22 December, 2024
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Questa sera al Mamma Blues, il “festival nel festival” di Dromos, a Nureci, arriva la norvegese Kristin Asbjørnsen. In scena anche il duo sulcitano Don Leone.

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Entra nel vivo l’undicesima edizione di Mamma Blues, il “festival nel festival” di Dromos, costola della più ampia rassegna itinerante organizzata dall’omonima associazione culturale che si muove tra Oristano e altri undici comuni della sua provincia. Protagonista assoluta sul palcoscenico dell’Arena Mamma Blues nel piccolo borgo di Nureci sarà la cantante norvegese Kristin Asbjørnsen (biglietto a 10 euro più prevendita). Ad aprire la serata, alle 22.00, e più tardi nuovamente in scena nello spazio dopofestival, il duo sulcitano Don Leone, reduce dal successo in terra ungherese, dove ha preso parte all’importante Sziget Festival.

Kristin Asbjørnsen è una delle espressioni di spicco della scena musicale norvegese. Nel corso degli ultimi dieci anni ha raggiunto un crescente successo internazionale tra il pubblico e la critica per la sua personale cifra stilistica, vincendo diversi premi in patria e all’estero (come il Mondomix Babel Med in Francia nel 2009). Nativa di Lillehammer, Kristin Asbjørnsen ha conseguito il diploma al Conservatorio di Musica di Trondheim e successivamente ha perfezionato il suo percorso all’Accademia Musicale Norvegese e all’Università di Oslo. Il suo personalissimo stile affonda le radici nella tradizione cantautorale norvegese, includendo elementi della musica africana, dello spiritual e del jazz. Pubblicato nel 2006, “A Spiritual Songbook” – disco di platino e una nomination per gli Spellemannprisen (Norwegian Music Awards) – è stato il suo primo album da solista, basato su spiritual afro-americani e sulle influenze ereditate dalla cantante Ruth Reese, sua ex insegnante di canto. Domani sera (martedì 14) a Nureci, la cantante e chitarrista norvegese, accompagnata da Olav Torget alle chitarre e Suntou Susso alla kora e al canto, presenta l’album “Traces Of You”, uscito tra febbraio e marzo di quest’anno. Una realizzazione dove risuonano tracce di musica dell’Africa occidentale, ninnananne e jazz contemporaneo del Nord Europa.

Ma il compito di aprire la serata, alle 22.00 sul palco dell’Arena Mamma Blues, spetta al duo Don Leone, formazione composta dai musicisti sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra, batteria), che da due anni hanno unito le forze e le proprie esperienze personali, mettendo nel calderone spiritual rivisitati e stravolti, pezzi originali, ma anche cover importate da altri generi: un progetto di musica blues, cruda, elettrica e rauca che in breve tempo ha conquistato premi e riconoscimenti internazionali (sono i vincitori dell’Italian Blues Challenge 2017 e rappresentanti dell’Italia agli scorsi European Blues Challenge in Norvegia e all’International Blues Challenge di Memphis). Leone e Cherchi vantano al loro attivo il fortunato EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento al loro Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues. Dopo il concerto di Kristin Asbjørnsen il duo sarà di nuovo protagonista (alle 24.00) nei Giardini del Sottomonte per il consueto appuntamento dopo festival.

La notte di Ferragosto riflettori puntati, infine, alle 23.00, su la formazione di Seun Kuti & Egypt 80. Il trentaquattrenne musicista e cantante nigeriano, figlio più giovane della leggenda dell’afrobeat Fela Kuti, arriva al Mamma Blues con il suo nuovo album “Black Times”, il quarto registrato in studio con la straordinaria orchestra creata dal padre (l’epica Africa 70), ribattezzata Egypt 80 per riflettere le origini dell’Africa nera dall’antica civiltà faraonica. A fare da cornice al concerto principale, ci sarà in questa occasione la formazione dei South Sardinian Scum.

Altri appuntamenti scandiscono il trittico di giornate del festival Mamma Blues. Alle 18.00 i maestri della Music Accademy di Isili impartiscono le prime lezioni di musica (batteria, chitarra, armonica, tastiere) ai più piccoli nel laboratorio “Primi passi verso il Blues” (ingresso libero). Nei locali del Museo del Fossile è invece allestito il Blues Museum, dove si può visitare una piccola raccolta di materiale che ricorda la storia del Mamma Blues e del genere di matrice afroamericana. Il biglietto per il concerti di di Kristin Asbjørnsen costa 10 euro; 15 euro il biglietto per Seun Kuti & Egypt 80 (15 agosto). Costa 25 euro, invece, l’abbonamento per le tre serate di Mamma Blues. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Ingresso libero e gratuito a tutti gli appuntamenti dopo festival.

Oltre duemila spetta
I tecnici del serviz

giampaolo.cirronis@gmail.com

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