Ancora luci e ombre per il settore dell’autoriparazione della Sardegna, che cura e manutiene oltre 1 milione di autoveicoli civili in tutta l’isola e che offre lavoro a quasi 8.200 addetti.
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Ancora luci e ombre per il settore dell’autoriparazione della Sardegna, che cura e manutiene oltre 1 milione di autoveicoli civili in tutta l’isola e che offre lavoro a quasi 8.200 addetti, alle prese con mali cronici come abusivismo e concorrenza sleale.
Le luci sono per la crescita (+0,1%), a sorpresa, dell’intero comparto che nei numeri totali passa dalle 3.030 imprese del 2017 alle 3.034 del 2018. Le ombre, al contrario, si registrano nel comparto artigiano che, con un crollo dell’1,5%, passa dalle 2.492 dello scorso anno alle 2.455 di questo. Da ricordare che nell’isola, le imprese artigiane dell’autoriparazione rappresentano l’80,9% di tutte le realtà che si occupano delle quattro, due e più ruote.
L’analisi su questo comparto regionale impegnato nella riparazione delle carrozzerie, della meccanica, delle ruote, degli impianti elettrici, dell’alimentazione ma anche nell’autolavaggio e delle altre attività di manutenzione, è stata effettuata dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat e UnionCamere-Infocamere, comparando i dati del 2017-2018.
Scendendo nei dettagli dell’analisi, segnali non positivi arrivano dal totale dalle imprese che operano sulle “riparazioni di carrozzerie di autoveicoli”, passate in un anno da 713 a 703 (-1,4%); situazione più grave la si registra tra quelle artigiane (-2,6% tra il 2017 e il 2018), passate da 587 a 572 in 12 mesi.
A livello territoriale le imprese dell’autoriparazione crescono a Sassari (+1,1% nel totale e nell’artigianato +0,1%) e reggono a Nuoro (0% nel totale e -0,2% dell’artigianato). Al contrario crollano a Cagliari (-0,4% nel totale e -2,2% nell’artigianato) e a Oristano (-0,8% totale e -7,1% dell’artigianato).
Un comparto che, quello dell’autoriparazione sarda, con una dimensione media di 2,7 addetti per azienda, offre lavoro a circa 8.200 persone.
Sul settore continua a incidere, negativamente, anche la persistente situazione economica congiunturale e mancanza di liquidità delle famiglie. Infatti, i sardi fiaccati dalla crisi decidono di risparmiare sulla manutenzione della propria auto esponendo così il veicolo, e loro stessi, a gravi rischi per la sicurezza.
«I dati negativi delle piccole imprese – afferma Giuseppe Pireddu, autoriparatore e presidente di Confartigianato Nuoro-Ogliastra – ci dicono come l’economia regolare del settore, purtroppo, soffra ancora tantissimo. Al contrario, ogni giorno le Autorità preposte continuano a scoprire attività illecite di autoriparazione in tanti, ormai, chiudono la propria impresa per operare in nero, abusivamente e facendo concorrenza sleale a tutti gli imprenditori che, pur di non chiudere e di non mandare a casa il personale, limano all’osso i listini, erodendo anche la parte di guadagno. Su questa “piaga” da parecchi anni portiamo avanti pubbliche battaglie invitando colleghi artigiani e cittadini a fare fronte comune per combatterla. I danni che questa provoca – conclude Giuseppe Pireddu – non sono solo economici ma anche sociali e alimentano un mercato fuori dalle regole e assolutamente fuori controllo.»
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