infatti era stato chiesto ai pastori di inviare le fatture sulle produzioni del latte, rilasciate dai trasformatori, per le stagioni 2015-2016 e 2016-2017, così da conoscere le produzioni reali. Obiettivo della raccolta dati è quello di renderli pubblici per i diversi portatori di interesse da un lato e di consegnarli quindi all’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos) così da attivare tutte le procedure per governare il mercato del settore ragionando sulle diverse trasformazioni casearie. Per completare al meglio l’analisi produttiva, i pastori che trasformavano il proprio latte in formaggi per la vendita diretta dovevano presentare le fatture, in caso di autoconsumo (cifre comunque assai risicate) era necessario inviare una autocertificazione che tenesse conto del numero dei capi presenti in azienda.
Sono pervenute all’Agenzia Agris Sardegna, incaricata di raccogliere e rielaborare i dati delle fatture di pagamento del latte, 10mila 608 domande (8.743 da aziende ovine e 1.865 da caprine, dove il 13% del totale delle aziende consiste in allevamento misto), su circa 12mila 267 imprese del comparto registrate nell’Isola. Per l’annata 2015-2016 è stata dichiarata una produzione di 297milioni 33mila e 730 litri di latte (279milioni 850mila 647 litri da ovini e 17milioni 183mila 83 litri da caprini). Per la stagione 2016-2017 è stata invece dichiarata una produzione leggermente più bassa con 284milioni 108mila 616 litri. Le ripartizioni che riguardano il numero dei capi interessati dalle domande sono basate sull’annualità 2015-2016, con l’ultimo aggiornamento disponibile nella Banca dati nazionale (Bdn) delle anagrafi zootecniche. Le dichiarazioni hanno quindi riguardato 2milioni 747mila 236 capi di cui 2milioni 548mila 808 pecore e 198mila 428 capre. La consistenza media del gregge si è attestata su 259 unità che diventano 292 per le realtà ovine e 106 per quelle caprine. La produttività media a capo presente in azienda, che tiene conto anche degli animali improduttivi come rimonte o montoni, è stata di 108 litri nel 2015-2016 e 103 litri nel 2016-2017. Nello specifico si ha una media di 110 litri per le pecore e di 87 per le capre. Se invece si tiene conto dei soli capi stimati in lattazione si hanno 169 litri a capo nel 2015-2016 e 162 nel 2016-2017, con 172 litri per pecora e 135 per capra.
Nella prima annualità sono 465 le aziende che hanno dichiarato di trasformare il latte in proprio con circa 10milioni 328mila 574 litri (3,48%), mentre salgono a 618 nella seconda stagione con 9milioni 973mila 731 litri (3,51%). Sempre con riferimento alla stagione 2015-16 per il settore ovino sono trasformati in proprio 9milioni 236mila 298 litri e per quello caprino 1milione 92mila 276 litri.
Sono state 1.659 (circa il 14% delle totale registrato in Sardegna) le aziende che non hanno presentato la domanda sui 13euro: 1407 ovine e 252 caprine. Alla luce dei dati disponibili, l’Agenzia Agris ha elaborato una stima sui litri di latte prodotti dalle imprese che non hanno comunicato le fatture: nel 2015-16 dovrebbero essere 34milioni 873mila 651, mentre scendono a 33milioni 356mila 161litri nell’annata 2016-17. La prima stagione è così stimata: 32milioni 856mila 248 per gli ovini e 2milioni 17mila 403 per i caprini.
Attraverso la Bdn si è risaliti alla consistenza totale dei capi che con l’ultimo aggiornamento della stagione 2015-16 determina una consistenza di bestiame ovicaprino di 3milioni 73mila e 486 capi. Di questi, 2milioni 851mila e 517 sono pecore e 221mila 969 sono capre. Gli animali sono allevati in 12mila 267 aziende di cui 10mila 150 (83%) sono ovine e 2mila 117 sono caprine (17%). È bene ricordare che circa il 13% del totale delle aziende allevano sia pecore e sia capre.
Le produzioni totali, frutto della somma dei dati reali e delle stime elaborate su di essi (stime che riguardano circa il 14% delle aziende), dicono che in Sardegna si sono prodotti 331milioni 907mila 381litri di latte nel 2015-16 e 317milioni 464mila 776 litri nel 2016-17. Sempre in base alla ripartizione della prima stagione, il 94% del latte è ovino (312milioni 706mila 895 litri) e il 6% è caprino (19milioni 200mila 486 litri).
«Ora che abbiamo i numeri si può finalmente ragionare su una programmazione seria e puntuale della produzione del latte che per decenni ha subito speculazioni e chiacchiericci dove a pagarne sempre le conseguenze sono stati i pastori con saliscendi del prezzo del latte intollerabili». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha aggiunto: «Il risultato storico raggiunto ci obbliga adesso a continuare lungo questa strada: dobbiamo fare in modo che i dati siano aggiornati anno dopo anno. Dobbiamo costruire con i portatori di interesse e in collaborazione con le istituzioni nazionali degli strumenti normativi che ci permettano di raccogliere periodicamente gli andamenti della produzione del latte. Con i numeri in mano – ha concluso l’assessore – possiamo finalmente costruire le migliori condizioni che diano stabilità a un comparto così importante per le economie e la storia della nostra terra».
«Una maggiore conoscenza delle caratteristiche produttive del comparto – ha spiegato il direttore generale di Agris Sardegna, Roberto Zurru – permetterà una programmazione delle attività di ricerca ancor più finalizzata alle esigenze specifiche delle nostre aziende. Come Agenzia – ha concluso – utilizzeremo al meglio questi risultati per affiancarli quotidianamente alle attività di ottimazione delle produzioni che da anni portano avanti i nostri tecnici.»
«Ritengo che i dati presentati oggi siano verosimili». Così il presidente dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, Salvatore Pala, che aggiunto: «È chiaro che tali dati dovranno essere ancora affinati, ma questa è la base essenziale affinché Oilos inizi a lavorare e a concretizzare tutto quello che il nostro mondo si aspetta: una seria programmazione, provando a gestire le fasce di mercato per capirle e individuare così come trasformare il latte».
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