Sono 366 i Comuni Sardi che hanno aderito alla parte cantieri di LavoRas.
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Sono 366 i Comuni Sardi che hanno aderito alla parte cantieri di LavoRas. 343 progetti di cantiere a oggi sono stati già approvati, per un totale di 1670 posti di lavoro già sicuri, ma in questi giorni Insar sta proseguendo con la valutazione di tutti gli altri. I termini per la presentazione delle domande sono scaduti l’8 agosto. Dagli altri 11 Comuni (i comuni sardi sono 377) non sono invece arrivate richieste e dunque, dei 45 milioni messi a disposizione dalla Regione per LavoRas cantieri, restano liberi 546mila euro: sarà ora verificato se ci siano stati impedimenti e se siano superabili, in modo da poter procedere con rimodulazioni in sede di “soccorso istruttorio”. Tutti i 343 cantieri hanno superato la fase di primo livello, 246 cantieri anche quella di secondo livello, che è l’ultima prevista. 112 di questi progetti sono stati inviati ai Comuni per la firma della convenzione, e a oggi sono 32 quelle firmate, con relativa determina di impegno di spesa. Il costo medio per posto di lavoro è di 15mila e 600 euro, per ogni progetto di 66mila e 500.
«LavoRas è la più grande campagna per l’occupazione mai fatta in Sardegna – sottolinea l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci -. Sicuramente una macchina complessa e innovativa, che ha richiesto grande impegno e una serie di inevitabili passaggi tecnici che ha in qualche momento ha creato rallentamenti. Ma ora ci siamo, i progetti sono stati presentati e la risposta da parte dei Comuni è stata molto importante e, nonostante il periodo, stiamo continuando a lavorare per poter riuscire ad aprire i primi cantieri. Ringrazio Insar per l’importante lavoro che sta portando avanti anche in questi giorni. Certo avremmo voluto accorciare ancora di più i tempi, ma ci sono procedure che non possono essere ignorate, anche se continueremo a cercare di ridurre al massimo la burocrazia. Con la parte cantieri di LavoRas vogliamo contribuire a ridurre la disoccupazione e, in una certa misura, contenere lo spopolamento dei paesi. Ma oltre a creare nuova occupazione subito, per aiutare chi ha sofferto e soffre di più la crisi, vogliamo che i cantieri, con progetti mirati, attivino servizi di cui le comunità avevano bisogno, con vantaggi permanenti per tutti.»
Al catalogo di 6 tipologie di cantieri previste dalla Regione (ambiente e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali), si aggiungono i progetti fuori catalogo (che riguardano per esempio servizi di inclusione scolastica per bambini disabili, revisione della toponomastica cittadina, eliminazione di barriere architettoniche, aggregazione sociale e sportiva), ammessi se compatibili con le linee generali di LavoRas, il cui percorso è stato fortemente condiviso con le parti politiche, economiche, sociali e istituzionali. «Abbiamo fatto decine di incontri per raggiungere il miglior risultato possibile, accogliendo suggerimenti e integrazioni, e ognuno ha portato il suo importante contributo. Tutta l’Amministrazione regionale ha lavorato su questo Piano ogni singolo giorno, e ora bisogna continuare a correre per capitalizzare al massimo tutti gli sforzi, perché LavoRas è una occasione importante, insieme agli altri strumenti messi in campo dalla Giunta, per uscire dalla crisi», sottolinea Raffaele Paci.
Oltre alla parte cantieri, LavoRas – che è stato attivato con l’ultima manovra finanziaria – prevede anche la parte politiche attive per il lavoro, stanzia complessivamente 128 milioni per il 2018 e 70 ciascuno per il 2019 e il 2020. Obiettivo della Giunta attraverso LavoRas, con entrambe le misure, è di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre 10mila persone.
«LavoRas è la più grande campagna per l’occupazione mai fatta in Sardegna – sottolinea l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci -. Sicuramente una macchina complessa e innovativa, che ha richiesto grande impegno e una serie di inevitabili passaggi tecnici che ha in qualche momento ha creato rallentamenti. Ma ora ci siamo, i progetti sono stati presentati e la risposta da parte dei Comuni è stata molto importante e, nonostante il periodo, stiamo continuando a lavorare per poter riuscire ad aprire i primi cantieri. Ringrazio Insar per l’importante lavoro che sta portando avanti anche in questi giorni. Certo avremmo voluto accorciare ancora di più i tempi, ma ci sono procedure che non possono essere ignorate, anche se continueremo a cercare di ridurre al massimo la burocrazia. Con la parte cantieri di LavoRas vogliamo contribuire a ridurre la disoccupazione e, in una certa misura, contenere lo spopolamento dei paesi. Ma oltre a creare nuova occupazione subito, per aiutare chi ha sofferto e soffre di più la crisi, vogliamo che i cantieri, con progetti mirati, attivino servizi di cui le comunità avevano bisogno, con vantaggi permanenti per tutti.»
Al catalogo di 6 tipologie di cantieri previste dalla Regione (ambiente e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali), si aggiungono i progetti fuori catalogo (che riguardano per esempio servizi di inclusione scolastica per bambini disabili, revisione della toponomastica cittadina, eliminazione di barriere architettoniche, aggregazione sociale e sportiva), ammessi se compatibili con le linee generali di LavoRas, il cui percorso è stato fortemente condiviso con le parti politiche, economiche, sociali e istituzionali. «Abbiamo fatto decine di incontri per raggiungere il miglior risultato possibile, accogliendo suggerimenti e integrazioni, e ognuno ha portato il suo importante contributo. Tutta l’Amministrazione regionale ha lavorato su questo Piano ogni singolo giorno, e ora bisogna continuare a correre per capitalizzare al massimo tutti gli sforzi, perché LavoRas è una occasione importante, insieme agli altri strumenti messi in campo dalla Giunta, per uscire dalla crisi», sottolinea Raffaele Paci.
Oltre alla parte cantieri, LavoRas – che è stato attivato con l’ultima manovra finanziaria – prevede anche la parte politiche attive per il lavoro, stanzia complessivamente 128 milioni per il 2018 e 70 ciascuno per il 2019 e il 2020. Obiettivo della Giunta attraverso LavoRas, con entrambe le misure, è di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre 10mila persone.
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